lunedì 5 ottobre 2015

INTERVISTA A STEFANO UGGE'



Ciao Stefano, benvenuto nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.

Ciao, grazie a te per aver l’opportunità di parlare delle mie opere.
Allora… ho 41 anni, sono separato con una figlia, e attualmente sono impegnato. Vivo tra Lodi e Torino (in quanto la mia compagna abita a settimo torinese), lavoro presso gli ospedali del nord Italia come manutentore di impianti di sterilizzazione, e naturalmente ho la passione per la scrittura e la lettura.

Il diploma di perito elettronico e l’impiego come tecnico per l’assistenza di impianti di sterilizzazione. Quando si accende in te la scintilla della scrittura?

Mentre stavo leggendo “On writing”, l’autobiografia di Stephen King, nella quale il Maestro, oltre a raccontare la sua vita in modo del tutto originale, spiega e invoglia il lettore a provare l’arte della scrittura. E forse non è un caso se, dopo averlo letto tutto, ho scritto il mio primo racconto.

Possiamo affermare che la tua sia una vera e propria venerazione per Stephen King. Lo definiresti, quindi, tua “Musa”?

Come ho già detto, è lui che mi ha aiutato a far emergere una passione che probabilmente era solo sepolta nel mio inconscio. Ma a parte questo, prima di comprare “On writing”, avevo già letto molti dei suoi romanzi. Però il termine “Musa” non mi piace, preferirei chiamarlo “Maestro”. 

Quale libro riposa sul tuo comodino?

In questo momento, “Polvere alla polvere” di Brian Freeman.
 
Il titolo di un romanzo che non rileggeresti, uno dal quale non ti separeresti e quello che ti ha cambiato la vita.

Ma… guarda… non c’è un romanzo che non rileggerei, perché bene o male tutti hanno sempre qualcosa da insegnare, c’è sempre da imparare qualcosa. Tra quelli che non  mi separerei, posso citare sicuramente “Misery” e quello che mi ha cambiato la vita è senza dubbio “On writing”.

Nel 2007, partecipi al concorso letterario “Premio Logos II EDIZIONE” con il racconto “Il castello” che viene inserito in un’antologia. Cosa ricordi di questa esperienza?

Grande entusiasmo, soddisfazione, adrenalina. Una serie di emozioni che mi hanno spinto a continuare con la scrittura.

Nel 2008, pubblichi anche la raccolta noir “Poche storie”, pubblicato poi in seconda edizione, nel 2014. Perché il noir?

Mi permetto di dire che il mio non è un noir convenzionale, in quanto il mio stile di scrittura racchiude tre generi ben conosciuti: il noir, il thriller, e l’horror.  Ad essere sincero, la scelta del noir non è stata razionale, ma bensì solo dopo aver scritto i primi racconti mi sono identificato in quel tipo di genere letterario. 

Nel 2014 esordisci con il romanzo “La setta delle tre erre”. Cosa troveranno i lettori al suo interno?

Tanti colpi di scena che emergono da una storia in bilico tra realtà e fantasia, condita dalle credenze più o meno vere che aleggiano da secoli sulla città di Torino: sette sataniche, magia bianca e magia nera.


http://www.amazon.it/La-setta-delle-tre-erre-ebook/dp/B00P58927Y


 

Quali tematiche affronti?

Non posso svelare troppo, mi limito a dire che si parla di credenze popolari, religiose e non, eventi paranormali a cui non tutti credono.

Quale messaggio vuoi trasmettere?

Solitamente siamo avvolti dagli schemi mentali, ma ci sono vicissitudini che ci fanno uscire da tali schemi, che lo si voglia o no. Succede quando si entra nel mondo del reale e del surreale, del razionale e dell’irrazionale. 

Qual è stato l’input per “La setta delle tre erre”?

E’ nato tutto per caso. Avevo iniziato a scrivere una storia che doveva essere un semplice racconto,  poi mi sono reso conto in seguito che lo sviluppo era adatto ad un romanzo. La “setta” è nata solamente a metà stesura, nel momento in cui avevo creato i personaggi adatti a quel tipo di narrazione.

Hai qualche altro progetto in cantiere?

Per il momento ho solo tante idee, accantonate e ben custodite.

È stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo!

Crepi il lupo e lunga vita al lupo !
E’ stato un piacere anche per me. Ciao a tutti.
Grazie.

Per seguire Stefano  STEFANO UGGE'

https://www.youtube.com/channel/UCEzq6n_cn89rDAfItd2514w

3 commenti:

  1. Un Noir per eccellenza, così come l'ho definito leggendolo, davvero molto bello, non si può fare a meno di esserne "sedotti" da questo libro!

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  2. Un Romanzo Noir al quale posso dare definizione di completezza, ambientato nella Torino “magica”, in cui si svolgono vicissitudini da brivido, un “infuso” tra realtà e surreale. Si comincia con l’anno 2020, quindi in ciò che per noi è futuro, nel testo appartiene al presente, che però nello stesso tempo, si rivolge ad un passato non sconosciuto, ma del quale si fa riferimento poi attraverso le vicende dei protagonisti. Incontri che possono sembrare normali, ma che di normalità poi nulla hanno, in quanto legati ad eventi vissuti o ancora da vivere attraversando la città ed i suoi “meandri magici”. Sandro, Caterina e Simone sono i personaggi principali di questo viaggio tra sogno e realtà, verità o menzogna, seguono a determinare la bellezza di questo Noir, tutti gli altri componenti della storia che sicuramente avranno di che stupire il lettore, trascinandolo come parte integrante nello scritto stesso scorrendo ogni pagina. L’autore Stefano Uggè, ha creato questa opera ben dettagliata e sensibilmente legata all’ambiente in cui tutto si svolge, sono forti le sensazioni, impressioni, e gli stati d’animo che scaturiscono da questo scritto, in quanto ogni singolo gesto, parola o frase dei protagonisti è altamente legata alla sede ambientale in cui si svolgono rituali, casi particolari, situazioni e scene forse a volte conosciute per “sentito dire”, ma effettivamente vissute, o possibilmente vivibili, pur essendo esperienze forti e “misticamente” legate un po’ ad ognuno di noi, se pur anche in piccoli contesti di vita. Passiamo dall’evento vissuto in una stanza sotterranea di Torino durante l’anno 1998, per trovarci subito dopo nel 2020 a vivere il legame con l’evento del passato. Probabilmente al lettore potrà sembrare di perdersi con gli spazi temporali in cui si svolgono le vicende, ma leggendo con attenzione comprenderà tutto chiaramente. Troviamo il presente quindi nell’anno 2020, ma non diamo per scontato nulla, in realtà il vero protagonista emerge a metà dello scritto, chi sarà? E quale sarà il suo ruolo? Lascio ovviamente scoprire la risposta ai lettori, che non potranno che essere “scaldati” da questo Romanzo, in cui l’autore Stefano Uggè, come sua particolarità di scrittore, lascia il “finale aperto”, quindi libera l’immaginazione di chi lo legge.
    La sintesi è che questo libro, così forte, così ben descritto e avvincente può diventare un Best Seller, ed essere sicuramente proposto con la prospettiva di crearne un film vero e proprio.

    Lara Bellotti agente letterario

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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