lunedì 13 giugno 2016

INTERVISTA A BRENDA MILL



Ciao Brenda, benvenuta nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.

Allora, da dove parto?  Tra qualche giorno compirò ventinove anni, quindi fatemi gli auguri, ahahah. I trenta si avvicinano, ma dentro mi sento una quindicenne. La solita scusa che noi donne usiamo per non affliggerci in caso di comparsa delle prime rughe sul volto. Vivo in un piccolo paesino d’elite tra le colline viterbesi e poco lontano dalla “città eterna”. La mia famiglia è composta da tre persone e una dolcissima cagnolina di nome Rudina. Mio padre e mia madre sono tutto per me, infatti, sono figlia unica. Ma è ora di spiccare il volo ed esplorare nuovi orizzonti, per questo io e il mio ragazzo abbiamo iniziato a pensare al matrimonio. Quando mi resta un po’ di tempo libero, amo dilettarmi in bizzarre ricette di cucina internazionale e dedicarmi al giardinaggio. Ho scoperto di avere un vero talento nel falciare le siepi di casa, supero di gran lunga l’abilità che dimostro in “The series of Deceptions”nel falciare le vite dei miei protagonisti con mosse spietate...

Sei laureata in Scienze della Comunicazione e alterni il lavoro di hostess per un noto marchio di caffè con quella di web editor per un giornale online. Dove trovi il tempo per scrivere?

In realtà faccio fatica, molta fatica. Sto pensando di abbandonare qualcuno dei miei impegni per dedicarmi meglio all’attività che più preferisco, la scrittura. Sto anche progettando di iscrivermi all’Accademia del Cinema di Roma per frequentare un corso da sceneggiatrice. Così, da fare, del mio dono una professione. Non credo di dare il mio massimo di me nei romanzi. Il mondo del cinema è all’apice delle mie ambizioni, vorrei scrivere copioni cinematografici, lo ammetto. La strada è lunga e tortuosa, ma non abbandonerò né i miei romanzi, né chi li legge.

Di te dichiari: “Nel mio nome e nelle mie vene scorre tanto il sud quanto il sangue americano.” Approfondiamo questa dichiarazione.

Brenda è il mio vero nome, nel sangue di mia madre, infatti, scorre in parte sangue canadese. È proprio lei che mi ha trasmesso l’amore per l’America e tutte le serie possibili e immaginabili che sono state proiettate in Italia dalla mia infanzia ad oggi. Adoro tutto ciò che gli sceneggiatori statunitensi mettono su pellicola, televisiva e cinematografica che sia non ha alcuna importanza. Sono cresciuta, imboccata da "One tree Hill", "Una mamma per amica", "Vampire diaries", "The O.C", e chi più ne ha, più ne metta.  Devo dire che la mia infanzia non è andata così male, mi diverto da morire a immaginare intrighi di potere e sofferenze di ogni tipo per i miei personaggi. Adoro l’Italia, è il paese in cui sono cresciuta, ma a volte trovo che manchi di originalità in molti campi.

Tra le tue passioni annoveri la moda, hai mai pensato di inserire questa tua predilezione in un tuo romanzo?

Sì, in realtà l’ho già fatto. In "The series of Deceptions", infatti, nomino spesso stilisti e stiliste molto famosi. A partire da Vera Wang che disegna l’abito per il ballo delle debuttanti di Phoebe Stone. Il mondo che descrivo, infatti, è estremamente glamour. I miei protagonisti indossano le griffe più in voga del momento. Per loro i soldi non sono un problema e la moda è l’unica cosa che valga la pena seguire, in un mondo in cui l’apparenza è tutto.

Nel Ottobre 2015, esordisci con la saga “The series of Deceptions” che vede la pubblicazione dei primi due capitoli “Inganno globale” e “Inganno fatale”. Perché una saga?

“The series of Deceptions” è nata progressivamente. Prima era una trilogia, poi i volumi sono diventati quattro e ora non ho la più pallida idea di dove mi fermerò. Comunque ho deciso di scrivere una saga perché occupandomi del genere “romantic suspence”, ho molto su cui lavorare. Intrecci e personaggi, infatti, trovano una loro collocazione solo in tempi e in contesti molto distanti tra loro. Al momento ho scritto mille e duecento pagine e non ho l’intenzione di fermarmi. Le ragazze che mi seguono, infatti, hanno ancora voglia di leggere e, fino a quando non annoierò a morte sia loro che  me stessa, non mi fermerò.

E nel novembre dello stesso anno esce la silloge “Anesthesia”. Di cosa si tratta?

“Anesthesia” nasce come un progetto particolare,  un po’ malinconico e un po’ determinato, per combattere la violenza alle donne. Si tratta di una silloge poetica di circa settantacinque pagine che raccoglie tematiche esistenziali di tutti i tipi, un viaggio nella mente e nel corpo di quello che viene definito “sesso debole”, ma che “debole” non lo è per niente. Ritengo le donne gli esseri più meravigliosi a questo mondo, per questo mi dichiaro femminista convinta e non me ne vergogno. L’intero ricavato di questa raccolta poetica, infatti, andrà a “Non da sola”, associazione che combatte da anni contro l’abusi di ogni tipo. Non sto cercando di spianarmi la strada verso il paradiso, ovviamente, ma di fare qualcosa di piccolo per qualcuno così grande.

Segue nel 2016, il terzo appuntamento con la saga “The series of Deceptions” dal titolo “Inganno letale”. Cosa troveranno i lettori all’interno?

In “Inganno letale” nasceranno i gemelli di Phoebe Stone, destinati a compiere la profezia della bene vixit qui bene latuit, in cui viene annunciata la distruzione dell’alta società newyorchese. Nella prima parte di questo volume sembrerà regnare un po’ di pace, soprattutto tra Daniel Green e la protagonista. I due si sposeranno, metteranno ogni cosa apparentemente al suo posto. Lord Black, invece, sparirà dalla circolazione per lasciare spazio a Dereck Moore, il tatuatore bello e irriverente della confraternita. Un ragazzo che ha molte cose da nascondere, oltre che la sua vera identità naturalmente. Il lettore verrà, poi, sbalzato ad Hong Kong per scoprire l’ennesimo mistero. Si viaggia in questo romanzo, si vola persino sull’Isola delle Peonie Bianche in un monastero completamente abbandonato, dove i membri dalla confraternita gestiscono le sorti del mondo che li circonda. Tutti avranno la loro piccola vendetta. Ma a quale prezzo? I dollari questa volta non basteranno.


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Quali tematiche affronti in questa saga e quale messaggio vuoi trasmettere?

Beh, una domanda molto complessa… Nei miei romanzi c’è un mondo da scoprire. Si parla di nepotismo nelle confraternite, di abusi di potere tra squali dell’alta finanza newyorchese, di problematiche alimentari. Ci sono, poi, violenze fisiche e psicologiche di ogni tipo. Abusi e soprusi e molto altro ancora. Il lettore viene trascinato in un mondo in cui, dopo essersi convinto di una cosa, scopre che non è assolutamente vera. Alcuni blog mi definiscono “sadica e geniale”, appellativi che a dirla tutta, non mi dispiacciono per nulla. Adoro complicare le mie trame, ingarbugliare il lettore in matasse difficili da sbrogliare. Penso che sia proprio questo il bello di scrivere, non annoiare mai. 
In poche parole voglio trasmettere suspense, tensione fino all’ultima riga e stupire con finali ad effetto. Per ora, non mi posso lamentare, anche se la strada per come vedo io, è ancora lunga e terribilmente tortuosa. D’altronde adoro le salite, le discese? Le discese sono facili, incredibilmente scontate e non danno la necessaria soddisfazione.

Qual è stato l’input per “The series of Deceptions”?

Il progetto è nato per caso. Mentre ero a lavoro, una mia collega mi disse: “Sai, ho letto qualche tuo articolo e scrivi molto bene. Perche non  ti metti in proprio?” Sulle prime le ho riso in faccia, poi ho pensato che l’idea non fosse così malvagia. In fondo anche se non ho tempo a sufficienza, mi diverto moltissimo nel dar vita ai miei personaggi. In poche parole ho messo insieme tutta l’esperienza e gavetta fatta per un giornale che si occupa di argomenti come il lusso e il benessere, e ne ho fatto una serie tutt’altro che banale.

Hai qualche altro progetto in cantiere?

A luglio uscirà “Inganno mortale, il quarto capitolo della serie. Sto finendo di scriverlo ed editarlo in questi giorni. Finalmente svelerò gran parte degli enigmi presenti nei precedenti volumi. Sarà il romanzo più spietato e intricato tra tutti, per questo ho già consigliato la lettura a un pubblico adulto e consapevole. Poi… ho un altro progetto che mi ronza nella mente, ma questa volta non lo pubblicherò con il mio vero nome. Si tratta di un romanzo spinoso, le spine si sa, mi piacciono moltissimo, ma questa volta non ho intenzione di pungermi. Starò molto, molto attenta a metterci la faccia. L’importante è che i lettori si appassionino a questa storia, non a chi l’ha creata. Come cantava Franco Califano: Tutto il resto è noia!

È stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo!

Per seguire Brenda   BRENDA MILL


Booktrailer


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