Ciao Brenda, benvenuta nel mio
blog. Raccontaci qualcosa di te.
Allora, da dove parto? Tra qualche giorno compirò ventinove anni,
quindi fatemi gli auguri, ahahah. I trenta si avvicinano, ma dentro mi sento
una quindicenne. La solita scusa che noi donne usiamo per non affliggerci in
caso di comparsa delle prime rughe sul volto. Vivo in un piccolo paesino d’elite
tra le colline viterbesi e poco lontano dalla “città eterna”. La mia famiglia è
composta da tre persone e una dolcissima cagnolina di nome Rudina. Mio padre e
mia madre sono tutto per me, infatti, sono figlia unica. Ma è ora di spiccare
il volo ed esplorare nuovi orizzonti, per questo io e il mio ragazzo abbiamo
iniziato a pensare al matrimonio. Quando mi resta un po’ di tempo libero, amo
dilettarmi in bizzarre ricette di cucina internazionale e dedicarmi al
giardinaggio. Ho scoperto di avere un vero talento nel falciare le siepi di
casa, supero di gran lunga l’abilità che dimostro in “The series of
Deceptions”nel falciare le vite dei miei protagonisti con mosse
spietate...
Sei laureata in Scienze della Comunicazione e alterni il lavoro di hostess per un noto marchio di caffè con
quella di web editor per un giornale online. Dove trovi il tempo per scrivere?
In realtà faccio fatica, molta
fatica. Sto pensando di abbandonare qualcuno dei miei impegni per dedicarmi
meglio all’attività che più preferisco, la scrittura. Sto anche progettando di
iscrivermi all’Accademia del Cinema di Roma per frequentare un corso da
sceneggiatrice. Così, da fare, del mio dono una professione. Non credo di dare
il mio massimo di me nei romanzi. Il mondo del cinema è all’apice delle mie
ambizioni, vorrei scrivere copioni cinematografici, lo ammetto. La strada è
lunga e tortuosa, ma non abbandonerò né i miei romanzi, né chi li legge.
Di te dichiari: “Nel mio nome e
nelle mie vene scorre tanto il sud quanto il sangue americano.” Approfondiamo
questa dichiarazione.
Brenda è il mio vero nome, nel
sangue di mia madre, infatti, scorre in parte sangue canadese. È proprio lei
che mi ha trasmesso l’amore per l’America e tutte le serie possibili e
immaginabili che sono state proiettate in Italia dalla mia infanzia ad oggi.
Adoro tutto ciò che gli sceneggiatori statunitensi mettono su pellicola,
televisiva e cinematografica che sia non ha alcuna importanza. Sono cresciuta,
imboccata da "One tree Hill", "Una mamma per
amica", "Vampire diaries", "The O.C", e chi più ne ha, più ne metta. Devo dire che la mia infanzia non è andata
così male, mi diverto da morire a immaginare intrighi di potere e sofferenze di
ogni tipo per i miei personaggi. Adoro l’Italia, è il paese in cui sono
cresciuta, ma a volte trovo che manchi di originalità in molti campi.
Tra le tue passioni annoveri la
moda, hai mai pensato di inserire questa tua predilezione in un tuo romanzo?
Sì, in realtà l’ho già fatto. In
"The series of Deceptions", infatti, nomino spesso stilisti e stiliste molto
famosi. A partire da Vera Wang che disegna l’abito per il ballo delle
debuttanti di Phoebe Stone. Il mondo che descrivo, infatti, è estremamente
glamour. I miei protagonisti indossano le griffe più in voga del momento. Per
loro i soldi non sono un problema e la moda è l’unica cosa che valga la pena seguire,
in un mondo in cui l’apparenza è tutto.
Nel Ottobre 2015, esordisci con la
saga “The series of Deceptions” che vede la pubblicazione dei primi due
capitoli “Inganno globale” e “Inganno fatale”. Perché una saga?
“The series of Deceptions” è nata
progressivamente. Prima era una trilogia, poi i volumi sono diventati quattro e
ora non ho la più pallida idea di dove mi fermerò. Comunque ho deciso di
scrivere una saga perché occupandomi del genere “romantic suspence”, ho molto
su cui lavorare. Intrecci e personaggi, infatti, trovano una loro collocazione
solo in tempi e in contesti molto distanti tra loro. Al momento ho scritto
mille e duecento pagine e non ho l’intenzione di fermarmi. Le ragazze che mi
seguono, infatti, hanno ancora voglia di leggere e, fino a quando non annoierò
a morte sia loro che me stessa, non mi
fermerò.
E nel novembre dello stesso anno
esce la silloge “Anesthesia”. Di cosa si tratta?
“Anesthesia” nasce come un
progetto particolare, un po’ malinconico
e un po’ determinato, per combattere la violenza alle donne. Si tratta di una
silloge poetica di circa settantacinque pagine che raccoglie tematiche
esistenziali di tutti i tipi, un viaggio nella mente e nel corpo di quello che
viene definito “sesso debole”, ma che “debole” non lo è per niente. Ritengo le
donne gli esseri più meravigliosi a questo mondo, per questo mi dichiaro
femminista convinta e non me ne vergogno. L’intero ricavato di questa raccolta
poetica, infatti, andrà a “Non da sola”, associazione che combatte da anni
contro l’abusi di ogni tipo. Non sto cercando di spianarmi la strada verso il
paradiso, ovviamente, ma di fare qualcosa di piccolo per qualcuno così grande.
Segue nel 2016, il terzo
appuntamento con la saga “The series of Deceptions” dal titolo “Inganno letale”.
Cosa troveranno i lettori all’interno?
In “Inganno letale” nasceranno i
gemelli di Phoebe Stone, destinati a compiere la profezia della bene vixit qui bene latuit, in cui viene
annunciata la distruzione dell’alta società newyorchese. Nella prima parte di
questo volume sembrerà regnare un po’ di pace, soprattutto tra Daniel Green e
la protagonista. I due si sposeranno, metteranno ogni cosa apparentemente al
suo posto. Lord Black, invece, sparirà dalla circolazione per lasciare spazio a
Dereck Moore, il tatuatore bello e irriverente della confraternita. Un ragazzo
che ha molte cose da nascondere, oltre che la sua vera identità naturalmente.
Il lettore verrà, poi, sbalzato ad Hong Kong per scoprire l’ennesimo mistero.
Si viaggia in questo romanzo, si vola persino sull’Isola delle Peonie Bianche
in un monastero completamente abbandonato, dove i membri dalla confraternita
gestiscono le sorti del mondo che li circonda. Tutti avranno la loro piccola
vendetta. Ma a quale prezzo? I dollari questa volta non basteranno.
Quali tematiche affronti in
questa saga e quale messaggio vuoi trasmettere?
Beh, una domanda molto complessa…
Nei miei romanzi c’è un mondo da scoprire. Si parla di nepotismo nelle
confraternite, di abusi di potere tra squali dell’alta finanza newyorchese, di
problematiche alimentari. Ci sono, poi, violenze fisiche e psicologiche di ogni
tipo. Abusi e soprusi e molto altro ancora. Il lettore viene trascinato in un
mondo in cui, dopo essersi convinto di una cosa, scopre che non è assolutamente
vera. Alcuni blog mi definiscono “sadica e geniale”, appellativi che a dirla
tutta, non mi dispiacciono per nulla. Adoro complicare le mie trame,
ingarbugliare il lettore in matasse difficili da sbrogliare. Penso che sia proprio
questo il bello di scrivere, non annoiare mai.
In poche parole voglio
trasmettere suspense, tensione fino all’ultima riga e stupire con finali ad
effetto. Per ora, non mi posso lamentare, anche se la strada per come vedo io,
è ancora lunga e terribilmente tortuosa. D’altronde adoro le salite, le
discese? Le discese sono facili, incredibilmente scontate e non danno la
necessaria soddisfazione.
Qual è stato l’input per “The series of
Deceptions”?
Il progetto è nato per caso.
Mentre ero a lavoro, una mia collega mi disse: “Sai, ho letto qualche tuo
articolo e scrivi molto bene. Perche non
ti metti in proprio?” Sulle prime le ho riso in faccia, poi ho pensato
che l’idea non fosse così malvagia. In fondo anche se non ho tempo a
sufficienza, mi diverto moltissimo nel dar vita ai miei personaggi. In poche
parole ho messo insieme tutta l’esperienza e gavetta fatta per un giornale che
si occupa di argomenti come il lusso e il benessere, e ne ho fatto una serie
tutt’altro che banale.
Hai qualche altro progetto in
cantiere?
A luglio uscirà “Inganno mortale,
il quarto capitolo della serie. Sto finendo di scriverlo ed editarlo in questi
giorni. Finalmente svelerò gran parte degli enigmi presenti nei precedenti
volumi. Sarà il romanzo più spietato e intricato tra tutti, per questo ho già
consigliato la lettura a un pubblico adulto e consapevole. Poi… ho un altro
progetto che mi ronza nella mente, ma questa volta non lo pubblicherò con il
mio vero nome. Si tratta di un romanzo spinoso, le spine si sa, mi piacciono
moltissimo, ma questa volta non ho intenzione di pungermi. Starò molto, molto
attenta a metterci la faccia. L’importante è che i lettori si appassionino a
questa storia, non a chi l’ha creata. Come cantava Franco Califano: Tutto il resto è noia!
È stato un piacere ospitarti nel
mio blog. In bocca al lupo!
Per seguire Brenda BRENDA MILL
Booktrailer
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