venerdì 24 giugno 2016

Recensione - QUELLO CHE NON TI HO ANCORA DETTO di Angela D'Angelo

Oggi vi presento il romanzo erotico di Angela D'Angelo dal titolo "Quello che non ti ho ancora detto".
Si tratta del terzo capitolo della Trilogia del Nemico e anche con questo lavoro Angela mi ha conquistato. Avevo già avuto modo di apprezzarla con il precedente appuntamento "Ogni maledetta volta" e qui riconferma la sua bravura indiscussa.
Ma andiamo a conoscerlo più da vicino.





 
SINOSSI: Certe notti sono l’alba di una vita nuova
Roberta Mancini è una biondina tutto pepe, esuberante e spregiudicata. La sua unica regola? “Nessuna responsabilità.” Soprattutto se si tratta di uomini: i suoi amanti devono rigorosamente essere attraenti, prestanti e stupidi, perfetti per relazioni brevi e senza impegno. L’incontro con il bellissimo cestista Fabrizio Boschi sembra rientrare perfettamente nel suo schema, ma l’imprevisto è dietro l’angolo, e dopo una notte di passione tutto andrà rimesso in gioco. Roberta dovrà fare i conti con un passato che ha inciso irrimediabilmente sul suo modo di vivere le relazioni, e per la prima volta nella sua vita non potrà fuggire. Mentre Fabrizio sarà obbligato a farsi carico di questa ragazza impossibile, nei cui occhi legge una richiesta d’aiuto. Perché Roberta vuole essere salvata. Anche se non lo sa.
Dopo il successo di “A letto con il nemico” e “Ogni maledetta volta”, una nuova rovente storia d’amore che vi conquisterà.







ROMA. Roberta è la migliore amica di Cristina, sorella di Edoardo, ed è in dolce attesa. La notizia è per lei come un fulmine a ciel sereno: il risultato di una notte brava all'insegna della passione con Fabrizio, il migliore amico di Edaordo.
E' una ragazza con una situazione famigliare difficile, cresciuta con molte mancanze affettive e con la convinzione che gli uomini possano solo distruggere la vita di una donna. Non è disposta a scendere a compromessi, né a lasciarsi dominare dal sentimento, ma con Fabrizio è difficile ergere barriere da difendere.
Lui, dal suo canto, è un ragazzo abituato a ottenere sempre quello che vuole dalle donne, a giocare con loro e a usare il sesso come valvola di sfogo, ma Roberta scombinerà tutti i suoi piani.
Cosa riserverà loro il destino? Come cambieranno le loro vite, travolte da un bambino inaspettato? Riusciranno a dominare la passione che li divora, ogni qualvolta si trovano nella stessa stanza, e a capire l'origine di tanta carnalità e timore al tempo stesso?

La caratterizzazione dei personaggi convince. Roberta è una protagonista difficile, esula dal classico clichè di ragazza tutta casa e chiesa. Ci troviamo di fronte a una donna forte che osa e che le piace farlo, una donna con un passato famigliare turbolento e pieno di assenze. I suoi comportamenti innervosiscono il lettore, in un primo momento: troppo sfrontata, esibizionista ed egocentrica; in realtà nasconde la paura di amare, di soffrire e di sperare. Inconsapevolmente innamorata di Fabrizio, grazie alla maternità, affronterà importanti cambiamenti, esponendo la propria fragilità e imparando a conviverci.
Fabrizio è il protagonista maschile che infervora le menti e che accende le pulsioni. Bello da togliere il fiato, è una vera e propria incognita; sembra nascondere qualcosa sotto  la scorza del "bravo ragazzo". Fatica ad abituarsi alla nuova condizione di padre, ma è capace di grandi attenzioni e subirà anch'egli una profonda trasformazione interiore.
Adele, la madre di Fabrizio, è uno dei personaggi che più mi hanno colpito. Si presenta come la classica "suocera", all'inizio ci si ritrova a detestarla, ma poi si scopre una donna materna, vera, che riuscirà a scavare nell'anima di Roberta e intuire il suo profondo bisogno di affetto, come solo una madre può cogliere.
Contrapposta ad Adele, abbiamo la figura della madre di Roberta; un personaggio silenzioso e presente in tutto il testo, pur non comparendo mai. Ne determina le azioni e il carattere, causa della sua negatività e di tutte le sue paure.
Non posso non citare, però, anche Edorardo, l'indimenticato protagonista di "Ogni maledetta volta"; è come un fratello per Roberta, è l'amico che riconduce sulla retta via Fabrizio, dotato di un grande cuore e di un fascino irresistibile.


 
'Non riusciva a farsi toccare con gentilezza. La passione la comprendeva, poichè era cresciuta in una casa in cui urla di godimento costituivano la colonna sonora di ogni giorno, ma la tenerezza? No, quella la inibiva, la sconcertava e spaventava a morte. 
Quando si è sempre toccati nel modo sbagliato , una semplice carezza può aprire la carne come il morso di una frusta, rendendo l'animo consapevole di essere incompleto, privo d'amore.' 


 

L'ingrediente principale del romanzo è il sesso ma è presente con la solita classe che contraddistingue l'autrice e i suoi romanzi; non ci troviamo mai di fronte a un testo povero di contenuti, ma pieno di messaggi al punto tale da ridurre il sesso in secondo piano pur essendone il catalizzatore.
L'erotismo di Angela coinvolge anche in un bacio e qui sta la capacità di un'autrice, le scene sono perfette e fanno pendere dalla penna della D'Angelo; captiamo tutte le sensazioni dei protagonisti, entriamo nel loro "io"; un libro fortemente introspettivo ma mai pesante.
Meravigliosa la prima scena d'amore tra Roberta e Fabrizio e sublime il modo in cui l'autrice fa percepire il sentimento che sta alla base del loro congiungimento, a dimostrazione che l'amore è sempre stato nascosto sotto la superficie, ma ne ha mosso animi e pulsioni.
Gli altri temi affrontati sono: la maternità che tutto muove e che farà crescere i personaggi, paradossalmente un neonato servirà a far maturare due "bambini"; la fiducia, i segreti, le dinamiche famigliari del rapporto madre-figlia e il coraggio di amare.
Non posso non menzionare il magnifico finale di Angela, questa autrice sa sempre sorprendermi nei suoi epiloghi perchè sono inattesi, originali e perfettamente in linea con la storia.
Il messaggio è chiaro e arriva dritto al lettore: il coraggio è in noi, basta solo saper ascoltare il cuore e il futuro sarà pronto a sorriderci.

  

'Denti, lingue, labbra si scontrarono in un bacio bagnato e disordinato, che sapeva di sesso e di quella passione irrazionale che li consumava. Lo abbracciò stretto, ancorandosi al suo collo per paura che si staccasse da lei e tutto finisse: la condivisione, l'intensità, l'amore.
Aveva rincorso per anni quelle sensazioni, cercandole dove c'erano solo deserto e volgarità, gusci vuoti di emozioni e di valori. Ma ora era diverso, lei era diversa. E voleva Fabrizio con ogni pezzo rotto di sé.'



"Quello che non ti ho ancora detto" è la storia di una donna che ha paura di amare e deve aprire gli occhi, di un uomo che non sa cos'è l'amore ma la aiuterà ad allontanare i palmi dal viso, per mostrarle la luce incarnata nel miracolo della nascita.
La sofferenza del passato non oscura il futuro, ma lo rende migliore, perché Fabrizio e Roberta sono essere unici e l'ardire di un'infatuazione, la sfida di due anime che non vogliono soccombere, sono compensate da ciò che il destino ha già deciso per loro e che, inconsapevolmente, i due ragazzi hanno già scelto.
Consigliatissimo agli amanti di erotici intensi e vibranti, ai lettori di romance, a chi ha adorato la Trilogia del Nemico e a tutti i romantici e i passionali.
Personalmente spererei in un quarto capitolo, chissà che l'autrice non mi ascolti. 

'Aveva cercato qualcosa di più e non aveva mai smesso. Sperava sempre di vedere uno sguardo adorante, di captare in uno sconosciuto un'insospettata devozione. La verità? Voleva sentirsi amata.'



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