Ciao Elisabetta, bentornata nel mio blog. Raccontaci
qualcosa di te.
Ciao Linda! E’ con grande piacere
che ritorno nel tuo blog a parlare di me e dei miei romanzi, quindi non posso
che ringraziarti di cuore. Sono una traduttrice e autrice di romanzi rosa, vivo
a Roma ma sono nata a Catanzaro, città in cui ho vissuto fino a 18 anni. Dedico
gran parte della mia giornata al lavoro, quindi ho pochissimo tempo per
coltivare i miei hobby che sono diversi: il giardinaggio, la cucina,
l’arredamento, le decorazioni in genere. A Natale, Pasqua mi sbizzarrisco… E
poi mi piace molto apparecchiare le belle tavole. Caratterialmente sono una
persona paziente, leale, riservata, estremamente precisa, puntuale, rigorosa. Tutte
caratteristiche positive, certo, ma i miei figli aggiungerebbero che sono una
rompiscatole. E forse è vero… Pretendo il massimo rigore anche dagli altri e
spesso ricevo delle grandi delusioni e arrabbiature. Ma non siamo tutti uguali
e il mondo è bello perché è vario, no?
Sei traduttrice e collabori con diversi magazine. Quando si
è accesa in te la scintilla della scrittura, e dove trovi il tempo per
scrivere?
Il fatto di essere traduttrice e
di lavorare in editoria da oltre vent’anni mi ha spianato la strada o, forse
sarebbe meglio dire che mi ha spalancato le porte del mondo della scrittura. Il
passaggio dal tradurre romanzi rosa a scriverli è stato quasi istintivo,
naturale. E mi è piaciuto così tanto che, ho deciso di proseguire, senza
ovviamente abbandonare le traduzioni. Scrivo quindi tra una traduzione e
l’altra.
Di solito preferisco concentrarmi su un solo lavoro o un solo progetto.
Devo dire che non sempre posso permettermi questo perché ho dei tempi di
consegna da rispettare.
Quali sono i tuoi autori preferiti e quanto di loro c’è nei
tuoi scritti?
Ce ne sono tanti. Ma adoro in
particolare la Steel e Nickolas Sparks. Li leggo, li rileggo, fino quasi ad
assorbirne le frasi, lo stile, ma non so quanto influenzano i miei scritti. Pur
avendo dei modelli da seguire, cerco di creare uno stile tutto mio, delle trame
poco scontate, dei personaggi diversi, anche se non sempre è facile riuscirci.
Ma io ogni volta ce la metto tutta.
Esordisci nel 2014, con “Incontro veneziano”. Di cosa si
tratta?
"Incontro veneziano" è un romanzo
breve, in formato digitale. Una storia d’amore molto dolce e romantica,
ambientata a Venezia. È una storia nata con prepotenza dentro di me che ho incominciato a
scrivere di getto, senza pensare né immaginare che potesse essere pubblicata.
Una storia che oltre ad avere regalato molte emozioni ai lettori, ne ha
regalate tante anche a me. Lucy, la protagonista è una ragazza giovane,
spensierata che a Venezia trova l’amore, quello con la A maiuscola. Cede alla
passione, al fascino del bel Michele ma… Mi fermo, per non raccontare troppo e
per non rovinare il piacere della lettura.
Segue “Mora selvatica”. Daccene un assaggio.
Sì, anche "Mora selvatica" è un
romanzo breve pubblicato due mesi dopo "Incontro veneziano". Questa volta la
storia è ambientata in Costa Smeralda. Conosco bene questa parte della Sardegna
e mi affascinano i suoi colori, il paesaggio, i sapori.
Ecco un breve estratto:
[...] Quando furono lontani dal porto,
Marco lanciò il panfilo alla massima velocità. Giulia gli restò accanto mentre
governava abilmente il timone e controllava la strumentazione sulla plancia,
l’aria salmastra che le sferzava il viso. D’istinto, per contrastare i violenti
scossoni, si avvinghiò al suo corpo, quasi timorosa di essere portata via dal
vento. Lui, tenendo una mano sul timone, le cinse la vita con il braccio libero
e la strinse a sé in un gesto protettivo. In poco tempo arrivarono davanti
all’isola di Tavolara.
Marco rallentò e lo scafo dello yacht si abbassò a prua
lentamente. «Di fronte a noi c’è una spiaggia incantevole» indicò puntando un
dito in avanti.
«È bianchissima!» esclamò Giulia. «Si respira un’aria profumata
di ginepro, rosmarino e lentisco.»
Marco si avvicinò pian piano alla
costa, fino al limite consentito alle grosse imbarcazioni, virò lo yacht verso
un’insenatura e azionò il meccanismo per srotolare l’ancora che andò giù per diversi
metri prima di toccare il fondale. L’isola si stagliava davanti a loro, con i
suoi graniti che sembravano tuffarsi nell’acqua.
Nel 2015, pubblichi “Tè nero, vaniglia e baci allo zenzero”.
Una scrittura sempre attenta ai dettagli la tua, da dove nasce questa
particolare propensione per profumi, colori e ambientazioni?
È vero. I dettagli per me sono
importanti. Fanno la differenza, si dice. E sono convinta che le belle ambientazioni
rendano affascinante una storia. Alcuni miei romanzi hanno preso spunto proprio
da un’ambientazione che mi ha particolarmente colpito nella vita reale.
Tè nero vaniglia e baci allo
zenzero è un concentrato di profumi, colori e sapori. Leggerlo è come
sorseggiare una tazza di tè, caldo, avvolgente, aromatizzato. Provare per
credere.
Nel 2016, esce anche “La casa nel blu”. Un romance
particolare e introspettivo. Perché il romance?
Ancora una volta ne "La casa nel
blu", tornano i colori, i profumi, i sapori. Ci sono paesaggi incantevoli,
un’ambientazione particolare e due personaggi che si trovano a dovere fare i
conti con una vita non sempre facile. Ma da romance che si rispetti l’happy
ending è assicurato.
Come già sapete, io traduco
romance. Sono una traduttrice specializzata in questo settore, quindi non
potevo che scrivere romance. E poi adoro questo genere perché fa sognare, rende
felici, regala puri momenti di evasione e di svago. La vita a volte è
difficile, complicata, triste. Quindi, lasciamoci andare ai sogni ad occhi
aperti.
Nel 2017, pubblichi “Emozioni a fuoco lento”. Cosa
troveranno i lettori al suo interno?
Tante emozioni, naturalmente. Questo
romanzo rappresenta il mio esordio in libreria. È stato pubblicato anche in
formato cartaceo e coniuga amore e cucina. La storia ruota attorno a una
ricetta molto gustosa, il bollito con la pearà (vi consiglio di provarla). Milene,
la protagonista, è una ragazza forte, determinata, ambiziosa e Rocco è
affascinante, sexy, simpatico e sa sedurre una donna non solo con il suo
sguardo e il sorriso accattivante, ma con la sua abilità ai fornelli… Credo
ogni donna vorrebbe al proprio fianco un uomo come lui.
E all’interno del romanzo troverete
anche una ricetta del bravissimo e creativo Simone Rugiati, testimonial della
collana.
Qual è il tuo rapporto con il cibo?
Il mio rapporto con il cibo direi
che è ottimo. Mi piace cucinare, sono una buongustaia, mangio tutto, tranne i
capperi. Adoro le minestre, i brodi soprattutto di carne. Quindi non potevo che
scegliere per "Emozioni a fuoco lento" il buon bollito con la pearà, una ricetta
veneta che sta conquistando il palato di molte lettrici.
È nato tutto da una telefonata.
Un giorno mi ha chiamato una persona per me speciale per parlarmi del nuovo
progetto editoriale di Leggereditore, Chef per amore. Ho accolto la proposta
con molto entusiasmo e mi sono messa immediatamente al lavoro.
Quali tematiche affronti e che messaggio vuoi trasmettere?
Il tema principale, è quello dell’amore,
ma non solo l’amore sentimentale tra Rocco e Milene, ma anche l’amore tra madre
e figlia, tra nonna e nipote, l’amore per la cucina e l’amore per gli animali.
E poi ho affrontato il rapporto
tra amore e carriera. Per amore spesso si compiono delle scelte importanti,
come si trova a dovere fare Milene. A volte cuore e carriera seguono direzioni
diverse ponendoci di fronte a un bivio e non sempre è facile la scelta della
strada giusta. Esistessero tanti Rocco, forse sarebbe tutto meno complicato…
Più che un messaggio da
trasmettere, vorrei regalare alle mie lettrici qualche ora di spensieratezza,
facendole sognare a occhi aperti.
Progetti in cantiere?
Sì, in cantiere c’è un’altra idea. Spero con tutto il cuore
che vada in porto. Incrocio le dita.
È stato un grande piacere ospitarti nel mio blog. In bocca
al lupo per tutto!
Crepi il lupo! Il piacere è stato mio. Grazie a te, Linda.
Per seguire Elisabetta ELISABETTA MOTTA
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