Benvenuti alla QUARTA TAPPA del romanzo di Grazia Maria Francese dal titolo "Arduhinos".
Oggi, conosceremo meglio l'autrice e il suo romanzo in una Speciale Intervista.
SINOSSI: Alla fine del decimo secolo l’Italia è cosparsa di rovine. Bande di Saraceni, Ungari, Norreni l’hanno devastata e i discendenti di Carlo Magno si sono dimostrati deboli, incapaci di respingerne le scorrerie. La popolazione per sopravvivere è costretta a rifugiarsi in bastide e castelli, sotto la protezione dei signori feudali.
La situazione di disordine del Regno Italico ha attirato le mire dei sovrani Sassoni, che si sono impadroniti del titolo imperiale. Quando i Sacri Romani Imperatori calano verso Roma per farsi incoronare dal Papa, i loro eserciti si lasciano dietro una scia di saccheggi e soprusi che colpiscono ugualmente contadini e abitanti delle città.
Molti tra i nobili, di origine longobarda o franca, tentano di ribellarsi a quella che sta diventando una dominazione straniera imposta con la forza e spesso sostenuta dai Pontefici romani. Tra loro manca, però, qualcuno capace di unire le forze di grandi feudatari e piccola nobiltà contro lo strapotere dei Sassoni, rivendicando la corona del Regno Italico.
A Plumbia, un castello sul fiume Ticino, nasce nel 955 il secondo figlio del conte Daido. Sul volgere dell’anno Mille, nelle cronache compare sempre più spesso il nome di quest’uomo: Arduhinus.
DOVE TROVARLO: https://www.amazon.it/Arduhinus-Grande-piccola-storia-ebook/dp/B072F645LC
BIOGRAFIA: Grazia Maria Francese, medico a tempo pieno e autrice a tempo perso, ama guardare le cose da un punto di vista insolito. Pratica quotidianamente Zen, il che influisce sul suo modo di scrivere e di agire. È capace di buttarsi in avventure come imparare il giapponese da autodidatta, studiare i mille risvolti della cultura materiale, riscrivere la storia dalla parte degli sconfitti.
Ambienta le sue storie in un alto Medioevo visto attraverso gli occhi di coloro che, pur essendone stati i protagonisti, sono bollati come barbari o ribelli: o più spesso, attraverso gli occhi delle loro donne.
Ha pubblicato finora tre romanzi storici: “Roh Saehlo – sole rosso” (2015, ora in fase di editing per una prossima riedizione); “L’uomo dei corvi” (Edizioni Esordienti Ebook, 2016) e “Arduhinus” (Edizioni Esordienti Ebook, 2017).
Terza classificata al concorso letterario “Verbania for Women” 2016, prima classificata 2017, seconda classificata al Premio Cronin 2017.
Ambienta le sue storie in un alto Medioevo visto attraverso gli occhi di coloro che, pur essendone stati i protagonisti, sono bollati come barbari o ribelli: o più spesso, attraverso gli occhi delle loro donne.
Ha pubblicato finora tre romanzi storici: “Roh Saehlo – sole rosso” (2015, ora in fase di editing per una prossima riedizione); “L’uomo dei corvi” (Edizioni Esordienti Ebook, 2016) e “Arduhinus” (Edizioni Esordienti Ebook, 2017).
Terza classificata al concorso letterario “Verbania for Women” 2016, prima classificata 2017, seconda classificata al Premio Cronin 2017.
Altre informazioni sul profilo facebook di Grazia Maria Francese o sulla pagina autore “Roh Saehlo”.
LE TAPPE DEL BLOG TOUR:
PRIMA TAPPA (12 Gennaio): THRILLER STORICI E DINTORNI
SECONDA TAPPA (13 Gennaio): IL MONDO DELLO SCRITTORE
TERZA TAPPA (14 Gennaio): STORIE DI STORIA
QUARTA TAPPA (15 Gennaio): LINDA BERTASI BLOG
QUINTA TAPPA (16 Gennaio): BABETTE BROWN LEGGE PER VOI
SESTA TAPPA (17 Gennaio): ANTONELLA SACCO BLOG
INTERVISTA A GRAZIA MARIA FRANCESE
Ciao Linda, grazie dell'ospitalità. Che dire? Ho 62 anni,
vivo in Piemonte, in un cascinale circondato dal bosco e con un immenso
terreno. Le mie giornate traboccano di impegni: lavoro, casa, giardinaggio,
meditazione, allenamento... quando arriva la sera, se non sono troppo stanca mi
metto alla tastiera e scrivo. Se invece sono “stesa” leggo un saggio, o qualche
bel romanzo storico... non uno dei miei, naturalmente!
Sei medico, pratichi lo Zen e ami osservare le cose da un
punto di vista insolito. Parlaci di questa tua filosofia di vita.
ZEN è una parola giapponese che può avere significati diversi
a seconda dell' ideogramma con cui si scrive. Quello usato comunemente, vuol
dire “mostrare la semplicità”. Scritto in un altro modo vuol dire “secondo
natura” e in un altro ancora, “tutto”. Considerare la realtà in modo semplice,
naturale e globale.
Qualunque sia la nostra attività, spesso applichiamo schemi
mentali che non sono semplici, né naturali e
tanto meno globali. Ma la realtà va considerata per quello che è, senza
filtrarla attraverso idee preconcette.
Un esempio? Se i libri di storia presentano Arduino d'Ivrea come
un personaggio oscuro (un'ombra fosca, lo definisce Carducci) chiedersi invece
come poteva essere veramente. Cosa vedeva, sentiva, come reagiva, mettersi
insomma nei suoi panni. Questo richiede molto studio, ma anche il coraggio di
rompere gli schemi.
Non posso che provare simpatia verso chi si ribella alle
convenzioni o costrizioni della sua epoca, per seguire la voce del proprio
cuore. Chi s'è adeguato senza ribellarsi avrà avuto una vita più facile, forse,
ma viene da chiedersi se la si possa veramente definire “vita”.
C’è qualche autore che consideri la tua Musa?
Daphne du Maurier, Stevenson, Conrad, Bulgakov, Arturo Perez
Reverte sono i miei autori preferiti. Ma un posto speciale nel mio cuore ce
l'ha un autore italiano di romanzi d'avventura per ragazzi, Mino Milani. Credo
di avere “ereditato” da lui uno stile asciutto, a brevi frasi staccate, oltre
alla passione per le vicende avventurose ambientate nel nostro paese.
Perché il Medioevo?
Mi piace l'alto Medioevo perché è un periodo di transizione,
dove si mescolano l'eredità ancora forte del mondo classico e la ventata nuova,
rude degli invasori “barbari”. Un incontro-scontro tra due civiltà, di cui la
prima viene quasi sempre considerata migliore della seconda... ma io non sono
d'accordo! Nei secoli verso l'anno Mille si aggiunge una terza componente,
quella del mondo islamico che avanza e innesta in questo caos le proprie
conoscenze.
Esordisci nel 2015 con “Roh Saehlo – Sole Rosso”. Di cosa si
tratta?
Il mio primo romanzo, ambientato nel VI secolo, racconta gli
inizi del regno longobardo in Italia da un punto di vista decisamente insolito:
quello di una ragazza, Gaila, figlia di un Longobardo e di una donna latina. La
sua personale evoluzione riflette quella del contatto tra i due popoli,
ciascuno con i suoi pregi e difetti, e finisce per diventare una travolgente
storia d'amore. Roh Saehlo è un'opera tuttora in evoluzione, non finisce mai di
stupirmi. Ora l'ebook è stato tolto da tutti gli stores per sottoporlo a un
editing approfondito, in vista di una nuova edizione cartacea e di tre ebook
che saranno i primi di una saga.
Si tratta in pratica di uno spin-off di “Roh Saehlo”. Per
scriverlo ho studiato a lungo le fonti storiche dell'epoca, prima tra tutte la Historia
Langobardorum di Paolo Diacono. A un certo punto mi è venuta la curiosità
di immaginare come questo libro possa essere stato scritto. L'uomo dei corvi è
ambientato nell'VIII secolo, alla fine del regno longobardo. Narra l'incontro
tra Paolo Diacono e uno degli ultimi kennaman, custodi della tradizione
orale del loro popolo. Si tratta di un romanzo storico con una piccola
(piccolissima) venatura fantasy, come del resto “Roh Saehlo”.
E, nel 2017 pubblichi “Arduhinus”. Cosa troveranno i lettori
al suo interno?
La storia di Arduino si sviluppa in uno scenario molto
diverso: quello del X secolo, chiamato anche “secolo di ferro”. L'impero di Carlo
Magno s'è disgregato, l'Europa è devastata da bande di predoni, a Roma le
fazioni si contendono il diritto di eleggere il Papa mentre una nuova potenza,
il Sacro Romano Impero, pretende di dominare sul piano politico come su quello
spirituale. In questo buio la figura di Arduino erompe come una fiamma e benché
alla fine venga sconfitto, neppure dopo mille anni è stato dimenticato. Anche
in questo caso la sua figura è vista attraverso gli occhi di una donna, Isolda,
che quasi suo malgrado finisce per amarlo.
Qual è stato l’input?
Colpa di Mino Milani, sempre lui! Il suo saggio “Arduino e il
Regno Italico” mi ha accompagnata passo dopo passo in questa nuova avventura.
Quando il cartaceo è stato pubblicato, gliene ho spedita una copia e lui mi ha
scritto per ringraziarmi. Quelle parole scritte in modo quasi illeggibile
(ormai deve avere una bella età...) sono state più importanti per me di
qualunque altro traguardo letterario.
Il messaggio di Arduino è molto semplice: chi vuole la
libertà non può essere fermato. La storia di chi ha tirato diritto per la
propria strada aiuta a trovare coraggio nell'affrontare la vita, in un mondo
dove di coraggio se ne vede sempre meno.
Lasciaci un estratto del tuo libro.
[...] «Voglio che la mia gente diventi una: vassalli, contadini,
mercanti, servi, gente delle montagne, perfino le montagne stesse!»
La voce di
Arduno trascina, lo sguardo brucia: Isolda è costretta a chiudere gli occhi.
«Sans despartir!» grida Arduino: «Tutti insieme!
Questo sarà il mio motto.» [...]
Hai altri progetti in cantiere?
Sto lavorando su “Roh Saehlo”, ma ho in cantiere un altro
progetto: un romanzo storico ambientato in un mondo molto diverso dall'alto
Medioevo (o forse no...) ossia il Giappone dei samurai, XVI secolo. Verterà
sull'incontro tra Alessandro Valignano, un gesuita italiano, e il condottiero
giapponese Oda Nobunaga, che fu di fatto l'unificatore del Giappone. A suo modo
un altro Arduino, uno che non ha paura di niente.
È stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo
per tutto!
Grazie, anche a te!
Vi ricordo l'appuntamento di domani sul blog BABETTE BROWN LEGGE PER VOI con la QUINTA TAPPA!
Buona lettura!
Bella intervista a un'autrice senza dubbio molto interessante.
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