Oggi, vi presento il suo straordinario romanzo Descendens. Questo testo mi ha conquistato, stregato e affascinato, e ancora oggi non vuole saperne di abbandonare la mia mente.
SINOSSI: [...] Per Emma, da Marta Vasselli.
Quelle parole scritte a mano da sua nonna sulla busta ingiallita le parevano incise con un inchiostro indelebile che sembrava aver vinto l'incuria del tempo.
Marta Vasselli. Esattamente come era accaduto per il nonno, Emma non aveva conosciuto nemmeno quella donna. Sapeva soltanto che era morta moltissimo tempo addietro. Nessuno le aveva mai parlato di lei, raccontandole di aneddoti o vecchie storie, eppure aveva indirizzato una lettera alla nipote che non aveva mai incontrato. Forse quelle righe le avrebbero indicato la sua eredità. [...]
Quelle parole scritte a mano da sua nonna sulla busta ingiallita le parevano incise con un inchiostro indelebile che sembrava aver vinto l'incuria del tempo.
Marta Vasselli. Esattamente come era accaduto per il nonno, Emma non aveva conosciuto nemmeno quella donna. Sapeva soltanto che era morta moltissimo tempo addietro. Nessuno le aveva mai parlato di lei, raccontandole di aneddoti o vecchie storie, eppure aveva indirizzato una lettera alla nipote che non aveva mai incontrato. Forse quelle righe le avrebbero indicato la sua eredità. [...]
Un paese alle porte di
Roma, una maledizione stregonica, una discendente tanto attesa per
compiere chissà quale maleficio. Quando Emma e la famiglia tornano a
Tiepole per la morte del nonno Achille Pagliari, la ragazza è ignara del
fardello che porta da sempre: lei è la nipote di Marta Vasselli, la strega di cui tutti hanno paura.
Suo padre e sua madre non le hanno mai detto la verità, nascondendole
il suo futuro come diretta erede di una malefica e crudele strega. A
parlarle di quanto ancora non sa di se stessa sono gli occhi dei
tiepolesi, la scrutano e la studiano cercando di carpire i segreti
occultati dentro di lei, in attesa di vedere compiersi ciò che stanno
temendo da anni. Nessuno sa cosa celi questa maledizione, eppure gli
abitanti la temono.
Uno spettacolare urban fantasy
italiano, dalla penna talentuosa dell’autrice Alessandra Paoloni, dove
niente è come sembra e la vera sfida è sopravvivere alla verità. Le sicurezze della vita sono labili certezze da distruggere per scoprire davvero il proprio destino.
Il libro si apre con una ragazza, Emma Onofri, che spalanca la finestra della 'sua' stanza e spazia con lo sguardo sul paese di Tiepole e sulle montagne che ne occupano i quattro angoli.
L'ambiente è senza dubbio il primo elemento a incatenare il lettore, le atmosfere cupe e misteriose avvolgono e percorrono le vie del paese, descritto perfettamente in ogni suo anfratto. Il lettore si sentirà irrimediabilmente accanto a Emma nel percorre le viuzze, nel calpestare i sanpietrini, udendo i propri passi risuonare in un'eco perpetua e inquietante. Un'alternarsi di silenzio e rumori la fanno da padrone e spiazzano sin dalla prima pagina.
'Emma non si trovava a Tiepole per una vacanza, né per stabilirsi lì. Non era mai stata in quel posto, sebbene sua madre vi avesse trascorso l’infanzia e l’adolescenza. Il paese faceva parte della sua esistenza in modo indiretto, rappresentava una parte di lei, sebbene non ne fosse ancora cosciente.'
Emma è a Tiepole con i genitori per occuparsi della dimora del nonno, venuto improvvisamente a mancare. Non immagina la girandola di emozioni e misteri che popolano il paese e che, inevitabilmente, la investirà. Non immagina i segreti annidiati nel suo passato, sepolti tra le mura del paese e della dimora del nonno. Non immagina l'eredità che le ha lasciato la nonna Marta e la nomea che il paese le aveva affibbiato quando era in vita, una nomea che ancora risuona per le vie di Tiepole, racchiusa in un unico sostantivo: 'STREGA'.
'E alla fine la trovò: il nome Marta Vasselli era inciso sulla terzultima lapide. Emma si soffermò a fissarla. Era screpolata in più punti, palesemente sfregiata. Era lì sotto, dunque, che riposavano le ossa di quella donna mai conosciuta e che tutti a Tiepole, forse, avevano odiato.
La strega, come l’aveva definita suo padre, capace di
cambiare il destino di molti con semplici e bizzarre parole.'
Un altro degli aspetti che più ho apprezzato del libro è il rapporto tra Emma e i genitori. Due lati di una stessa medaglia, diametralmente opposti e ugualmente intriganti.
I dialoghi e i confronti, che la ragazza ha con la madre, evidenziano un rapporto quasi del tutto assente; persino nei momenti di maggiore destabilizzazione la donna è apatica o troppo agitata, quasi un rapporto sospeso tra le due, in stand-by, alimentato da incomprensioni e recriminazioni.
Di tutt'altra natura è il rapporto con il padre, un punto fermo per la ragazza; viene rappresentato come unico, custodito gelosamente, l'uomo rappresenta una figura estremamente positiva per lei.
'Si voltò per scappare,
ma si ritrovò subito avvolta delle braccia forti di Christian. Provò
a divincolarsi, senza successo. Era davvero arrivata la fne, questa
volta. Emma non poteva guardarlo in faccia, ma immaginava
ancora quelle zanne innaturali che, di lì a poco, l’avrebbero lacerata.
Ma Christian parlò: «Emma... non volevo... non ce la faccio... Se
davvero sei la discendente, allora uccidimi. Se non vuoi togliermi la
maledizione, uccidimi.»'
La bellezza di questo romanzo è tutta nella sua semplicità. Un registro di dialoghi ed espressioni che arriva dritto al cuore del lettore. Nonostante vengano narrati fatti surreali, nonostante il mistero ci accompagni per tutta la durata del libro, l'autrice ha il dono di inserirli in un contesto plausibile e mai scontato, arricchendolo con particolari a prima vista insignificanti, ma che donano corposità al testo e lo rendono credibile.
Una mosca che vola nella stanza, uno stereo che risuona tra le stanze di una casa. Elementi, questi, che ci fanno avvicinare al mondo di Emma e ci fanno provare le sue stesse emozioni perchè, dopotutto, lei è una ragazza semplice come potremmo esserlo noi, con un rapporto difficile con la madre, con la voglia i divertirsi assieme ai suoi amici, ascoltare musica e ballare.
Altro elemento dominante dell'intero romanzo è la maledizione che grava su Tiepole e sui suoi abitanti, caodiuvata da elementi magici: medaglioni, diari nascosti, trasformazioni e apparizioni sconvolgenti. Tutti questi ingredienti incatenano il lettore, ogni pagina è una scoperta, una sorpresa, lo stimolano a proseguire e a scoprire sempre più tasselli dell'intricato puzzle.
Il punto di forza di questo romanzo sono proprio le incognite, i misteri, gli eventi soprannaturali, si passa dal nero al giallo e, non da ultima, una pennellata di 'rosa' che risveglia in Emma il desiderio, il suo essere 'donna' dominato da istinti prettamente umani.
Consigliatissimo agli amanti del paranormal, del fantasy e dell'urban fantasy. A chi ancora non conosce la penna della Paoloni e non può lasciarsi sfuggire un'autrice bravissima che nel genere trova la sua vera essenza.
Da non perdere!
'Non si sfugge alla discendenza'
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