Andiamo a conoscerlo meglio!
SINOSSI: Quanta vita c’è in dieci anni? Quante parole non dette, quanti chilometri a dividere, quante delusioni, quanti amori racchiusi in un bocciolo e altri sbocciati?
È una bella mattina di inizio estate quando Alice, avvocato alla soglia dei trent’anni, attraversa Torino per prendere parte alla commemorazione del deceduto professor Serra, uno di quegli insegnati che, anche se gli anni passano, entra nel cuore degli studenti e lì resta. Alice rivede così gli amici storici del liceo, e resta spiazzata quando quell’incontro cancella di colpo gli ultimi dieci anni. E poi ritrova Samuel. Il suo primo amore? No. Il suo migliore amico, la sua metà, il compagno fidato, il confidente, quel ragazzo ambizioso che a diciannove anni è volato in America per diventare medico e non è più tornato.
Per stare un po’ insieme, il gruppo decide di partire per un fine settimana in Provenza; in quella regione baciata dal sole, gli apparenti equilibri sembrano vacillare e le parole rimaste nascoste nel cuore per troppo tempo fioriscono come la lavanda a giugno.
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Era nonna Alice, da cui ho ereditato il nome, a sistemarlo con cura quando veniva a occuparsi di me, mentre i miei genitori erano al lavoro. Lo sostituiva con uno nuovo, profumatissimo, non appena le erbe al suo interno cessavano di emanare la fragranza che tutti noi riconosciamo a occhi chiusi.
“La lavanda cura ogni cosa” diceva la nonna. Era convinta, davvero convinta, che per ogni malessere – fisico o dell’anima– non esistesse niente di meglio di un po’ di lavanda.
Da allora di anni ne sono passati, io sono cresciuta e la nonna se n’è andata, raggiungendo il cielo e il nonno. Le sue tradizioni, però, mi hanno seguita anche nell’appartamentino dove vivo insieme a Toby.
L’armadio che contiene i nostri vestiti conserva sacchetti simili a quelli che trovavo da bambina poggiati sul comodino e tuttora, a volte, sotto i cuscini nascondo un paio di rametti affinché il nostro sonno sia cullato da quella nota olfattiva tranquillizzante.
Senza dubbio, la lavanda è stata il profumo della mia infanzia… ma chi l’avrebbe mai detto che anche da adulta avrebbe ricoperto, un giorno, un ruolo fondamentale?
Chi poteva prevedere, in altre parole, che per l’ennesimo stravolgimento della mia vita sarebbe stata tutta colpa della lavanda?
Nonostante abbia scelto un percorso di studi e professionale più tecnico non ha mai smesso di veicolare le sue emozioni nero su bianco.
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