giovedì 17 maggio 2018

PASSI D'AUTORE - Recensione - CENTO PASSI di Danilo Runfolo

Oggi, per le recensioni Passi d'Autore, vi presento il racconto erotico "Cento passi" di Danilo Runfolo.
Andiamo a scoprirlo nel dettaglio!



Dania Francella l'ha letto per noi.






SINOSSI: Massimo cerca la sua America nel modo sbagliato, nei peccati della carne e nei vicoli dei quartieri popolari che il caso, balordo regista, ha voluto fargli scoprire.
Un viaggio sporco, osceno, deviato, obbligato, alla scoperta della sua sessualità; un percorso trasgressivo, agro e piccante, per un giovane che sta ancora cercando se stesso e un mondo che possa appartenergli; un viaggio che al posto di misurare chilometri diventa una distanza da percorrere in appena cento passi: ogni giorno, per anni.
Massimo scopre la sua omosessualità in maniera del tutto inattesa e straordinaria. Sebbene indotta, lo porta ad amare in modo sincero Corrado, chiamato a percorrere un impervio sentiero simile al suo. Quell’intesa sessuale, forte e prepotente, diventa ben presto sentimento che nutre il pallore di giorni noiosi e infiniti, capace di annebbiare i ricordi che lo hanno portato alla sua maturità sessuale.
Massimo torna da quel viaggio come uomo consapevole, rinnovato e finalmente maturo, pronto a cercare e lasciarsi trovare da un nuovo amore.
C’è tutto questo nel corpo e nel cuore di quel ragazzo fragile che tutti chiamano l’Americano, perché c’è sempre un’America da poter scoprire, senza neppur dover viaggiare. Basta avere il coraggio di vivere.





Massimo è un adolescente fragile, confuso e arrabbiato, malgrado l’infanzia felice in una famiglia affettuosa. 
Questo suo carattere tormentato lo porterà a commettere un grosso errore, che cambierà per sempre la sua vita; si ritroverà, così, costretto a mettere tutto in stand-by e riflettere sui  propri sbagli. 
Rinchiuso tra quattro mura, inizierà un viaggio introspettivo alla ricerca di se stesso e di una seconda occasione.
Cosa gli riserverà il futuro? C'è ancora spazio per la speranza di un domani migliore?

Questo è un romanzo di formazione M/M a tinte forti, che si sviluppa nell'arco di vent'anni.
L'ambientazione è quella della bella Sicilia, ma non voglio anticiparvi troppo, perché i luoghi in cui si sviluppa il romanzo sono una sorta di mistero da svelare pagina dopo pagina.
La caratterizzazione dei personaggi è convincente.
Massimo è il protagonista principale; adolescente incattivito, affronterà un lungo percorso interiore. Ho trovato molto interessante osservare la sua maturazione, che lo porterà a diventare un adulto consapevole di se stesso e pronto a rinascere. 
Corrado è il personaggio secondario che spicca. Compagno di Massimo in questo particolare "viaggio", sarà costretto a condividere con lui qualche anno della propria vita. Nato da una forte attrazione, il rapporto tra i due diventa sostegno e bisogno l’uno dell’altro. Un amore, il loro, quasi rassegnato. 
Ho molto apprezzato questa scelta narrativa perchè, a mio avviso, Corrado rappresenta il punto di svolta di Massimo. 
Incontriamo altri personaggi nel testo, che io definisco "pasoliniani ", atti a mettere ancora più in risalto il protagonista, anziché raccontarsi al lettore. 






 
'Non avevo una ragazza, ma finalmente sentivo di avere un ragazzo. Lui era il mio uomo, il compagno, l’amante, il complice. Era il mio segreto, e io il suo.'







Lo stile dell'autore è molto buono. Apprezzabile l’uso dell’epilogo come prologo; un flashback che inganna, ma che ci accompagna come un piccolo lume di speranza attraverso questo cupo viaggio.
Il racconto è scritto benissimo; prosa scorrevole, rude, a tratti volgare e blasfema, per poi diventare sentimentale e ricca di metafore. 
Le scene di sesso sono dettagliate e collegate tra loro; quasi un "viaggio nel viaggio", alla ricerca della sessualità di Massimo. Il gusto è dolce-amaro; il sesso descritto è soprattutto puro istinto animale ed eccitazione di un momento, e i personaggi hanno ben chiaro l'inevitabile finale.

La tematica principale del libro è relativa all'introspezione del protagonista, alla ricerca di se stesso. Voglio citare anche l’alienazione tra quattro mura, la segregazione; in questo caso, siamo di fronte anche a una metafora: quattro mura di pietra paragonabili a quattro mura invalicabili della coscienza. 
Il messaggio tra le righe è quello di aprire gli occhi e vedere più in là del proprio naso: a volte, l'America che tanto inseguiamo è molto più vicina di quanto pensassimo e facilmente raggiungibile.
Consigliato agli amanti dell'erotico M/M e delle storie di formazione, a chi ama Pasolini e Bukowski. 
Runfolo è una penna da tenere d'occhio.
Dania Francella
(Editing a cura di Linda Bertasi)




IL VOTO DI DANIA



 

Dania Francella nasce nel 1981.
Lettrice compulsiva, nel corso degli anni ha letto quasi tutti i generi letterari: dalla mitologia ai saggi storici, dalla narrativa contemporanea alle biografie, dai legal thriller ai libri d'inchiesta, dai classici ai romance.
Ottimista, sognatrice, romantica e, forse,  troppo empatica. Ama il mare, la montagna e le città d'arte, il calcio, il classic rock, Ligabue, Gaetano e De Andrè; fan appassionata della saga di Star Wars e dei supereroi. 
La sua è una lettura attenta al dettaglio, difficilmente qualcosa le sfugge e le sue recensioni sono sempre accurate e dedite a evidenziare i pregi del testo e dell'autore.

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