lunedì 26 marzo 2018

INTERVISTA A SARA OSSI


Ciao Sara, benvenuta nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te. 

Ciao Linda. Per prima cosa sono una mamma sempre di corsa, come tutte del resto. Sono nata a Copparo, un paese in provincia di Ferrara e ora abito ai margini della città Estense con mio marito e i nostri due figli. Per dodici anni ho lavorato in un istituto di credito, ma sto per iniziare una nuova avventura lavorativa. I cambiamenti non mi spaventano, anzi li trovo stimolanti.
Ho fatto teatro dialettale per più di quindici anni, amo i cani di taglia grande, non potrei mai rinunciare alle scarpe tacco dodici, amo correre nella campagna ferrarese e camminare nei boschi delle Dolomiti. Ascolto musica soprattutto italiana, viaggio meno di quanto vorrei e se passo davanti a una libreria non posso fare a meno di entrare. Purtroppo, il tempo per leggere è sempre troppo poco.

Laureata in Giurisprudenza, sei mamma e impiegata. Dove trovi il tempo per scrivere e come si è accesa questa passione?

Il poco tempo libero lo ricavo di notte: la sera tardi oppure la mattina presto. Quello per me è un momento magico: solo io dentro la storia che prende vita, intorno buio e silenzio. Non ha prezzo.
Il primo romanzo ho iniziato a scriverlo dopo la nascita del secondogenito, letteralmente tra una poppata e l’altra, nel silenzio delle mie notti insonni, illuminata solo dallo schermo del pc.
La passione deriva innanzitutto dalla lettura, però ho sempre scritto, ma solo per me stessa; piccoli racconti, pensieri di fine giornata, pagine di diario, da ragazzina scrivevo poesie. Nessuno ha mai letto ciò che scrivevo, perché mi vergognavo. E anche per il mio primo romanzo, se non fosse stato per mio marito e mia mamma, non l’avrei mai spedito alla casa editrice.

Quali sono i tuoi autori preferiti e c’è, tra loro, qualcuno che consideri tua Musa?

A dodici anni, Agata Christie riempiva i miei momenti di svago. Ho continuato sui generi giallo o legal triller fino a quando ho scoperto Danielle Steel e Sidney Sheldon. Poi sono tornata agli italiani sia contemporanei, Casati Modignani, Mazzantini, Faletti, che classici, Pirandello, Verga, Calvino. Durante l’università ho scoperto, e in alcuni casi riscoperto, i grandi classici della letteratura mondiale: "Anna Karenina", "Cime tempestose", "Madame Bovary", "Il conte di Monte Cristo", la lista sarebbe davvero lunghissima.
Negli ultimi anni ho dirottato le mie letture sugli esordienti e sugli autori sconosciuti al grande pubblico. Con enorme sorpresa, ho letto romanzi davvero bellissimi, che spesso mi hanno ricompensata da letture deludenti di autori famosi.
Quando scrivo, invece, la mia musa è Nicholas Sparks. Se mi è concesso sognare in grande, vorrei essere anche solo la metà dello scrittore che è lui. Ho letto molti suoi libri, ma il mio preferito è il primo, quello che mi ha fatto innamorare di questo grandissimo autore: Le parole che non ti ho detto.

Nel 2017, esordisci con il romance contemporaneo “In un’altra vita”. Cosa troveranno i lettori al suo interno?

Trovano Marcella, per gli amici Margy, una quarantacinquenne forte ed energica.
Trovano Ric, che Margy potrebbe rivedere ad una festa con i vecchi amici, dopo venticinque anni dalla fine improvvisa del loro amore. Una storia travolgente nata nell’estate della maturità e finita troppo presto.
Trovano gli anni ’90 e i ricordi spensierati di allora, legati alle vacanze, ai mondiali di calcio, alle canzoni imparate a memoria, alla moda con le spalline e ai capelli ricci.
Trovano i ricordi di tutta una vita che non ha risparmiato a Margy dolori e delusioni.
E trovano la speranza di un riscatto, il desiderio di rivedere l’amore della vita, mai vissuto fino in fondo e per questo mai dimenticato.


https://www.amazon.it/unaltra-vita-Sara-Ossi/dp/8894897052/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1521149191&sr=8-1&keywords=sara%20ossi


Qual è stato l’input per questo libro?

L’input nasce proprio da una cena con i miei vecchi compagni di classe. Dal ricordo dei tempi vissuti all’ombra di una spensieratezza della quale non eravamo nemmeno consapevoli. Gli amori di allora sui quali spesso si sorride con nostalgica dolcezza. Da quella cena ho cominciato a fantasticare e immaginare, e piano piano la storia ha preso vita nella mia mente.

Quali tematiche affronti e quale messaggio vuoi trasmettere?

Il filo conduttore di tutto il romanzo è senza dubbio l’amore.
L’amore spensierato dell’adolescenza, l’amore che delude e che ti fortifica, quello che ti cambia dentro. L’amore che ti lascia senza parole, che ti toglie il respiro e che ti abbandona. Quello che pensi non finirà mai e che forse cerca solo il suo riscatto anche se sono trascorsi venticinque anni.
Tutto questo rende Marcella una donna forte, che sa affrontare ogni situazione con tenacia, uscendone a testa alta.
Marcella, in fondo, siamo tutte noi: donne sognatrici, nostalgiche piene di rimpianti, ma al tempo stesso forti, determinate e reattive in ogni situazione.

Con questo romanzo partecipi al Premio Internazionale Michelangelo Buonarroti e ricevi un Diploma d’onore; in seguito, partecipi anche al Premio Internazionale di Poesia e Narrativa ‘Val di Vara’ e ricevi il Premio speciale della Giuria ‘Opera prima’. Raccontaci la tua esperienza.

Assieme alla casa editrice, Alcheringa Edizioni, decidemmo di partecipare ad alcuni premi letterari, per far conoscere il mio libro, per avere un po' di visibilità ma con la convinzione, almeno da parte mia, di non poter competere con autori più blasonati. Però, in fondo, tentar non nuoce.
Con mia grande sorpresa ho ricevuto l’invito a partecipare alla premiazione dei due premi a distanza di una settimana l’uno dall’altro. Non ci credevo, ero felicissima. È stata davvero un’esperienza indimenticabile e gratificante, soprattutto perché inaspettata.

Jane Austen diceva sempre “Scrivi di quello che conosci” e tu, in questo libro, hai tenuto fede a questo insegnamento. Parlaci dell’ambientazione.

Il romanzo è ambientato nella mia Ferrara, dove Marcella vive e lavora. I ricordi, invece, faranno tornare il lettore al Lido degli Estensi, località marittima ferrarese, che ha visto nascere l’amore con il suo Ric, e al paesino di provincia dove i due sono cresciuti.
L’ambientazione è quindi quella che conosco bene della campagna ferrarese, della nebbia, l’afa estiva, il dialetto e le tradizioni culinarie.

Perché il romance?

Perché, anche in questo caso, vale la regola “scrivi di quello che conosci”. Non avrei mai potuto cimentarmi in altri generi letterari; per esempio non potrei mai scrivere un giallo, non saprei da dove partire.

Il tuo pensiero sul self publishing?

Ho letto diversi libri pubblicati in self publishing, alcuni dei quali di buon livello.
Farsi conoscere nel mondo dell’editoria, soprattutto per un esordiente, è difficilissimo, quindi spesso la strada del self publishing è l’unica percorribile, ma anche in quel caso credo sia indispensabile una lettura attenta, accurata e professionale da parte di un editor. A volte gli scrittori ricorrono al self publishing per la fretta di essere pubblicati e di toccare con mano il frutto del loro lavoro. Ecco, forse ci vorrebbe un po' più di pazienza; se ciò che si scrive è di buon livello, prima o poi, qualcuno se ne accorge.

Progetti futuri?

Mi sono troppo divertita a scrivere per pensare di smettere proprio ora. Ho in cantiere un altro romanzo che sta prendendo vita proprio in queste settimane. Incrocio le dita.

È stato un grande piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo per tutto!

Il piacere è stato mio. Un saluto a tutti e mi raccomando venitemi a trovare sulla pagina Facebook ‘In un’altra vita’ e sul mio nuovo blog (https://saraossiautrice.blogspot.it/). È appena nato, ma leggeremo molte cose insieme.
Vi aspetto!

Per seguire Sara  IN UN'ALTRA VITA


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