Ciao Antonella,
benvenuta nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.
Chi sono? Fondamentalmente una donna appassionata della
vita, in ogni sua sfaccettatura. Vivo a Pistoia, ma sono nata a Pesaro, nelle
Marche. Luogo che adoro e che ogni volta riesce a emozionarmi
Ho girato per
l’Italia molto presto, a causa di mio padre che, da poliziotto quale
era, veniva trasferito a ogni avanzata di carriera, fino ad approdare qui,
dove oggi sono. Anche Pistoia mi piace
molto, è una città storica della Toscana, ma non c’è il mare, e per me è fondamentale
respirarlo. Mi manca molto e ogni volta che posso, scappo da lui.
Le mie passioni sono da sempre legate alla creatività, un
tempo amavo disegnare, fotografare e naturalmente scrivere, di tutto. Spesso mi
trovavo a riempire, di pensieri, foglietti
trovati per caso, oppure più tardi di età, in block notes ancora gelosamente
conservati. Non ho fatto studi umanistici, ma tecnici, come il Liceo Artistico,
ma la lettura e lo studio delle parole è sempre stato al centro dei miei
interessi.
La parola permette di esprimersi, e oggi più che mai
occorre farlo al meglio, stando attenti a ciò che si dice. Al suo significato,
intendo dire, non alle proprie idee, ci mancherebbe. Spesso, però, si adottano
termini inappropriati, e questo fa travisare
il significato del pensiero che si vuole trasmettere. E crea forti
dissapori.
La laurea in
Comunicazione, i master in Politica e Partecipazione, Promozione e Orientamento
alla salute, e l’impiego presso un Ente pubblico. Quando si è accesa in te la
scintilla della scrittura e dove trovi il tempo per scrivere?
La scintilla è sempre stata presente. Credo, come già detto,
da sempre. E’ nata con me…. Il tempo per coltivare le proprie passioni, se si
vuole, lo si trova. E’ vero, non è così semplice, ma le notti sono lunghe,
ed anche gli attimi rubati un po’ alla famiglia, agli affetti, possono essere
eterni e sufficienti.
Collabori con
Affaritaliani, Stamptoscana e Gazzetta di Pistoia, e sei Presidente
dell’associazione Ipazia- Coltivar Culture. Di cosa si occupa quest’ultima
nello specifico?
E’ un’ Associazione culturale a tutto tondo. Da quando è
nata, a settembre scorso, abbiamo già all’attivo molti eventi e tutti ben
riusciti. Mostre d’Arte, valorizzazione
della nostra buona cucina italiana, musica, poesia e letteratura, oltre ad
altri temi di vario genere che sono i
nostri obbiettivi.
Siamo una bella squadra, tutti con diversa provenienza
professionale e anche politica, a significare che, per fare cose buone e
utili in cui crediamo, si possa convivere anche nelle differenze, considerate
da me una vera ricchezza. Solo con il confronto, quando è rispettoso e sano, si
può progredire.
Qual è il tuo genere letterario preferito?
Preferisco la narrativa sentimentale, a quella giallistica
e saggistica, perché fondamentalmente sono una chiacchierona, ma non ho
preferenze particolari. Leggo di tutto, se mi appassiona. Altrimenti chiudo e
ripongo.
Nel 2018, esordisci con “Il Vento e le
Promesse”. Cosa troveranno i lettori al
suo interno?
[...] Questa è una storia. Forse simile a tante altre, o forse
no. Ma una storia non raccontata, è morta per sempre.
Questo è quanto dico
sempre all’inizio delle presentazioni del libro. Cosa troveranno, e cosa hanno
trovato coloro che hanno letto il libro?
Molta passione, amore, avventura, un
po’ di politica, per come io l’ho vissuta, credendoci da sotto la pelle, dando
l’anima e il cuore per la buona causa… salvo poi...
Qual è stato l’input
per questo libro?
Quello di raccontare un vissuto. Un frame importante della
mia vita, che probabilmente (lo so già) mai più riuscirà ad accadere. Parlo di
me, ovviamente, non di altri. Un dato momento storico politico di cui ho fatto
parte in prima linea, che da una parte mi ha dato tanto, e allo stesso tempo
tanto mi ha tolto. La speranza di poter cambiare le cose. Forse non accadrà mai
più. Ma, mai dire mai.
Quali tematiche
affronti?
Politica italiana e americana, a confronto, cambiamenti
socio-politici, intervallati da
storie di amicizia, di amore, di ricordi personali. La vita, insomma.
Quale messaggio vuoi
trasmettere?
Ciò che volevo comunicare, e dalle recensioni che mi sono
arrivate a oggi, moltissime davvero, penso di esserci riuscita, è che
nonostante tutto, qualunque sia la fine della storia, qualunque amarezza ti abbia lasciato, vale
sempre la pensa di lottare e vivere le proprie emozioni. Anche se poi, ti fanno
stare male, se senti nel cuore il dolore della delusione, ma non sarà mai
rimpianto.
E come dice il grande Claudio Baglioni: “Perché non c’è mai
fine al viaggio, anche se un sogno cade.”
Con questo romanzo,
hai vinto diversi premi letterari. Quanto i concorsi aiutano a farsi conoscere?
I concorsi, prima di tutto, ti mettono alla prova. O meglio,
ti danno la misura di quanto il tuo romanzo, la tua opera, piaccia o meno. Ho
già partecipato a diversi, non tutti li ho vinti com'è giusto, perchè dipende
dalla giuria e dai loro giudizi. A oggi, ne vanto due abbastanza prestigiosi
perché trattasi di premi internazionali di letteratura, il “Thesaurus- La Brunella” e “ Ti meriti
un amore” , e ancora attendo risultati di ulteriori concorsi ancora aperti.
La giuria altamente
qualificata di questi concorsi, tra i cui membri ricordo Marina Pratici,
Ambasciatrice della cultura nel mondo, oggi insignita di "Onoreficenza di
Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana" dal Presidente della Repubblica e anche dal Senato della
Repubblica, con una medaglia e un diploma per l’impegno contro la violenza
sulle donne, è fondamentale per la buona riuscita di una rassegna letteraria
che sia di spessore.
Il tuo pensiero sul
fenomeno del Self Publishing?
Sta nascendo sempre più questa modalità di pubblicazione.
Non sono ancora molto certa possa diventare la strada giusta per tutti. Credo
che per una certa letteratura si possa fare, ma per chi ambisce a maggiore
rilevanza culturale, maggiore autorevolezza, vi sia ancora necessità di una
Casa editrice che creda in te e in ciò che scrivi. Di per sé “dovrebbe”
essere garanzia di qualità.
Pubblicare in self non è sempre garanzia di buona opera, tutti oggi si sentono in grado di scrivere e si sentono scrittori. Credo che la selezione sia necessaria, per non sminuire il faticoso lavoro che c’è dietro alla realizzazione di un libro di qualità.
Pubblicare in self non è sempre garanzia di buona opera, tutti oggi si sentono in grado di scrivere e si sentono scrittori. Credo che la selezione sia necessaria, per non sminuire il faticoso lavoro che c’è dietro alla realizzazione di un libro di qualità.
Progetti futuri?
Continuare a scrivere, perché è la mia vita. Ho già iniziato
il secondo libro, diciamo il seguito de “Il vento e le promesse”. Non svelo
altro, però. Per tutto il resto proseguirò con i miei innumerevoli impegni,
porterò avanti le cose in cui credo, come sempre con passione e serietà. Le qualità che più mi contraddistinguono.
È stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo!
Per seguire Antonella ANTONELLA GRAMIGNA - OPINIONISTA E BLOGGER
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