sabato 31 agosto 2019

Segnalazione - STUPEFACENTE BANALITA' di Pitti Duchamp

Oggi, per le pubblicazioni Dri Editore, vi presento il nuovo romanzo della brava Pitti Duchamp, dal titolo Stupefancente Banalità.
Andiamo a conoscerlo nel dettaglio!








SINOSSI: [...] «Vuole essere trattata come una donna o come un cliente?»
«Come cliente, ci mancherebbe!» rispose Mimì senza guardarlo negli occhi.
«Peccato, mi sarebbe piaciuto di più che avesse scelto la prima opzione.» [...]
Lui è il manager di punta di un’azienda produttrice di macchinari agricoli, malato di lavoro. Lei una ex modella con figlio problematico a carico, che tenta di riciclarsi nel mondo dell’agricoltura senza la minima preparazione. Lui fa della calma e del sangue freddo le sue migliori virtù, lei dell’ansia il suo peggior difetto. Tra ricordi dolorosi che affiorano inesorabili dal passato, crisi post adolescenziali di un figlio cresciuto senza padre e problemi economici di ogni sorta, una storia solo apparentemente banale si fa strada tra le piante di ulivo della nostra splendida toscana, diventando piano piano … stupefacente!


DOVE TROVARLO: https://www.amazon.it/Stupefacente-Banalit%C3%A0-DriEditore-Contemporary-Romance-ebook/dp/B07WV4MH3L/







Eccovene un assaggio!






L'AUTRICE: Nata 1981 sotto il segno del leone a Firenze. Vive tutt’ora nella provincia di Firenze, nelle colline del Mugello,  con il marito, due bimbi indisciplinati e un cane anarchico. Laureata in scienze politiche, Pitti rinuncia alla carriera accademica per darsi al marketing ed alla comunicazione. Dopo diverse collaborazioni riscopre la grande passione per la lettura e la scrittura. Appassionata di Burlesque e collezionista di pezzi vintage di arredamento e moda cerca di coniugare i suoi interessi scrivendo e leggendo romance storici. Se avesse del tempo libero adorerebbe trascorrerlo tra i rigattieri e i robivecchi del centro di Firenze. È amante della storia in particolare quella dell’Europa tra il 1500 ed il 1900, i quattrocento anni che hanno creato la modernità per come la conosciamo oggi in termini di arte, pensiero filosofico e scientifico, socialità. Apprezza nelle persone più di tutto la gentilezza, il garbo e la buona educazione, quel “non so che nel portamento” che fa di una donna una dama e di un uomo un signore. 
In Self ha pubblicato per la serie "D’amore e d’Italia": "L’Arabesco", "Lupo di primavera",  "La gran dama", "Il pugnale e la perla nera", "La fiamma del ghiaccio". Ha partecipato alla raccolta "Natale a Pemberly", con uno scritto ispirato a "Orgoglio e pregiudizio", e alla raccolta "Cuori fra le righe" con un racconto ambientato durante la Grande guerra. Per Dri Editore uscirà con "Frittelle al miele e altre dolcezze", il primo regency.

venerdì 30 agosto 2019

PASSI D'AUTORE - Recensione - FINCHE' MORTE NON CI SEPARI di Macrina Mirti


Oggi, per le recensioni della rubrica Passi d'Autore, torna a trovarmi la bravissima Macrina Mirti.
Andiamo subito a conoscere meglio Finché morte non ci separi.





Dania Francella lo ha letto per noi!











SINOSSI: Perugia, 25 ottobre 1373.
È l’alba, quando Panfilo Bontempi nota un branco di cani randagi accanto al cadavere di una fanciulla. Ai primi soccorritori, dichiara che la giovane è stata uccisa dal branco, ma Giovanni Galeotto, Capitano del Consiglio di giustizia della città, dopo un rapido esame della situazione, si convince che il giovane sta mentendo.
Ascoltando la testimonianza dei milites che hanno prestato i primi soccorsi, Giovanni giunge alla conclusione che i cani hanno solo dissepolto la ragazza, perché il capo branco, un rarissimo levriero, le apparteneva e la stava cercando. Il consulto con il famoso medico Gentile d’Assisi, conferma tale ipotesi. La camicia che la fanciulla ha ancora indosso, infatti, è intatta e le ferite sul corpo non sono state procurate da morsi.
Comincerà così un'indagine che porterà alla luce una terribile storia d'amore e di morte nella quale una donna, allora come ora, è destinata a interpretare il ruolo della vittima.







PERUGIA 1373 - All'alba di un giorno d'autunno, Panfilo trova il cadavere di una giovane donna. La vittima sembra sia stata aggredita dai cani, ma la realtà è ben diversa.
Giovanni, Capitano del Consiglio di Giustizia, inizia a indagare. Il corpo appartiene a Lisabetta Bracciolini, da sempre legata a Gherardo Cipolleschi, e una verità scioccante verrà alla luce.
Chi l'ha uccisa e perché? Cosa si nascondeva nel suo grembo? E perché Panfilo, il migliore amico di Gherardo, ha mentito riguardo al ritrovamento del corpo?

Partiamo dall'ambientazione. Ci troviamo nella Perugia del 1300 e ci aggiriamo tra viottoli di acciottolati e alte mura. L'inverno è freddo e implacabile, e la città ancora provata dal passaggio della peste. Viviamo sulla pelle un'indagine accurata e appassionante che ci trascina in un giallo storico sorprendente.
La caratterizzazione dei personaggi è perfetta.
Giovanni è il protagonista maschile. Capitalo del Consiglio di Giustizia, è un uomo onesto alla ricerca della verità, senza pregiudizi, che soffre le ingerenze dei potenti della città e dalle famiglie coinvolte con la Chiesa. 
Giunto da Arezzo e laureato in legge, ha rinunciato alla magistratura per sposare la donna di cui si è innamorato, ma sarà nominato ugualmente Capitano del Consiglio di Giustizia; un grande onore e riconoscimento delle sue qualità morali e civili, anche perché solitamente incarichi di natura simile si affidano a stranieri, non a cittadini residenti nel luogo.
Giovanni è un uomo che prova empatia nei confronti dei più deboli e non si ferma davanti a nulla, pur di consegnare il vero colpevole alla giustizia. Lo definirei "troppo moderno" per la sua epoca.  Svolgerà l’indagine senza tralasciare alcun dettaglio, senza farsi intimidire dai potenti. 
Madonna Biancofiore è la moglie di Giovanni. Donna testarda, intelligente, caritatevole e caparbia.
Lo aiuterà nell'indagine, pur senza il consenso iniziale del marito. Madonna Biancofiore seguirà una sua pista, mettendosi in pericolo, ma contribuirà a portare Giovanni alla giusta conclusione, aggiungendo tasselli mancanti.
Gherardo Cipolleschi e Lisabetta Bracciolini sono ugualmente importanti. Innamorati sin da bambini, hanno un passato intrecciato e complicato.
Inizialmente, le famiglie approvano il loro amore: i Bracciolini sono molto ricchi, e i Cipolleschi nobili ma necessitano di soldi. Quando, però, i Bracciolini cadono in disgrazia, a seguito di un investimento sbagliato, vengono esiliati da Perugia, e Lisabetta promessa a un altro uomo.
I due innamorati continueranno a vedersi di nascosto, malgrado i progetti delle famiglie: anche Gherardo sarà costretto a legarsi a una giovane donna benestante.
Lisabetta e Gherardo, però, sono decisi a conoronare il loro sogno, disposti a tutto, anche a fuggire e sposarsi in segreto. Qualcosa, però, andrà storto, e i due si ritroveranno momentaneamente separati. 
Segreti e imprevisti si avvicendano sul loro cammino, segnato immancabilmente dalla disgrazia.


 
'Si guardò intorno. Tra poco Perugia sarebbe stata piena di vita. Per quella mattina, la persona che aspettava non sarebbe più venuta all’appuntamento.
Intanto, i cani cominciarono a ringhiare, come se volessero spartirsi una preda. Panfilo si avvicinò con circospezione e vide il più grosso di loro afferrare una carcassa e tentare di portarsela via. Poco male, i cani randagi che pullulavano in città si contendevano spesso i cadaveri degli animali morti. Ma c’era un ma…
Le prime luci dell’alba rivelarono che quella carcassa aveva dei lunghi capelli scuri e dei vestiti.'



Di questo romanzo, al di là dell’intreccio della trama, ho apprezzato proprio il rapporto tra Giovanni e Madonna Biancofiore. Figli del loro tempo ma, a loro modo, entrambi troppo moderni per l’epoca. 
Lui è il capofamiglia, pretende ubbidienza e rispetto dalla propria moglie, e cerca di non coinvolgerla nelle sue mansioni, ritenendo che non siano compiti per una donna.
Vuole proteggerla e, pur soffrendo il suo ribellarsi e arrabbiandosi per la sua disobbedienza, riconosce l’importanza dell'aiuto della donna e tiene in considerazione le sue informazioni. 
Anche Madonna Biancofiore è una donna del 1300. I suoi compiti principali sono prendersi cura della casa e del marito, è una moglie devota. Ha in comune con il marito il senso di giustizia, il volere la verità, ed è proprio per questo che, per un momento, metterà da parte il proprio ruolo e l'educazione ricevuta, avventurandosi in un'indagine personale.
L’intreccio è intricato e ben sviluppato, e lo stile dell’autrice scorrevole, pur essendo scrupolosamente descritto sia il contesto storico (abitudini, abbigliamento, eventi storici) che la Perugia del 1300. 
Forse, ho trovato ripetitiva la storia di Giovanni che viene narrata più volte durante la vicenda, ma è solo un parere personale.

Le tematiche trattate sono: l’amore, il mistero, la tragedia, i segreti, la ricerca della verità, il ruolo della donna nella società, la violenza, la maternità, il delitto e l'indagine.
Il messaggio è un monito attuale che non passa mai di moda: in tanti secoli di evoluzione, a pagare sono sempre i più deboli (donne e bambini).Parlerei, quindi, di femminicidio e violenza sulle donne.
Consigliato a chi ancora non conosce la penna della Mirti, agli amanti dei romanzi storici, dei gialli storici e delle storie dense di mistero. A chi ama immergersi in un'ambientazione italiana e nel quattordicesimo secolo.

Dania Francella
(Editing a cura di Linda Bertasi)



IL VOTO DI DANIA







Dania Francella nasce nel 1981.
Lettrice compulsiva, nel corso degli anni ha letto quasi tutti i generi letterari: dalla mitologia ai saggi storici, dalla narrativa contemporanea alle biografie, dai legal thriller ai libri d'inchiesta, dai classici ai romance.
Ottimista, sognatrice, romantica e, forse,  troppo empatica. Ama il mare, la montagna e le città d'arte, il calcio, il classic rock, Ligabue, Gaetano e De Andrè; fan appassionata della saga di Star Wars e dei supereroi. 
La sua è una lettura attenta al dettaglio, difficilmente qualcosa le sfugge e le sue recensioni sono sempre accurate e dedite a evidenziare i pregi del testo e dell'autore.







mercoledì 28 agosto 2019

Segnalazione - UN POSTO SICURO di Cristiano Pedrini

Oggi, torna a trovarmi Cristiano Pedrini, in occasione dell'uscita del suo nuovo romanzo storico, dal titolo Un Posto Sicuro, edito da Queen Edizioni.
Andiamo subito a conoscerlo nel dettaglio!






SINOSSI: Siamo nella dura Inghilterra del 1863, quando nobiltà e povertà sono separate da un nettissimo e chiaro confine.
Il nobile Terence Arundell gestisce, suo malgrado, il grande opificio di famiglia, ereditiere di una ricchezza che tuttavia non gli inaridisce il cuore. Ben presto, infatti, Terence si rende conto di poter fare del bene con tutto quello che ha e il destino pone sul suo cammino Jamie, giovanissimo orfano destinato a essere venduto in un bordello.
Grazie all’aiuto di Edward, suo fedele maggiordomo, Terence ospita il tredicenne nella sua magione e ben presto il ragazzino impetuoso e sarcastico lo metterà a dura prova.
Per Jamie trovarsi immerso nella splendida cornice di Trerice Manor significherà avere ogni giorno davanti agli occhi una classe sociale alla quale non appartiene, che non lo vuole, ma che soprattutto gli ha sempre fatto del male. Sarà difficile confrontarsi, comprendersi e accettarsi per il nobile e il ragazzino.
Nonostante ciò, i due si affezioneranno l’uno all’altro, legati da qualcosa di più grande che non è solo accettazione delle diversità, ma anche umano affetto e la ricerca di qualcosa che li renda completi, come individui e come uomini, sullo sfondo di una società che avanza rapidamente verso il progresso.

DOVE TROVARLO: https://www.amazon.it/posto-sicuro-Cristiano-Pedrini-ebook/dp/B07VKB3TQ4/









L'AUTORE: Cristiano Pedrini, bibliotecario dal 1998 nella provincia di Bergamo, giornalista pubblicista, dopo numerose esperienze nel campo del volontariato sociale e culturale,
è stato direttore artistico della Fiera del Libro dell’Isola Bergamasca dal 2006 al 2010 e del Cineteatro “Giuseppe Verdi” dal 2006 ad oggi.
I primi ricordi sul “piacere” dello scrivere” appartengono alla scuola elementare dove attendevo con impazienza l’ora del tema in classe! Dopo una lunga pausa nell’estate del 2014 ha riscoperto, intatta la passione dello scrivere ritrovando se stesso.
Ha pubblicato "Klein Blue" (Aletheia Editore), "Le regole di Hibiki" (Fdbooks), "L’ombra del principe" (Triskell) e diversi altri titoli pubblicati in Self.

martedì 27 agosto 2019

Cover Reveal - ONOREVOLE PROPOSTA di Laura Nottari

Oggi, per le pubblicazioni Dri Editore, ospito la Cover Reveal dedicata al nuovo romanzo storico di Laura Nottari, dal titolo Onorevole Proposta.
Andiamo a scoprirlo da vicino!

 







SINOSSI: Londra 1847
La vita del Capo Ingegnere Jeremy d'Ambray viene sconvolta dalla scabrosa morte del giovane figlio Conrad, ragazzo creduto morigerato, la cui perdita aprirà ferite, vuoti e sensi di colpa. Solo al funerale, davanti al pianto sincero di una certa Bianca Noyer, sconosciuta male in arnese, l'ingegnere si deciderà ad affrontare la sconvolgente verità su suo figlio, e a farsi carico degli errori del ragazzo.
Scendere a patti con l'inatteso dono che nasconde Bianca, lavoratrice forte e spigliata, per il freddo Jeremy non sarà cosa facile, ma doverosa. E l'ostinazione con la quale la donna assedierà la corazza dietro la quale lui si è barricato, sconvolgerà equilibri emotivi e onorevoli intenti.
Un contratto e due firme, la ferma promessa di un uomo cesellato da ambizione, lavoro, doveri e aspettative sociali da incarnare.
Affetto, amore e famiglia, la risposta di una donna senza fronzoli, con un nipote a carico e abituata a guardare solo avanti.
Un progetto ben architettato, imbastito unicamente per il bene di qualcun altro.
Il piano di una vita, per chi alla vita deve ancora venire.
Nella Londra di metà Ottocento, tra i confini sfocati di nobiltà e borghesia, in una società senza volto dove il cambiamento corre più veloce di una locomotiva, tra contratti stipulati da industriali senza scrupoli, affetto e amore possono essere l'unica panacea di cui il cuore di un borghese solitario abbia bisogno.
E l'onore l'unica bussola a dirigerne i passi.






L'AUTRICE: Laura Nottari nasce a Roma, nei lontani e bellissimi anni '80. Capisce ben presto che l'immaginazione è il suo forte e tra un disegno e l'altro, una campagna di D&D, le tonnellate di libri e fumetti, a un certo punto trova il coraggio e decide di pubblicare un romanzo tutto suo.
Il primo volume del romance medievale "Away" esce a puntate su Wattpad, prima di essere pubblicato in self. Da quel momento in poi, Laura capisce che scrivere e donare agli altri qualche momento di evasione dalla vita di tutti i giorni è ciò che la rende felice. Adesso, mentre passeggia al parco con i suoi cani, inventa e mette su carta nuove storie e nuovi mondi.

lunedì 26 agosto 2019

INTERVISTA A CARLO KIK DITTO


Ciao Carlo, benvenuto nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te. 

Ciao, grazie per l’invito! Mi Chiamo Carlo, sono  napoletano ma di origini straniere, mio padre ha i genitori turchi mentre mia madre è di Madrid, quindi sono un mix di più nazionalità. Ho 43 anni. Da un paio di anni, la mia passione per la scrittura è diventata qualcosa di più impegnativo di un semplice hobby, infatti da poco ho pubblicato il mio terzo libro.

Il diploma in Ragioneria, l’iscrizione a Giurisprudenza, l’impiego come ragioniere e l’iscrizione, a breve, all’albo come giornalista e pubblicista. Quando si è accesa in te la scintilla della scrittura e dove trovi il tempo per scrivere?

Come dicevo prima, la scrittura era un hobby. Ho sempre voluto scrivere e farmi pubblicare, da bambino nelle librerie ammiravo le copertine lucide dei volumi e i nomi stampati sopra, ogni libro raccoglieva mille mondi e storie, speravo un giorno di essere “esposto” anche io, e il mio nome avrebbero potuto conoscerlo tutti. Oggi posso dire di esserci riuscito.
Le storie le ho sempre inventate, ma restavano nella mia testa, poi pian piano hanno preso forma su carta.
La scrittura è il mio lato leggero e creativo, e il tempo lo trovi se ti piace quello che fai.

Gestisci personalmente una rubrica sul web magazine Senza Linea, di cosa di tratta?

"L’angolo della Pecora rosa" è una rubrica a tema LGBT che mi è stata affidata dalla testata giornalistica Senzalinea.it  dopo il successo del mio primo libro "La Pecora Rosa". Il direttore mi contattò e mi propose di scrivere un articolo a tema gay ogni settimana (il giovedì). Inizialmente ero guidato dalla redazione, poi dopo un po’di rodaggio ho iniziato a muovermi da solo e ora sono completamente autonomo. Scelgo io gli argomenti da trattare, i toni usati, sono sempre un po' sopra le righe, uso termini anche forti se necessario. L’articolo va in bozza e poi la redazione lo pubblica, se va bene a loro va benissimo anche a me.

Quali autori consideri tue Muse?

Eh, qui sparo alto, Chuck Palahniuk a cui vorrei assomigliare per la scrittura articolata e per la bravura con cui intreccia delle storie assolutamente originali, vorrei avere la sua “testa” e un millesimo del suo appeal come scrittore. Poi, Banana Yoshimoto che adoro, e in lei trovo il mio lato malinconico, tra l’altro ho avuto il piacere di conoscerla lo scorso  maggio qui a Napoli ed è stata un’emozione grandissima. Infine, chiude la tripletta Isabella Santacroce che io trovo una scrittrice moderna, ma allo stesso tempo antica.

Come nasce la tua ispirazione?

Per ora ho scritto di cose che conoscevo. "La Pecora Rosa" è autobiografico, "Crazy Bear Love" lo è in parte, ma tratto il mondo bear che conosco bene, forse con "A destra dell’arcobaleno"  ho usato maggiormente la fantasia, ma di base devo conoscere ciò che racconto, altrimenti non mi sentirei credibile agli occhi dei lettori.

Il Corriere della Sera ti ha definito una sorta di Bridget Jones Gay. Approfondiamo questa definizione.

Sì, uscì un articolo con tanto di copertina del mio primo libro, sul Corriere della sera nel novembre 2016, a mia insaputa! Mi fu detto e acquistai subito il giornale. Credo che quella definizione, e mi ritengo onorato, nasca dalle situazioni tragicomiche che ho vissuto in prima persona e che  ho raccontato ne "La Pecora Rosa". 
Presumo che la gentilissima giornalista abbia letto il mio libro e si sia divertita, la ringrazio ancora per l’enorme visibilità che mi regalò all’epoca. Non è da tutti riuscire a farsi citare da Il Corriere della sera quando sei un esordiente sconosciuto e con un libro autoprodotto. Oggi, mi reputo un po' Bridget Jones anche grazie a lei.

Hai anche posato nudo per il libro fotografico “Addosso” di Antonio Mocciola, contro l’omofobia. Raccontaci qualcosa in più su questa esperienza.

Antonio Mocciola è un giornalista e scrittore napoletano che mi intervistò sempre per "La Pecora Rosa". Mi raccontò che stava portando avanti l’idea di realizzare un libro fotografico di nudo, in cui i modelli sarebbero stati dipinti con scritte omofobe usate dai personaggi illustri; il nudo rappresenta la violenza, e si è indifesi contro le frasi omofobe di persone influenti che dovrebbero portare pace e non conflitti. Me lo propose, e accettai, poi mi fu affidata la frase di Papa Ratzinger “I gay sono un pericolo per la pace”, e mi è stata scritta sulle spalle. 
L’opera di Mocciola è stata portata in giro con presentazioni a Berlino e a Parigi, e la mia foto è stata una delle 10 esposte in giro per l’Europa.

Nel 2016, esordisci con “La Pecora Rosa”, in cui tratti temi forti come il bullismo e il coming out. Un esordio coraggioso e non da tutti. Parlacene.

"La Pecora Rosa" è stata pubblicata nel 2016, autoprodotta da me, dopo innumerevoli porte in faccia. Ho pensato di creare un “concept” e di proporlo come tale, è più di un libro, è un’esperienza nella vita altrui, spiata dal di fuori, è un diario sgrammaticato contorto, senza prefazione e senza saluti, come un vero diario segreto. Le parole straripano quasi fuori dal foglio, come a seguire il flusso dei pensieri dell’autore. Racconto di me, della mia esperienza nelle chat gay, del coming out e delle mia ansie e paure. 
E’ tutto vero, ho solo cambiato alcuni nomi. Qui, a Napoli, è stato un piccolo caso editoriale. Molti puristi della scrittura hanno storto il naso per via della mia idea, ma io ho tenuto duro, aspettando che la gente capisse la mia opera così come l’avevo creata. Oggi, dopo 3000 copie, la rubrica e il contratto con l’Edizione Mea, credo di aver vinto e sono fiero di aver tenuto la mia idea in piedi senza demordere.

Nel 2018, esce “Crazy Bear Love” che concorre al Premio Letterario Città di Napoli. Lasciacene un assaggio.

Sì, "Crazy"  è il mio secondo libro, qui ho fatto le cose nei canoni, quindi editing, correzioni etcc. Racconto l’amore tra due uomini, Matteo e Rodrigo, e le dinamiche che si scatenano nel mezzo. La trama è complessa, e succedono parecchie cose divertenti. E’ un libro che parla di sentimenti. Pasquale Ferro, scrittore di Napoli e mio mentore, mi ha spinto a mandarlo in concorso al Premio città di Napoli, è così ho fatto. Il 3 Settembre vedremo se vincerò o meno.

Nel maggio 2019, esce “A destra dell’arcobaleno”, romanzo a quattro mani con Enrico Pentonieri. Perché questa scelta narrativa di scrivere assieme?

Io, in realtà, dopo due anni pieni mi sarei fermato un attimo ma, durante la promozione di "Crazy Bear Love", sono stato contattato dalle Edizioni Mea e mi hanno proposto la loro idea: un libro a quattro mani con un altro autore, lato etero e lato gay della stessa storia. 
Il titolo iniziale era "Il sole e la luna". Enrico Pentonierie e io, prima di iniziare la stesura, abbiamo chiacchierato su come impostare il lavoro e, inizialmente, abbiamo cominciato separatamente a scrivere una sorta di botta e risposta a suon di capitoli, poi ci siamo uniti per il finale del libro.

Cosa troveranno i lettori all’interno del suo romanzo?

L’argomento sono i punti di vista opposti dei due protagonisti sugli stessi argomenti. Antonio è un avvocato di destra, e Diego uno scrittore gay di sinistra, legati da un terzo protagonista che si chiama Matteo, il quale è il figlio di Antonio e il compagno di Diego. 
Da lì, tutta la storia procede su due linee separate ma unite, ne succedono di tutti colori …. dell’arcobaleno direi, senza fare spoiler. Ci tengo a dire che, al di là della tematica LGBT, è un libro per famiglie, sincero e attuale, ambientato proprio nel maggio 2019, a ridosso dell’ultimo Pride tenutosi qui a Napoli.


https://www.amazon.it/destra-dellarcobaleno-Carlo-Kik-Ditto/dp/8894346595


Quali tematiche affronti e quale messaggio vuoi trasmettere?

Ripeto, affronto le tematiche che conosco e non mi azzardo a parlare di argomenti che non vivo in prima persona. Spero che dal mio lavoro traspari la sincerità e il mio “metterci la faccia” fino all’ultima copia, nel bene e nel male.
Dopo "La Pecora Rosa", molti lettori mi hanno scritto per dirmi che li avevo aiutati a capirsi, e questo è un grande obiettivo più del numero di copie vendute.

Hai altri progetti in cantiere?

Ho la promozione di "A destra dell’Arcobaleno", che abbiamo interrotto per motivi “vacanzieri”. Il 21 settembre sarò a Milano, presso la libreria Antigone in via Kramer 10, poi il 5 ottobre a Roma, al Digayproject via Costantino 82, poi dovremmo andare in radio, a Poetè, ospiti da Claudio Finelli e poi altro ancora.

È stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo!

Grazie a voi.

Per seguire Carlo  CARLO KIK DITTO OFFICIAL