lunedì 26 agosto 2019

INTERVISTA A CARLO KIK DITTO


Ciao Carlo, benvenuto nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te. 

Ciao, grazie per l’invito! Mi Chiamo Carlo, sono  napoletano ma di origini straniere, mio padre ha i genitori turchi mentre mia madre è di Madrid, quindi sono un mix di più nazionalità. Ho 43 anni. Da un paio di anni, la mia passione per la scrittura è diventata qualcosa di più impegnativo di un semplice hobby, infatti da poco ho pubblicato il mio terzo libro.

Il diploma in Ragioneria, l’iscrizione a Giurisprudenza, l’impiego come ragioniere e l’iscrizione, a breve, all’albo come giornalista e pubblicista. Quando si è accesa in te la scintilla della scrittura e dove trovi il tempo per scrivere?

Come dicevo prima, la scrittura era un hobby. Ho sempre voluto scrivere e farmi pubblicare, da bambino nelle librerie ammiravo le copertine lucide dei volumi e i nomi stampati sopra, ogni libro raccoglieva mille mondi e storie, speravo un giorno di essere “esposto” anche io, e il mio nome avrebbero potuto conoscerlo tutti. Oggi posso dire di esserci riuscito.
Le storie le ho sempre inventate, ma restavano nella mia testa, poi pian piano hanno preso forma su carta.
La scrittura è il mio lato leggero e creativo, e il tempo lo trovi se ti piace quello che fai.

Gestisci personalmente una rubrica sul web magazine Senza Linea, di cosa di tratta?

"L’angolo della Pecora rosa" è una rubrica a tema LGBT che mi è stata affidata dalla testata giornalistica Senzalinea.it  dopo il successo del mio primo libro "La Pecora Rosa". Il direttore mi contattò e mi propose di scrivere un articolo a tema gay ogni settimana (il giovedì). Inizialmente ero guidato dalla redazione, poi dopo un po’di rodaggio ho iniziato a muovermi da solo e ora sono completamente autonomo. Scelgo io gli argomenti da trattare, i toni usati, sono sempre un po' sopra le righe, uso termini anche forti se necessario. L’articolo va in bozza e poi la redazione lo pubblica, se va bene a loro va benissimo anche a me.

Quali autori consideri tue Muse?

Eh, qui sparo alto, Chuck Palahniuk a cui vorrei assomigliare per la scrittura articolata e per la bravura con cui intreccia delle storie assolutamente originali, vorrei avere la sua “testa” e un millesimo del suo appeal come scrittore. Poi, Banana Yoshimoto che adoro, e in lei trovo il mio lato malinconico, tra l’altro ho avuto il piacere di conoscerla lo scorso  maggio qui a Napoli ed è stata un’emozione grandissima. Infine, chiude la tripletta Isabella Santacroce che io trovo una scrittrice moderna, ma allo stesso tempo antica.

Come nasce la tua ispirazione?

Per ora ho scritto di cose che conoscevo. "La Pecora Rosa" è autobiografico, "Crazy Bear Love" lo è in parte, ma tratto il mondo bear che conosco bene, forse con "A destra dell’arcobaleno"  ho usato maggiormente la fantasia, ma di base devo conoscere ciò che racconto, altrimenti non mi sentirei credibile agli occhi dei lettori.

Il Corriere della Sera ti ha definito una sorta di Bridget Jones Gay. Approfondiamo questa definizione.

Sì, uscì un articolo con tanto di copertina del mio primo libro, sul Corriere della sera nel novembre 2016, a mia insaputa! Mi fu detto e acquistai subito il giornale. Credo che quella definizione, e mi ritengo onorato, nasca dalle situazioni tragicomiche che ho vissuto in prima persona e che  ho raccontato ne "La Pecora Rosa". 
Presumo che la gentilissima giornalista abbia letto il mio libro e si sia divertita, la ringrazio ancora per l’enorme visibilità che mi regalò all’epoca. Non è da tutti riuscire a farsi citare da Il Corriere della sera quando sei un esordiente sconosciuto e con un libro autoprodotto. Oggi, mi reputo un po' Bridget Jones anche grazie a lei.

Hai anche posato nudo per il libro fotografico “Addosso” di Antonio Mocciola, contro l’omofobia. Raccontaci qualcosa in più su questa esperienza.

Antonio Mocciola è un giornalista e scrittore napoletano che mi intervistò sempre per "La Pecora Rosa". Mi raccontò che stava portando avanti l’idea di realizzare un libro fotografico di nudo, in cui i modelli sarebbero stati dipinti con scritte omofobe usate dai personaggi illustri; il nudo rappresenta la violenza, e si è indifesi contro le frasi omofobe di persone influenti che dovrebbero portare pace e non conflitti. Me lo propose, e accettai, poi mi fu affidata la frase di Papa Ratzinger “I gay sono un pericolo per la pace”, e mi è stata scritta sulle spalle. 
L’opera di Mocciola è stata portata in giro con presentazioni a Berlino e a Parigi, e la mia foto è stata una delle 10 esposte in giro per l’Europa.

Nel 2016, esordisci con “La Pecora Rosa”, in cui tratti temi forti come il bullismo e il coming out. Un esordio coraggioso e non da tutti. Parlacene.

"La Pecora Rosa" è stata pubblicata nel 2016, autoprodotta da me, dopo innumerevoli porte in faccia. Ho pensato di creare un “concept” e di proporlo come tale, è più di un libro, è un’esperienza nella vita altrui, spiata dal di fuori, è un diario sgrammaticato contorto, senza prefazione e senza saluti, come un vero diario segreto. Le parole straripano quasi fuori dal foglio, come a seguire il flusso dei pensieri dell’autore. Racconto di me, della mia esperienza nelle chat gay, del coming out e delle mia ansie e paure. 
E’ tutto vero, ho solo cambiato alcuni nomi. Qui, a Napoli, è stato un piccolo caso editoriale. Molti puristi della scrittura hanno storto il naso per via della mia idea, ma io ho tenuto duro, aspettando che la gente capisse la mia opera così come l’avevo creata. Oggi, dopo 3000 copie, la rubrica e il contratto con l’Edizione Mea, credo di aver vinto e sono fiero di aver tenuto la mia idea in piedi senza demordere.

Nel 2018, esce “Crazy Bear Love” che concorre al Premio Letterario Città di Napoli. Lasciacene un assaggio.

Sì, "Crazy"  è il mio secondo libro, qui ho fatto le cose nei canoni, quindi editing, correzioni etcc. Racconto l’amore tra due uomini, Matteo e Rodrigo, e le dinamiche che si scatenano nel mezzo. La trama è complessa, e succedono parecchie cose divertenti. E’ un libro che parla di sentimenti. Pasquale Ferro, scrittore di Napoli e mio mentore, mi ha spinto a mandarlo in concorso al Premio città di Napoli, è così ho fatto. Il 3 Settembre vedremo se vincerò o meno.

Nel maggio 2019, esce “A destra dell’arcobaleno”, romanzo a quattro mani con Enrico Pentonieri. Perché questa scelta narrativa di scrivere assieme?

Io, in realtà, dopo due anni pieni mi sarei fermato un attimo ma, durante la promozione di "Crazy Bear Love", sono stato contattato dalle Edizioni Mea e mi hanno proposto la loro idea: un libro a quattro mani con un altro autore, lato etero e lato gay della stessa storia. 
Il titolo iniziale era "Il sole e la luna". Enrico Pentonierie e io, prima di iniziare la stesura, abbiamo chiacchierato su come impostare il lavoro e, inizialmente, abbiamo cominciato separatamente a scrivere una sorta di botta e risposta a suon di capitoli, poi ci siamo uniti per il finale del libro.

Cosa troveranno i lettori all’interno del suo romanzo?

L’argomento sono i punti di vista opposti dei due protagonisti sugli stessi argomenti. Antonio è un avvocato di destra, e Diego uno scrittore gay di sinistra, legati da un terzo protagonista che si chiama Matteo, il quale è il figlio di Antonio e il compagno di Diego. 
Da lì, tutta la storia procede su due linee separate ma unite, ne succedono di tutti colori …. dell’arcobaleno direi, senza fare spoiler. Ci tengo a dire che, al di là della tematica LGBT, è un libro per famiglie, sincero e attuale, ambientato proprio nel maggio 2019, a ridosso dell’ultimo Pride tenutosi qui a Napoli.


https://www.amazon.it/destra-dellarcobaleno-Carlo-Kik-Ditto/dp/8894346595


Quali tematiche affronti e quale messaggio vuoi trasmettere?

Ripeto, affronto le tematiche che conosco e non mi azzardo a parlare di argomenti che non vivo in prima persona. Spero che dal mio lavoro traspari la sincerità e il mio “metterci la faccia” fino all’ultima copia, nel bene e nel male.
Dopo "La Pecora Rosa", molti lettori mi hanno scritto per dirmi che li avevo aiutati a capirsi, e questo è un grande obiettivo più del numero di copie vendute.

Hai altri progetti in cantiere?

Ho la promozione di "A destra dell’Arcobaleno", che abbiamo interrotto per motivi “vacanzieri”. Il 21 settembre sarò a Milano, presso la libreria Antigone in via Kramer 10, poi il 5 ottobre a Roma, al Digayproject via Costantino 82, poi dovremmo andare in radio, a Poetè, ospiti da Claudio Finelli e poi altro ancora.

È stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo!

Grazie a voi.

Per seguire Carlo  CARLO KIK DITTO OFFICIAL

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