venerdì 31 ottobre 2014

L'ANIMA DI UN'ARTISTA - MIRELLA GUIDETTI GIACOMELLI di Gina Nalini Montanari

Oggi vi presento un'opera che mi sta molto a cuore e non solo perchè editore e scrittrice provengono dalla mia città, la bella Ferrara, ma per i messaggi che racchiude in sé questo bellissimo romanzo.
Oggi vi presento "L'anima di un'artista - Mirella Guidetti Giacomelli" di Gina Nalini Montanari che avrò prossimamente il piacere di ospitare nel mio blog.






SINOSSI: Il racconto biografico ripercorre eventi, emozioni e sentimenti di una protagonista del panorama culturale ferrarese contemporaneo: Mirella Guidetti Giacomelli ha risposto con pienezza al suo ruolo di donna e di scultrice. L'attenta analisi dell'esperienza personale, dell'inesausta ricerca di forme e materiali dagli anni Settanta ad oggi, ci farà apprezzare un ritratto interiore maturato in molteplici incontri: da quello con il futuro notaio Albino Giacomelli "in uno di quei giorni tiepidi, tersi e colorati, che il mese di settembre sa donare alla nostra città di pianura", a quelli con papa Wojtyla, con il premio Nobel Rita Levi-Montalcini e con il presidente della Repubblica Sandro Pertini. Le opere della Guidetti - siano Parisina 'dietro le grate' nel Castello Estense di Ferrara, oppure il monumento alla "Corriera fantasma" a San Possidonio di Modena - sono presenti in molti luoghi pubblici e ospitate in musei italiani e stranieri. 





Il libro si apre con una prefazione dell'autrice che mette subito a proprio agio il lettore. Con parole semplici e dirette Gina ci racconta l'input che diede vita a questo romanzo, il suo bisogno di far conoscere l'estro, la creatività e il talento di un'artista ferrarese che ancora oggi è conosciuta e apprezzata.
E' il Gennaio del 1935 quando Mirella Guidetti viene alla luce. La sua è una famiglia benestante, Mirella trascorre le sue giornate attorniata dall'amore di amici e famigliari, si divide tra la frequentazione della scuola e i giochi sino al 1941, quando la guerra mette tutto in discussione e i Guidetti si traferiscono a Mirabello. Improvvisamente tutto muta: gli orari di lezione ora si svolgono tra le mura domenstiche, sono tempi difficili costellati di eventi importanti nella vita di Mirella sino all'incontro con il futuro marito Giacomelli.  Tanti anni dovranno ancora passare prima che l'arte colori la vita e il cuore della protagonista.

Ho letto questo libro con particolare interesse. Quanti di noi, osservando un personaggio famoso, si chiedono da dove sia partito, quali siano stati i suoi primi passi, quale il suo approccio al successo e al cuore delle persone? "L'anima di un'artista" è un romanzo che risponde a tutti questi interrogativi e ci mostra come la fama, più che meritata, talvolta tocchi persone semplici e dal cuore puro.
Le descrizioni dell'autrice sono molto particolari, visive e trasportano il lettore nella storia; non siamo solo di fronte a una biografia condita con date ed eventi scanditi dal tempo ma siamo conquistati da un romanzo che attira e coinvolge. Riusciamo a vedere il verde dell'erba dove Mirella giocava, gli interni delle sue stanze, le opere che scolpiva.
Gina trasforma Mirella in una protagonista d'eccezione e lo fa narrandoci la sua esperienza durante la guerra, le sue perdite, il suo amore per il marito, gli applausi, i dolori, i figli, le opere d'arte, le emozioni che dominano i suoi giorni. Una narrazione a tu per tu come ci trovassimo seduti a un tavolo a sorseggiare una buona tazza di té.  





'Finalmente, dopo giorni di questo inferno, mentre tornava la primavera, il 21 aprile del '45 uno strepito pauroso di mezzi cingolati, fra colpi di mortaio e raffiche di mitraglia, svegliava la città di Bologna: erano gli Alleati: pochi giorni dopo gli Italiani salutavano la Liberazione.
... Lo sconcerto dei sentimenti non era meno avvilente dello squallore, delle rovine che la guerra si lasciava alle spalle.'





La guerra è descritta con gli occhi di una bimba che assiste a cambiamenti e privazioni, i suoi ricordi sono accompagnati da particolari ancora vividi sulla povertà della guerra e del dopo-guerra, sulla follia di un conflitto che riduce terra e uomini a scheletri di se stessi.
La biogfrafia di Mirella è ricca di eventi che hanno fatto la storia del nostro Paese: assistiamo al voto delle donne nel 1948, al Festival della canzone in televisione nel 1954, siamo con Mirella al suo incontro con Papa Vojtyla e a quello con Rita Levi Montalcini, restiamo in silenzio di fronte all'amato presidente Pertini. 

Attraverso la penna della Nalini Montanari assistiamo alla nascita di un'artista completa.
Ho avuto l'onore e il piacere di contattare Mirella e posso testimoniare l'umiltà che la contraddistingue, nonostante i traguardi ottenuti, umiltà che ne esalta ancora di più il talento.





'Le opere di Mirella Guidetti Giacomelli erano sentite e realizzate in una loro irrinunciabile necessità. Necessità che lascia spazio ad ogni onesto suggerimento. Un essere umano che sente il bisogno di FARE. Per esprimersi. E le sue sculture "parlano" per lei: meritano di essere "ascoltate". Ci "parlano" di umanità, di rispetto, di amore, di speranza , di umiltà.'






Un altro aspetto che ho apprezzato è la presenza delle famiglia in ogni evento e traguardo della protagonista. E' proprio grazie alla figlia, durante un compito per la scuola, che Mirella scopre questa sua dote nascosta legata alla scultura ed è sempre la famiglia a supportarla, incoraggiarla e sostenerla. E' una donna che vive per la famiglia e della famiglia, non la dimentica né la accantona, questo è un valore fondamentale, insito in lei.
E come non citare la voglia di imparare e di apprendere, nonostante i successi? Mirella è un'artista che ha sete di conoscenza, nutre la sua anima con un'apprendimento instancabile
La scultura e l'arte fanno da cordiale contro il dolore e contro i traumi del passato, questo lo si evince dalle sue opere d'arte. Proprio per questo i suoi lavori trasudano emozioni e commuovono, sono vissute sulla pelle e proiettati nelle sue sculture.

Consiglio questo volume a tutti i ferraresi, a tutti gli amanti della scultura e della storia, a tutti i miei compaesani che vogliono scoprire l'anima di una vera artista e, perchè no, anche a chi vuole scoprire gli artisti che hanno fatto la storia della mia bella città.

'La sua fantasia inseguiva frenetica le immagini e le sue mani instancabili le concretizzavano, mentre ella stessa si stupiva di come tutto ciò potesse accadere; talora restava persino impaurita davanti allo sguardo penetrante dei volti ai quali, misteriosamente, aveva impresso un calore vivificante.'

mercoledì 29 ottobre 2014

Segnalazione - COLPO DI FULMINE DA HARRODS di Fabiana Andreozzi e Vanessa Vescera

Oggi vi presento un romanzo che sta scalando le classifiche di Amazon, un romanzo divertente, un romance che contiene tutti gli ingredienti giusti per incuriosire e soddisfare i lettori.
Oggi vi presento "Colpo di fulmine da Harrods" di Fabiana Andreozzi e Vanessa Vescera.
Ma andiamo a conoscerlo più da vicino.
 




 
SINOSSI: Paul lavora come avvocato penalista a Londra e sta per sposarsi con Marcia, la sua ormai storica fidanzata, ma non ha fatto i conti con Melissa, un’italiana tutto pepe con cui scatta un’attrazione violenta, peccaminosa e irrefrenabile.

 Dopo un incontro da Harrods, un litigio furioso e una seducente battaglia in un camerino del famoso centro commerciale la serata esplode sul pavimento dell’appartamento di Paul. In una giravolta di eventi i guai non si fanno attendere.

 L’attrazione si tramuta in odio sarcastico e pungente ma riusciranno a escludersi l’uno dalla vita dell’altro oppure il destino ha in serbo per loro un finale diverso?

 Tra sesso, comicità e romanticismo una commedia sul filo dell’erotismo che vi lascerà senza fiato.

Prossimamente anche su KOBO e cartaceo.







Eccovene un assaggio! 








LE AUTRICI: Faby e Vany divise da 400km ma dalla loro complicità e passione sono nati una serie di romanzi: nel 2010 D&S non voglio perderti edito da Universitalia, 2011 Amore nel sangue edito dalla 0111, nel 2012 Attimi indimenticabili edito da Universitalia, nel 2013 Vuoi sposarmi? No grazie! edito da Butterfly edizioni e Il richiamo della luna edito da Alcheringa edizioni. Nel 2014 pubblicano una serie di racconti insieme alle amiche di penna, Amore (In)fedele per san valentino e Il libro e la rosa per la feste mondiale del libro e del diritto d’autore.


lunedì 27 ottobre 2014

INTERVISTA A CORALBA CAPUANI



Ciao Coralba, benvenuta nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.

Ciao Linda, prima di tutto vorrei ringraziarti per l'opportunità che mi offri. Come mi chiamo l'hai già detto, un nome particolare che deriva da un famoso sceneggiato Rai degli anni Settanta. Sono laureata in lingue e letterature straniere, una delle mie passioni insieme a quella per la scrittura e il giornalismo. Vivo in un "ridente" paesino abruzzese con mia madre e tre gatti (altra mia passione). Anzi, quattro giusto da qualche giorno…

La laurea in Lingue e Letterature straniere e la passione per il giornalismo. Una passione che puoi esprimere sul tuo blog (http://giornalismo1.wordpress.com ). Di cosa ti occupi nello specifico?

Diciamo che questo è il mio primo blog serio, quello che idealmente si avvicina a un vero giornale online. Almeno nelle intenzioni era quello il taglio che volevo dargli. Nel blog mi occupo soprattutto di attualità, commentando fatti di cronaca che mi hanno particolarmente colpito, e di cultura (la mia passione: un'altra?!). Anche se ho lasciato un po' indietro il progetto, come una vera gemelli, infatti, mi piace interessarmi di più cose contemporaneamente e, a volte, mi lascio travolgere dalle mille idee che ho in mente finendo per tralasciarne qualcuna, ci sono due articoli di cui vado particolarmente fiera. Uno riguarda l'intervista a Umberto Scida, noto attore, cantante, comico ed ex regista della storica Compagnia Italiana di Operette di Milano, l'altro un'intervista doppia con la dottoressa Kuan, biologa e responsabile di Lav vivisezione, e la dott.ssa Moncalvo, responsabile Sicurezza prodotti Helan. È inutile dirti quanto mi ha reso orgogliosa sentirmi dare un appuntamento dalla dott.ssa Kuan subito dopo l'intervista rilasciata a Rai 2! E tieni conto che non sono una giornalista, ma solo un'appassionata che ha avuto la fortuna di frequentare un corso di giornalismo!

Possiedi anche un altro blog (http://letterandoilblog.wordpress.com/ ) con l’amica Monica Bauletti. Di cosa si tratta?

In questo blog mi diverto come una bambina in un parco giochi, ecco la differenza.
Il blog di Letterando nasce come ampliamento di un progetto nato circa un anno fa. Inizialmente si trattava di un concorso per racconti che raccoglievamo sul sito di Facebook e che ha portato alla pubblicazione di un'antologia su Amazon. Una volta terminato il concorso, però, la pagina si è andata spegnendo giorno dopo giorno, perciò ho deciso di dare una sferzata al progetto coinvolgendo la mia socia al 50%, Monica Bauletti. 
Il blog di Letterando vuole essere allo stesso tempo una rivista, una rubrica e un blog di approfondimento con un taglio ironico e dissacrante. La sezione attualità si propone di trattare temi di cronaca o di attualità, a volte molto seri, ma sempre con uno sguardo disincantato sul mondo. A parte questa sezione, le altre sono rivolte tutte agli scrittori esordienti. Tra queste abbiamo: (S)consigli di scrittura, dove cerchiamo di dare dei consigli su come diventare un bravo scrittore ricco e famoso (forse); Come farsi amico uno scrittore, recensioni acidissime di libri di autori famosi; Come si fa (lascia perdere), una rubrica dove ospitiamo gli esordienti che oltre a descrivere la loro esperienza come scrittori danno consigli circa il loro "vero" mestiere, come a dire impara l'arte e mettila da parte! Ultimamente abbiamo aggiunto anche la rubrica Oroscopo, l'unica in video e non scritta, sempre dedicata agli scrittori esordienti e curata dalla bravissima Maca Atalcisa (Maga Adalgisa), la nostra maga casereccia.

Ma torniamo alla scrittura, qual è stata la scintilla che ti ha fatto decidere di impugnare carta e penna?

Credo che la molla sia sempre stata dentro di me, solo che non lo sapevo. Ho sempre amato la letteratura e la scrittura, e se anche pensavo: «ah, quanto mi piacerebbe un giorno scrivere un libro!», non l'ho mai messo in pratica veramente. 
Il tutto è nato casualmente, dalla combinazione di alcuni eventi. Uno su tutti è stata la crisi e il passaggio obbligato da un lavoro precario all'altro, l'altro fattore, invece, è stata la frequentazione del famoso corso di giornalismo che mi ha fatto capire quanto mi piaccia scrivere, comunicare. In pratica da quel momento ho capito che non potevo più fare a meno di riversare i miei pensieri sulla carta, vera o virtuale che sia, perché se lo facessi rinnegherei una parte molto importante di me, sarei incompleta.

Quali sono i tuoi autori preferiti e c’è, tra loro, qualcuno che consideri tua ‘Musa’?

Non so se si possa definire una musa, ma il mio primo vero autore preferito rimane il bistrattato Alessandro Manzoni. Sarà perché amo i classici, sarà perché ho studiato tutta l'evoluzione dei suoi Promessi Sposi (ho letto anche il Fermo e Lucia) ma mi piace proprio. Forse con lui condivido l'attenzione verso la spiritualità e verso gli umili, gli oppressi. Ma in generale pur prendendo spunti dagli autori che amo non mi ispiro a nessuno in particolare, sono semplicemente me stessa, scrivo ciò che è sotto i miei occhi, il mio piccolo universo territoriale con le sue tradizioni, i suoi ritmi e la sua lingua.

Hai partecipato al Torneo Letterario ‘Io Scrittore’ indetto da GeMS, dove quest’anno rientri tra i semifinalisti al concorso. Parlacene.

C'è poco da dire, quest'anno partecipo con un romanzo a cui ho dato tanto e che ha subito notevoli revisioni tanto da essere completamente cambiato. È un romanzo in cui credo moltissimo e spero di trovare dei giudici onesti e seri che possano apprezzare tutta la passione e il lavoro che c'è dietro. 

Consiglieresti il Torneo agli esordienti come trampolino di lancio?

Il Torneo è un gioco, una lotteria, prendi un biglietto e aspetti che la sorte faccia il suo corso. Se va bene esulti, se va male te ne fai una ragione e prosegui per la tua strada, magari facendo tesoro dei pochi consigli utili e sensati che il tuo romanzo riceverà. Mi ci sono voluti tre anni per capirlo e all'inizio certe critiche mi hanno ferito, ma adesso conosco i pregi e i difetti di questo concorso e lo prendo per com'è. Certamente lo consiglierei perché in ogni caso è un'esperienza che ti fortifica: se sei uno scrittore non devi temere il giudizio degli altri, sempre meglio sapere di avere dei difetti che non conoscere l'effetto che i propri scritti hanno sui lettori. E poi attraverso il Torneo ho conosciuto persone meravigliose che mi hanno fatto crescere sia come scrittrice sia umanamente. Sì, lo consiglierei sicuramente, e poi è gratis!

Nel 2013, esordisci con il romanzo “Giù all’Ammeriche”. Cosa troveranno i lettori al suo interno?

Troveranno una storia d'emigrazione, di dolore e abusi. Ma anche qualche momento di leggerezza, quando Teresa, una delle protagoniste, aprirà bocca…


http://www.amazon.it/Gi%C3%B9-allAmmeriche-Tracce-Vol-1-ebook/dp/B00I4Z2GGE/ref=sr_1_1/278-9216234-0278912?s=digital-text&ie=UTF8&qid=1411478785&sr=1-1&keywords=coralba+capuani

Qual è stato l’input per questo libro?

Lo spunto nasce dalla storia di una mia parente emigrata in America (la sorella di mia nonna). Di lei in famiglia non si sa nulla, solo che è partita giovanissima insieme a un'amica, che sulla nave passava il tempo a piangere mentre l'amica si divertiva. L'ultima cosa che sappiamo è che dovette restare in quarantena per un'infezione agli occhi, causa che nei racconti di mia madre era strettamente collegata alla sofferenza patita e alle lacrime versate. Di lei poi si perdono le tracce, non sappiamo se si sia sposata o se abbia avuto dei figli. Io mi sono chiesta cosa avesse provato, se fosse stata felice e ne ho fatto un romanzo.  

Quali tematiche affronti  in “Giù all’Ammeriche” e quale messaggio vuoi lanciare?

In primis tratto il fenomeno dell'immigrazione italiana in America, spesso facendo riferimento a fatti ancora poco conosciuti. Lo scontro con una realtà dura e a tratti incomprensibile. È forse questo l'elemento di novità del romanzo: raccontare le difficoltà degli emigrati attraverso l'incomunicabilità linguistica e culturale. Si tratta dello scontro di due mondi che non riescono a comprendersi. Una barriera insormontabile che relega gli emigranti nel ghetto delle varie Little Italy. Alcuni si adattano e cercano di integrarsi, altri, come Filomena si perdono. La loro identità si disintegra nel momento della perdita della lingua madre (spesso il dialetto).   
La storia di Filomena è comune a quella di tanti emigranti che si sono persi per le strade d’America (quanti non sono più tornati per la vergogna di aver fallito?), la negazione della patina dorata che ricopre l’American dream.

Il tuo è un romanzo self-publishing. Qual è il tuo pensiero al riguardo?

Che nessuno si offenda, ma non sono molto orgogliosa di essere ricorsa al self-publishing. Uno scrittore è tale se pubblica per una casa editrice, modesta, piccola, se vogliamo, ma che ci sia qualcuno che creda nella sua opera, altrimenti che scrittore è? Diciamo che è un'esperienza, si può fare una volta nella vita.
 
Hai altri progetti di cui vuoi metterci a parte? 

Di progetti ne ho molti, quelli che mi stanno più a cuore sono due romanzi completamente diversi per stile e argomento dal genere che tratto di solito. Non vedo l'ora di terminarli anche se sono piuttosto complessi, soprattutto dal punto di vista emotivo. 

E’ stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo!

 Grazie a te, e che vada bene a me e anche al povero lupo! 

Per seguire Coralba   LETTERANDO IL BLOG



http://www.youtube.com/channel/UCKBoTtqRgwWnzA47THCINYQ


venerdì 24 ottobre 2014

Segnalazione - COME IL VENTO PER UNA GIRANDOLA di Nadia Filippini

Oggi vi segnalo il romanzo di Nadia Filippini, autrice che avrò prossimamente il piacere di ospitare nel mio blog.
Ma andiamo a conoscere più da vicino il suo bel libro dal titolo "Come il vento per una girandola".






SINOSSI: Chiara e Alessio. Da due anni le loro strade si sono divise bruscamente, lasciando una profonda ferita in entrambi. Lontano l'uno dall'altra, hanno cercato di andare avanti con le loro vite e lasciarsi il passato alle spalle. Quando però Alessio torna a vivere a Milano e le chiede di tornare nella sua vita, Chiara si troverà ad affrontare una scelta più difficile di quanto lei stessa potesse immaginare. Fidarsi ancora una volta di Alessio e rimettere in gioco i propri sentimenti o chiudere definitivamente col passato e guardare avanti? 

DOVE TROVARLO: http://www.amazon.it/Come-vento-per-una-girandola-ebook/dp/B00OAORGS6/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1413035237&sr=8-1&keywords=come+il+vento+per+una+girandola





Eccovene un assaggio!

[...] Manuel allungò il braccio e mi prese la mano, guardandomi dispiaciuto.
«Te ne vai di già, Chiara? Ti ho fatta arrabbiare fino a questo punto?»
«Non mi hai fatta arrabbiare, Manuel. E’ solo che la mia auto è dal meccanico e devo prendere la metropolitana, quindi mi ci vuole parecchio a rientrare a casa»
Sapevo che come scusa era un po’ blanda, un quarto d’ora in più non faceva molta differenza, ma non mi sembrava il caso di sottolineare quanto trovarmi nella stessa stanza di Alessio mi rendesse nervosa e quanto avessi voglia di andarmene.
«Ti accompagno a casa io»
Di nuovo, per un attimo, fui invasa dalla sensazione di stordimento che avevo provato trovandomelo davanti. Aveva voglia di scherzare, vero? Mi girai di scatto verso di lui, come se mi avesse rivolto il peggiore degli insulti.
«Levatelo dalla testa, sono grande abbastanza per prendere una metropolitana!»
Lo vidi aggrottare le sopracciglia e serrare le labbra, pronto alla battaglia che mai e poi mai gli avrei permesso di vincere. In macchina con lui? Nemmeno morta!
«E’ tardi, è buio e non c’è molta gente in giro a quest’ora. Ti accompagno io, fine della discussione»
Sostenni il suo sguardo e incrociai le braccia sul petto. Chi credeva di essere per darmi ordini?
«Puoi levartelo dalla testa, non vengo con te nemmeno se mi preghi!»
Girò intorno al letto con la velocità di un fulmine e mi si parò davanti, con aria di sfida.
«Non ho nessuna intenzione di pregarti, ma se proprio ci tieni», disse piegandosi per parlarmi nell’orecchio e facendomi saltare il cuore in gola, «posso caricarti in spalla come in uno di quei romanzi rosa che ti piacciono tanto, ma ti assicuro che non è romantico come sembra»
«Non lo faresti mai!»
«Scommettiamo?»
Il sorriso sicuro che gli si era stampato in volto, mi convinse a non accettare la scommessa. Non stava scherzando, l’avrebbe fatto. Gli appoggiai entrambi i palmi sul torace e lo spinsi indietro. Fu come se una scarica elettrica mi attraversasse da capo a piedi a quel contatto, ma cercai di non darglielo a vedere. Era bello e anche eccitante, d’accordo, ma pur sempre uno stronzo rimaneva.
«Piantala di fare l’idiota!»
«Chiara», intervenne Manuel, «in realtà sarei più tranquillo anch’io se andassi con lui»
«Ma che cavolo volete che mi succeda?», chiesi esasperata.
Mi morsi la lingua quando ormai era troppo tardi. Manuel rispose a quella mia sciocca domanda indicando il suo corpo pieno di lividi con un cenno della testa. Abbassai gli occhi vergognandomi di quanto sapessi essere scema certe volte.
«Scusa», sussurrai, «d’accordo, accetto il passaggio»
Manuel abbozzò un sorriso, seppur con immensa fatica. [...]




 
L'AUTRICE: Nadia nasce a Brescia nel marzo 1979. Vive in un paesino nella provincia di Bergamo col marito. Si innamora della lettura da bambina, quando scopre la biblioteca del paese in cui si è trasferita con la famiglia e che frequenta assiduamente. Fin da piccola ama inventare storie, ma inizialmente preferisce raccontarle attraverso il disegno. Crescendo però si avvicina alla scrittura, anche se non fa leggere mai a nessuno il proprio lavoro. Ad aprile scrive il racconto Come una girandola per gioco, per un’amica con cui condivide la passione per i libri. Dopo averlo letto però, l’amica la convince a pubblicarlo e, anche incoraggiata dal marito, Nadia accetta questa piccola sfida. L’entusiasmo di alcuni lettori la convince poi a lavorare al romanzo Come il vento per una girandola, ispirato al racconto.


 

mercoledì 22 ottobre 2014

Le autrici EWWA - INTERVISTA A TERESA BARBARO



Ciao Teresa, benvenuta nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.

Grazie dell’ospitalità virtuale!
Ho trentotto anni, abito in provincia di Milano, sono sposata e ho una bambina di quattro anni.
Da sempre amo la lettura e la scrittura (diciamo sport da divano), adoro entrare in biblioteche e librerie.


Il diploma all’Istituto Magistrale e l’impiego di insegnante nella Scuola Primaria che hai frequentato da bambina. Come coniughi il tempo per scrivere con la tua vita?


Scrivo soprattutto di sera, sul divano o sul tappeto della sala. Riesco a farlo con mia figlia intorno e la televisione di sottofondo che arrivo a non udire più, come quando da innamorati, si sente solo la voce di lui e i rumori intorno si annullano. E’ una capacità che ho acquisito col tempo; da ragazzina, per i compiti, volevo silenzio assoluto.
Il mio lavoro di maestra non mi costringe fuori casa dalla mattina alla sera e ho dei buchi orari che, tra i lavori domestici e le commissioni di gestione familiare quotidiana, riesco a sfruttare per la fase successiva alla scrittura vera e propria, ossia la rilettura e rielaborazione.
Ho provato anche a scrivere a letto, con marito e bimba nel mondo dei sogni. Non a notte fonda, però; il giorno dopo il dovere chiama e si deve essere freschi!


Qual è stato l’input che ti ha fatto impugnare carta e penna?
 

L’input che mi ha fatto impugnare carta e penna risale a quando aspettavo la chiamata per le supplenze.
L’attesa era noiosa; scrivere mi ha aiutata a occupare il tempo e a spenderlo in modo piacevole.
Non è stata l’unica occasione in cui ho sperimentato questo potere curativo della scrittura.


Gestisci personalmente la FanPage ‘Bonbons di lettura’(https://www.facebook.com/pages/Bonbons-di-lettura/204903013027656?fref=ts) e ‘Io racconto per te’(https://www.facebook.com/pages/Io-racconto-per-te/371971786280566?fref=ts). Di cosa ti occupi nello specifico?

La pagina “Bonbons di lettura” si rivolge a chiunque abbia a che fare con i bambini e voglia leggere per loro o con loro. Io consiglio sempre testi che ho letto, corredando il post di foto e brevi caratteristiche o particolarità del libro.
“Io racconto per te”, invece, è la pagina dedicata esclusivamente ai miei racconti e alle mie esperienze di scrittura. Svelo i “retroscena” delle storie, ossia gli elementi reali che contengono i riferimenti a persone conosciute che vivono in alcuni personaggi, i luoghi in cui sono stata e che ho usato nello scrivere. 

Sei anche socia dell’associazione EWWA. Raccontaci la tua esperienza. La consiglieresti alle autrici?

Sono stata messa a conoscenza di 'Ewwa' da una scrittrice compaesana, mamma di un mio alunno.
Mi ha subito incuriosita la questione e mi sono iscritta nel novembre scorso.
Fino ad ora ho partecipato a vari convegni con un pomeriggio di scrittura creativa. Sono stati tutti interessanti perché l’intento è quello di offrire strumenti utili a chi voglia entrare nel mondo della scrittura o approfondirlo. Non ho ancora avuto rapporti di collaborazione specifica con qualche membro, ma l’associazione è giovane, io abbastanza … ci sarà occasione, spero! La consiglio alle autrici.


Partecipi a diversi racconti in cui ti classifichi finalista e con “Qual è l’opposto di donna“ vinci la prima edizione di “Chinguetti scritture creative”. Cosa ricordi di quest’esperienza?
 

Si è trattato di un breve componimento in prosa che ho scritto in quanto stuzzicata dal quesito che poneva il concorso. E’ come se mi fossi data la risposta usando carta e penna; poi l’ho spedita. Ricordo l’emozione nell’aprire la mail, nel vedere il mio nome sul web e la soddisfazione per un riconoscimento di qualcuno che non conoscevo, quindi al di sopra delle parti.

Nel 2004, pubblichi il romanzo breve “Claretta e il mistero della farfalla rosa”, edito che si classifica finalista al premio “J. Prévert”. Daccene un assaggio.

Claretta è una bambina di otto anni che ha ricevuto una piccola farfalla di quarzo rosa. Da quando è successo, tutti i desideri sinceri che prova, si realizzano. L’animaletto non rimarrà con lei per sempre, ma le regalerà un prezioso insegnamento.
Ecco le parole finali della protagonista:
'La piccola farfalla era rimasta con me solo qualche mese, ma mi aveva lasciato una grande verità che cercherò di ricordarmi per sempre'.[...]

Passano gli anni e, tra il 2013 e il 2014, pubblichi una serie di racconti indipendenti per bambini. Perché questa scelta letteraria di rivolgerti all’infanzia?
 

La scelta letteraria di rivolgermi all’infanzia è venuta in modo naturale, come una strada già tracciata. Trascorro ore con i bambini, leggo molto per loro e vedo il potere che possiede la lettura di farli incantare davanti a una storia, tutti; anche chi ha difficoltà, ascoltando una bella storia, si lascia andare, si rilassa.

Senti, però, l’esigenza di raggruppare i tuoi racconti in un’antologia e pubblichi la raccolta “Io racconto per te”. Un’iniziativa cartacea che non vede la collaborazione di una casa editrice, né del self-publishing online. Perché questa decisione di rivolgerti personalmente a un tipografo?

Mi sono rivolta personalmente a un tipografo perché un paio di case editrici mi avevano gentilmente risposto che i miei testi si allontanavano dalle loro esigenze editoriali e una terza, invece, avrebbe pubblicato “Il postino di Natale”, ma il compenso richiesto era esoso.
Ho sperimentato il self – publishing con i singoli racconti, ma la soddisfazione non era arrivata al cento per cento.









DOVE TROVARLO: L’Isola che c’è (Cornaredo) e odinabile all'indirizzo mail barbaroteresa76@gmail.com.










Quali tematiche affronti nell’antologia “Io racconto per te”?

Le tematiche che ho affrontato in “Io racconto per te”sono molteplici.
Riguardano la forza di volontà, il modo di giocare dei bambini, l’emarginazione a scuola, l’amicizia con un animale, la scoperta della bellezza della lettura, l’amore per un mestiere, il fascino delle lettere scritte a mano e l’unione tra gemelli.
I protagonisti sono tutti bambini nella fascia d’età che copre la Scuola Primaria.
C’è anche la componente magica, non gratuita, ma affiancata a impegno e gratitudine dei personaggi.


Hai qualche altro progetto in cantiere?

Sì, ho un grande progetto in cantiere, quello di scrivere un “racconto lungo lungo”, (dire romanzo mi mette un po’ paura), per ragazzi.
Ho intenzione di mandarlo a Case Editrici molto grandi perché l’esperienza con “Claretta e il mistero della farfalla rosa” mi ha fatto capire che, oltre la stampa, ci sono esigenze di distribuzione e pubblicità che una Casa Editrice piccola, nonostante gli sforzi, non riesce a supportare lasciando così il tutto nell’ombra.
L’idea è nata da una frase buttata lì da una persona, il marzo scorso, e dalla forza che ho avvertito durante la presentazione di un libro per ragazzi, lo stesso pomeriggio. Ho già iniziato e sono decisa a continuare.


E’ stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo!

Il piacere è stato anche mio…Crepi!


Per seguire Teresa     IO RACCONTO PER TE