sabato 31 maggio 2014

QUEL NOME PORTATO DAL VENTO di Laura Bellini




Titolo: Quel nome portato dal vento

Autore: Laura Bellini

Editore: Butterfly Edizioni

ISBN:
978-88-97810-40-7

Pagine: 210

Prezzo: € 13

Dove trovarlo: http://www.blomming.com/mm/ShopButterflyEdizioni/items/prevendita-quel-nome-portato-dal-vento







 

Immagina un Regno diviso in quattro frazioni, immagina altrettante casate che dominano questi territori, immagina una foresta in cui alberi secolari nascondono una verità altrimenti sconosciuta, immagina un mare le cui acque selvagge sono paragonate a lacrime inesplorabili, immagina lande fertili, aspre montagne ed eterni ghiacciai. Immagina questi luoghi e avrai davanti Seaworld.
Ora, immagina una giovane fanciulla in età da marito, il cui nome è un fiato caldo sulle labbra, un fiato che si disperde nel vento e lì, tra le spire gelate, un altro nome volteggia impavido, sussurrato, taciuto. Due nomi e due anime destinati a incontrarsi, a fondersi nonostante il fato.
Questo settimo romanzo di Laura bellini racchiude il suo profondo significato nel titolo. Tra le sue pagine, magia e guerra si amalgamano in un elisir irresistibile. Contesa e amore la fanno da padrone e gli ideali offrono ali leggiadre sulle quali affrontare un viaggio indimenticabile.
L’ambientazione è medievale. Il lettore si ritrova catapultato in mezzo a lotte per il potere e tradimenti, tra passioni e sacrifici, omicidi e vendette; conoscerà donne impavide e soldati con un profondo senso dell’onore, eroi costretti a celare la propria identità e uomini senza scrupoli partoriti dal Male.
Il romanzo è corale, i personaggi si presentano al lettore ricchi di sfumature, ognuno con un particolare vissuto alle spalle che lo differenzia dagli altri e ne evidenzia l’unicità.
Animali e uomini coesistono in questo fantasy. Facciamo la conoscenza di leggende e superstizioni, di un popolo fatato che abita boschi inespugnabili. Sortilegi e battaglie intonano un canto coinvolgente fatto di eroi e martiri, destini e imprevisti. Una narratrice che, come una sirena, cattura e incatena il lettore alle pagine. Impossibile non rispondere al suo richiamo.
Chi ha letto Laura  Bellini sa che questa è un’autrice  poliedrica. Può introdurci sapientemente in una corte settecentesca o tra i sospiri di due amanti, sa tenerci per mano narrandoci storie che profumano di avventura. Può condurci in mondi ed epoche differenti con uguale puntigliosità. E questo splendido fantasy medievale non è da meno dei precedenti.
Quel nome portato dal vento è un romanzo che riconferma la bravura della Bellini, una scrittrice che cavalca a briglia sciolta parole ed emozioni.
Buon viaggio!

Linda Bertasi Scrittrice





venerdì 30 maggio 2014

LINEA CIRCOLARE - VIZI & VIRTU' DEL GRANDE POPOLO DEI TRASPORTI PUBBLICI di Debora Bruni

Oggi vi presento il libro "Linea circolare - Vizi & virtù del grande popolo dei trasporti pubblici" dell'autrice Debora Bruni che ho già avuto il piacere di ospitare nel mio blog.





QUARTA: Nei suoi "reportage dal vivo" Debora Bruni, conducente di trasporto pubblico urbano ed extraurbano, racconta - con stile ironico e a tratti surreale situazioni assurde che su certe linee e in certi orari, come il triangolo delle Bermuda, attirano le stranezze. Chi compra il biglietto in corriera e vuole pagare con la carta di credito; chi fa il turno intero insieme all'autista, ma solo d'estate perché sul bus c'è l'aria condizionata; operai che si mettono a cenare (e a fumare) a bordo e - ancora - viaggiatori che, appena vedono il gentil sesso al volante, ci restano malissimo. L' "autistessa" si fa arguta ed originale portavoce, nella sua opera d'esordio, di una figura professionale considerata spesso dalla gente "pezzi di selleria, un'estensione del volante", notata solo se sbaglia. Perché dopo migliaia di chilometri vissuti davanti al Vasco Rossi dei poveri o a personaggi simili a Moira Orfei, c'insegna l'autrice, il trucco è riuscire a cogliere comunque il bello di questo "mestieraccio", come lo chiama con affetto.





Si tratta sostanzialmente di una raccolta di reportage vissuti dall'autrice, durante le ore di lavoro come conducente di trasporto pubblico urbano ed extraurbano.
Attraverso questi annedoti,  Debora ci mostra con occhio disincantato ciò che si cela dietro la divisa dell'autista e ci conduce per mano, introducendoci in un mondo che neanche lontanamente sospettavamo esistesse.
Quanti di noi salgono su un tram lanciando una sfuggente occhiata all'autista? Quanti lo oddocchiano solo per assicurarsi che il mezzo rispetti la fermata o in presenza di una brusca accelerata? 



'In genere l'autista urbano ha la gamba sinistra magra e poco tonica: in compenso la gamba destra sembra quella di Mister Universo, con tanto di vene in rilievo: è colpa del cambio automatico che costringe ad una forzata inattività l'arto sinistro.
In genere l'autista extraurbano ha le gambe uguali, in compenso il braccio destro sembra quello di Hercules, mentre il sinistro è flaccido, dall'aspetto quasi gelatinoso: è colpa del cambio manuale.'


Ogni capitolo è corredato da un titolo che riassume l'argomento che andremo ad approfondire.
Insieme a Debora, conosceremo le varie tipologie di autisti che il conducente di trasporti pubblici incontra ogni giorno, scopriremo gli indumenti che è costretto a indossare, le condizioni climatiche in cui è costretto a lavorare, i turni, gli orari impossibili, i percorsi di una Ferrara costellata di biciclette, una Ferrara paragonabile a un videogioco in cui l'autista si deve districare tra slalom e svolte repentine per raggiungere la meta.
Assieme all'autrice, conosceremo i passeggeri abituali che si suddividono in vecchiette ciarliere, studenti, corteggiatori improbabili, discriminatori sessisti verso il conducente e, non da ultimo, i cosidetti angeli delle corriere.
Assisteremo a un'insolita intervista all'autista, vivremo una Ferrara come non l'abbiamo mai vissuta, descrizioni di tragitti in cui i ferraresi si ritroveranno in più di un'occasione.
La singolarità del libro, oltre alla penna scorrevole, al linguaggio accessibile a tutti, alla narrazione che crea un fantastico 'tete-à-tete' con il lettore, è la presenza di forme dialettali tipiche del ferrarese: ecco che ci ritroveremo a mangiare una zia pur non essendo nipoti cannibali, a ordinare una ciupeta al panettiere o lamentarci, utilizzando il termine bugà.



'L'autista domenicale si riconosce per il cappello, per la moglie con la cintura dell'impermeabile stritolata fuori dalla porta e per gli specchietti esterni chiusi.
Viaggia a velocità costrante tra i 45 e i 55 (non acceera MAI, neppure in autostrade a sei corsie e non rallenta MAI, nemmeno dietro la processione della Via Crucis).




Ho particolarmente apprezzato il capitolo dedicato al sisma del 20 maggio 2013, in queste pagine la Bruni mi ha totalmente avvinto e ipnotizzato. Attraverso parole che profumano di poesia ho rivissuto quegli attimi indimenticabili e i brividi hanno accompagnato la lettura. Il ricordo non svanisce, nonostante il tempo, nella memoria degli emiliani.

La Bruni ci offre, con tono goliardico e confidenziale, l'esatta istantanea di Ferrara, crea un filo diretto con il lettore utilizzando un divertente realismo senza sfociare nel moralismo.
L'autista diviene un eroe silenzioso che tocca con mano l'essere umano con tutti i suoi pregi e difetti.
Debora ci mostra come un mezzo di trasporto pubblico si trasformi nel naturale palcoscenico in cui si alternano i chiaro-scuri della nostra società, fatta di comparse e protagonisti, di maschere e antagonisti.





'Per ottenere la PPP il ciclista deve essere daltonico: tanto, i semafori sono di complemento alle fioriere negli arredi urbani, il rosso è il colore dell'amore e il verde della speranza. L'arancio invece fa bene in caso di raffreddore (lo so, lo so, il frutto si chiama arancia, ma non sapevo cosa scrivere ...);





Se siete ferraresi non potete assolutamente perdervi questo godibilissimo libro, se non siete di Ferrara vi consiglio ugualmente di leggerlo proprio per conoscere una città come non ve l'hanno mai presentata. 

Che lo leggiate per curiosità o per diletto, una cosa è certa: non salirete più su un tram senza sbirciare il conducente!


'Una zingara, leggendomi la mano, mi aveva avvisato "Nella vita farai tanta strada".
Peccato abbia omesso di avvisarmi della presenza di buchi e dossi, su quella strada.'






mercoledì 28 maggio 2014

Segnalazione - FLAMEFROST - DUE CUORI IN GIOCO di Virginia Rainbow

Oggi vi segnalo l'uscita del romanzo "Flamefrost - due cuori in gioco" dell'autrice Virginia Rainbow che prossimamente avrò il piacere di ospitare nel mio blog.



 

TITOLO: FLAMEFROST - due cuori in gioco

AUTORE: Virginia Rainbow

EDITORE: Youcanprint

PUBBLICAZIONE: Giugno 2014

PAGINE: 356

PREZZO: € 16,90


  


SINOSSI: Gli abitanti del pianeta Luxor, guidati dal re Thor sono scampati alla distruzione del loro mondo e vagano nello spazio alla ricerca di una nuova terra. I principi alieni Nardos e Gered vengono incaricati di compiere una missione misteriosa sul pianeta Terra.

È in questo contesto che si inserisce il rapporto particolare tra Gered e una ragazza terrestre, Sarah, che abita in un paesino delle montagne valdostane. Gered cerca di avvicinarla in tutti i modi, usando i poteri straordinari di cui dispone, ma lei rifiuta qualsiasi tipo di relazione, nonostante si senta molto attratta da lui.

Un mistero aleggia su tutta la storia e verso la fine cominciano a scoprirsi alcuni tasselli. In cosa consiste la missione dei principi? Chi sono le “soggiogate”?

In un intreccio via via più articolato, si delinea la delicata psicologia dei personaggi, che si cercano e si respingono, si incontrano e si allontanano, mentre la società aliena, che fa da sfondo alla storia, prende sempre più piede con le sue regole e i suoi riti peculiari.
Un mix di contrasti, dolcezza, passione e mistero, che tiene incollato il lettore alla pagina riga dopo riga in un ritmo intenso e coinvolgente.




L'AUTRICE: Virginia Rainbow è un’autrice che scrive fin da bambina, creando storie piene di immaginazione e sentimento. Ora passa il suo tempo tra il lavoro e la sua passione per la scrittura. Adora leggere, fare passeggiate in montagna e guardare i cartoni della Walt Disney. Il suo romanzo di esordio è “The black mask”.





Per contattare personalmente l'autrice: virgy72@aliceposta.it oppure https://www.facebook.com/lamascheranera.romanzo

 

lunedì 26 maggio 2014

INTERVISTA A SIMONE TURRI



Ciao Simone, benvenuto nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.

Ciao a te e grazie per l’opportunità che mi hai dato. Sono di Verona e ho 34 anni. Da vent’anni sono sosia di Adriano Celentano e mi esibisco con successo in tv, piazze, manifestazioni. La mia altra grande passione è la lettura, sfociata poi da un paio di anni a questa parte nell’attività di scrittore di testi horror, thriller, noir. Poi mi diletto anche nella poesia e pittura.

Hai conseguito il diploma di ‘Perito aziendale e corrispondente in lingue estere’. Qual è stato l’input che ti ha fatto prendere in mano carta e penna? 
Il fatto di provare a mettere nero su bianco le mie emozioni, il mio essere, per dar vita ai personaggi e ai racconti della mia fantasia e per mettermi alla prova in questo settore.

Hai scritto vari componimenti poetici e, tra questi, alcuni sono stati inseriti nella raccolta “Ho conosciuto Gerico”, antologia edita dalla Ursini a seguito del concorso “Premio Alda Merini”.  Cosa ricordi di quest’esperienza?
Ricordo quando ho provato ad accostarmi al mondo della poesia, in punta di piedi, in quanto non era un terreno del quale conoscessi e nel quale sapessi bene come muovermi… però a quanto pare sta dando i suoi frutti anche questa sfaccettatura del mio scrivere.

Oltre all’attività di ‘scrittore’ ti esibisci nelle piazze come sosia di Adriano Celentano. Parlacene.
È una passione nata come dicevo prima vent’anni fa  e poi si è tramutata in passione condivisa col pubblico delle piazze, dei locali, della tv. Ho scoperto Adriano a quattordici anni ascoltando “Il ragazzo della Via Gluck” e ne sono rimasto folgorato. Poi l’ho riascoltata centinaia di volte, assieme a tutti i suoi successi, amando la sua voce per poi farla mia ;)

Nel novembre 2012, esordisci con la raccolta di racconti “Il fiore nero”, scritto a quattro mani con Daniela Mecca. Cosa troveranno i lettori al suo interno?
I lettori saranno trasportati in un viaggio attraverso il male più puro e autentico. Si lasceranno condurre per le sue vie insidiose e macabre, in questi sette petali che compongono un fiore maligno, affascinante e blasfemo. 


http://www.ibs.it/code/9788897875499/turri-simone/fiore-nero.html


Qual è stato l’input per “Il fiore nero” e quali tematiche affronti tra le sue pagine?
L’imput è stato più d’uno, e si basa su esperienze personali che però, purtroppo, preferisco tenere solo mie. Ciò che posso affermare con un pizzico di presunzione è che il male diabolico esiste eccome. 
Ognuna delle storie contenute nella raccolta è completamente differente dall’altra. I sette racconti si articolano molto bene fra loro dipingendoci alcune delle sfaccettature più sinistre di un male in tutto e per tutto diabolico.

“Il fiore nero”  ha vinto il “Premio Letterario Città di Cava Dè Tirreni”. Cosa ricordi di quest’esperienza?
Purtroppo non ho potuto essere presente alla manifestazione per divergenze di impegni, però ricordo l’emozione di apprendere che il mio lavoro avrebbe ottenuto un riconoscimento così importante, dopo tutta la passione e l’impegno che avevo concentrato per scriverlo. È sicuramente stata un’esperienza di adrenalina pura che ha accresciuto il mio desiderio di continuare per questa strada e che ha anche arricchito il mio curriculum professionale.

Nel luglio 2013, un tuo racconto “La danza della morte” viene inserito nel magazine “I colori” e distribuito nelle edicole. Daccene un assaggio.
Questo racconto, al quale sono particolarmente legato, è un thriller dal sapore cinematografico, condito con innumerevoli colpi di scena e una buona dose di suspense. È il finale di un rapporto tormentato fra due persone che, come si apprende dal titolo, non ha un epilogo felice.

Vi regalo un breve incipit del racconto:

 “LA ODIO, LA DETESTO DAL PROFONDO DEL CUORE PER IL SEMPLICE FATTO CHE ESISTE, RESPIRA, SI MUOVE, PARLA, SCRUTA, STUDIA, MANIPOLA, PER POI PIEGARTI AL SUO VOLERE E SCHIACCIARTI COME UN INSETTO FASTIDIOSO. HO TRENTASETTE ANNI, ABITO IN UN PICCOLO APPARTAMENTO NEL CENTRO DI PARIGI E FACCIO L’IMPIEGATO PER UNA MULTINAZIONALE DI PRODOTTI FARMACEUTICI. L’UNICO MEZZO PER POTERMI FERMARE È USCIRE ALLO SCOPERTO, PERCHÈ QUESTO TARLO CHE MI ASSILLA, QUESTA VOCE PENETRANTE E INSISTENTE CONTINUA A TORMENTARMI. HO DECISO DI COMPIERE UN GESTO CHE PASSERÀ ALLA STORIA, UN’USCITA DI SCENA IN GRANDE STILE.”

E il 31 ottobre dello stesso anno, in concomitanza con la notte di Halloween, il tuo racconto “Il viaggio di Elektra” viene inserito nell’antologia di racconti horror “Carmilla e le altre”. Di cosa si tratta?
Elektra è una ragazza adolescente come molte altre, ma dovrà intraprendere un viaggio insisdioso, fuori dallo spazio e dal tempo, per ritrovare il suo vero io vampiresco. Quello che deve scoprire è se questo viaggio avrà un epilogo positivo o meno. Questo racconto è stato scritto appositamente per questo progetto editoriale che voleva celebrare la figura femminile vampiresca inserita in ambito moderno.

I tuoi editi vedono la collaborazione con Daniela Mecca, parlaci di questa collaborazione. Come si scrive a quattro mani e quale consiglio daresti agli emergenti che vogliono cimentarsi in quest’impresa?
Aggiungo l’aggettivo 'preziosa' a questa collaborazione. Daniela, oltre ad essere mia compagna di vita, lo è anche in veste di scrittrice. Lei si occupa principalmente di fornire spunti, idee, ispirazioni, correzioni a tutto ciò che scriviamo. Diciamo che la mente sono io, ma lei, spesso e volentieri, dona quel tocco di perfezione senza del quale molti racconti non sarebbero stati così apprezzati. Il consiglio che posso dare agli scrittori esordienti che intendono cimentarsi in questa avventura a quattro mani è di non avere la presunzione di poter prevaricare l’altro, ma il rapporto deve mantenere una linea di rispetto e ascolto, in modo da poter creare delle storie che lasceranno il segno prima di tutto in chi li scrive e poi nel pubblico.

Nei tuoi romanzi analizzi il male in tutte le sue forme. Perché questa scelta singolare?
Perché tutti noi siamo fatti un po’ di male e in tutti noi c’è una punta di male. Altrimenti non saremmo umani. A me piace analizzare il male interiore dei personaggi, associato a quello esterno, evidenziando soprattutto la parte psicologica messa in relazione con la vita di tutti i giorni, perché , a meno che non si tratti di un racconto fantasy, il male che ne deve emergere deve essere il più possibile realistico perché affiori un lavoro convincente e che possa essere apprezzato dal pubblico.

Hai dichiarato “l’interesse per la letteratura horror/thriller/noir ha fatto scaturire in me la voglia di esternare e mettere nero su bianco le mie sensazioni e debolezze, dando così vita ai miei peggiori incubi.” Approfondiamola.
Penso che in ogni racconto che scrivo, sicuramente ci sia un po’ di me, sia nei personaggi che negli atteggiamenti raccontati. Ovvio, non è sempre possibile attingere dalle proprie esperienze e non sarebbe nemmeno giusto, perché così non si darebbe libero sfogo alla fantasia. Però posso dire che il fatto di esternare le mie paure , i miei peggiori incubi, è senza ombra di dubbio terapeutico, sia per me, che ho dovuto affrontarle di persona e poi le rivivo mentre le scrivo, sia per chi legge perché magari ha la possibilità di immedesimarsi o, perché no, di rivedersi in ciò che scrivo.

Hai qualche progetto in cantiere di cui vuoi metterci a parte?
Siamo in attesa di ricevere risposte in merito a un romanzo thriller molto accattivante, dai toni aspri e coinvolgenti, che speriamo veda la luce presto e per il quale abbiamo lavorato sodo e ci abbiamo messo tutto l’impegno possibile. Nel frattempo siamo al lavoro su un altro romanzo completamente diverso da tutto ciò che è stato pubblicato finora e che vediamo come  un piacevole mettersi alla prova su terreni ancora inesplorati per noi.

E’ stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo a te e Daniela per il vostro lavoro!

Per seguire Simone  IO SCRIVO

https://www.youtube.com/channel/UCrw-GUEDhInS5_QuvzBE9aA

mercoledì 21 maggio 2014

Segnalazione - PARADISE VALLEY - LA RESA DEI CONTI di Patrizia Ines Roggero

L'attesa è stata finalmente premiata, lettori!
Come promesso, siamo arrivati all'ultimo capitolo della fantastica tilogia "Paradise Valley" di Patrizia Ines Roggero che ho già avuto il piacere di ospitare nel mio blog.
Dopo "Paradise Valley - Il destino e l'amore" e "Paradise Valley - Gelosia e orgoglio"  arriva l'attesa conclusione "Paradise Valley - La resa dei conti"  che conclude la fortunata trilogia di Jonathan e Abigail.



SINOSSI: Da quando Jonathan ha scoperto la verità sulla morte del padre e del nonno, la sete di vendetta non gli da pace. La visita alla sua famiglia, nella miseria di Pine Ridge, alimenta ancor più il bisogno di farsi giustizia e questo porterà a conseguenze che cambieranno ancora una volta il corso della sua vita. Tra sparatorie, risse e tranelli, riusciranno Jonathan e Abigail a riscoprire l'amore di un tempo?


e negli store on line in formato epub e mobi a 0,99 €








Eccovene un assaggio!



'Abigail s’immobilizzò all’istante, più per lo stupore che per altro e rimase a fissare Jonathan con aria sorpresa, perché non si era aspettata un simile gesto da parte sua. La guancia le bruciava come se l’avesse colpita con un tizzone ardente e sentiva il battito del cuore rimbombarle fin nelle orecchie.

Pian piano, avvertì la presa di Jonathan allentarsi, fino a lasciarla libera, benché pronto a riacciuffarla nel caso in cui avesse ripreso a dare di matto. Abby però non aveva più la forza di combattere, le crollarono i nervi e con essi le gambe che sembravano non volerla più reggere. Si ritrovò a singhiozzare come una bambina, seduta a terra tra il fieno e la sporcizia della stalla, desiderosa solo di sfogare il malessere che le pervadeva corpo e anima.' [...]




 

'La neve che ricopriva i pascoli iniziava a sciogliersi lasciando il posto all’erba verde e fresca, solo i picchi dei monti Absaroka erano ancora innevati e tutt’intorno era un brulicare di vita.
Sette giumente dello Spotted Horse avrebbero presto partorito i loro puledri e nei pascoli quasi ogni vacca era in procinto di mettere al mondo un vitello forte e sano. Il ghiaccio che a tratti ricopriva la superficie dello Yellowstone, iniziava a sciogliersi e il rumore dell’acqua risuonava tra le valli, annunciando l'arrivo della bella stagione. Flora e fauna si stavano risvegliando e nel farlo regalavano a quell’angolo di mondo, nuovi cuccioli, colori e profumi, che rendevano la Paradise Valley, degna del suo nome.' [...]










L'AUTRICE: Patrizia Ines Roggero nasce a Genova nel 1979. Ad oggi ha pubblicato il romanzo Sono solo un marinaio (Boopen editore), la trilogia Paradise Valley – Il destino e l’amore, Paradise Valley – Gelosia e orgoglio, Paradise Valley – La resa dei conti e la raccolta di frasi e dialoghi Parola di suocera e parenti vari. Alcuni suoi racconti sono presenti nelle antologie di Puntoacapo Edizioni, Delos Books e nei progetti delle Amiche di Penna, con le quali collabora nel blog La gazzetta dello scrittore. Sposata e mamma di una bambina, è appassionata di storia americana, soprattutto per quanto riguarda l’epopea western e la cultura dei Nativi Americani. L'autrice gestisce il blog patriziainesroggero.blogspot.it e la pagina Facebook I libri di Patrizia Ines Roggero.

Il blog ufficiale dell'autrice: http://patriziainesroggero.blogspot.it/


Il sito ufficiale dell'autrice: http://patriziainesroggero.beepworld.it/