mercoledì 26 novembre 2014

Segnalazione - UN ROMANZO PER AMARTI di Malia Delrai

Oggi vi segnalo un'uscita interessante. Malia Delrai che molti di voi conoscono, per le bellissime recensioni a esordienti e non, torna a parlare di libri ma questa volta lo fa da protagonista.
E' da poco uscito il suo libro "Un romanzo per amarti".
Ma andiamo a conoscerlo più da vicino!



SINOSSI: “Vivere la passione non è un gioco, un corpo senz’anima non può bruciare,
perché il fuoco del desiderio si nutre dello spirito. Non c’è scampo.
La salvezza vive nell’abbandono,
e la voglia, nel cedere all’assoluta brama di provare quelle sensazioni.
Ma trovare il limite che rifugga il sentimento,
rende povero l’uomo, rende povero l’amore”.
Tutto comincia in una libreria su Largo Argentina, a Roma. Fuggire dalla realtà si può grazie ai libri, Diana lo sa bene, per questo trascorre le giornate lontana dalle preoccupazioni e immersa nelle sue amate letture di classici e romanzi d’amore. Leggere, per dimenticare, è diventato ormai parte di lei.
Daniel è uno scrittore affermato, impiega il tempo tra gli scaffali alla ricerca di ispirazione, e quando vede lei, la sua musa, seduta a leggere su un divanetto rosso, non riesce a resistere e si avvicina per parlarle.
Può l’amore avere la forma di un romanzo? Scrivere diventa l’ossessione dell’autore, che non può fare a meno di parlare di lei, la ragazza della libreria che lo ha affascinato. Deve fare qualcosa, conoscerla, scoprirla fino in fondo, e non potrà fare a meno di amarla.
Ma Diana come reagirà al sentimento che la vita le sta donando? Il passato per lei è stato duro, non riesce a capacitarsi che l’amore stia bussando alla sua porta. Riuscirà a vivere le emozioni senza farsi condizionare dalle paure? Si sa, il lieto fine è possibile solo nei libri romance e i cavalieri dall’armatura scintillante non esistono più in questo mondo.
Alle volte un romanzo può cambiare la vita. Una storia d’amore che ha come protagonisti uno scrittore e una lettrice, capace di toccare le corde di tutti gli amanti dei libri, ma soprattutto dell’amore vero.


DOVE TROVARLO: http://www.amazon.it/Un-Romanzo-Amarti-Malia-Delrai-ebook/dp/B00PF1RZLQ





Eccovene un assaggio!


[...] «Conosce Charlotte Bronte?». Di nuovo mascherai il mio fastidio dietro un’espressione sorpresa.

Lo sconosciuto scoppiò a ridere e scosse la testa divertito, in modo affettuoso quasi, come se provasse compassione verso di me.

Riaprì il libro e lo sfogliò, con una cautela che aveva dell’assurdo; non si sarebbe certo spezzato, era abbastanza resistente, le pagine erano fatte apposta per essere aperte e lette. La cosa doveva essergli sfuggita.

«Dovrebbe essere più paziente con la gente che non conosce» mi consigliò riprendendo a sfogliarlo.

Mi guardai intorno, credendo per un attimo che fosse un brutto scherzo, ma nessuno sembrava far caso a noi, perciò sospettai che fosse uno squilibrato che amava parlare con le persone a sproposito. Uno dei tanti che in libreria andavano soltanto per attaccare bottone con gli altri: un povero pazzo, per essere chiari. 

«Parla sempre con persone che non conosce in una libreria?» chiesi, ignorando la sua velenosa constatazione. «Oppure sono io l’unica fortunata ad aver avuto il grande privilegio?».

Certo non si poteva dire che ora mi fossi rivolta a lui in modo garbato, ma mi giustificai pensando che le molestie andavano sempre denunciate. 

«Parlo con loro solamente quando sono interessato a comprare il loro stesso libro, come in questo caso» rispose schietto, richiudendo il romanzo e porgendomelo con galanteria. [...]





L'AUTRICE: Malia Delrai abita a Milano, ma è nata e ha studiato a Roma. Vive col suo cane Semola, un grasso grosso volpino pugliese, e il suo ragazzo storico con cui spera prima o poi di sposarsi. Ama il mondo della scrittura in ogni sua forma e si è accostata all’editoria grazie alla sua passione per la lettura e per l’oggetto libro. Ha studiato per diventare redattore editoriale ed è giornalista pubblicista. Scrive da sempre, ma non ha mai avuto il privilegio di farlo per una casa editrice. I sogni, si sa, sono difficili da realizzare, ma lei non demorde e ora ha deciso di auto pubblicare le sue opere romance. 



 

lunedì 24 novembre 2014

INTERVISTA A YVAN ARGEADI

Ciao Yvan, benvenuto nel mio blog. Partiamo dal tuo pseudonimo. Perché questa scelta? 

Grazie a te Linda per avermi ospitato. Il nome Argeadi si riconduce alla famiglia reale di Macedonia cui appartenevano personaggi del calibro di Filippo II e Alessandro Magno, le cui leggende narrano essere discendenti di Eracle o addirittura provenienti da Argo dalla stirpe di Perseo.
Nei miei testi, romanzi o racconti, infondo sempre un timbro storico. Si tratti di "Spartan", il quale è storia, "Take me into your Hell" con l'antica mitologia ellenica, o "Il Fascino del Male" con la Contessa Bathory, l'elemento centrale di ciò che scrivo deve avere radici nel passato. Salvo unicamente "Virtutem Diaboli" con il quale ho tentato di tuffarmi nella psicologia dell'eterno conflitto tra bene e male, concetti relativi e individuali più che due assolutismi come secoli di oscurantismo hanno tentato di farci credere.
Per le ragioni di cui sopra ho scelto di utilizzare come nome d'arte qualcosa che avesse un riferimento storico, Alessandro il Grande mi è stato di ispirazione. 

Tra le tue passioni annoveri l’arte e la venerazione per John Milton. Parlacene. 

L'arte è la capacità di imprimere in immagini, testi, note musicali o qualunque forma di creatività, le emozioni.
Coloro che riescono a emozionarmi in tal senso sono per me artisti, e John Milton è il primo tra tutti.
Egli è stato capace, con "Paradiso Perduto", di conferire al Demonio un eroicità blasfema per i tempi in cui il poeta è vissuto, riuscendo con il suo poema principale a far calare il lettore negli occhi del Diavolo, seppur venga a più riprese sottolineata la sua nefandezza d'animo, inducendolo a patteggiare per lui.
Un lavoro psicologico dunque, che in parole comuni per l'epoca cela aggettivi capaci di rendere oggettivo il senso di una frase, ma soggettivo il significato, portando essa a insinuarsi, sinuosa come un serpente, nella psiche del lettore e instillando in lui quel magnifico elemento che è alla base dell'evoluzione umana e della ricerca della verità: il dubbio.

Ti definisci ‘un profondo conoscitore del passato antico e folcloristico dell’umanità’. Approfondiamo questa dichiarazione. 

Racconto ciò che conosco, conosco ciò che vedo, vedo ciò che studio, studio ciò che amo. Il passato è una di queste cose, esso documenta il mutamento delle società in base ai resoconti dei vincitori, passando dalle abitudini giornaliere degli individui ai culti fino al concetto stesso di governo.
Per capire il presente occorre conoscere il passato e da esso impararne affinché si possano ripetere le esperienze tentando di evitarne i medesimi errori, danzando tra essi come fossero meri ostacoli di cui si conosce già la risoluzione.
Nei miei lavori infondo la conoscenza del passato, affinché inconsciamente anche le generazioni d'oggi tanto avverse allo studio della storia possano venirne a conoscenza tramite la lettura di generi a loro affini, dal fantasy al mitologico allo storico/guerresco. 

Dei tuoi romanzi ci sveli che possiedono un comune denominatore, un personaggio che è sempre presente sotto mentite spoglie, centrale o marginale. Una curiosa e intrigante informazione a mio parere. Vuoi spiegarci qualcosa nel dettaglio e, soprattutto, perché questa scelta letteraria? 

Come spiegare la filosofia di vita Miltoniana "meglio Regnare all'Inferno che servire in Paradiso", se non trasponendola nei miei lavori?
Ognuno dei miei personaggi è a modo suo legato a questa visione, tutti, da Ade a Nabide, da Persefone alla Contessa Bathory, sono nomi e figure senza vittorie, ma con grande gloria nella sconfitta.
Ognuno di loro ha volutamente scelto la libertà tra le fiamme, l'oscurità e la guerra alla pace tra le catene della schiavitù, del servilismo o del vassallaggio.
Nabide scelse di rischiare il tutto per tutto e mettere a repentaglio la sua Sparta lottando contro i romani, piuttosto che piegarsi a essi ed esserne vassallo.
Ade dichiarò guerra al Cielo e accettò la sorte di Re degli Inferi, pur di vivere liberamente e senza condizioni se non quelle da lui imposte l'amore con la bella Persefone.
E per finire la Contessa Bathory, decisa a dannare la propria memoria per l'eternità pur di preservare ciò che ella più anelava: la giovinezza.
Personaggi diversi nel contesto letterario e nell'epoca, ma uguali nell'animo.
Tale messaggio volutamente subliminale rappresenta la veduta del mondo che mi appartiene, la libertà di conoscenza di ciò che ci circonda e di noi stessi, di apprendimento e utilizzo del proprio potenziale secondo il proprio volere, liberi dalle catene altrui.
Troverete tutto questo nei miei testi, partendo dai personaggi fino ad arrivare a un nome ricorrente, presente in ogni epoca e cultura e che dunque ho deciso di portare su carta per evidenziarne l'eterna presenza storica, il personaggio misterioso da te menzionato nonché la miglior rappresentazione di quanto detto fin'ora. Molti lo avranno sicuramente già capito. 

Sei sentimentalmente legato a Diletta Brizzi, autrice che questo blog ha già avuto modo di conoscere e apprezzare. Potremmo dire che è proprio grazie a lei se ora anche tu fai parte di questo mondo di parole ed emozioni. Con Diletta hai anche dato vita a dei lavori a quattro mani. Che consigli daresti a chi si vuole cimentare in questo tipo di stesura? 

Capitava spesso, durante la stesura di "Take me into your Hell", che uno dei due fosse pronto a scrivere e l'altro no.
Personalmente sono una di quelle persone baciato raramente dall'ispirazione e allora colgo l'occasione per rigettare su una pagina bianca di word o un foglio di quaderno ciò che mi passa per la testa, dandogli forma e movenze.
Diletta è in gamba, dotata di un estro creativo decisamente superiore al mio, un'ispirazione che non l'abbandona mai. Io invece ho bisogno delle condizioni ideali per creare qualcosa cui alla fine, riguardandolo, possa rendermi fiero.
Scrivere un romanzo a quattro mani quando il soggetto possiede le mie stesse necessità può risultare problematico per alcuni, per questa ragione le doti essenziali per lavori di questo tipo sono essenzialmente due: un'unica visione dell'insieme (i due scrittori devono ragionare come se possedessero una sola mente per tutta la stesura del romanzo), un piano lavorativo che renda meno difficoltosi i casi come quello sopra descritto, ragione per cui ne "Il Fascino del Male" mi sono portato avanti in uno dei momenti di ispirazione cui ti accennavo, scrivendo completamente tutte quelle che sono le mie "parti". Non mancano che i passaggi e i capitoli di Diletta che è libera di sviluppare secondo le sue tempistiche e nel modo a lei più congeniale, che sia in casa o in biblioteca come al tavolino di un bar. 

Nel settembre 2013 esordisci con "Take mi into your hell", scritto in collaborazione con Diletta Brizzi. Daccene un assaggio. 

[...] «Zeus non ti odio perché mi hai privato del Cielo, ti odio perché mi hai privato dell'amore» mormorò tra sé e sé poco prima che un ghigno malefico si dipingesse sulle sue gelide labbra. «E ora quell'amore me lo prendo con la forza!» [...]

Nell’agosto 2014 pubblichi il racconto paranormale "Virtutem Diaboli - La virtù del Diavolo". Di cosa si tratta? 

Breve storia etichettabile come urban fantasy (termine che non amo utilizzare), ma in cui ho tentato di celarvi un significato. Sotto un linguaggio a tratti aulico e per alcuni "pesante", ho voluto rendere omaggio a John Milton narrando un normale e quotidiano conflitto tra un angelo e un demone, immergendo il tutto nella filosofia descritta nelle risposte sopra, stavolta, avendo come protagonista niente meno che un emissario degli Inferi, in modo decisamente più palese.
Ci troviamo davanti a un conflitto fatto di parole, una guerra verbale dove colui che espone le proprie ragioni nel modo più convincente può avere la meglio sull'altro. Premio finale per questo gioco cui angeli e demoni sottopongono l'umanità ormai per passatempo avendone dimenticato le ragioni, la caduta in disgrazia dell'altro, oltre che la conquista dell'anima della sventurata di turno che si ritroverà a comprendere con le sue esperienze come i concetti di bene e male siano sempre appartenuti alla visione individuale che l'individuo ha del mondo.
Se desiderate scoprire chi dei due ha la meglio sull'altro e a quali argomentazioni adduce, non vi rimane che leggere "Virtutem Diaboli". Senza sforzo, è composto da poche pagine, ma che spero facciano riflettere le persone dotate di mente più arguta. 

E sempre nell’agosto 2014 dai vita al romanzo storico “Spartan Atto Primo: La guerra di Nabide”. Cosa troveranno i lettori al suo interno? 

Un fatto storico che per volontà dei vincitori di quel conflitto chiamato Guerra Laconica passò in sordina, un personaggio carismatico e attaccato ai valori della sua patria, sacrificio, passione e spero, anche emozione.


http://www.amazon.it/Spartan-guerra-di-Nabide-1-ebook/dp/B00N0U628G/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1414856043&sr=8-1&keywords=spartan+la+guerra+di+nabide


Come nasce l’idea per questo libro? 

Quando si parla di Sparta, la mente va automaticamente alla Guerra Persiana, agevolata anche da produzioni cinematografiche del calibro di "300". Tuttavia per una società che faceva della guerra la propria ragione d'esistenza, quell'evento non è che un minuscolo tassello di un grande mosaico composto da quasi mille anni di conflitti, grandi vittorie e ancor più gloriose ed eroiche sconfitte.
Molti sono i romanzi che trattano di Sparta, nessuno che non tratti della Guerra Persiana.
Così scelsi di prendere il timone della barca in mano, e remare verso una direzione diversa, narrando le gesta dell'ultimo Re di questa disciplinata nazione bellica, passato alla storia come un tiranno per scelte compiute unicamente per tentare il tutto per tutto pur di salvare la propria terra e con essa ciò che più amava.
La Guerra Laconica verrà ripercorsa attraverso il suo punto di vista, spiegando il come e il perché di alcune sue scelte storiche e le ragioni che portarono Sparta a modificare il proprio assetto politico prima e a perdere l'autonomia dopo. 

Quale messaggio vuoi lanciare e quali tematiche affronti in “Spartan Atto Primo: La guerra di Nabide”? 

[...] Lottate per ciò che amate, perché laddove non sarete in grado di dare anche la vita per esso, e tornerete da sconfitti, significherà che avete pensato prima a voi stessi e alla vostra salvaguardia che al bene di tutto ciò che amate. Per questo nessuno a Sparta fa ritorno da sconfitto.[...]
Queste sono, a grandi linee, le parole di Nabide.
Non serve che io condivida o meno la filosofia di vita spartana, serve che io la racconti. Non credo nei valori cui credevano loro, eppure li ammiro perché per essi erano pronti a dare la vita, come probabilmente io farei per altre cose.
In Spartan, come in ogni romanzi dedicato agli spartani, il tema ricorrente che si affronta è il sacrificio, e non potrebbe essere altrimenti quando i protagonisti sono guerrieri la cui unica e massima aspirazione nella vita è la morte in guerra.
Ma gli spartani non combattevano per conquistare, o per fare bottino. Non saccheggiavano, non stupravano, nulla di tutto questo. Erano disciplinati a differenza di Assiri, Vichinghi e qualsiasi altra popolazione guerriera abbia lasciato la propria firma nella storia. Non erano bruti, erano SOLDATI che non combattevano per denaro, ma per gloria e indipendenza della loro nazione. Per amore di ciò che possedevano. Questi erano gli spartani e a loro, a Nabide come ai suoi antenati Leonida, Agide, Lisandro, Eurito, Aristodemo, Macanida e molti altri dovrebbe essere dedicato più spazio nei libri di storia.

E nel prossimo dicembre 2014 seguirà il secondo capitolo della tua avvincente saga “Spartan Atto Secondo: La città di fuoco”. Puoi darci qualche anticipazione? 

Innanzitutto anticipo il fatto che l'uscita è fissata per dicembre, ma potrebbe esserci un leggero posticipo dovuto a incombenze personali.
Riguardo la trama che esso proporrà, riprenderà esattamente laddove il precedente si è concluso, continuando la narrazione del conflitto tra forze che vede contrapposti gli spartani contro l'alleanza romano-achea.
Farà finalmente la sua comparsa Flaminio, il grande nemico di Nabide che fin'ora ha manipolato gli eventi da dietro le quinte e che il protagonista ha avuto modo di incontrare un unica volta, nei primi capitoli dell'Atto Primo, pur non riuscendo a vederlo in volto.
Verranno rivelate identità di traditori, cospiratori nell'ombra e farà il suo ritorno un nemico che per Nabide si dimostrerà ben più infimo e meschino di Flaminio, quest'ultimo il quale tuttavia dimostra una certa sintonia ai valori cui crede il protagonista e per certi versi lo rispetta anche. 

Sempre nell’autunno 2014 esce anche il racconto “Il fascino del male” scritto a quattro mani con Diletta Brizzi. Cosa ci aspetta in questo testo dal titolo tanto accattivante? 

Sarebbe scontato rispondere "sangue, tanto sangue", ma in questo caso la risposta che ci si aspetta è esattamente quella che rappresenterà al meglio questo lavoro.
La Contessa Sanguinaria, Erszebeth Bathory, in tutti il suo vampirico splendore vi aspetta in un racconto fantasy ma, come sempre, ricco di riferimenti storici. Una storia a base di zanne, sangue e passione. 

Hai qualche altro progetto in cantiere di cui vuoi metterci a parte? 

Ho avviato la stesura di "Spartan Atto Terzo: Lo spettro del Tiranno", ma essendo questa una storia a sé stante (la storia principale di Nabide trova epilogo nel secondo libro), sto procedendo con molta calma.
Questo, come eventuali miei progetti futuri (probabilmente un sequel de "Il Fascino del Male" o qualcosa sempre però legato ai lavori già pubblicati) non vedrà la luce prima della seconda parte del 2015. 

E’ stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo! 

Il piacere è stato mio Linda, un saluto ai lettori! 


Per seguire Yvan   YVAN ARGEADI

sabato 22 novembre 2014

Segnalazione - SOLSTICE - L'INCANTESIMO D' INVERNO di C.E.A Bennet

Oggi vi presento un nuovo romanzo da tenere d'occhio.
Oggi scopriamo insieme "Solstice - L'incantesimo dell'inverno" di C.E.A Bennet.
Ma andiamo a conoscerlo più da vicino.



SINOSSI: Emma ha quasi sedici anni e due sorelle, Eileen e Constance. Vivono a Saint Claire, tranquilla cittadina del Connecticut, insieme alla madre Kate e a Miranda, la misteriosa donna comparsa nelle loro vite da quando il padre le ha abbandonate.
Le Hataway non sono donne normali, ma streghe costrette a nascondere la loro natura e i loro poteri per rispettare le leggi dei Custodi, ai quali devono obbedienza. Leggi che Emma ha infranto quando era solo una bambina per aiutare quelli che sarebbero diventati i suoi migliori amici, Sam e Alec.
Da allora i tre sono inseparabili nonostante Emma sia costretta a nascondere il segreto che più le sta a cuore.
Non è l’unica, però, a mentire alle persone che ama. Cosa nascondono Kate e Miranda? Quali sono i terribili segreti seppelliti nel loro passato? Perché il padre è scomparso all'improvviso senza lasciare traccia?
Alec Stevens ha sedici anni e molte domande. Spesso ha la sensazione che Emma conosca tutte le risposte.
Emma. Cosa lo lega a lei e allo stesso tempo la rende irraggiungibile? Che cosa nasconde?
Nel tentativo di svelare e nascondere i segreti che li circondano, Alec ed Emma non si accorgono che qualcuno si muove e li osserva nell'ombra in attesa che arrivi il momento di mettere in atto la sua vendetta.
La storia, raccontata in prima persona da Emma e Alec, inizia con due episodi dell'infanzia destinati a cambiare per sempre le loro vite.
Dopo un salto di dieci anni li ritroveremo alle prese con un sentimento molto umano, un passato famigliare turbolento e dei poteri che non facilitano le cose, anzi...
Una storia d’amore, di amicizia e di legami famigliari burrascosi, ma profondi. Con un pizzico di magia. 


DOVE TROVARLO:  http://www.amazon.it/Solstice-Lincantesimo-dInverno-C-e-Bennetebook/dp/B00NN0D4XO/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1411073273&sr=1-1&keywords=solstice e nei maggiori Bookstore online.

FACEBOOK FANPAGE: https://www.facebook.com/pages/Solstice-Lincantesimo-dInverno/693850010703002?fref=ts

TWITTER:  Midwinter@solsticesaga

SITO UFFICIALE: http://www.thesolsticesaga.it/


Eccovene un assaggio!




 
[...] Si cresce.
Percorrendo la stessa strada. Dividendo le occasioni, le sbucciature sulle ginocchia, le corse a perdifiato. Le mani tese dopo le cadute, i suggerimenti sussurrati in classe.
I litigi, le riappacificazioni.
Passano gli anni.
Si diventa uomini e donne, lasciando alle spalle i giorni dorati dell’infanzia.
Si cambia.
Prendendo posto in corpi nuovi. Stabilendo nuovi equilibri, proteggendo quelli vecchi.
Con l’assoluta convinzione che ciò che siamo rimanga immutato nel tempo e si cristallizzi in quello che saremo.
Senza dare peso ai nostri diciassette anni. Senza accorgersi che insieme a noi sono cresciuti i segreti che custodiamo.
E hanno un prezzo che non siamo pronti a pagare. [...]







L'AUTRICE: C.E. A Bennet. Laureata in Giornalismo, è nata e cresciuta a Verona. 
Attualmente vive a Bologna dove lavora come copy e addetta stampa. L’incantesimo d’Inverno è il suo romanzo d’esordio, nonché il primo capitolo della saga Solstice.
Ah già. Le piacciono i treni.

Per contattare l'autrice: info@thesolsticesaga.it

giovedì 20 novembre 2014

L' EREDE DI TAHIRA - SCOPRI COSA SI NASCONDE TRA LE PAGINE DEL MIO ULTIMO ROMANZO!

Oggi voglio riservare un post del blog al mio quarto figlioccio che ha spiccato il volo il 13 Novembre 2014.


Per chi non avesse potuto partecipare all'evento dedicato o volesse qualche anticipazione sul mio romanzo, eccovi accontentati!
Vi presento con emozione il mio quarto romanzo, per la prima volta un paranormal-fantasy!
Vi presento "L'erede di Tahira".



SINOSSI: Viserbella, Emilia Romagna, 21 settembre 1561. Una donna sta per essere condotta sul rogo con l'accusa di stregoneria. Sua figlia conserverà per sempre il ricordo di quel giorno terribile e un'importante eredità: un misterioso ciondolo a forma di stella con sette punte. Molti anni dopo, 21 settembre 2013. Arianna non ricorda più nulla del suo passato, non sa più chi è né dove affondino le sue radici. Giorno dopo giorno, Arianna capirà che dietro la sua amnesia si nas...conde un passato di magia e poteri e che il segreto della sua esistenza è celato in un misterioso libro che nessuno può aprire al di fuori di lei, l'erede.
Linda Bertasi intesse una storia in cui la magia trasuda da ogni parola e le pagine diventano incantesimi da cui lasciarsi prendere e conquistare. La storia di Arianna e della sua famiglia non è solo il racconto di una lotta tra il Bene e il Male bensì la poesia di una realtà in cui il giusto e lo sbagliato si confondono, si perdono in infinite sfumature di colore dall'impatto onirico con uno sconvolgente, imprevedibile finale.



DOVE TROVARLO: http://www.blomming.com/mm/ShopButterflyEdizioni/items/lerede-di-tahira




 Booktrailer di anteprima




PREFAZIONE a cura di Laura Bellini:

È un romanzo questo che fonde in sé moltissimi elementi, mi viene spontaneo associarlo alla cucina poiché solo un grande chef potrebbe presentare un piatto composto da tanti ingredienti e farlo risultare, non solo gradevole, ma addirittura delizioso al palato. Questo ha fatto Linda. Ha inserito nel suo libro il mistero, la magia, la leggenda, la storia, l’amore, l’avventura e ha fuso tutto insieme donandoci un piccolo capolavoro della letteratura fantasy.
(Continua su https://www.facebook.com/notes/linda-bertasi-autrice/lerede-di-tahira-prefazione-a-cura-di-laura-bellini/749896495080506)


IL PROLOGO DEL ROMANZO:

La guardo posare la penna d’oca sullo scrittoio consunto, unico arredo di questa stanza fatta eccezione per il gibboso materasso posto nell’angolo alla mia sinistra. Si respira un‘aria stantia qui dentro, l’umidità la fa da padrone ma lei sembra non percepirla, avvolta nel suo abito scuro.
Mi piace il taglio della sopravveste, attillata sul busto e svasata in vita, la scollatura quadrata, decorata dalla ricca passamaneria, e il ciondolo a forma di stella che sosta sulla stoffa. È così bella con i lunghi boccoli del colore del grano che le ricadono sulla schiena, la pelle diafana e il sorriso che ancora non la abbandona. Neppure questa sera, neppure quando mancano poche ore alla fine.
La minuscola finestra, di fronte a me, rivela il cielo stellato intrappolato tra le grate e, là fuori, la pira funeraria già ultimata, una catasta di legna pronta per essere data alle fiamme assieme alla condannata. Chiudo gli occhi, ignorando la consapevolezza di ciò che la aspetta. Lei: l’eretica, la strega!
(Continua su https://www.facebook.com/notes/linda-bertasi-autrice/lerede-di-tahira-prologo/750552511681571)




RECENSIONI REALIZZATE IN ANTEPRIMA:



Troveremo una delicata storia d’amore, niente di travolgente o passionale come siamo abituati a leggere di quest’autrice, ma un amore delicato, in grado di farci capire che l’unica grande dimostrazione d’affetto è quella che ci porta verso il sacrificio per la persona amata. Vi lascio il piacere di scoprirlo in questo romanzo che mescola, sapientemente, mistero, magia, affetti e storia, in un mix davvero esplosivo che vi catturerà.


Come di consueto, l’autrice accompagna abilmente il lettore attraverso le pagine, senza mai lasciargli la mano ma, al contrario, tenendolo strettamente legato a sé e ai personaggi. Chi ha letto gli altri romanzi della Bertasi rimarrà piacevolmente spiazzato da questo suo nuovo romanzo, molto differente, per tematiche ed ambientazioni, rispetto ai precedenti. Il suo stile invece rimane quello di sempre: fluido, seducente e persuasivo al punto giusto.
L’evocazione di cristalli, pietre preziose e piante officinali, denota un attento lavoro di ricerca da parte dell’autrice sulle proprietà di tali antichi segreti.




Lo stile di Linda è sempre armonioso, fluido e molto descrittivo, ti trascina in quei luoghi descritti come se lei stessa ci fosse stata dentro in quel momento e li stesse ammirando proprio con i suoi occhi.
Per chi cerca la magia e gli scenari fantastici troverà pane per i suoi denti, così come è di casa anche il mistero e l'avventura. L'amore non manca ma su questo punto non voglio pronunciarmi perché mai niente è così semplice e scontato. Non lo è nella realtà così neppure nei libri di Linda.

(Continua su  http://labottegadeilibriincantati.blogspot.it/2014/11/anteprimarecensione-lerede-di-tahira-di.html)






Abbiamo tanti personaggi che interagiscono tra loro, misteri che si infittiscono, niente in questo romanzo è casuale. Nemmeno i nomi! I nomi dei personaggi sono significativi per comprendere qual è il ruolo della persona di cui state leggendo e persino quale sarà il suo ruolo e la sua funzione nella storia. Per questo dico che l’autrice ha studiato tutto nei minimi particolari senza lasciarsi sfuggire il minimo dettaglio, proprio per riuscire a dare al lettore una storia unica.
(Continua su  http://www.romanticamentefantasy.it/recensione-lerede-tahira-linda-bertasi/)



  

Le descrizioni sono sublimi: ogni luogo visitato viene delineato perfettamente, con riferimenti al paesaggio o alla storia per coinvolgere ancora di più il lettore e far sì che possa immaginare quei posti lontani. Storia e leggenda si mescolano nella meraviglia di quei luoghi: il fantasma della prima moglie del conte Vlad III, Cristoforo Colombo, la torre di Londra e molti altri.
(Continua su http://lettoreungransognatore.blogspot.it/2014/11/recensione-in-anteprima-lerede-di.html?spref=fb)




Ecco alcuni video-estratti realizzati dalle bravissime Mariana F. e Rossella Sicilia.


 "I suoi capelli saranno ..." a cura di Mariana F.


"Il destino ci insegue ..."  a cura di Rossella Sicilia


"La vita senza un sorriso è una prigione di ..." a cura di Rossella Sicilia





Questo libro per me rappresenta una scommessa vera e propria, rappresenta la mia voglia di cambiare e sperimentare sempre nuovi generi. Ci sono tante persone che devo ringraziare, tante che si ritroveranno nei ringraziamenti a fine libro.
Ma ora, qui, voglio ringraziare due persone che mi sono accanto e che in tutti i miei progetti non mi abbandonano e che io non abbandonerò mai: ringrazio dal profondo del mio cuore Rossella Sicilia per la costante presenza, per l'affetto incondizionato e la stima. E ringrazio il genio indiscusso di Elisabetta Baldan, sei una persona meravigliosa oltre che una grafica eccellente e per me vali e varrai sempre oro!




Buona lettura e buona avventura con "L'erede di Tahira". <3







mercoledì 19 novembre 2014

Le autrici EWWA - INTERVISTA A GIOIA COLLI



Ciao Gioia, benvenuta nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.

Ciao! Sono Gioia e vengo da Rubiera, piccola città fra Reggio e Modena. Sono da sempre un’accanita lettrice finché non ho scoperto i piaceri della scrittura; da allora le mie passioni sono due. Assieme al cioccolato e ai cartoni animati. Quando e se riesco a vederli. 

La laurea di Dottoressa in Lettere Moderne e la frequentazione dell’università in indirizzo artistico performativo(ossia testi per cinema e teatro). Dove trovi il tempo per scrivere?

Verso sera se la serata è libera, dal momento che i pomeriggi e le mattine sono dedicate alle lezioni o allo studio. Va meglio nei fine settimana, quando torno a casa e ho molto più tempo a disposizione.

Qual è stato l’input che ti ha fatto prendere in mano carta e penna?

Ho sempre amato scrivere, fin dalle elementari, ma lo spunto per la mia prima storia è stato un progetto di tecnica mal riuscito. Mi spiaceva buttare il foglio, così corressi il disegno in modo che diventasse una finestra, oltre alla quale disegnai delle fate. Ma poi mi chiesi: chi erano quelle fate? Cosa c’era dietro a quella finestra? Risposi a quelle domande col mio primo racconto e da allora in poi non mi sono più fermata. 
Per cominciare a scrivere bado sempre di avere due cose: una trama e qualcosa da metterci sotto. Da lettrice non sopporto i libri inutili, magari scritti bene ma che non lasciano niente, così, da scrittrice, faccio sempre il possibile per evitarlo.

Sei un’accanita lettrice. Quali sono i tuoi generi preferiti e c’è un autore che consideri tua “Musa”?

Il mio genere preferito è senza dubbio il fantastico, ma apprezzo anche il giallo e certi romanzi per ragazzi. Leggo anche classici, saggi storici e approfondimenti sugli argomenti più vari, dal medioevo alla psicologia. Un autore che ho apprezzato molto per lo stile di scrittura è Italo Calvino, ma quello che considero la mia “Musa” è Roald Dahl, quando in "Il grande ascensore di cristallo" non solo fa mostra di una sfavillante immaginazione, ma svela anche come persino gli adulti più seri e terribili abbiano delle debolezze e in fondo siano bambini spaventati e incerti come i piccoli lettori. 
È stata una lezione preziosa, da tenersi a mente anche da grandi, per non avere paura di nessuno e combattere anche quando sembra di essere finiti in un vicolo cieco. Finito di leggere quel romanzo, mi sono detta che se mai avessi cominciato a scrivere, avrei scritto storie come quella, per divertire e insegnare al lettore lezioni preziose come queste. Voglio che resti qualcosa in chi mi legge. 

Nel 2008 partecipi al concorso ‘Il trebbo’ con il racconto “Un androide per amica” e ti classifichi al terzo posto. Cosa ricordi di questa esperienza?

La soddisfazione: fu il mio primo assaggio di notorietà! Dopo la premiazione infatti fui riconosciuta da alcuni bambini e anche da alcuni adulti. Oltre alla gloria fu un’esperienza importante perché prima d’allora non avevo mai partecipato a niente di simile: era la prima volta che mi trovavo davanti a un pubblico di persone adulte in un ambiente colto  - o che almeno si sforzava di essere tale. -

Sempre nel 2008 esordisci con l'antologia “Lisa e i succhia-telento”. Di cosa si tratta?

È un’antologia di racconti dedicata alle avventure di una ragazza che si ritrova a fronteggiare non solo nemici magici e pericolosi, ma anche il vuoto interiore dell’adolescenza, da cui gli stessi nemici traggono linfa vitale. Le prime con cui si scontra sono i Succhia – Talento, discendenti dei vampiri in grado di ridurre le persone in coma e rubargli il talento; inutile aggiungere che lo fanno per raggiungere il successo senza curarsi delle conseguenze. 
Il mio racconto preferito è "La fabbrica delle modelle", in cui Lisa si ritrova in mezzo a un gruppo di ragazzine disposte a qualsiasi cosa per diventare top model, compreso farsi smembrare. 

E nel 2010 segue il tuo secondo romanzo “Viaggio a Tetraktys - Resoconti di uno Sceleriano”. Cosa troveranno i lettori al suo interno?

Un romanzo unico, un ventaglio di storie, personaggi, descrizioni e generi! La storia parla di un giovane impiegato trasportato in un altro pianeta perché scelto da un computer avanzatissimo per portarvi la pace. Ma l’astronave che lo trasporta viene attaccata e così il nostro si ritrova a dover viaggiare verso la capitale del pianeta, Tetraktys. 
Sembra un romanzo di fantascienza, ma in realtà a Tetraktys esistono solo umani e città dai bizzarri regolamenti, quindi potrebbe essere anche una cronaca di viaggio, un giallo, una storia d’amore.


http://www.lafeltrinelli.it/libri/colli-gioia/viaggio-a-tetraktys/9788865341261




 Qual è stato l’input per questo romanzo?

Ho avuto molte suggestioni da ciò che avevo intorno, ma l’impulso decisivo per la mappa del pianeta mi venne dall’osservazione di un quadrato su una tovaglia. Tetraktys infatti è un vastissimo quadrato, in cui la capitale, Neutra, si trova al centro delle diagonali. Un altro spunto che si è poi rivelato essenziale fu la vista della mia pianura padana dall’aereo, quando il mondo sembra al passeggero un immenso pavimento di piastrelle di forma irregolare. Le avventure sono venute via via, in parte dal mio immaginario o da esperienze personali, in parte da altri romanzi. Soprattutto lo spirito di "Alice nel paese delle meraviglie", combinato con altre fonti, si è rivelato prezioso per la parte che considero più riuscita.

Quale messaggio hai voluto trasmettere ai lettori?

Tantissimi! Dall’importanza della lealtà a una saggezza più profonda. In Tetraktys mi ci è finito tutto il liceo classico, dagli antichi a ciò che vedevo durante le pause dallo studio.

Quali tematiche affronti in “Viaggio a Tetraktys - Resoconti di uno Sceleriano”?

Le tematiche sono numerose. Più in generale, posso dire che l’idea che sta alla base del romanzo consiste nel presentare non solo una lettura d’evasione fantasiosa e in grado di sorprendere il lettore più smaliziato, ma anche un altro modo per vedere il mondo: a volte capita di essere così immersi nei nostri tempi e nelle nostre faccende da non essere più capaci di giudicare con oggettività. Invece, in questo mondo, alcuni dei nostri costumi - ed errori - sono presentati in modo straniato, in modo che il lettore possa vederli e giudicarli con occhi diversi. 
Come la luna nell’ "Orlando Furioso", un mondo che è lo specchio rovesciato della Terra che consente di vedere le cose sotto una diversa angolazione.

Sei membro dell’associazione EWWA. Di cosa si occupa nello specifico? La consiglieresti alle autrici?

L’associazione si occupa della promozione e della formazione delle sue socie. La consiglierei alle autrici perché permette di conoscere gente esperta e cortese e di farsi un po’ di pubblicità. Si possono inoltre ricevere consigli molto utili sulla scrittura e la pubblicazione.

Hai qualche altro progetto in cantiere?

Molti: per cominciare, sistemare e valorizzare qualcuno dei numerosi inediti che ho nel cassetto. Le ultime opere cui sto lavorando sono: "La scelta di Reginald", un fantasy dalle sfumature rosa che continua una serie su cui sto operando – che fantasy non è perché non riesco, o almeno finora non sono mai riuscita a mettere in piedi una storia senza contaminare i generi – e "Cartoni esaminati", un saggio anarchico sui cartoni animati ricco di divagazioni spiritose e icastiche.

E’ stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo.

Crepi! E che crepino anche i vostri lupi!


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