lunedì 11 novembre 2019

INTERVISTA A LAURA CLERICI


Ciao Laura, bentornata nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te. 

Ciao Linda, grazie per avermi ospitata di nuovo nel tuo fantastico blog.
Sono nata a Pavia più di quarant'anni fa; da una decina di anni vivo in periferia, fra le campagne e i boschi, insieme a mio marito e a quattro gatti. Amo molto la quiete che sta intorno alla mia casa, passeggiare verso il fiume, ascoltare i rumori della campagna.
Ogni tanto mi piace anche fare qualcosa di più “social”, per esempio canto nel coro della chiesa da quando avevo otto anni. In realtà, si tratta di una corale che fa anche concerti in città e provincia, quindi una attività abbastanza impegnativa.
Poi, adoro leggere e scrivere, ma il tempo è sempre più ridotto a causa del mio lavoro in proprio che è piuttosto impegnativo. Gestisco una mia agenzia di viaggi, quindi sono sempre in giro per il mondo... con il pensiero.

Il diploma in Lingue a e l’impiego presso un’agenzia di viaggi. Dove trovi il tempo per scrivere e quando si è accesa questa tua passione?

Mi è sempre piaciuto scrivere sin da quando ero bambina. La voglia di scrivere un romanzo, o almeno di provarci, mi è venuta cinque anni fa, assistendo alla presentazione della prima opera di una mia cara amica. Mi sono detta “Perchè no?”... allora ero più giovane e sfruttavo tantissimo la notte per scrivere. Ora, grazie anche al fatto che il lavoro si è incrementato parecchio, faccio più fatica a trovare il tempo, ma solitamente prediligo la sera tardi.

Hai anche un’altra predilezione, la natura. Ti è d’ispirazione?

Amo i paesaggi della mia zona, il mare, ma soprattutto la montagna. Descrivo spesso ambienti naturali nelle mie opere, proprio perchè la natura è per me la massima ispirazione: l'odore dell'acqua di un fiume, un tramonto, le rocce che accarezzano il cielo... è normale per me farmi travolgere dalla poesia e dal romanticismo osservando la natura.

Hai autori che consideri tue Muse?

Leggo di tutto e non ho scelto di imitare qualcuno con la mia scrittura. Forse, le prime opere di Clara Sanchez mi hanno aiutato più che altro a scegliere un genere.

Quale libro riposa sul tuo comodino?

Sto leggendo “Oltre l'inverno” di Isabel Allende. 

Generalmente, scrivi noir. Perché questa scelta?

E' il genere che preferisco anche leggere: storie reali dei giorni nostri, con una punta di mistero e tanta, tantissima suspense. Mi piacciono gli intrighi psicologici e le ricerche introspettive, dalle quali magari escano segreti di famiglia e colpi di scena. Ecco, questo è ciò che leggo e che scrivo.

Nel 2014, esce “Acque – Torbidi segreti”. Di cosa si tratta?

Si tratta della mia prima pubblicazione, edita da Butterfly Edizioni che me la accettò e pubblicò. Ricordo quel giorno e la gioia che provai!
“Acque” è ambientato nei luoghi in cui vivo, essendo la prima opera ho voluto descrivere qualcosa che conoscessi bene. Come dicevo prima, la protagonista qui cerca di scoprire qualcosa che riguarda la sua famiglia e lo fa con l'aiuto di incubi terribili che la cambiano profondamente dentro e fuori. E poi c'è una bella storia d'amore.

Nel 2015, pubblichi "Mistral". Lasciacene un assaggio.

[...] Chi sa ballare il flamenco possiede due anime.
Alycia si trovò costretta a imparare quei passi di danza individuale, densi di sensualità e di espressioni primitive che intrecciano legami tra la terra e il cielo. Solo così la sua anima mutò, sdoppiandosi, e si intrise di una passione rara che trasformò la sua vita in un romantico e indissolubile romanzo.
Il flamenco è ritmo, battito di mani e di tacchi che violentano il suolo, sguardi infuocati e penetranti, respiri strozzati da un fiato corto e ansimante, preludio di quella sensazione immane che è il piacere dato dal completamento della fatica.
Il flamenco ti trascina in un vortice impazzito di melodia e ritmo, e ti lascia sfiancato ma appagato di vita. È un elettrizzante amplesso, è la cura ed è la guarigione dopo la malattia.
I capelli neri delle danzatrici, le loro vesti lunghe e colorate, le braccia nude e le mani invitanti... l'apoteosi della femminilità e della sensualità che si sprigiona grazie a un ritmo incalzante che ti trascina via con sé.
Arriverà anche per me la rinascita... e il turbamento di questi flamenchi danzati alla luce della luna mi porteranno finalmente e di nuovo a te. Vivrò fiera la mia femminilità dimezzata, attenderò le tue mani che cercheranno di stringermi a te, ma afferreranno il vuoto... perchè io sarò di nuovo nell'aria, rapita dal ritmo, volteggiando nei tuoi sogni e nei miei. Sentirò la terra sotto ai miei piedi nudi, e il sole farà scivolare i suoi raggi sulla mia pelle, fino al sorgere della luna. Fino al mio ultimo brivido, ebbra di musica e dei tuoi respiri.
 
E, nel 2018, esce "La memoria del Fuoco". Cosa troveranno i lettori al suo interno?

Troveranno la bellissima città di Barcellona e una donna tormentata che aspetta il ritorno del suo uomo. Intrighi, misteri, sparizioni intorno ai carrozzoni di un circo abitato da personaggi singolari. E poi un viaggio, il Cammino per eccellenza, tramite il quale ogni tessera tornerà al suo posto e, al termine del quale, i personaggi avranno fatto soprattutto un intenso cammino interiore.
Non mancano paesaggi bellissimi e descrizioni intense: la galizia è una parte di Spagna davvero unica.
  

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Quali tematiche affronti e quale messaggio vuoi trasmettere?

La ricerca di sé stessi, la fede, il perdono, il viaggio interiore. Voglio trasmettere la consapevolezza che per nessuno è impossibile rinascere dopo una caduta, pentirsi dopo una azione malvagia, tornare a vivere dopo un dolore che sembra irreversibile.

 Qual è stato l’input per questo libro?

Un viaggio organizzato sul lavoro che toccava il Cammino di Santiago. Mi è venuta voglia di raccontarlo e di arricchirlo. E poi volevo parlare di fuoco... il protagonista maschile è il mangiafuoco di un circo, e le fiamme qui hanno la meglio in più di una situazione.
 
Hai qualche progetto in cantiere?

Certamente, anche se il tempo è sempre molto poco.
Vorrei riscrivere il mio primo romanzo "Acque", ormai tolto dalla vendita dalla casa editrice originaria che segue strade diverse; vorrei ri-impaginarlo e fare una nuova copertina.
E poi... ho già l'idea per il mio quarto romanzo che, ovviamente, parlerà di Terra (l'ultimo degli elementi che devo trattare): bisogna solo trovare il tempo per scriverlo.

È stato un grande piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo per tutto!

Grazie a te per avermi ospitata, e un grosso saluto a tutti quelli che leggono questo blog.

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