Oggi, vi presento il romanzo Fuoco sulla Pelle di Faith L. Bell.
Andiamo a conoscerlo nel dettaglio!
SINOSSI: Sybil Linden è ricca, bellissima e ha tutto il mondo ai suoi piedi, ma quando il testamento del nonno le impone di sposarsi, per ereditare metà della Jewelry, si rifiuta. Decide però di aiutare sua sorella Chryssa, altera e disinteressata all’amore, a conservare la sua parte di azienda, favorendo il suo matrimonio con Arden Greenstone, un facoltoso proprietario terriero della Florida. Stoney, lo chiamano, per la sua fama di cuore di pietra. Sybil non può ancora sapere che il futuro cognato è lo stesso ragazzo che l’ha baciata con ardore a una festa in maschera, sei anni prima. E non può sapere che neppure lui l’ha mai dimenticata. E che sposa Chryssa solo per salvare la propria famiglia e la tenuta dalla rovina.
Sybil viene travolta da un amore dirompente e accecante, un folle delirio che rischia di spezzarle il cuore. Senza speranza di rimedio. Solo Arden potrebbe stravolgere le cose, ma lui ignora quale filo li leghi. Ma anche se sapesse ogni cosa, come potrebbe, un uomo tanto passionale da bruciarle il sangue e nello stesso tempo tanto determinato a difendere i propri interessi, gettare ogni cosa al vento per amore?
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Eccovene un assaggio!
[...] Le mani di Arden le cercarono il viso, sotto i getti della cascata, lo attirarono verso di sé. Sybil sollevò le palpebre quanto bastava per perdersi nei suoi occhi. Gli occhi del suo Principe. Poi, prima che potesse riaversi e ribellarsi, la bocca di lui cercò la sua e la divorò.
Il passato si riavvolse, e fu come se il bacio di sei anni prima non si fosse mai interrotto. Sybil si aggrappò alle sue spalle e si perse nella sua forza, nel suo sapore.
«No» mormorò, scostandosi. Non doveva, era sbagliato, che cosa stava facendo?
Ormai bagnato fradicio, Arden posò la fronte contro la sua, respirando a fondo. «Non so spiegarmelo» mormorò. «Ma, vicino a te, perdo il controllo. È come se mi fossi destinata dall’inizio dei tempi, e non posso fare a meno di volerti. Sopra ogni cosa.»
Lentamente, Sybil gli posò una mano sul cuore, sopra la canotta inzuppata, e lui l’afferrò di scatto, stringendola con forza.
«Per un’ora, dimentichiamo ogni cosa. Il mondo, la vendemmia, i nostri nomi. Per un’ora, permettimi di essere tuo. E tu…» La trasse ancora verso di sé e la baciò con ardore, come se non potesse vivere senza respirare nella sua bocca. «Tu non negarmi niente. Adorami, e lasciati adorare. Lasciati fare di tutto. Non te ne pentirai.» [...]
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