Oggi, per la rubrica Passi d'Autore, recensiamo il romanzo storico di Marilynn St. Claire, dal titolo Il Corvo e la Rosa.
Andiamo a conoscerlo meglio!
Francesca Ghiribelli lo ha letto per noi!
SINOSSI: Un antico rubino rosso come il sangue, a forma di rosa.
Un castello scozzese arroccato su una scogliera a picco sull’oceano.
Una truce leggenda.
Quando
l’impulsiva Rose varca la soglia di Dunraven e conosce l’enigmatico
lord Percy, la sua vita verrà stravolta senza possibilità di ritorno.
La
passione che li attira l’una verso l’altro è dirompente come la
tempesta che li fa incontrare, ma la loro felicità verrà minacciata
dall’arrivo di un personaggio misterioso e determinato a riprendersi ciò
che ritiene suo. Fino a portarli sull’orlo del baratro.
Un
romanzo che alterna momenti di passione, brividi e risate, complice il
levriere Ursus che osserva tutto dall’alto della sua saggezza canina.
SCOZIA - 1862 Rose Maclean sta raggiungendo il castello di Dunraven. La prozia, che lavorava come governante nel maniero, è morta e la ragazza spera di racimolare una seppur minima eredità.
Qui, conoscerà il conte Percy e ne sarà irrimediabilmente attratta, tra i due si inenscherà un gioco fatto di amore e odio che condurrà l'aristocratico a chiedere all'orfana di restare al suo servizio. Ma cosa nascondono realmente il castello e la dinastia dei Percy? Come è morta la madre del conte? Cosa si cela dietro la scogliera a picco sul mare? E quale sarà il destino che riserva ai due la sorte?
Partiamo dal'ambientazione. Ci troviamo nelle Highlands occidentali, in Scozia; nell'epoca vittoriana. Ci addentriamo nel castello di Dunraven, abbarbicato su una scogliera inglese e circondato dall'erica. Questo luogo è misterioso e trasuda fascino gotico: ardesia sulle pareti, torri arcigne e un grosso portone con due battenti che ricordano un corvo.
La caratterizzazione dei personaggi è perfetta.
Rose, originaria di Perth, è dotata di una rara bellezza: splendidi occhi azzurri, capelli rossi, minuta e piena di lentiggini. Orfana, di umili origini, detesta la prozia che si è sempre dimostrata avara ed egoista e, alla notizia della sua morte, si reca nel castello di Dunraven per cercare di ottenere un seppur minimo guadagno dalla sua dipartita. Qui, si ritroverà immersa in un contesto suggestivo. Al suo arrivo, incontra Percy, il signore del maniero; Rose è ammaliata dal padrone, ma teme di essere solo uno sfizio nelle mani di un aristocratico e, alle volte, arriva quasi a detestarlo.
La proposta di diventare la nuova governante del castello ingolosisce la ragazza, e decide di restare in quel luogo pieno di mistero che, a detta di molti, pare sia maledetto.
La protagonista dovrà affrontare un lungo percorso, dominato dalla gelosia e dalla passione per Percy, una lotta interiore tra dovere e piacere, attenta a non soccombere davanti alla natura pericolosa del castello e delle leggende che contiene.
Il conte Percy è il protagonista maschile. Proprietario del castello di Dunraven, è un uomo affascinante dai capelli e gli occhi neri, come il corvo sullo stemma della sua casata. Attratto inspiegabilmente dalla bellissima Rose, inizia a stuzzicarla e a giocare con lei. Sente, innato, un bisogno di proteggerla e possederla, al tempo stesso. Accusa una profonda solitudine nel maniero e chiede a Rose di diventare la nuova governante, pur di tenerla accanto a sé. Attorno all'uomo aleggia anche una strana storia: pare che la madre sia morta suicida e che fosse sposata con il diabolico Percy, padre del conte. Il giovane è dilaniato dal sentimento che prova per Rose: non può sposarla, perché lei è una semplice serva.
Lady Agatha e lady Violet rappresentano le antagoniste. Madre e figlia, a loro volta zia e cugina di Percy, giungono al castello sperando in un'unione con l'aristocratico. Agatha vuole maritare la figlia con il giovane. Violet è bionda, riservata, ma anche abbastanza frivola; tra lei e Rose si accenderà subito la fiamma della rivalità, e Percy si divertirà a giocare ora con l'una, ora con l'altra, pur avendo un solo interesse nel suo cuore.
A differenza di altri romanzi ambientati in tale epoca, qui la protagonista è particolare: amabile per la debolezza verso Percy,
detestabile per l'arroganza che mostra nei confronti della servitù,
essendo lei stessa di bassi natali. Anche il conte non è da meno, in
questo paiono molto simili: uomo tenero e amante sincero, per poi
trasformarsi in un padrone autoritario e intransigente.
Stanford è l'antagonista maschile. Ricco americano, originario di Boston - barba nera, capelli bianchi e benda sull’occhio destro - pare interessato al castello e non solo. L'uomo metterà gli occhi anche su Rose, destando la gelosia di Percy.
Interessante anche la figura della prozia Mary, seppur defunta; il suo spettro percorre le pagine di questo libro, perno attorno al quale ruota l'intera vicenda. C'è molto da scoprire dietro il suo carattere arcigno e apparentemente meschino, senza scordare di citare un baule pieno di rivelazioni.
Una citazione va anche a Ursus, il levriero e compagno di vita del conte; vi sono scene divertenti e
confidenziali con il suo amato padrone, una sorta di empatia tra i due. Il cane sembra ascoltare l'uomo, e Percy
è convinto che gli dia consigli.
Con Rose, avrà un rapporto di odio-amore davvero imperdibile, che
arricchisce la narrazione; è molto interessante questo "personaggio", quasi una persona essenziale ai fini della trama.
Lo stile è scorrevole e animato dai continui stati d’animo dei personaggi. Le descrizioni dei luoghi sono dettagliate, i dialoghi tipici del chicklit esaltano l’empatia tra i personaggi. Molto interessante la leggenda e il mistero che avvolge l'intero testo. I Percy come famiglia maledetta, dominati da una padre padrone, che sembra incarnare le sembianze dello stesso Diavolo, e una moglie sfortunata; una scogliera teatro di drammatici eventi, un passato imbrattato di sangue vergmiglio e, sullo sfondo, una leggenda legata alla regina Maria I Stuarda. Complimenti all'autrice!
L'erotismo è palpabile e parte importante del testo. La sensualità trasuda dai dialoghi, dagli occhi, dai gesti, le scene hot non sono mai volgari, ma piene di passione e permeate di romanticismo: la prima volta di Rose viene descritta come una dolce cavalcata che schiude i suoi petali di rosa.
Le tematiche trattate sono: la passione e l'amore, il rapporto padrone-serva, la figura della donna che non vuole attenersi ai dogmi imposti dalla società, i segreti, la maledizione, la morte e il suicidio, le convenzioni, la gelosia e la verità.
Ho notato una lieve somiglianza con il romanzo storico Pamela di Richardson, seppur Rose sia una donna molto più emancipata e moderna, rispetto all’epoca in cui vive. Interessante questo riferimento, in quanto l'autrice è riuscita perfettamente a rendere un contesto e un tema non sempre facile da trattare.
Il messaggio tra le righe è relativo alla differenza tra ceti sociali e al potere dei sentimenti; nonostante l’estrazione sociale agli antipodi, l'amore non sente ragioni. A volte il detestabile diventa il piatto dove si mangia più volentieri.
Consigliatissimo agli amanti dei romance storici, dei romanzi storici, dei romanzi al femminile che coniugano Storia e mistero, magia e passione. A chi ama le ambientazioni vittoriane e la Scozia, a chi non riesce a rinunciare a un pizzico di enigma anche in un romanzo d'amore.
IL VOTO DI FRANCESCA
Ha ricevuto molti premi a livello nazionale tra cui ricordiamo quello per la silloge Un'altalena di emozioni (Bancarella Editrice 2009).
La giovane poetessa è stata nominata Scudiero Guardiano dell'Unione Mondiale dei Poeti per il suo impegno nella letteratura.
Pubblicazioni:
Twins Obsession - Il Diario di una Gemella Ossessione
Cuore zingaro
Amore a prima vista
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