lunedì 14 dicembre 2015

INTERVISTA A MARTINA SEMILIA



Ciao Martina, benvenuta nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.

Ciao Linda, grazie a te per l’ospitalità! Che dire di me, sono Martina Semilia, sono nata 24 anni fa a Roma. Sono cresciuta a Viterbo fino a 19 anni quando mi sono trasferita a Verona al seguito di marito e figlia. Ora però sono da più di un anno a Bologna, città che mi ha conquistato il cuore.
Ho studiato al Liceo Classico Mariano Buratti dove ho avuto la fortuna di incontrare professori che hanno alimentato la mia passione per la scrittura. Dopo la scuola ho intrapreso gli studi universitari seguendo il corso di Scienze della Comunicazione. Adesso sono quasi in dirittura d’arrivo per la Laurea Triennale, un po’ in ritardo, ma avendo anche una famiglia da gestire in fin dei conti mi ritengo comunque soddisfatta :) 

Sei studentessa in Scienze dalla Comunicazione e mamma a tempo pieno. Dove trovi il tempo per scrivere?

Eh, bella domanda! Non lo so neanche io a dir la verità. Devi sapere che per me la scrittura è un istinto “di pancia”, quindi quando arriva lo devo soddisfare. Vero è che spesso ho dovuto comunque reprimerlo per trovare momenti più tranquilli, ad esempio la sera. Sai, si dice spesso che gli scrittori sono animali notturni, e credo che sia vero soprattutto per noi emergenti, non per chissà quale senso romantico della cosa, ma perché spesso durante il giorno abbiamo il nostro lavoro primario, nel mio caso di studente e mamma. 

Tra le tue passioni spicca quella per il cinema. Di te dichiari: “Sogno per anni di diventare regista e, in mancanza di camera da presa e attori, scrivo nella maniera più dettagliata possibile le mie visioni, le mie inquadrature immaginarie.”. Parlacene.

È esattamente il modo in cui è nata la mia scrittura. Verso i 13 anni ho cominciato ad appassionarmi al cinema. Col tempo si è trasformata in una specie di ossessione, nel senso che sono una di quelle persone che al cinema rimane seduta in sala fino alla fine dei titoli di coda :D
Comunque, a quell’età non avevo certo i mezzi per poter effettivamente girare video, ricordo che parliamo di 11 anni fa e non c’erano neanche gli smartphone, quindi per non perdere le idee cominciai a scriverle.
Il problema era che in testa non avevo parole, ma immagini, piani sequenza lunghissima, esattamente come se fosse un film! Credo che questo abbia influenzato molto il mio stile di scrittura, infatti mi piace moltissimo soffermarmi sulle descrizioni per cercare di far entrare il lettore nello stesso “film” che vedo io.
Spesso mi soffermo a descrivere un movimento di un personaggio, uno sguardo, insomma tutto ciò che ritengo sia importante da sottolineare in quel preciso momento della storia, qualsiasi cosa a cui con la cinepresa avrei dedicato un'inquadratura.

Questa predisposizione ti ha condotta, nel 2012, ad essere selezionata come giurata al “Giffoni Film Festival” e, nel 2013, a entrare a far parte della giuria di qualità. Cosa ricordi di queste esperienze?

Le persone. Ricordo tutte quelle magnifiche persone che ho avuto la fortuna di incontrare in quel posto magico. Sì perché il Giffoni Film Festival è davvero un luogo incantato, soprattutto per chi come me adora il cinema. Si ha la possibilità di ascoltare esperienze di personaggi famosi, ma la cosa che a me ha colpito di più è poter ascoltare le esperienze dei ragazzi, dei miei coetanei, i loro sogni, come li coltivano. Per varie vicissitudini personali non ho più potuto partecipare, ma ammetto che ogni anno quando si svolge il Festival mi prende una malinconia incredibile per non poterci essere.

Nel 2012 partecipi al concorso di racconti dal tema “3013: per un bacio abbandonato” con il racconto “Addii”, inserito poi nell’omonima antologia del concorso. Di cosa si tratta?

Tutto è nato perché una mia amica e ora collega, Marta Tempra, mi aveva consigliato il sito di autopubblicazione mEEtale, dove ho trovato una community molto frequentata oltre una piattaforma stupenda e facilissima da usare per pubblicare i propri lavori e farsi leggere, o al contrario per poter leggere e scaricare i testi di atri autori. Cominciando a frequentare la community sono venuta a conoscenza di questo concorso dove bisognava scrivere un racconto di sole 3013 battute su un tema che era stato scelto in maniera davvero divertente: si è tirato a sorte un nome e un aggettivo da due liste scelte dagli utenti ed è uscito, appunto, “un bacio abbandonato”. Ho deciso di buttarmi attratta anche dall'idea che i racconti partecipanti sarebbero stati pubblicati in un'antologia e quindi mi sono buttata :D
Così ho anche conosciuto la mia attuale Casa Editrice: Arpeggio Libero. No, mi sbaglio, Arpeggio la conobbi poco prima quando pubblicarono la prima raccolta di racconti di Marta. Comunque da “3013” alla pubblicazione della mia prima antologia “Coriandoli” il passo è stato breve. Dopo il concorso sempre Marta mi consigliò di mandare i miei racconti ad Arpeggio, perché era rimasta entusiasta dalla sua esperienza e perché, mi dice, stanno cercando autori nuovi, danno molto spazio ai giovani…e così mi sono buttata, ammetto con pochissime speranze. Invece dopo circa 4 mesi mi arriva la proposta di pubblicazione. Credo che sia stata una di quelle emozioni che non scorderò mai.

Nel 2015 esordisci con la raccolta di racconti “Coriandoli”. Cosa troveranno i lettori al suo interno?

Racconti che sono appunto “coriandoli” di vita. Anzi di vite. Troverete personaggi che potrebbero essere chiunque, la tua migliore amica, la vicina di casa, te stessa. Leggerete i loro pensieri intimi, le loro paure, le loro speranze.
Parlo per lo più di sentimenti, di tipi diversi, ma comunque quasi sempre collegati con l’ amore, perché fondamentalmente credo moltissimo nella sua forza nel muovere le cose del mondo.
Sono una decina di racconti che ho scritto nell'arco di circa 10 anni.


http://www.arpeggiolibero.com/lista-categorie/search?keyword=martina+semilia&limitstart=0&option=com_virtuemart&view=category




Quali tematiche affronti?

L'interiorizzazione di un tradimento, la crisi di coppia, l'omofobia, la violenza sulle donne, i tormenti adolescenziali, l'innamoramento, l'amore non corrisposto, il suicidio.

Quale messaggio vuoi trasmettere?

Attraverso la descrizioni delle situazioni, ma soprattutto delle sensazioni che provano i personaggi vorrei che il lettore vi si immedesimasse e quasi sentisse di provare le stesse emozioni sulla propria pelle. Forse in questo modo si potrebbero capire alcune situazioni nelle quali magari non ci siamo mai trovati in prima persona.

Qual è stato l’input per “Coriandoli”?

Essendo una raccolta di racconti gli input sono stati molteplici. Inoltre, come dicevo, li ho scritti in diversi momenti della mia vita…insomma tra i 14 e i 24 anni si cresce tantissimo e si passa in quella fase delicata che è l'adolescenza e dove, diciamolo, gli spunti dal punto di vista sentimentale davvero non mancano!
Comunque i miei personaggi sono sempre nati in modo fortuito, anzi di solito sono loro che trovano me, si presentano nella mia vita improvvisamente con la loro storia da raccontare e io non posso ignorarli :)

Il tuo pensiero sul self-publishing.

Ho un pensiero strano a riguardo, probabilmente deviato dalla mia esperienza e dai miei studi. Francamente un po’ invidio chi riesce ad autopubblicarsi con successo. Io, ahimè, non ne ho il tempo. E poi ho sempre avuto il problema dell'autostima, non riuscirei mai a pensare che i miei scritti valgano la pena di essere pubblicati, ho bisogno della conferma da qualcuno di autorevole come potrebbe essere un editore (non a pagamento, ricordiamolo, perché le E.A.P. pubblicherebbero anche l'elenco del telefono, quindi…). Inoltre non ho proprio il tempo materiale per stare dietro alla promozione totale di una autopubblicazione.
Autopubblico qualche racconto su 'mEEtale', come dicevo prima, perché è una community dove so di trovare il confronto con altri autori davvero bravi che possono farmi crescere molto.

Se dovessi dare un consiglio a chi vuole cimentarsi in un racconto, quale sarebbe?

Lasciare scorrere la penna o le dita sulla tastiera senza freni. Poi abbandonarlo per almeno 24h prima di riprenderlo in mano. Questo sistema mi ha sempre aiutato a capire se stavo scrivendo qualcosa che avesse almeno un senso narrativo logico :D
Dopodiché io francamente non ho mai pensato di scrivere per farmi leggere, scrivo perché ne ho bisogno, sono stati gli altri, in primis gli amici ad apprezzare le mie parole e da quel dì credo fortemente nel confronto.

Hai qualche altro progetto in cantiere?

Sì, qualcuno, tempo permettendo :)
Ovviamente dopo le due presentazioni nel Viterbese sto continuando la promozione di “Coriandoli”, ne sto infatti organizzando una terza qui a Bologna per il 19 dicembre presso il Caffè Letterario Notturno Sud.
Per altri progetti di scrittura ho appena finito di scrivere un racconto che verrà pubblicato nell'antologia di Natale dal titolo “Strenne d’inchiostro” di un gruppo di autori di cui faccio parte: U.S.E. Book Love: unione scrittori emergenti.
A questo testo spero ne seguiranno molti altri. Vorrei cimentarmi in qualche genere diverso, mi attirano particolarmente il giallo, il noir e lo storico….vediamo cosa riuscirò a fare :D
Magari in questo modo troverò il coraggio di cimentarmi in un vero e proprio romanzo, perché diciamo che al momento il pensiero mi mette ancora un po' soggezione.

È stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo!

Grazie mille! Il piacere è stato mio. Ti ringrazio ancora per le belle domande e per avermi concesso uno spazio nel tuo bellissimo blog! ❤

Per seguire Martina    MARTINA SEMILIA

2 commenti:

  1. Ciao Linda! Grazie mille per l'ospitalità, mi sono divertita molto a rispondere alle tue interessanti domande :)

    RispondiElimina