Nel 1858 coronò il sogno di visitare Roma: a lungo vagheggiata, rappresentava l’apoteosi della bellezza, la sintesi della perfezione artistica a cui lo spirito di Sophia anelava da sempre. Nel diario del soggiorno romano, che flower-ed propone in prima traduzione italiana, l’Autrice rievoca l’intensità delle sue esperienze estetiche, immortalando le impressioni suscitate dalle antiche rovine e dalle più celebri opere d’arte.
Tra itinerari storici, visite archeologiche e vedute suggestive, Sophia dipinge un quadro che cattura la grandezza di un passato mitico, ma riflette anche la decadenza di un presente scolorito. Diario Romano, curato da Michela Alessandroni e Mariachiara Catillo, è un omaggio alla Città Eterna e un viaggio nell’anima di una donna che trovò nell’arte la chiave della propria affermazione individuale e letteraria.
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Sophia Peabody Hawthorne nacque a Salem (Massachusetts) nel 1809. Ricevette un’educazione colta dalla madre e dalla sorella maggiore Elizabeth, insegnante e intellettuale trascendentalista. In gioventù studiò le arti visive e diventò una delle prime pittrici di professione negli Stati Uniti, interpretando con i suoi dipinti il romanticismo americano. Affetta da una forma invalidante di emicrania, trascorse due anni a Cuba con la sorella Mary nel tentativo di sanare le sue condizioni di salute e documentò quel viaggio nel Cuba Journal. Dopo il matrimonio con lo scrittore Nathaniel Hawthorne, abbandonò l’attività artistica, ma continuò a scrivere diari e lettere. Nathaniel le impedì di pubblicare, ma si avvalse della sua collaborazione letteraria per le proprie opere. Dal 1853 al 1860 gli Hawthorne viaggiarono in Europa, soprattutto in Inghilterra e in Italia. Dopo la morte del marito, Sophia pubblicò le lettere e i diari scritti durante quel viaggio nell’opera Notes in England and Italy, da cui è tratto Diario Romano pubblicato da Flower-ed.


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