Andiamo a conoscerlo meglio!
SINOSSI: L’ultima cosa che la procuratrice Giulia Dal Nero e il commissario Baldan avrebbero voluto era infilarsi in una faida con l’Arma dei Carabinieri. E quando anche il cronista Riccardo Ranieri comincia a ventilare che quella che a prima vista sembrava una rapina finita male in realtà nasconde qualcosa di più, la situazione si complica ulteriormente. Tutto ha inizio in una sera d’autunno, quando il maresciallo Carmine Manfredi e il carabiniere Federico Mancini ricevono la segnalazione di una rapina in corso in una villa di Torreglia. A partire da lì tutto precipita, tra sospetti e false piste. A indagare, oltre alla procuratrice e allo scorbutico commissario affiancato dalla sua squadra squinternata, Riccardo, la collega Cristina Santi e Giuliana, la nuova e un po’ saccente stagista del Mattino di Padova. Con Alamari rossi Federico Maria Rivalta torna al giallo e affronta con il suo solito stile brillante temi importanti come l’onore e l’onere di indossare una divisa.
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L'AUTORE: Federico Maria Rivalta è nato a Milano il 24 maggio 1959. Risiede in Veneto, sui Colli Euganei, da circa quindici anni. Non fa il regista o lo sceneggiatore, non ha mai giocato a calcio in serie A, non è un giornalista né un politico, non è mai finito sui giornali per qualche malefatta e non è mai stato ospite in programmi televisivi con più di otto spettatori.
Ciononostante, e al di là di ogni più rosea aspettativa, ha pubblicato per Amazon Publishing Un ristretto in tazza grande, Come tracce sulla sabbia, Il segno mancante, Passi di tango in riva al mare, Il pasto dell’iguana, Inferno e paradiso chiavi in mano, Il labirinto dei vizi capitali, La primavera della mantide e Tra uragani e stelle, raggiungendo ogni volta la vetta delle classifiche di vendita di Amazon e vendendo più di duecentomila copie.
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