lunedì 8 aprile 2013

INTERVISTA A ANTONELLA SGUEGLIA

 Ciao Antonella, benvenuta nel mio blog! Raccontaci qualcosa di te.

Ciao Linda, grazie di avermi ospitata nel tuo splendido blog.
Sono una ragazza di 28 anni, napoletana.
Dopo il matrimonio mi sono trasferita a Lago Patria, in provincia di Napoli, un luogo ricco di sole diviso tra lago e mare.
I miei hobby di sempre sono la lettura e la cucina. Lavoro da 8 anni come traduttrice di lingua inglese per un Ente di Certificazione Internazionale e, da un anno, sono impegnata nella stesura di romanzi per trasformare il mio sogno di ragazza in realtà, ossia 'trasmettere emozioni attraverso la scrittura'.

Diplomata all’Accademia di moda, laureanda in Lingue e lettere straniere, traduttrice freelance. Dove trovi il tempo per scrivere?

Eh, la laurea è un capitolo aperto da tanto tempo. Purtroppo (e per fortuna) cominciai a lavorare come traduttrice a 20 anni e trascurai gli ultimi esami. Non pensavo che la “vita adulta” mi avrebbe impedito di laurearmi in tempo ma è stato così.
Tra il lavoro, il matrimonio ed ora la scrittura, terminare l’università, quei tre unici esami, sembra un miraggio ma prima o poi accadrà.
Intanto, proprio perché io adoro studiare, mi sto diplomando in tecniche di scrittura, editing e correzione bozze perché mi piacerebbe affiancarlo al mio lavoro di traduttrice.
Il tempo di scrivere c’è quando decido di chiudere la porta ed essere solo io, il mio pc e la mia fantasia.

Qual è stato l’input che ti ha indirizzato verso il mestiere di scrittrice?

Lo scorso anno, attraversavo un periodo estremamente arduo a livello di salute ed è stato propizio perché mi ha aiutata a guardarmi dentro, nel profondo.
Analizzandomi mi sono scoperta non molto diversa da chi mi stava intorno e ho deciso di scrivere emozioni e sensazioni comuni a tanti per smuovere la tristezza che prende in momenti difficili dai quali sembra non uscire più.
Mi sono seduta, un pomeriggio afoso perché in piena estate, ed ho preso un quadernone. Ho cominciato a scrivere e non la finivo più.
Sì, il mio primo libro – "Dove osano le farfalle" tra poche settimane in pubblicazione – è stato scritto alla vecchia maniera, su carta e poi ripassato al pc. Con gli altri, invece, ho preferito realizzarli direttamente via computer.
La spinta di crederci e di andare avanti l’ho avuta da mio marito, appassionato di romanzi classici e libri fantasy, si è commosso nel leggere la mia prima stesura ed è stato allora che ho capito che potevo infondere il calore di cui si ha bisogno in certe circostanze.
Hai pubblicato, in antologie di poeti contemporanei, le poesie “Seppur nascessi cento volte” e “Lo sforzo non è amore” con la casa editrice Aletti Editore. Raccontaci di questa esperienza.

Entrambe le poesie hanno superato un concorso gratuito indetto dalla casa editrice. U
Una poesia è stata inviata lo scorso anno e l’altra ha appena vinto il concorso insieme ad altri poeti e sarà pubblicata nell’antologia a fine Maggio 2013.
'La poesia' per me è intimità, sono io e le mie sensazioni. Le scrivo nei momenti più bui ma non le pubblico. Per caso mi è capitato di leggere di questi due concorsi e le ho inviate senza pretese. Mi fa piacere che siano state selezionate ed inserite nelle antologie.


Curi personalmente il blog ‘Sussurri di parole’ dove suggerisci consigli di lettura e recensisci autori emergenti e non. Perché questo blog?

Il blog è nato da un paio di mesi per offrire la stessa disponibilità che ho ricevuto io da altri colleghi o semplici lettori.
Anch’io, nel mio piccolo, provo a dare visibilità agli autori (emergenti e non) parlando delle loro opere.
 Alcune richieste provengono anche da case editrici e ciò non può che riempirmi di soddisfazioni come quando mi contatta un autore chiedendomi la mia opinione sul suo lavoro.


Nel marzo 2013 pubblichi il tuo primo romanzo ‘A scuola con portamento’. Cosa troveranno i lettori all’interno di questo libro e perché dovrebbero acquistarlo?
 
"A scuola con portamento" è un romanzo di narrativa per ragazze, dai 9 ai 15 anni soprattutto.
È la storia dell’adolescente comune, che passa dalle scuole medie al liceo perdendo di vista i compagni e i suoi punti di riferimento. Oltretutto, i genitori sono separati e lei vive soltanto con la madre, diversa da lei esteticamente essendo Cristina mulatta, nata da padre haitiano. Cristina non sa come valorizzarsi e concentra le sue energie nello studio ma, si sa, nell’adolescenza si incontrano ragazze frivole il cui unico obiettivo giornaliero è cambiare il colore del rossetto. Non sopportando ulteriormente le angherie subite, la protagonista si imbatte in un concorso per modelle dove si propone per combattere le sue paure e le sue insicurezze. Immancabile a scortarla la madre che sostiene la figlia nell’ingresso al mondo degli adulti.
Essendo un romanzo per le più piccine ho volutamente inserito delle lezioni di portamento, trucco, posa fotografica e bon ton per dare alle giovani le nozioni che vorrebbero chiedere ma un po’ si vergognano e spingerle a leggere questo libro e scoprire che la lettura non è noiosa ma può essere anche divertente.


 



Qual è stata l’idea che ha fatto nascere "A scuola con portamento"?

"A scuola con portamento" è stato scritto dopo due romanzi di narrativa femminile, quindi avevo bisogno di cambiare 'fascia di pubblico'.
Non sapendo come avvicinarmi alle ragazze e come avvicinare loro alla lettura, ho pensato di infondere un po’ del mio sapere derivato dagli studi adolescenziali. A 16 anni ho studiato le materie descritte nel libro, diplomandomi all’Accademia di moda di Napoli, e per me è stato un esercizio di scrittura che, a quanto pare, ha riscosso il suo interesse.
Sono felice perché io scrivo per me, non cambio nulla per far sì che piaccia agli altri, e sapere di piacere per il mio stile e non perché mi piego ai canoni richiesti dà le sue soddisfazioni.


Nel tuo romanzo tratti il tema della timidezza giovanile, dell’inadeguatezza e fornisci al lettore una sorta di vero e proprio manuale dedicato a moda e adolescenti per aiutarli ad aprirsi. Perché questa scelta?
Perché spesso si cade nell’eccessivo.
Vedo bambine di 10 anni truccate più delle madri ed è inquietante. 'Conoscere' è il primo passo per diventare sicuri di se stessi e, se non lo si diventa, saremo sempre impacciati e vulnerabili alle critiche altrui. Non capiremo mai fin dove arrivano le cattiverie gratuite e quanto di vero o sbagliato c’è nelle battute di spirito. Basterà un nulla a distruggere le certezze costruite.
Spero che le lettrici acquistino forza e comprendano che sono altri i valori della vita ossia l’amicizia vera e la famiglia.

Questo libro è stato pubblicato con la Società Editrice Montecovello. Consiglieresti agli emergenti questa casa editrice?

Certo, è una casa editrice che non richiede denaro per la pubblicazione. Soprattutto è un team giovane e collaborativo. Ho lavorato anche di domenica o di notte con loro per la pubblicazione del mio libro e non credo sia una caratteristiche uguale a molte altre.

Eiste un qualche autore che consideri tua ‘Musa’ o a cui ti ispiri scrivendo?

No, quando scrivo cerco di essere solo 'Antonella' ma non nego l’influenza che abbia avuto Susanna Tamaro su di me sicché sua fan sin da piccola. Di sicuro il nostro stile è diverso ma nelle riflessioni – mie e quelle che lascio al lettore – non posso non ricordare i libri che ho letto di cui ancora mi risuona l’eco.
Un’altra autrice, seppur comica, della quale spesso non ne si intuisce lo spessore, è Luciana Littizzetto. Ecco, nei due miei libri di narrativa femminile (non "A scuola con portamento", per ragazzi) ho usato in alcuni capitoli una comicità spinta che non può non solleticare una risata al lettore.
La mia Musa comunque resta sempre 'la Vita'.

Vuoi anticiparci qualche progetto per il futuro?

Sì, è in uscita tra poche settimane "Dove osano le farfalle" e, quest’estate, parteciperò come autrice alla tappa di Salerno della fiera dell’editoria organizzata sulla costa amalfitana, dove presenterò sia "A scuola con portamento" sia "Dove osano le farfalle". Non posso che esserne orgogliosa.
Grazie di aver condiviso questo spazio! E’ stato un vero piacere ospitarti nel mio blog!

Grazie di cuore Linda, il piacere è stato mio. A presto.


Per segire Antonella      SUSSURRI DI PAROLE





 

4 commenti:

  1. un grande in bocca al lupo a questa splendida scrittrice, che come tanti altri scrittori ama dare emozioni... grazie Linda Bertasi, non perderò nessuna delle tue interviste, ognuna mi regala qualcosa in più
    Emanuela Rocca

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    1. Grazie cara Emanuela, sei una persona speciale e preziosa!

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  2. Meravigliosa intervista da una splendida collega autrice, simpatica, intelligente e bellissima ^_^ Grazie ancora, Linda :)

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    1. Eh quanti complimenti! Grazie di cuore a te Antonella, è stato DAVVERO un GRANDISSIMO piacere!

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