lunedì 15 giugno 2015

INTERVISTA A ANNALISA CARAVANTE



Ciao Annalisa, benvenuta nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.

Ciao Linda e grazie per questo spazio che mi concedi.
Sono di Napoli, ma da otto anni vivo in provincia, tra Napoli e Caserta. Attualmente disoccupata, ho lavorato come addetta ai contatti con l'estero per una ditta di tessuti.
Da piccola, sotto ogni favola che leggevo, facevo un disegno che riguardava la storia letta, ma era sempre una lei con la gonna lunga e il fioccone gigante in testa. Poi, crescendo, volevo diventare fumettista e invece mi appassionai alla fotografia, ma il mio primo acquisto è stata una videocamera con cui, a volte anche oggi, mi diverto a creare video delle cerimonie della mia famiglia. Insomma, sono stata o forse lo sono ancora, una matta irrequieta. Questo continuo cambiare non mi portava mai ad una conclusione, erano attività che duravano il tempo dell'entusiasmo e poi perdevo interesse. Questo fino a quando iniziai a leggere i libri di Matilde Serao e mi appassionai al romanzo di ambientazione storica. Così decisi che avrei scritto e finalmente mi sono acquietata perché ho trovato quello che mi piace fare “scrivere”. Chissà perché, forse proprio perché in fondo noi artisti siamo un po' fuori dagli schemi, ho iniziato con qualcosa di diverso, il fantasy.
Mi piacciono le collaborazioni e la crescita reciproca nel campo artistico, leggere, guardare film del passato e ascoltare musica.

Il diploma in lingue e l’interesse per il disegno e la scrittura. Quando hai deciso di prendere in mano carta e penna e dove trovi il tempo per scrivere?

Ho iniziato a scrivere quasi subito dopo il liceo, ma erano bozze su un quaderno, che se le leggo oggi, mi metto le mani nei capelli. Qualche anno fa su uno di questi quaderni trovai un bigliettino che ancora oggi non so chi l'abbia scritto, diceva: “Ma tu veramente credi in queste cose?”. Penso proprio che ci credevo visto che dal 2004 in poi ho iniziato con un ritmo costante, proprio perché man mano che andavo avanti, mi rendevo conto che mi piaceva.
Di solito, dopo aver sistemato casa, inizio a scrivere verso le undici, qualche ora e poi riprendo di sera. Di sera è quando scrivo le cose più strane forse perché mi sveglio sempre alle sei e mezza e vado a dormire a mezzanotte?

Il titolo di un romanzo da quale non ti separerai mai?

Sicuramente "Il paese di Cuccagna" della Serao. Da un quadro vivido della Napoli d'inizio '900 e io adoro il romanzo storico. Di questo romanzo, ancora devo leggere l'ultimo capitolo e questo da anni perché così è come se non finisse mai. Infatti, non so che cosa sia accaduto alla protagonista.

Oltre alla scrittura, sei una bravissima disegnatrice. Parlaci di questa tua passione.

Come detto prima, ho iniziato da piccola, scarabocchiando sui libri di favole, poi quest'idea di disegnare i personaggi è rimasta e per ogni romanzo che scrivo, creo dei disegni. È un hobby, non ho mai studiato disegno, ho comprato dei libri didattici, ma mai letti, perché è l'attività che mi rilassa.

Collabori con il blog “In Nomine Artis” e con l'associazione "Licenza poetica". Di cosa ti occupi nello specifico?
 
Per "In Nomine Artis" scrivo degli articoli vari, interviste e pubblico un romanzo a puntate "Psykhe", basato proprio su un romanzo della Serao. Con l'associazione "Licenza Poetica" ho iniziato da pochissimo e stiamo lavorando alla creazione di diverse attività che annunceremo più in là.

Nel 2011, esordisci con l’ebook “Il paese degli aghi di pino”. Daccene un assaggio.

[...] Lui mi fissò con severità, sembrava infastidito. Chiuse gli occhi e li riaprì, credendo che fossi un fantasma; compreso che ero lì in carne ed ossa, mi chiese cosa volessi. Le mie labbra tremavano, ma riuscii ugualmente a parlare: – Avrei bisogno di un riparo!
– E volete ripararvi qui?
– Casa vostra è l'unica nelle vicinanze.
– Se andate più avanti, c'è la famiglia Mainardo.
– Ma saranno cinquecento metri!
– E allora?
– Allora? Non vedete che piove? E non sapete che è pericoloso andare in giro di notte?
– Ma anche stare in casa di sconosciuti!
– Voi non siete uno sconosciuto, siete il figlio della signora Grossi. Vi prego, non vi darò noia, mi metterò in un angolo in silenzio.
Mi stava dando molto fastidio il comportamento arrogante di quel ragazzo, ma ero così testarda che insistetti fin quando mi fece entrare.
...
– Non ho mai conosciuto una donna più cocciuta! – esclamò Andrea mostrandomi dove sedermi.
– Anche mio padre lo dice sempre e so che questo dà fastidio a molte persone, ma sono fatta così.
– Non avevate detto che non avreste dato noia?
– Ciò comprende stare zitta, seduta, bagnata e ascoltare voi parlare?
– Lì c'è la porta.
– E va bene, sto zitta!
Mi accomodai sulla sedia accanto al camino e i capelli si appiccicarono all'abito. Sulla fronte gocciolava dell'acqua, che asciugai con un lembo ancora asciutto del vestito.In quei primi minuti Andrea si era seduto al tavolo e se ne stava in silenzio, io, invece, non riuscivo a stare ferma. In vita mia mai nessuno mi aveva frenata, ma il carattere burbero del figlio del diavolo mi convinse a mettere da parte ogni iniziativa.[...]

"Il paese degli aghi di pino" è attualmente in revisione, CoreBook intende rinnovare il contratto, ma ho deciso di apportare prima delle modifiche.

Nel 2012, partecipi al concorso “Love.Jpg – Immagini d’amore” con alcuni racconti e rientri nella rosa dei dieci vincitori. Cosa ricordi di questa esperienza?

Ricordo che era la prima volta che scrivevo racconti e per questo mi sentivo un po' stretta per le battute contate, ma era interessante mettersi alla prova e così ne scrissi quattro di diverso genere. Non mi aspettavo di rientrare tra i dieci vincitori e quando mi comunicarono che anche l'ultimo, inviato quasi alla fine e votato dai lettori, era rientrato, ne restai sorpresa.

Nel 2013, esce l’ebook “L'inverno e la primavera”, di cosa si tratta?

“L'inverno e la primavera” è un romanzo di ambientazione storica,  secondo dopoguerra, è la storia di Martina, giovane napoletana analfabeta che sogna d'imparare a leggere e a scrivere. La sua vita sarà segnata dall'incontro con Cristian Cirillo, giovane e noto giornalista sempre in cerca della verità e per cui nemico di tanti. Un amore con alti e bassi, dovuti alla scarsa stima di Martina verso se stessa, quando per aiutare Cristian nella ricerca di Mara, collega di lui, sparita nei campi di concentramento, dovrà mettere da parte le insicurezze e farsi forza per cercare anche lei la verità.

Nel 2014, arriva poi la tua prima pubblicazione cartacea con il romanzo “Canta per me”. Un romanzo speciale che cattura l’interesse di Corrado Taranto. Raccontaci qualcosa di più.

"Canta per me" nasce proprio per l'esigenza di scrollarmi da dosso i sentimenti che mi hanno incollata a "L'inverno e la primavera". Avevo bisogno di scrivere qualcosa di divertente, dinamico e attuale ed è nato questo romanzo con una protagonista, come dicono le lettrici, vulcanica e ironica. L'incontro con Corrado è avvenuto durante la prima presentazione del libro al teatro Bellini. Lesse il romanzo e già in chat mi anticipò che gli era piaciuto. È stato durante l'inaugurazione di un'associazione teatrale che mi ha proposto di scrivere la sceneggiatura, seguendomi passo passo. È stato molto divertente e un'ennesima prova, trasformando in dialogo, le parti narrate indispensabili alla comprensione del testo. Ora, stampata, è al vaglio di Corrado. Incrociamo le dita.

E nel novembre dello stesso anno, pubblichi il fantasy “Tersa”. Cosa troveranno i lettori al suo interno?

Sebbene sia un fantasy, troveranno una ragazza del tutto normale, senza alcun straordinario potere, senza alcuna capacità sovrannaturale, ma semplicemente Lisa, un'adolescente che sarà catapultata in un modo per certi versi simile, ma per tanti altri, diverso dalla Terra. Troveremo i tersiani, uomini apparentemente come noi, tra i quali Mey, Eienne, Senny e Oxy che cercheranno di dare a Lisa una vita tranquilla, l'aiuteranno a superare le diversità tra le due “specie umane” e a scappare da chi vuole fare di lei una cavia. Troveremo un mondo dalla doppia faccia: un paradiso di giorno, l'inferno di notte, una doppia vegetazione, la buona e la cattiva, e anche una storia d'amore tra Lisa e un tersiano dal nome terrestre, Alex.  


http://www.arpeggiolibero.com/lista-categorie/urban-fantasy/tersa.html



Qual è stato l’input per questo romanzo?

Sicuramente i film sugli alieni e le storie sull'abduction, ma ho voluto rendere più originale il romanzo invertendo le posizioni, facendo sì che invece degli alieni sulla Terra, si leggerà di una terrestre su un altro pianeta mantenendoci nel tempo nostro attuale. Quindi, nessun viaggio su un'astronave, alcun equipaggio super addestrato. L'input è stato propriamente questo, cambiare la vita di una terrestre di oggi in modo repentino e radicale.
Una frase che mi risuona spesso nella testa e che mi rende fiera del lavoro svolto, è quella detta dalla mia editor “Sei riuscita a fare della Terra l'altro pianeta.”

Quale messaggio hai voluto trasmettere al lettore e quali tematiche affronti?

La tematica affrontata è quella del legame uomo-natura. Ho voluto mettere in rilievo l'importanza dello stretto legame degli esseri viventi con il mondo in cui vivono, l'interazione con il pianeta, come quando è una bella giornata di sole e ci sentiamo bene, viceversa, quando è maltempo, siamo malinconici. Su Tersa questo legame sarà a tal punto accentuato da mostrarci cose che sembreranno fantastiche, ma non è propriamente così.
Per il messaggio, credo sia indispensabile per una maggior comprensione, che il lettore trovi “il suo” messaggio.

Hai qualche altro progetto in cantiere?

Dopo la parentesi fantasy e "Canta per me", sto ritornando al primo amore: l'ambientazione storica. Il progetto è una trilogia su Napoli durante il secondo conflitto, ma visto attraverso gli occhi della gente, in particolare, attraverso la vita di cinque amici, Claudia, Vanni, Carmine, Maurizio e Benedetta. Giovani che dovranno fare i conti con la loro voglia di vivere, caratteristica principale dei giovani, contrastata dalle bombe, dalla miseria e dalla fame, con un'attenzione particolare alle 4 giornate di Napoli. E non mancheranno le storie d'amore, i contrasti, l'amicizia e i siparietti comici. Il titolo è "Profumo d'Ottobre", in pubblicazione a settembre di quest'anno, sempre con Edizioni Arpeggio Libero, e di cui si può leggere l'anteprima in pdf, basta collegarsi alla mia pagina FB. 
Un altro progetto che ho molto a cuore, è una saga fantasy, scritta con la mia carissima sorella d'inchiostro Moka, dal titolo "Il Chrismon e gli angeli caduti".

E’ stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo. 

Un piacere anche per me. Grazie a te e ai lettori. Vorrei ringraziare anche lo staff di Arpeggio Libero, CoreBook, i miei amici, la mia famiglia, gli amici di mEEtale Town, di La Nuova Bella Napoli e le colleghe di In Nomine Artis e Associazione Licenza Poetica.
Ringrazio in particolare Viviana Cardone che ha curato la prefazione di "Tersa".
Serena giornata a tutti. 

Per seguire Annalisa    ANNALISA CARAVANTE SCRITTRICE

2 commenti:

  1. Grazie Annalisa ... ma qui traspare una romantica scrittrice con una vena storica che non disdegna dell'irrealtà del futuro fantasy ... grazie per aver nominato il nostro Gruppo su facebook "La Nuova Bella Napoli" ... spero che da qui possa attingere notizie per i tuoi libri. In bocca al lupo. Gino Campolongo

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  2. Grazie, Gino :)
    Annalisa

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