lunedì 25 luglio 2016

Le autrici EWWA - INTERVISTA A CRISTINA LATTARO

Ciao Cristina, benvenuta nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.

Ciao Linda, innanzi tutto grazie per l'ospitalità e per la pazienza nei miei confronti. Sono una donna di mezza età nata a Rieti definita Umbilicus Italiae dagli antichi per la sua posizione al centro della penisola. Sono un ingegnere elettronico presso un reparto di Ricerca & Sviluppo di una multinazionale statunitense, un lavoro che richiede molto tempo,  energia e pazienza e che  non lascia molto spazio ad altro. 
Escludendo la scrittura, sono appassionata di giardinaggio, una propensione rimasta in sospeso dopo che ho venduto la casa con il grosso giardino che mi permetteva di  “sfogarmi”. Mi piace il video montaggio e il fotomontaggio. Sono poco propensa alle faccende domestiche che esplico in caso di necessità qualora vengano meno i miei appoggi, marito e suocera. Sto lavorando per allevare in tal senso le nuove leve, i miei due figli maschi, pregustando il momento in cui le future nuore mi ringrazieranno di cuore pur consapevoli di non poter contare su di me per l'allevamento dei pargoli. Ho già dato all'epoca.

Sei Senior Cad Manager presso il reparto di Ricerca & Sviluppo della multinazionale statunitense Micron. Dove trovi il tempo per scrivere e quando si è accesa in te la scintilla della scrittura?

Come giustamente deduci, il tempo per scrivere è poco ed è  concentrato nelle ore serali/notturne. Il lato positivo della faccenda è la possibilità di  approfittare di un silenzio pressoché integrale che è fondamentale per potermi concentrare. 
Nonostante abbia abbozzato il primo romanzo (un giallo) all'età di 9 anni, ho scribacchiato sempre, ma soprattutto ho letto moltissimo e di tutto. 
Ho iniziato a scrivere davvero, ossia con finalità di pubblicazione, abbastanza tardi e ho proposto il primo romanzo nel maggio 2011 arrivando alla pubblicazione nel dicembre dello stesso anno.  Dunque la scintilla si è accesa presto ma ho dovuto attendere una certa stabilità economica e familiare per sfruttarla...

Sei titolare di 5 brevetti e autrice di diversi articoli scientifici. Hai mai pensato di utilizzare questa tua conoscenza in un romanzo?

Effettivamente… sì, ci ho pensato ma ho sempre rinunciato. Se ambientassi un romanzo in ambiente high-tech qualcuno dei colleghi potrebbe pensare di riconoscersi in qualche personaggio e potrebbe gradirlo o meno. Ho scritto storie di genere LGBT, horror, thriller e rosa e come la giro la giro male, ma mai dire mai.

Sei presidente dell’Associazione Culturale Amarganta. Parlacene.

L'associazione Amarganta è, a mio avviso, una realtà polivalente. Ha iniziato a muoversi collaborando con l'Assessorato alle Culture di Rieti e con la biblioteca Comunale Paroniana della città offrendo gruppi di lettura, rassegne cinematografiche, giornate dell'editore (opportunità di presentarsi  per le piccole case editrici tassativamente non a  pagamento), corsi di scrittura creativa. 
Nel 2015 ha inaugurato un ramo editoriale molto fortunato che ha portato alla pubblicazione di autori locali, di emergenti ed esordienti nazionali, ma anche di nomi rilevanti del panorama internazionale. Molti dei libri sono entrati stabilmente nelle classifiche dei best seller degli store on line. I risultati ottenuti sono dovuti all'intero team citato nel sito: www.amarganta.eu 
L'esperienza di ogni collaboratore, dai soci fondatori ai direttori di collana e così via, è stato fondamentale nel raggiungimento dei risultati. A coronamento, la fiera di Torino 2016 mentre stiamo lavorando per li titoli da portare a "Più libri più liberi" di Roma. Altro punto d'orgoglio, il concorso nazionale per ebook, quest'anno alla seconda edizione, patrocinato dal Comune di Rieti, nella speranza di bissare la qualità dei titoli vincitori lo scorso anno. Molti i progetti in cantiere, nel 2017 Amarganta si ripropone di stupire e di stupire se stessa per prima, fondamento per andare avanti per la propria strada.

Il tuo esordio avviene nel 2011 con l’horror “La saggezza dei posteri”. Daccene un assaggio.

Grazie Linda per questa domanda che è molto attuale. Ho infatti pubblicato diversi titoli con case editrici tassativamente non a pagamento fino alla fondazione di bookEco Media, un marchio a esclusivo uso personale, per il quale sto raccogliendo i diritti di quanto ceduto in passato. Ho appena ottenuto "La saggezza dei posteri" che sto revisionando per pubblicarlo come indie nelle prossime settimane. 
La quarta recita: Claudio Zeppe, come i suoi antenati, ha una particolare abilità nel trovare l'acqua, ma non è un rabdomante. Si è arruolato e ha raggiunto l'Afghanistan nel 2003, al seguito della spedizione italiana ISAF, per scavare 500 pozzi. Sette anni dopo, da civile, dovrà ricostruire nei dettagli cosa accadde dopo l'assalto subito dal convoglio militare italiano diretto a nord di Herat. Un attacco sferrato da un pugno di predoni, ma progettato da un essere senza morale che la sua famiglia chiama da generazioni l'uomo del pozzo.
Lo stralcio che riporto è relativo al 2003, con Claudio quale tenente geologo in Afghanistan, in procinto di individuare un pozzo di portata immane:

[...] Dietro ai finestrini corazzati, Claudio cercò di concentrarsi sui tenui sbaffi di colore e sulle isole di roccia che affioravano dalla sabbia color perla. Intanto la tensione nell’abitacolo cresceva e il radar altimetrico seguiva ogni escrescenza del percorso dissestato. Finalmente i VM-90 si arrestarono e la voce del capitano Cicchetti sopravanzò il rombo dei motori che si spegnevano. Claudio si preparò ad affrontare il lavoro a giornata, ricacciando indietro ogni ricordo che il tempo indugiava troppo a portarsi via. Scese dal mezzo e si sistemò il fucile sulla spalla. Una fitta dolorosa gli attraversò la schiena mentre l’abbraccio del freddo pungente gli toglieva il fiato. Il Quadrante 41 era il nulla nel nulla. Eppure il capitano Cicchetti aveva dato un nome a quel nulla. [...]

Ti sei avventurata anche con romanzi "LGBT" e la saga "Biglia di vetro". Di cosa trattano?

La saga "Biglia di vetro" nasce dal desiderio di raccontare i tre casi  a tinte gialle/horror affrontati  e risolti dal protagonista Paolo Rigati,  violentato e morso da un essere demoniaco e bellissimo, Taurus. Si tratta di titoli autoconclusivi, collegati alla ricerca di un  tunnel che collega il nostro a infiniti altri mondi  trasportando a Rieti, assassini che provengono da una dimensione oscura. 
Riguardo agli altri romanzi LGBT: "Lusores" - "Calciatori, Milites" - "Soldati, Agricolae" - "Contadini e Abietarii" - "Falegnami", invece, si tratta di storie a se stanti con una forte valenza psicologica e infarciti di flashback. Queste ultimi due elementi sono preminenti nella mia narrazione.

Passi dal genere horror al mistery, dall’erotico al romance. Ma quale di queste è la tua dimensione naturale?

Se dovessi scegliere: horror.  A vent'anni ho adorato Stephen King  e sebbene ormai  la magia che trovavo nei suoi romanzi  sia sparita, sicuramente la struttura che essi possiedono resta, per me, geniale.  Amo comunque variare poiché la fantasia... non è di genere :-)  

Alcuni tuoi testi saranno tradotti anche in lingua spagnola e inglese. Cosa ne pensi delle traduzioni e che consiglio vorresti dare agli autori che si avventurano in questo campo?

Leggere le proprie storie tradotte rende immensamente felici. Tuttavia, come sottolinei, la strada è irta di problemi, uno in assoluto: la promozione. 
Dunque, prima di farsi tradurre, occorre avere almeno una pallida idea di come promuoversi in un altro Paese. Individuare i blog, avere una presentazione in lingua del proprio romanzo, armarsi  di infinita pazienza. Senza questo lavoro preliminare, la traduzione diventa fonte di frustrazione.

Sei membro dell’associazione EWWA. Di cosa si occupa nello specifico e la consiglieresti alle tue colleghe?

L'associazione EWWA, come riporta la pagina facebook,  è un’associazione di autrici e di professioniste del mondo della comunicazione (stampa, grafica e audiovisivo), che ha come obiettivo primario la solidarietà professionale e creativa tra donne che lavorano in questo settore in Europa.
Ci sarebbe molto da dire in merito, partendo dai workshop gratuiti per le socie alla fonte di news rappresentata dal sito, ma andando al di là del tecnico e del pragmatico, Ewwa è soprattutto un'opportunità di  condivisione. Ognuno nasce e muore da solo e spesso questo vale quando si scrive. 
Entrare in Ewwa significa guardarsi allo specchio per conoscere e riconoscere altre mille faccettature di sé, una per ognuna delle sue socie.  

Nel 2016 esce l’horror/mistery “Noctua”. Cosa troveranno i lettori al suo interno?

Si tratta di un horror classico, dove il terrore si sviluppa nella quotidianità pur avendo radici nel passato. Un viaggio a ritroso del protagonista della prima parte, Attilio Cocci, che torna al paese natio dove lo aspetta un pesante fardello di responsabilità. Un'avventura dai molti colpi di scena per il detective Vittorio Strinati che nella seconda parte affronterà il male senza averne davvero consapevolezza e senza sapere come combatterlo. Alleati improbabili, armi inconsuete e soprattutto, spero, una storia originale perché detesto le storie che ripropongono storie già lette. 


https://www.amazon.it/Noctua-Cristina-Lattaro-ebook/dp/B01GBTSCG2/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1465407050&sr=8-1&keywords=cristina%20lattaro%20noctua


Quali tematiche affronti e quale messaggio vuoi trasmettere?

Questa domanda è molto insidiosa. In effetti non mi sento una portatrice di messaggi né affronto tematiche particolari... sono fautrice del puro intrattenimento, dello svago e soprattutto, come ho accennato poco sopra, dell'originalità. Mi piace pensare, seppure a torto, di scrivere, bene o male, "cose" che non sono state scritte prima. L'originalità è il mio mantra, quello che io cerco quando leggo, quello che spero di "avere" quando scrivo. In "Noctua", per esempio, ho cercato situazioni, formule, protagonisti  "nuovi". Un mio libro può piacere o meno, ma di certo non è uguale a nessun altro. 

Qual è stato l’input per questo libro?

Ero in vacanza con la famiglia in camper. Vidi (nella mente) un uomo che scendeva da un vecchio autobus, davanti a sé la collina di Ornaro (che nel libro è diventato Ornello, come Belmonte in Sabina è diventato Belcolle ne Il volo di carta).   
Per le due settimane seguenti sono stata perseguitata  dall'immagine di Attilio Cocci che inforca gli occhiali da sole per poi affrontare la salita in un pomeriggio di agosto trascinandosi dietro un trolley.  
 In questi casi c'è solo un mezzo per liberarsi, scrivere la storia che vuole essere scritta. La stesura della prima parte mi è costata molto, l'ho editata interamente almeno tre volte prima di trovare una forma che mi rendesse soddisfatta.

Hai altri progetti in cantiere?

Molti. A stretto giro, il 29 di luglio, uscirà un mio romanzo dal mood emozionante per la collana youfeel della Rizzoli. Il titolo definitivo non mi è stato ancora comunicato, quello originale era "Punto di rugiada" dal sapore un po’ troppo tecnico. 
Per il resto, oscillo tra la banale attesa di recuperare tre miei titoli nel maggio 2017 (la saga di "Biglia di vetro"), ai due inediti nel cassetto che aspettano la loro occasione, alle moltissime storie che sonnecchiano sul mio hard disk, alcune a tre quarti, altre a metà, altre ancora appena abbozzate. Inoltre, il 2017 sarà fantastico per Amarganta, insomma... io spero che me la cavo!

È stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo!

Crepi Linda, e grazie ancora per avermi offerto questa opportunità nel tuo meraviglioso salotto.

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