sabato 21 aprile 2018

Recensione - TRALCI DELLA STESSA VITE di Gloria Pigino Verdi

Oggi, recensisco il romanzo di Gloria Pigino Verdi, dal titolo "Tralci della stessa vite".
Andiamo a conoscere nel dettaglio questo libro che mi ha davvero colpito.




 




SINOSSI: Così come scorre veloce la linfa in un tralcio di vite nella stagione più calda, così scorrono ed evolvono forti, vorticosi ed intrecciati i sentimenti in questo romanzo che avvolge il lettore e lo fa scivolare in un viaggio in uno degli "ambienti" italiani più belli: le Langhe con i suoi vigneti, i prodotti delle sue colline, i borghi ed i suoi personaggi che ne costituiscono essi stessi la vera essenza. I passi della protagonista Matilde, di Edoardo e di tutti gli altri personaggi, intrecciati come i rami di una vite, si mescolano ai loro ricordi e si fanno via via più rapidi ed incalzanti insieme ai battiti dei loro cuori fino al sorprendente finale, dove affiora dal passato uno sconvolgente segreto.











Matilde torna nelle Langhe, dopo sei anni di lontananza. Orfana dei genitori, periti nella tragedia dele Torri Gemelle,  ha deciso di tornare a casa dalla nonna e prendersi una pausa, dopo aver scoperto il tradimento del fidanzato Richard.
Nella sua terra natia, ritroverà Edoardo, suo primo amore. Il loro è un passato costellato di scelte difficili, segreti e inaspettate rivelazioni.
Cosa le riserverà il futuro? Matilde ritroverà la forza di ricominciare nelle magiche Langhe? Ed Edoardo è destinato a fare parte del disegno tracciato dalla sorte?

Partiamo dall'ambientazione colorata e intensa. Con abili pennellate, l'autrice ci trasmette tutta la magia delle Langhe, con i suoi campi di girasoli, la natura incontaminata, il profumo dei tigli, i tartufi e le prelibartezze di una regione che fa venir voglia di visitarla. Il gusto è parte del libro che dà ampio spazio anche alle specialità del luogo.
L'autrice sa bene ciò che scrive, si percepisce come viva questa terra sulla propria pelle.





'Tengo gli occhi chiusi, stretti, per cercare di far durare il più possibile quelle immagini nella mia mente. Li vedo e li rivedo. I miei genitori. E' come se fossero qui, di fronte a me. Ma, nel giro di pochi istanti, le immagini si affievoliscono, lasciando il posto al buio. Buio come la notte, come le tenebre, buio come la mia anima martoriata.'






La caratterizzazione dei personaggi è completa. Matilde è la protagonista femminile. Originaria delle Langhe, vive a Londra la sua storia d'amore con Richard, finché non scopre il tradimento dell'uomo e torna in Italia. La perdita drammatica dei genitori la porta ad avere paura dell'ignoto; a volte ha atteggiamenti infantili nell'affrontare le difficoltà. Dopo la delusione d'amore, ha paura di credere ancora negli uomini, a maggior ragione in Edoardo che la lasciò quando era una ragazzina.
Commette errori e, in questo, è straordinariamente umana.
Edoardo è il protagonista maschile. Attraente, possiede una grande dolcezza ed è legato alla sua terra, nutre un grande amore per la vigna di cui si prende cura. In passato, si sacrificò per amore di Matilde, ma ora ha voglia di riscatto e di riprendersi ciò che ha lasciato andare.
Richard è l'antagonista, un personaggio fortemente negativo. Arrogante, dall'ego spropositato, rampollo di una famiglia bennata, è abituato a ottenere sempre ciò che vuole. Ha tradito Matilde e crede che i soldi comprino l'amore e la felicità.
La nonna Olimpia è un personaggio chiave della vicenda. La sua ambiguità non permette al lettore di capire per chi parteggi: se per Richard, o per Edoardo, fino al finale sconvolgente. Trasmette il calore di mamma nel cibo, negli abbracci e nei colori.





'E' la mia terra, il mio Piemonte e lo amo, con tutte le sue sfacettature, da qualunque prospettiva lo ammiri. Comtemplo quel paesaggio che tanto adoro, che venero e che amo. E che , mai come ora, mi è sembrato così splendido.'






L'eros, presente nel romanzo, è delicato, appena accennato; riflette una storia puntata sul sentimento, anziché sulle pulsioni della carne.
Vero protagonista del testo è il Destino infingardo che si diverte a giocare con le vite dei personaggi, proponendo un amore deluso e uno mai realizzato.
Le tematiche trattate sono: la paura di amare, la fiducia, le seconde occasioni, la maternità, il destino e il sacrificio di entrambi i protagonisti, affrontato in maniera quasi parallela. Vorrei soffermarmi anche sul destino che scherza con loro, per poi farli ricongiungere. La sorte si fa beffe dei due in più occasioni, e ci si pone degli interrogativi: era giusto fuggire dalle Langhe e trasferirsi a Londra? Ora, è giusto tornare e soffrire nuovamente? 
Unica nota negativa è la carenza di un editing ben fatto ma, sopperendo a questo disagio, il libro è veramente un buon prodotto.





'Mi sento me stessa e, finalmente, viva tra le braccia di que ragazzino dagli occhi blu che mi ha fatto innamorare ed è diventato l'uomo che è oggi e che, ancora una volta, a distanza di tanti anni, sta dimostrando di essere l'unico al mondo...'






"Tralci della stessa vite" è il romanzo di un amore negato.
Nella accattivamente cornice del Piemonte, con il profumo dei tigli e il giallo dei girasoli, la storia di una donna che ha paura di amare ancora e di un uomo che emerge dalla polvere del tempo per volere del destino.
Un passato travolgente al gusto di Barolo, una seconda occasione per essere felici e, nell'ombra, l'ingranaggio di una verità sconcertante.
Consigliato agli amanti del romance, delle storie con ambientazioni italiane, a chi ama i romanzi con protagoniste femminili in cerca di riscatto e a chi ama le storie d'amore che trattano temi difficili.

Siamo sempore noi. Sempre insieme, uniti, inseparabili. Sangue dello stesso sangue. Carne della stessa carne. Tralci della stessa vite.



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