lunedì 8 maggio 2017

INTERVISTA A FABIO STRINATI



Ciao Fabio, bentornato nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.

Ciao Linda e grazie per avermi di nuovo ospitato nel tuo blog. Dire di me con dieci righe non è facile ma farò il possibile per riuscirci. Io mi chiamo Fabio Strinati, ho trentaquattro anni e vivo ad Esanatoglia, un paese della provincia di Macerata, nelle Marche. Un posto veramente incantevole. Sono una persona molto tranquilla, molto riservata e schiva. Mi piace nascondermi nei miei luoghi preferiti che sono la campagna, la montagna, i boschi....Questi luoghi mi trasmettono tutte le loro emozioni, attraverso gli odori, i suoni, i profumi, i colori.

Sei poeta, aforista, compositore, musicista. Dove trovi il tempo per scrivere?

Sono un umilissimo artigiano della poesia e della musica. Questa definizione  è quella che più mi appartiene. Il tempo lo trovo all’interno del tempo; infatti, con il passare degli anni sono diventanto molto più disciplinato e così, cerco di organizzare le mie giornate in maniera molto più precisa ed oculata. Ci vorrebbero giornate interminabili, questo è vero, ma è pur vero che dobbiamo fare delle scelte e anche se scegliere non è mai facile, siamo costretti prima o poi a farlo. Scrivere mi rende una persona libera, mentre comporre mi rende una persona leggiadra nell’anima.

Tra i tanti concorsi, ricordiamo il  1° classificato al Premio Nazionale Sorella Africa e la vittoria del Poetry Slam di Poeti di Periferie a Ischitelle, nel Gargano. Cosa ricordi di queste esperienze?

Queste sono esperienze che mi porterò dentro per tutta la vita. Ho incontrato, conosciuto persone fantastiche che mi hanno arricchito tantissimo. I premi hanno un loro valore, ma nulla è paragonabile con l’anima delle persone. Uno dei tanti poteri che ha la poesia è proprio questo: far incontrare anime lontane e farle innamorare con estrema naturalezza e spontaneità.

Hai esordito nel 2014 con la silloge “Pensieri nello scrigno. Nelle spighe di grano è il ritmo”. Daccene un assaggio.

[...] IL SONNO

Il sonno

è un

disguido disteso

sospinto dall’ingordo

raggio dell’esistenza

dove si asserpano archibugi

pacifiche danze

l’impigliarsi una lancetta assente,

tutto stranamente sia garrulo

sia l’alterco abbuia; nella bassura

si contorce la ragna

al suo sobborgo d’assalto l’infanzia affiora. [...]

Nel 2015, esce “Un’allodola ai bordi del pozzo” che si classifica secondo al Premio Nazionale Scriviamo Insieme. Di cosa si tratta?

Si tratta semplicemente di un libro fantasma, di un pugno di poesie partorite da una mente molto complessa e in difficoltà. Un libro che non ha nessuna pretesa; nulla chiede e nulla vuole ed è proprio per questo che rimango particolarmente basito ma anche un po’ soddisfatto quando questo libro riceve dei riconoscimenti. Un libro sicuramente molto profondo, che cerca di buttare l’occhio proprio dove la profondità si mescola con il buio che l’avvolge. Un libro che usa la parola come chiave per scardinare le tante difficoltà che affliggono l’uomo in un determinato momento della vita. Siamo costantemente sottoposti a delle dure prove, ma questo parte della vita, è questo il gioco.

E, nel  2016, pubblichi “Dal proprio nido alla vita”. Cosa troveranno i lettori al suo interno?

Sono molto affezionato a questo libro, lo adoro. L’ho scritto partendo dal mio dentro e  scavando senza sosta ho trovato quel coraggio che col tempo si era un pochettino affievolito. Mi sono scrutato affondo e questo scrutare così morboso, mi ha permesso di far emergere in superficie tutti quei ricordi che per un modo o per l’altro avevo (forse), volutamente rimosso. I lettori troveranno un libro molto diretto, molto  genuino. Una scrittura semplice, lineare. I lettori non troveranno il Fabio strinati scrittore, ma troveranno il Fabio Strinati uomo, che racconta la sua adolescenza in maniera del tutto naturale.



https://www.amazon.it/Dal-proprio-nido-alla-vita/dp/8876066403




Quali tematiche affronti e quale messaggio vuoi trasmettere?

"Dal proprio nido alla vita" è un libro derivato, ispirato ad un romanzo di Gordiano Lupi che s’intitola Miracolo a Piombino. Ho letto il libro di Lupi per ben cinque volte di seguito. Le tematiche trattate sono l’adolescenza, la giovinezza, la fanciullezza, il coraggio, la paura, l’amore. Nella vita, ci sono cose che non si possono toccare ma che sono fondamentali per la qualità della nostra breve esistenza. Più che dare un messaggio, più che trasmettere una sensazione, Dal proprio nido alla vita ha un solo compito: essere letto. I libri vanno letti per essere capiti, ma vanno soprattutto letti per non essere capiti. Quando vogliamo in qualche modo capire troppo una cosa, finiamo per perderci il suo mistero, la sua totale ricchezza.

Qual è stato l’input?

L’imput ha origine dalla lettura di "Miracolo a Piombino" di Gordiano Lupi. Mi ha colpito la sua eleganza nella scrittura. Il suo modo così delicato di scrivere che si sposa benissimo con le tematiche trattate. Mi ha catturato veramente tanto; Miracolo a Piombino è sempre stato il libro che avrei desiderato scrivere fin da bambino.Parlare dei luoghi dove sei nato, dove sei vissuto, dove hai baciato e amato per la prima volta. Raccontare le sconfitte, le delusioni, i pianti e i dolori che non fanno altro che rafforzare la nostra anima che ormai è già in viaggio da così molto tempo. Narrare la propria adolescenza non è facile, ci vuole molto coraggio. ma il coraggio, è una qualità che viene fuori proprio quando pensiamo in quel momento di non essere affatto coraggiosi. Strana la vita!

Nella prima pagina del tuo testo compare questa dichiarazione: “C’è molta più poesia in "Miracolo A Piombino" che in tutti i libri di poesia che ho letto in vita mia.” Parlacene.

Può sembrare strana come dichiarazione, quasi un’iperbole, ma ti assicuro che non è così. Sono consapevole di quello che ho scritto e fiero di averlo scritto. "Miracolo a Piombino" è un romanzo, non un libro di poesia, ma quando in un romanzo a prevalere è la poesia, quest’ultima assume la sua forma di libertà infinita. In sostanza, la poesia esiste anche senza il poeta, perchè è poesia quella linea che riesce a penetrarti dentro, senza toccarti, senza farti male, ma lasciando il suo segno indelebile nella tua anima.

Perché la poesia? Cosa ti cattura e ti ispira di questo genere?

La poesia mi permette di esprimermi per quello che sono, ovvero, un folle. La poesia si nutre di follia ogni istante, e succhia energia in ogni dove, in ogni quando...  e nella vita sicuramente mi ha aiutato moltissimo di più la follia, che la banalità. Adoro ogni forma di scrittura e mi piace esprimermi anche in altre forme, ma la poesia mi vuole bene, sa come trattarmi e poi, abbiamo molto di cui parlare. In ogni caso, la poesia non potrà mai essere banale, mentre il poeta può esserlo e come. Un grosso rischio quello.

Hai qualche altro progetto in cantiere?

Di progetti ne ho diversi ma te ne dirò solamente due: il mio primo progetto è vivere. Il secondo è vivere bene.

È stato un piacere ospitarti nel blog. In bocca al lupo!

Grazie ancora di cuore per avermi ospitato nel tuo spazio Linda. A presto e grazie di nuovo.


Per seguire Fabio   FABIO STRINATI

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