lunedì 22 maggio 2017

INTERVISTA A NATASCIA LUCHETTI



Ciao Natascia, benvenuta nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.

Grazie mille per avermi ospitata, innanzitutto. Parlare di me mi è sempre difficile, ma ci proverò. Sono una persona molto tranquilla, nata e cresciuta in provincia di Ancona. Da sempre sono stata appassionata di leggende, Storia antica e medioevale, per questo ho la camera piena di libri a tema che rileggo periodicamente. In realtà la mia libreria è più varia di quanto sembrerebbe. Adoro leggere di tutto, senza fermarmi sul singolo genere. L’importante è che abbia di fronte una bella storia e questo funziona anche con i film, le serie tv e qualche anime. Amo molto ascoltare musica e anche lì spazio su ogni genere, però i miei preferiti sono l’Hard Rock anni Ottanta e il Death Metal. Non disdegno nemmeno una bella partita alla Playstation 4, ma solo se c’è un gioco che veramente è degno di nota. Per tutto il resto c’è la scrittura: la mia ragione di vita.

Quando si accende in te la scintilla della scrittura al punto tale da farti impugnare carta e penna?

La scintilla scocca quando i miei sensi percepiscono qualcosa che mi stimola a cercare informazioni e rielaborare. Può essere un nome che suona bene, un luogo o un racconto perduto. Mi basta questo per iniziare ad appuntare le prime idee. Di solito quello che poi esce come prodotto finito è tutto il contrario di ciò che avevo progettato all’inizio, ma questi sono dettagli insignificanti.

L’incontro con Stoker avviene all’età di sei anni ed è subito passione. Parlacene.

È cominciato tutto con mia madre e la sua passione per l’horror. Nel ’94 hanno dato Dracula alla tv. Era una sera d’inverno, ma nonostante indossassi il pigiama, non ne volevo sapere di andare a dormire. Mi sedetti a guardare il film che, ammetto, la prima volta mi fece paura. Povero Jonathan che viene sollevato di peso e sbattuto nella carrozza da questo braccio che si allunga. L’empatia con lui però è sparita subito dopo aver visto Dracula. Oh mamma, quanto mi piaceva. Avevo una passione assurda per i mostri da bambina e forse, anche se più matura, la ho anche adesso. Il film mi convinse a leggere il libro assieme a mia madre e a rileggerlo regolarmente nel corso degli anni. Rimasi malissimo nel vedere che lì non c’era la storia d’amore! Così, quando sono diventata bella grande ho deciso di provvedere io. Il maestro Coppola aveva reso migliore una storia già stupenda, dandomi un ottimo spunto su cui costruire. La passione per Dracula mi ha anche portata in Transilvania. Non mi bastava il vampiro, io volevo conoscere anche la verità e che c’è di meglio che trovare fonti nei luoghi interessati? Un’esperienza meravigliosa che spero di ripetere a breve. Molto probabilmente non mi libererò mai della mia ossessione.

Di te dichiari: “Il gotico fa parte della mia essenza; le tenebre in contrasto con la luce mi hanno sempre portata a voler sondare le sfumature dell’umanità e della mostruosità.” Approfondiamola.

Io sono del parere che il mondo non sia fatto di bianco e di nero e che i mostri non si trovino dietro un paio di zanne. Spesso l’uomo e il sistema in generale osanna esempi nocivi e dannosi senza nemmeno accorgersene e corrompe il metro di giudizio delle persone. Il concetto di “diverso”, oggi abusato e teatralizzato, è in realtà qualcosa di più complesso rispetto alla duologia di “normale” e “anomalo”. Sono diversi tutti i coraggiosi che hanno fegato di combattere contro l’omologazione, che hanno la determinazione di essere se stessi con pregi e difetti. Spesso i mostri di un tempo si sono rivelate vittime ed è questo passaggio che mi interessa anche nel sondare la società attraverso gli occhi dei “Freak”, quelli che vengono scartati e emarginati. Molto probabilmente farò un lavoro ancora più concreto su questo tema. Per quanto riguarda che il gotico è parte di me, sta a significare che guardo al passato remoto con nostalgia, come se l’avessi vissuto. Il personaggio di Dracula incarna proprio questo senso di appartenenza a un tempo ormai trascorso.

Sei anche appassionata di Medioevo. Da dove nasce questa predilezione?

Non so davvero come spiegare l’origine di questa passione. So solo che da sempre mi sono trovata bene tra le antiche pietre delle fortezze e dei castelli. C’è qualcosa che mi affascina negli edifici antichi, forse la possibilità di avere un passato così remoto a portata di mano. Il Medioevo è da sempre stato definito come il periodo buio per la ragione ed è forse per questo motivo che è stato matrice di centinaia di leggende su uomini e mostri. Forse è quell’ombra pesante di dubbio sulle fantasiose cronache che ci sono giunte ad affascinarmi così tanto.

Nel esordisci con “Dracula – Love never dies”. Cosa troveranno i lettori al suo interno?

"Dracula: Love Never Dies" è il seguito del famoso film di Coppola uscito nel 1992. Come dice il titolo, il mio Dracula è il principe innamorato di una donna perduta da secoli, che si fa strada nello scorrere del tempo uccidendo e nutrendosi della vita altrui. Egli è principe e mostro allo stesso tempo, un vampiro classico,  gotico e decadente. Il libro è ambientato ai giorni nostri, ma mantiene le atmosfere gotiche del classico di Stoker. Non fa paura, ma fa riflettere. Credo che l’horror per come lo intendo io debba svolgere proprio questo lavoro.
Lo consiglio a tutti quelli che vogliono leggere una storia d’amore e libertà che passa per l’oscurità. 


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Quali tematiche affronti?

Adoro affrontare tematiche complesse nei miei libri e in "Dracula" affronto il tema del “diverso”. La ragazza umana che ama il mostro nonostante la sua natura. Ma quello è solo la punta dell’iceberg. Parlo della condizione delle classi sociali inferiori, del progresso che oltre a donarci innovazione, trangugia le piccole cose e ci rende più vuoti. Parlo del duello tra ragione e impulso, di quanto sia pericoloso il sopravvento della razionalità. Non proseguo con l’elenco, perché rischierei di dire troppe cose e rovinerei la lettura a chi non conosce Dracula.

Quale messaggio vuoi trasmettere?

Ognuno di noi deve combattere per essere libero di essere felice.

Qual è stato l’input per questo romanzo?

Il mio amore sconfinato per Dracula e l’ennesima volta che ho rivisto il film. L’estate scorsa ho messo un punto fermo: devo scrivere un seguito per pareggiare delle cose che sono rimaste insolute! E da lì ho scritto.

La tua prima pubblicazione avviene con Delrai Edizioni. La consiglieresti agli esordienti?

Assolutamente sì. È l’esperienza più bella che io abbia mai fatto. Malia è una persona stupenda e sa comprendere il vero valore di un romanzo. Dà estrema cura alle pubblicazioni, sia per quanto riguarda l’editing, che per la forma meravigliosa del cartaceo. Spende molte ore dietro a ogni dettaglio e io ammiro la sua forza. Delrai è una realtà promettente sulla quale scommetto tutto. Tutti i miei libri porteranno il suo marchio.

Hai qualche altro progetto in cantiere?

Ne ho almeno tre. Altri due gotici legati a Dracula e un progetto romance new adult. Non mi fermo mai, vivo di questo.

È stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo!

Per segurie Natascia   NATASCIA LUCHETTI - THE HELLION



Booktrailer


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