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mercoledì 6 febbraio 2013
IL MIGLIOR 'INCIPIT'
Scrivere un buon 'incipit' è il punto di partenza di ogni scrittore.
Non è sempre facile trovare frasi accattivanti che catturino il lettore, che lo spronino ad addentrarsi nella storia. E' vero, a volte mi sono imbattuta in 'incipit' perfetti che celavano una storia assai deludente, ma solitamente si tratta di sporadiche eccezioni.
Personalmente, ho sempre amato gli 'incipit' incisivi che ti coinvolgono, che ti stregano. Uno di questi, forse il migliore di tutti i libri che ho letto, è quello de 'Il petalo cremisi e il bianco'.
Attento. Tieni la testa a posto: ti servirà. La città in cui ti conduco è vasta e intricata, e tu non ci sei mai stato prima. Puoi immaginare, da altre storie che hai letto, di conoscerla bene, ma quelle storie ti hanno illuso, accgliendoti come un amico, trattandoti come se fossi uno del posto. La verità è che tu sei un alieno, in tutto e per tutto, arrivato da un altro tempo e da un altro luogo. ...
Potrei continuare per almeno due pagine. Faber comunica con il lettore, si rivolge in prima persona, ma senza la delicatezza di Charlotte Bronte o la confidenza dei romanzi epistolari. E' freddo, crudo, realistico e ti conquista.
Vi consiglio di leggere questo romanzo nonostante i temi non siano proprio all'acqua di rose. E se vi va', aggiungete il vostro 'miglior incipit'. Li pubblicheremo tra qualche settimana in bacheca ... potrebbe uscirne un curioso e singolare esperimento. Una sorta di prologo a più mani! Buona lettura e buon divertimento!
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Non potrei essere più d'accordo sulla scelta di uno dei migliori incipit di sempre.
RispondiEliminaAnche io ho letto questo libro e mi è piaciuto molto.
RispondiEliminaIo, (sarò anomala), non amo molto gli incipit. Difficilmente ne trovo di scritti così bene da catturarmi. Anzi, il più delle volte li leggo distrattamente, salvo poi dover tornare indietro perché mi manca qualche passaggio della storia!
Se però devo scegliere un incipit, e mi farebbe piacere vederlo nel tuo blog, allora scriverei questo:
Le tenebre stavano avanzando.
"Meglio rientrare." Gared osservò i boschi attorno a loro farsi più oscuri. "I bruti sono morti."
"Da quando hai paura dei morti?" C'era l'accenno di un sorriso sui lineamenti di ser aymar Royce.
Gared non raccolse. Era un uomo in età, oltre i cinquanta, e di nobili ne aveva visti andare e venire molti. "Ciò che è morto resta morto" disse "e noi non dovremmo averci niente a che fare."
LE CRONACHE DEL GHIACCIO E DEL FUOCO, GEORGE R.R. MARTIN
Come non riconoscere il genio indiscusso di Martin! Concordo Laura!
Elimina"Il ragazzo e suo padre sono giunti all'alba per murarmi nella torre. Venivano
RispondiEliminadal villaggio ai piedi del castello, con il loro asino e il carretto pieno di
attrezzi. Io ero sveglia da ore, a fissare dal davanzale il cielo che da nero
volgeva all'azzurro chiaro, ed è così che ho sentito il loro scalpiccio sulla
neve della corte: due sagome scure l'una all'altra, intente a bisbigliarsi
qualcosa all'orecchio, rabbrividendo con lo sguardo rivolto alla mia finestra e
segnandosi in fronte quasi fossi un mostro."(Rebecca Johns, La contessa nera)
Appena due righe e già avevo riconosciuto l'atmosfera de 'La contessa nera'. Altro incipit formidabile!
EliminaUno scrittore non dimentica mai la prima volta che accetta qualche moneta o un elogio in cambio di una storia. Non dimentica mai la prima volta che avverte nel sangue il dolce veleno della vanità e crede che, se riuscirà a nascondere a tutti la sua mancanza di talento, il sogno della letteratura potrà dargli un tetto sulla testa, un piatto caldo alla fine della giornata e soprattutto quanto più desidera: il suo nome stampato su un miserabile pezzo di carta che vivrà sicuramente più a lungo di lui. Uno scrittore è condannato a ricordare quell'istante, perché a quel punto è già perduto e la sua anima ha ormai un prezzo.(C.R.Zafòn, Il gioco dell'angelo)
RispondiEliminaUn lungo sospiro dopo questo meraviglioso incipit e la consapevolezza di ogni sua parola!
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