giovedì 28 febbraio 2013

L' ECO DELLE PAROLE DIMENTICATE


C’è un romanzo che custodisco gelosamente nel cuore. Un romanzo che mi ha colpito, affascinato e rapito.
Prima di avvicinarmi a questo libro e al suo autore ce n’è voluto: non amo e non ho mai amato gli scrittori spagnoli.
Il mio incontro con questo autore lo devo al social network Facebook e agli ‘amici’ che hanno consigliato, insistito, ripetuto sino allo sfinimento di aprire questo meraviglioso romanzo.
Oggi io lo propongo a voi perché, strano a dirsi, esiste ancora qualche persona che non ha assaporato l’inchiostro di Zafòn e nemmeno ne conosce il nome!

Questo è un libro senza dubbio pieno di poesia ma è anche una scoperta per chi come me ama la scrittura, un libro che ogni autore emergente dovrebbe annoverare nella propria libreria. Ti legge dentro e, mai come chi scrive, può assaporarne la totale veridicità.
 
 
 ‘Sono cresciuto tra i libri, in compagnia di amici immaginari che popolavano pagine consunte, con un profumo tutto particolare.’
‘Ogni libro, ogni volume che vedi possiede un’anima, l’anima di chi lo ha scritto e l'anima di coloro che lo hanno letto, di chi ha vissuto e di chi ha sognato, grazie a esso. Ogni volta che un libro cambia proprietario, ogni volta che un nuovo sguardo ne sfiora le pagine, il suo spirito acquista forza.'
‘Noi li vendiamom li compriamo, ma in raltà i libri non ci appartengono mai, ognuno di questi libri è stato il miglior amico di qualcun altro.
‘ Mi balenò in mente un pensiero che dietro ogni copertina si celasse un universo infinito da esplorare e che, fuori di lì, la gente sprecasse il tempo ascoltando partite di calcio e sceneggiati alla radio, paga della sua mediocrità.'
 
‘ Un giorno sentii dire da un cliente della libreria che poche cose impressionano il lettore quanto il primo libro capace di toccargli davvero il cuore. L’eco di parole che crediamo dimenticate ci accompagna per tutta la vita ed erige nella nostra memoria un palazzo al quale – non importa quanti altri libri leggeremo, quanti mondi scopriremo, quante cose apprenderemo o dimenticheremo – prima o poi dovremo farvi ritorno.'

Ogni singolo estratto mi appartiene e, come me, appartiene certamente a tantissimi lettori e scrittori.
Il primo libro che mi ha toccato il cuore credo sia stato "Il diario di anna Frank", forse da qui la mia passione per i diari e il desiderio di inserire nel mio secondo romanzo il diario di una contessa del XVIII secolo.
Potrei citare altri capolavori come "Romeo e Giulietta", "Piccole donne", "Il picclo principe"... e via discorrendo, ma credo che 'Anna' sia la prima ad avermi toccato il cuore. Avevo dieci, forse dodici anni quando lo lessi per la prima volta e ancora ne custodisco gelosamente l'edizione.

E voi? Quale libro vi ha toccato il cuore per la prima volta? Quale eco di parole che credete dimenticate vi accompagna da sempre?

8 commenti:

  1. Zafon è sicuramente uno dei miei autori preferiti,ogni volta mi lascia senza fiato ma e poi mai come leggere la Bertasi. Ogni qual volta finisco un suo libro mi lascia un vuoto incredibile. Aspetto con ansia ogni suo nuovo libro.
    Il primo libro che mi ha toccato il cuore? La piccola principessa di Burnet.

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    1. Grazie Wilma! A breve chissà, potresti leggere il terzo! :)

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  2. Sono tra le persone che non hanno ancora "assaporato l’inchiostro di Zafòn"; grazie per avercelo presentato... mi hai incuriosita molto.
    Un libro che mi è rimasto dentro è "Le vie del vento" di Brunella Gasperini, pescato nella vecchia soffitta di un'amica. Un saluto! Daniela Tronch, facebook

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    1. Posso solo consigliartelo vivamente. Il libro della Gasperini non lo conoscevo, me lo annoto! :)

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  3. Io invece la adoro! E dopo aver letto praticamente tutti i suoi libri, ho scoperto che gli autori spagnoli mi piacciono tanto. Ildefonso Falcones è un'altro che mi rapisce ma purtroppo ha scritto solo due libri! Attendo con ansia il prossimo...

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    1. Annoto anche questo! Anche io amo Zafòn in ogni sua forma ... forse 'Il prigioniero del cielo' mi ha un po' delusa, ma si è ripreso nel finale :)

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