lunedì 2 febbraio 2015

ASSOCIAZIONE UN PONTE PER ANNE FRANK - INTERVISTA A SOFIA DOMINO



Oggi do spazio a un'intervista un po' speciale, un'intervista dedicata a un'associazione che stimo molto e a cui ho riservato un angolino tutto suo sul mio blog.
Sto parlando dell'associazione UN PONTE PER ANNE FRANK, io ho già dato il mio contributo e l'ho fatto con grande piacere.
"Il diario di Anna Frank" è uno dei primi romanzi che ho letto da ragazzina, l'ho riletto minimo otto volte e non mi stancherei mai di riprenderlo. Ricordo la costernazione e l'incredulità nel leggere tutti i divieti che gli ebrei dovevano rispettare. Ricordo ancora che corsi in cucina da mamma e le chiesi se fosse mai possibile vivere in quella maniera. Avevo dodici anni e Anna Frank mi entrò nel cuore.
Questa intervista all'autrice Sofia Domino l'ho fatta con estremo piacere, perchè la sua associazione merita di essere conosciuta e apprezzata. Ma lasciamo a lei la parola!

 

Ciao Sofia, benvenuta nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.

Ciao Linda, grazie per avermi ospitata nel tuo blog, è sicuramente un grande piacere per me essere qui.
Ho 27 anni, vivo in Toscana con la mia famiglia e i nostri animali. Adoro leggere, ascoltare della bella musica, passeggiare sulla spiaggia e viaggiare. Ho visitato numerose città italiane ed estere e ho vissuto un anno a Londra, ma il mondo è talmente grande che ci sono moltissimo luoghi che vorrei ancora visitare.
La mia passione più grande è la scrittura, non potrei vivere senza. Ho cominciato a scrivere da bambina ma solo nel 2014 ho pubblicato in digitale due romanzi: “Quando dal cielo cadevano le stelle” (che racconta la storia di Lia, ragazzina romana con l’unica colpa di essere ebrea durante il nazismo e che il 16 ottobre 1943 sarà deportata ad Auschwitz con la sua famiglia, dopo il rastrellamento del ghetto ebraico romano) e “Come lacrime nella pioggia” (che accende i riflettori sulle condizioni di vita delle donne in India e che s’incentra su una delicata amicizia che si sviluppa tra Sarah – ragazza americana di 22 anni – e Asha – ragazzina indiana di 15 anni venduta in sposa dal padre. Questo romanzo è leggibile gratuitamente e per riceverlo basta inviarmi un’ e-mail all’indirizzo sofiaromanzo@yahoo.it)

Il 16 ottobre 2014 fondi l’associazione ‘UN PONTE per ANNE FRANK’.  Come nasce questo progetto?

Sono sempre stata  interessata al tema della Shoah, e sin da quando ero molto piccola ho letto libri sull’argomento, guardato film e documentari. 
La domanda “Perché?” martellava insistente nella mia testa, e sapevo che non avrei mai dimenticato quello che era successo. Ecco che a settembre 2014 ho deciso di aprire il progetto UN PONTE per ANNE FRANK, che poi il 16 ottobre 2014, grazie al supporto di numerose associazioni e fondazioni, e grazie all’interesse dei cittadini, è divenuto associazione.
Ho deciso di chiamarlo UN PONTE per ANNE FRANK perché la parola “ponte” fa pensare a un progresso, a un qualcosa che va avanti, speranzosamente verso un futuro migliore. E Anne Frank è il simbolo della Shoah, ma anche della speranza. Inoltre ho sempre amato il suo diario e i suoi profondi messaggi. Credo che ognuno di noi dovrebbe ispirarsi alle sue parole, al suo ottimismo e al suo amore verso il prossimo.
Di seguito, trascrivo alcune frasi dal Diario di Anne Frank:

[...] “È un gran miracolo che io non abbia rinunciato a tutte le mie speranze perché esse sembrano assurde e inattuabili. Le conservo ancora, nonostante tutto, perché continuo a credere nell'intima bontà dell'uomo.”
“Che bello il fatto che nessuno debba aspettare un momento particolare per iniziare a migliorare il mondo.”
“Non penso a tutta la miseria, ma alla bellezza che rimane ancora.” [...]


Di cosa si occupa, nello specifico, la tua associazione?

Gli obiettivi della nostra associazione sono numerosi; attraverso incontri nelle scuole, viaggi e iniziative c’impegniamo a non dimenticare la Shoah; promuoviamo la pace e l’educazione; ci battiamo per i diritti umani; siamo dalla parte dei bambini; aiutiamo le vittime della guerra; permettiamo ai bambini che vivono in Paesi in via di sviluppo di poter ricevere almeno un pasto al giorno e di avere il diritto all’educazione.
Inoltre, analizziamo le conseguenze causate dalla discriminazione, dall’indifferenza e dai pregiudizi. Sfortunatamente questi atteggiamenti fanno ancora parte della nostra realtà, e  nonostante il 27 gennaio 2015 saranno passati 70 anni da quando furono abbattuti i cancelli di Auschwitz, ancora oggi numerose tragedie fanno parte del nostro mondo e, anche se in modo diverso, esistono ancora dei piccoli Olocausti.
Ci battiamo per la giustizia, per un mondo di pace, e incoraggiamo a rispettare il prossimo e a combattere l’indifferenza, che è uno dei peggiori atteggiamenti che possano esistere.
Sono molto contenta dell’interesse che le persone stanno dimostrando nei confronti della mia associazione, è davvero meraviglioso. Non solo perché grazie a UN PONTE per ANNE FRANK sto conoscendo persone magnifiche, sostenitori che condividono i nostri stessi ideali, ma anche perché tutto questo mi fa capire che nonostante le ingiustizie, le violenze, le discriminazioni, il razzismo e l’indifferenza, ci sono persone che come me credono in un mondo migliore, e che vogliono dire basta a tutto questo.
Inoltre il 2015 è appena cominciato, ma ho già in mente numerosi progetti che con la mia associazione vorrei sviluppare nel corso dell’anno.

Vi avvalete anche di importanti collaborazioni, prima fra tutte quella con Buddy Elias, cugino di Anne Frank e ultimo membro della sua famiglia ancora in vita. Parlacene.

È un grandissimo onore per noi avere il pieno supporto e sostegno di Buddy Elias e di tutte le altre associazioni e fondazioni, nazionali e internazionali, che sostengono i nostri ideali e i nostri obiettivi.
Conosco Buddy Elias da giugno 2014 e da quel giorno non abbiamo più smesso di sentirci. Buddy quindi ha assistito al nascere della mia idea di voler creare prima un progetto, e successivamente un’associazione, a nome di sua cugina. Non appena lo ha saputo mi ha ringraziato infinite volte e proprio qualche giorno fa mi ha scritto un’e-mail dicendomi che Anne, Margot, Edith e Otto sarebbero contentissimi del lavoro che sto facendo.
Le sue parole mi hanno toccato il cuore e naturalmente sono io a ringraziarlo ogni volta per il suo meraviglioso supporto e per tutto quello che fa. Buddy è a conoscenza di ogni singola iniziativa legata alla mia associazione, e non appena ha un’idea o una proposta la condivide con me, per aiutarci a crescere sempre più.
Naturalmente, è grato anche a tutti i sostenitori della nostra associazione, perché è molto importante per lui sapere che i messaggi di sua cugina Anne continuano a essere tramandati.
D’altronde, anche lui e sua moglie Gerti s’impegnano moltissimo a continuare a condividere i messaggi di Anne Frank, tramite incontri nelle scuole, grazie a numerose conferenze e molto altro. Il suo impegno è sicuramente molto importante.
Tutto questo è come una lunga catena, che continua ad andare avanti seminando messaggi di pace e fratellanza in ogni parte del  mondo.

Proprio per il 27 Gennaio è fissata la campagna ‘Io non dimentico’. Di cosa si tratta?

“IO NON DIMENTICO” è una campagna nazionale promossa dalla nostra associazione, che sarà lanciata per il Giorno della Memoria, promuovendo l’importanza di non dimenticare, affinché un simile Olocausto non si ripeta e affinché le parole dei sopravvissuti non svaniscano nel niente.
La campagna però non si limiterà al 27 gennaio, perché crediamo sia importante ricordare non solo per un giorno, ma ogni giorno.
Ci saranno numerose iniziative legate ad essa e aperte a tutti. Incontri nelle scuole, viaggi, interviste esclusive e molto altro.
Inoltre, le donazioni che riceveremo attraverso la campagna “IO NON DIMENTICO” saranno utilizzate esclusivamente per supportare i sopravvissuti alla Shoah che attualmente vivono in condizioni disagiate e che hanno bisogno del nostro aiuto, e per conservare i luoghi della memoria. Quando non rimarrà neanche più un solo sopravvissuto alla Shoah non solo sarà importante tramandare di generazione in generazione le loro testimonianze, ma i luoghi della memoria saranno una conferma che le loro parole raccontano qualcosa che è realmente successo. E che non deve ripetersi.

Tra le vostre iniziative c’è anche ‘Un treno per la memoria 2015’. Raccontaci qualcosa di più.

Collaborando con l’Associazione Culturale Terra del Fuoco, che da oltre 10 anni organizza il Treno della Memoria, invitiamo i nostri sostenitori a unirsi a questa esperienza a dir poco importante, profonda e toccante (con partenze a gennaio, febbraio e marzo). L’invito è aperto a privati, studenti e docenti, e per chiunque fosse interessato a partecipare e a unirsi a noi, c’è ancora modo di aggregarsi scrivendo un’e-mail a unponteperannefrank@yahoo.it
10 anni d’impegno sociale e oltre 25.000 persone portate ad Auschwitz-Birkenau.
Il Treno della Memoria non è una gita scolastica, oppure una vacanza, ma uno spazio di conoscenza, un viaggio nella Storia e nella memoria attraverso un percorso educativo capace di coniugare attività ludiche, testimonianze dirette della storia, incontri e laboratori verso la finalità, chiara e condivisa con i partecipanti, di formare nuovi cittadini attivi nel costruire la realtà che li circonda.
È un modo per andare a Cracovia, per fare parte di un’esperienza indimenticabile e per visitare il campo di concentramento Auschwitz-Birkenau e dire “Io c’ero e ho visto”.
Si tratta di un percorso di eventi il cui cuore saranno i viaggi della memoria che, seguendo il filo della Storia, della memoria e dell'impegno verso una cittadinanza attiva, conducano i partecipanti che ne prenderanno parte ad una vera consapevolezza e capacità d’impegno.
Ogni partecipante al suo ritorno si sente una persona diversa, migliore. Un cittadino più responsabile, e si rende conto dell’importanza di non dimenticare e di combattere contro ogni tipo di discriminazione, indifferenza, pregiudizio e ingiustizia.


E, non da ultimo, raccogliete anche materiale per i bambini della guerra di oggi (Siria). Spiegaci qualcosa di più su questa importantissima e lodevole iniziativa.

Certo! 
Avvalendoci di una collaborazione esterna abbiamo deciso d’iniziare una raccolta di materiale di prima necessità per i bambini della Siria – e per le loro famiglie – vittime della guerra.
Dopo lo scoppio della guerra civile, in Siria calcoliamo oltre 4 milioni di sfollati. Impossibile contare le vittime della fame e delle scarse condizioni igieniche nei campi profughi dove mancano cibo, medicine, vestiti e assistenza sanitaria.
I più a rischio, sono i bambini. La loro situazione è davvero tragica. Quei bambini ogni notte si addormentano circondati dalla guerra, senza sapere se quando si sveglieranno avranno ancora una famiglia. Senza sapere se si sveglieranno. Molti di loro sono orfani e hanno visto cose che nessun adulto dovrebbe vedere, figurarsi un bambino.
Prima di decidere di avviare anche questo progetto mi sono documentata molto sulla situazione in Siria e ne sono rimasta sconvolta. Le immagini di bambini ricoperti dal sangue, circondati dalle macerie e che con i loro occhi pieni di lacrime ci chiedono di aiutarli si sono fermate nel mio cuore.
Ecco perché la nostra associazione ha deciso d’iniziare una raccolta di beni di prima necessità, che sono consegnati ai bambini della Siria da volontari italiani. Quindi sappiamo per certo che ciò che raccogliamo viene veramente consegnato.
Numerosi sostenitori della nostra associazione hanno iniziato la loro raccolta materiale, ed è meraviglioso.
Raccogliere del materiale, frugare tra la roba che abbiamo in casa può sembrarci un gesto quasi inutile, troppo semplice. Ma invece riesce davvero ha salvare delle vite.
Tra le altre cose raccogliamo anche medicinali e possiamo ben immaginare quanto siano importanti per dei bambini che non hanno niente.
Inoltre in Siria durante la notte le temperature calano così tanto che spesso il freddo rischia di uccidere gli anziani o i bambini, i più vulnerabili.
Molti di loro non hanno niente con cui coprirsi e basterebbero una coperta, o dei giubbotti, per fare una differenza, per regalare loro un domani.
Quindi incoraggio chiunque a iniziare una raccolta di materiale di prima necessità, e per sapere che cosa raccogliere basta inviarci un e-mail all’indirizzo unponteperannefrank@yahoo.it
Grazie.


Siete attivi anche nelle scuole e in campo internazionale. Parlacene.

I giovani sono il nostro futuro ed è essenziale farli avvicinare allo studio della Storia, della Shoah, e far capire loro che quanto è successo è sbagliato, ma che però le ingiustizie e le discriminazioni fanno ancora parte dei nostri giorni.
Avviciniamo gli studenti ai messaggi di Anne Frank e grazie alla sua storia analizziamo le conseguenze causate dalla discriminazione, inoltre parliamo loro dei Giusti tra le nazioni e di quanto sia importante combattere l’indifferenza e aiutare il prossimo in caso di bisogno.
Incoraggiamo gli studenti a rispettare i loro compagni e possiamo fare tutto questo attraverso progetti ben mirati, in base alla loro età (progetti di disegno, musicali, creazione di situazioni…)
Per quanto riguarda il campo internazionale, invece, è meraviglioso che numerose fondazioni e associazioni si siano avvicinate a UN PONTE per ANNE FRANK dandoci tutto il loro supporto. Con molte di loro abbiamo iniziato delle vere e proprie collaborazioni, confrontandoci per poter agire al meglio.
Ad esempio con Rhonda Fink - Whitman (autrice del libro 94 Maidens – 94 Fanciulle, che racconta la toccante storia della sua famiglia durante la Shoah) abbiamo avviato un accordo di partnership Italia – USA. Rhonda è colei che ha reso obbligatorio nello stato della Pennsylvania lo studio della Shoah. Dopo aver girato un filmato in cui mostrava come gli studenti non sapessero neanche dove si trova Auschwitz, o chi era Hitler, ha deciso d’intervenire, permettendo agli studenti di poter studiare la Shoah e affrontare tematiche così importanti. Supporta pienamente gli incontri che noi organizziamo nelle scuole, e presto vorremo fare qualcosa più mirato Italia – USA, sempre a favore degli studenti.

La tua associazione consta anche di interviste molto particolari ed esclusive. Daccene un assaggio.

Numerosi sopravvissuti alla Shoah, educatori, attori, scrittori, fondatori di associazioni che condividono i nostri stessi ideali hanno deciso di rilasciare interviste esclusive alla nostra associazione e lo trovo un gesto molto importante. E naturalmente è un immenso onore avere il loro supporto.
Una delle prime persone che ha accettato di apparire su UN PONTE per ANNE FRANK è stata Cara Wilson- Granat, una donna meravigliosa che adesso è diventata anche una cara amica.
Cara però decise di non lasciarsi sfuggire una simile opportunità e così insisté. Otto Frank, allora, iniziò una corrispondenza con lei che nel corso negli anni è maturata in uno splendido rapporto. Otto è divenuto il mentore di Cara. 
Queste sono alcune parole che Cara mi ha scritto sul suo rapporto con Otto Frank: 

[...] “Tutto ciò che Otto mi ha regalato, la sua presenza e i suoi messaggi, per me non hanno mai fine. Giornalmente incontro nuove persone, e sono ispirata da uomini e donne che sono sopravvissuti a delle tragedie, e tutto questo continua a darmi speranza. Il mio bisogno di parlare di Otto, e delle sue meravigliose figlie, Anne e Margot, ogni volta fanno nascere colloqui vivaci e interessanti. E giornalmente lotto per la pace e per un mondo più unito, combatto contro il fanatismo, il razzismo, la vendetta, l’anti-semitismo, il bullismo e la violenza in generale. Questa è stata anche la missione di Otto negli ultimi anni della sua vita.” [...]

Cara ha inoltre pubblicato un libro dove ha incluso le loro lettere e i meravigliosi messaggi che Otto Frank ha condiviso con lei: Il libro s’intitola “Dear Cara: letters from Otto Frank” http://unponteperannefrank.weebly.com/cara-wilson-granat1.html
Inoltre, ci tengo molto anche a condividere con i tuoi lettori un estratto dall’intervista rilasciata da Ben Lesser, sopravvissuto alla Shoah, fondatore della ZACHOR Holocaust Remembrance Foundation nonché autore del libro “Living a life that matters”.
Ben ha rilasciato per noi un’intervista molto profonda e toccante, e sicuramente consiglio a chiunque di leggere la sua testimonianza, perché nonostante le terribili esperienze che ha vissuto nei campi di concentramento, e che lo hanno segnato per sempre, non ha mai smesso di sperare. E incoraggia chiunque a non smettere di sperare e a vivere una vita che merita di essere vissuta.
Queste sono alcune delle sue parole:


[...] “ Fermate il bullismo. Tutte le persone nel mondo devono imparare dalla Shoah e devono capire l’importanza di vivere nel rispetto e circondati dalla pace. Lotta per portare il rispetto ovunque, e l’importanza di questo tuo gesto ti spronerà a farlo per sempre.
Inoltre, voglio anche che il mio libro possa essere una fonte d’inspirazione per le generazioni future. Non voglio che loro si sentano dispiaciuti per me, voglio che possano essere inspirati a vivere al meglio le loro vite.
Non possiamo scegliere il nostro destino. Ma anche se ci troviamo al centro di una crisi o di una tragedia, possiamo scegliere se farci rovinare le nostre vite oppure se uscire da tali tragedie e andare avanti. È essenziale capire le conseguenze delle scelte che facciamo. È possibile che dopo una tragedia o un trauma non si riesca più ad andare avanti, ma è anche possibile vivere circostanze estreme e aggrapparsi alla voglia di vivere, aggrapparsi a una vita che merita di essere vissuta.” [...]


Per leggere l’intervista completa di Ben Lesser: http://unponteperannefrank.weebly.com/ben-lesser-zachor-holocaust-remembrance-foundation.html

I lettori interessati a questa importante associazione cosa possono fare per offrirvi un aiuto concreto?

Senza le donazioni dei nostri sostenitori non potremmo andare avanti.
Basta anche una piccola donazione per fare una differenza. So che molti di noi vivono in condizioni difficili e che per molti è dura arrivare a fine mese, ma anche solo una donazione di 2 Euro è importante e ci permette di essere ancora più d’impatto e di aiutare sempre più persone che vivono in condizioni estreme, sempre più bambini che non sanno se vedranno il domani.
Grazie di cuore a chiunque rinuncerà a qualcosa (a un caffè, a un pacchetto di sigarette…) e donerà alla nostra associazione.
Donare è veloce e sicuro. Per farlo:  http://unponteperannefrank.weebly.com/donazioni.html 

Vuoi lasciare i vostri contatti per gli utenti interessati a seguirvi?

Certo! 
Invito tutti quanti a venirci a trovare sul sito ufficiale della nostra associazione: www.unponteperannefrank.weebly.com
Oppure sulla nostra pagina Facebook: http://www.facebook.com/unponteperannefrank

E’ stato un piacere immenso ospitarti nel mio blog. Assieme a tua sorella Rebecca Domino svolgi un’azione lodevole. Un caro saluto e in bocca al lupo per tutto!

Grazie di cuore Linda, sicuramente è stato un grandissimo onore per me essere ospitata nel tuo blog e sapere quanto per te queste tematiche siano importanti! Un caro saluto a te e a tutti i lettori!

2 commenti:

  1. Cara Linda grazie di cuore per aver ospitato la mia Associazione e per il tuo meraviglioso supporto. E' un grande piacere per me essere qui. Continua così e grazie per la persona sensibile che sei. Un abbraccio forte, Sofia

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    1. Grazie a te per questa lodevole iniziativa! Siete meravigliosi! <3

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