mercoledì 25 maggio 2016

Quel libro nel cassetto - COME SI FA RICERCA secondo ADELE VIERI CASTELLANO

Come ogni mese torna la rubrica #quellibronelcassetto dedicata ai consigli agli autori emergenti e non.
Oggi tratteremo un argomento molto interessante e importante legato alle ambientazioni storiche e lo faremo con un'Ospite d'Onore di questo mese, un'autrice a cui sono molto affezionata e che stimo particolarmente: ADELE VIERI CASTELLANO.
Adele escordisce nel 2012 con il romanzo Roma D.C Destino d'Amore. Autrice di diversi romanzi  editi da Leggereditore e Emma Books, ha conquistato i lettori con la serie Roma Caput Mundi e con altre opere, non solo a carattere storico.
E' una delle socie fondatrici dell'associazione EWWA, editor e traduttrice.




Quanto è importante la RICERCA in un testo storico? Quanto tempo dobbiamo riservare agli approfondimenti? Come, dove e quanto ricercare?
Ce ne parla Adele Vieri Castellano in un articolo da conservare e tenere bene a mente.





COME SI FA RICERCA




Fare ricerca per i vostri romanzi. Una bella sfida, ma come si fa? 
Innanzi tutto vediamo l’origine del termine “ricerca”: viene dal tardo latino circāre (fare il giro di qualcosa, andare intorno a qualcosa), che a sua volta deriva dalla pratica, durante la caccia, di far fare ai cani cerchi sempre più ampi per scovare la selvaggina. Noi scrittori siamo quindi cacciatori e, per trovare ciò che cerchiamo, dobbiamo avere un metodo (dal greco méthodos dove hodós significa via e mèta, condurre oltre), ovvero scegliere il percorso migliore per arrivare a destinazione.
Alla narrativa, non solo ottocentesca, ai suoi modelli e alle tecniche narrative, non pochi storici hanno guardato sempre con notevole interesse. Perché i romanzi di Charles Dickens, Gustave Flaubert e Thomas Mann, per citarne solo alcuni, rappresentano per noi testi “storici” narrativi, composti da una miscela variabile di osservazione documentaria, di invenzione e di tecniche della narrazione. Il romanzo storico può essere testimone di un’epoca o di un evento reale, che viene poi filtrato e arricchito dalla fiction.
Se siete autori di romanzi contemporanei il compito è piuttosto facile. Se invece volete scrivere un romanzo storico e magari non siete in possesso di una laurea specialistica, allora il compito è più complesso. In ogni caso, il primo consiglio è di procedere comunque con un certo metodo, al fine di offrire al lettore un testo realistico e pertinente al contesto in cui svolge la vostra vicenda.
La ricerca casuale o fatta con superficialità può risultare imprecisa e poco realistica. Tutto quello che scrivete, a meno che non si parli di fantasy o fantascienza, deve avere un minimo di concretezza e credibilità. Tutto ciò si ottiene raccontando il vero o una “presunzione del vero” basata su fatti, eventi e luoghi reali. Anche i personaggi storici possono essere utilizzati per i vostri fini, ma vanno rispettati e ricreati così come sono nel carattere, nell’aspetto, nelle idee.
Tanti e tanto diversi sono le fonti che selezionerete, i modi con cui cercherete di interpretarle, così come diverso sarà per ognuno il “montaggio” del romanzo. Quando si fa ricerca storica non ci sono prontuari, vademecum, guide di cui seguire le istruzioni ma esiste una regola: l’autore deve essere e rimanere un narratore e non deve mai diventare uno storico, perché il suo compito non è insegnare storia ma intrattenere il lettore. 
La maggior parte dei romanzi storici ha una “grande storia”. Via col Vento ha una trama che si sviluppa durante la guerra civile americana in cui la sua eroina, Scarlett O’Hara, si batte per salvare la tenuta di famiglia. La vicenda inventata della giovane donna è in primo piano, quella storica è sullo sfondo e così deve sempre essere.
Quando avrete scelto il vostro periodo storico, leggete quanto più possibile su di esso, a volte la lettura fornisce l’ispirazione. Ma attenzione: non si deve cercare tutto perché altrimenti il vostro romanzo non comincerà mai. Non annoiatevi, così non annoierete i lettori e non smettete di cercare mentre scrivete, la ricerca si fermerà solo alla fine del libro. Ricordate sempre però che il romanzo storico non può essere un’interpretazione arbitraria della Storia. Non abbiamo il diritto di modificarla a nostro piacimento ma possiamo arricchirla con l’avventura, possiamo suggerire interpretazioni che un vero storico non potrebbe mai fare. Il nostro paese è ricco di documenti, i nostri musei sono pieni delle testimonianze del passato. L’Italia è un museo a cielo aperto, utilizzatela.
Ma quando del periodo storico si conosce poco, si hanno pochi documenti da consultare o non ve ne sono affatto, come si fa? 
Di solito è preferibile lasciare alla fantasia la possibilità di strutturare la vicenda. Lo scrittore americano E.L. Doctorow dice che “Scrivere un romanzo è come guidare al buio su una strada di campagna tortuosa e sconosciuta con una debole coppia di fari. Tu puoi vedere lontano solo quanto questi ultimi permettono di fare.” 
Un altro consiglio?
Scrivete per scoprire cosa succede, a volte non avete idea di dove il libro stia andando, lo scoprirete piano piano.
Ma i personaggi storici come fanno a convivere con quelli fittizi? 
Bisogna renderli il più possibile credibili, utilizzando i dialoghi. 
E in un romanzo storico è meglio narrare in prima persona o in terza? 
Anche qui non esiste una regola precisa, né una scelta consapevole. Ricordiamoci solo che il grande svantaggio della prima persona è che non si può dare al lettore informazioni che l’eroe (o l’eroina) non sappiano da soli. Nella terza persona rischiate di annoiare alternando il punto di vista ma tutto è più facile: qui si possono mostrare eventi, personaggi, situazioni al lettore all’insaputa del vostro eroe/eroina e il vantaggio sarà quello di aumentare la suspense.
E le fonti? Come possiamo sapere che sono attendibili?  
Con il nostro giudizio, la nostra esperienza; se consultate un libro scritto da uno storico serio e pubblicato da un editore rispettabile allora potrete fidarvi. Per i siti vale lo stesso discorso: se sono di un’università non dovrebbero esserci problemi se, al contrario, non conoscete chi scrive l’articolo allora fare un doppio o un triplo controllo su quel materiale.
È obbligatorio scrivere una nota storica alla fine del vostro romanzo, per svelare al lettore ciò che è avete inventato e ciò che invece è storicamente avvenuto? 
No, non lo è ma è preferibile. Il lettore abbia il diritto di sapere quale sia la parte reale e quella inventata e dove trovare informazioni per approfondire la vicenda.

Adele Vieri Castellano Scrittrice






1. TESTIMONIANZE REPERIBILI: Scegliete un periodo storico di cui si abbiamo molte testimonianze, così da avere più scelta tra le fonti.

2. PERSONAGGI CREDIBILI: Inventare i personaggi adattandoli al tempo/luogo, farli parlare e agire sempre nel contesto storico in cui si svolge la storia.

3. DOCUMENTARSI CON I SAGGI: Documentatevi con testi storici/saggi e non con altri romanzi ambientati nello stesso periodo, a volte contengono errori storici.

4. USARE LA TERZA PERSONA: Lo storico è meglio scriverlo in terza persona per non confondere ulteriormente i lettori nell’alternarsi di eventi reali/inventati.

5. FEDELTA' STORICA: Non distaccatevi troppo dalla realtà storica: potrebbe trasformarsi in un romanzo fantasy.

6. DOSARE STORIA E INVENZIONE: Cercate di trovare un buon equilibrio tra accuratezza storica e invenzione.

7. DESTINARE TEMPO PER LA RICERCA: Stabilite un tempo per la scrittura e uno per la ricerca, nel giorno dedicato alla ricerca potrete verificare i punti critici e fare le modifiche.

8. LEGGERE DIARI E LETTERE DELL'EPOCA: Se possibile, leggete resoconti personali di quel periodo. Diari o lettere, che possono dare molti dettagli da un punto di vista personale.

9. VERIFICARE I FATTI STORICI: Ogni fatto storico che inserirete dovrete verificarlo e non solo su Wikipedia, che non è assolutamente affidabile.

10. LA STORIA NON E' LA PROTAGONISTA: Non fatevi trascinare dalla Storia, state scrivendo una fiction ma con parsimonia potrete prendervi alcune libertà.

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