Una casa in riva al mare, una notte magica e inaspettata, e un incontro atteso per venticinque anni possono fare la felicità?
Forse sì o, forse, si tratta solo di un’illusione, ma è stato quanto di più vicino al paradiso per me.
Ricordo l’ansia, l’eccitazione, il tormento, il cuore che batteva indiavolato prima di incrociare il suo sguardo e di sentirmi di nuovo come a casa, al sicuro. Quasi che quei venticinque anni non fossero mai esistiti, spazzati via dal nostro appuntamento, da una riunione che nessuno dei due si sarebbe mai aspettato.
Le chiacchiere di circostanza, l’imbarazzo iniziale, una cena consumata tra i ricordi del passato; è stato tutto così naturale, spontaneo. Poi, la distanza che si accorciava sempre di più, il desiderio di sfiorarsi e di percepire la pelle sotto i polpastrelli, la voglia di una vicinanza tangibile come la luna che, là fuori, illuminava la spiaggia deserta.
Quando lui mi attirò a sé, circondandomi le spalle con il braccio, mi sentii inspiegabilmente a mio agio e posai la fronte nell’incavo del suo collo. Avremmo potuto restare lì per ore, a coccolarci, con gli occhi chiusi e i sorrisi accennati sulle labbra.
L’attesa è eccitante quanto il sesso, quello spingersi oltre il limite consentito per poi ritrarsi, saggiando ogni sensazione di un corteggiamento boccheggiante.
Poi, i polpastrelli hanno iniziato a sfiorarmi lo sterno, a insinuarsi sotto le spalline della canotta e abbassarle, senza interrompere la carezza irresistibile che scendeva sui jeans e sulle mie cosce lievemente divaricate, intrecciate con le sue. (Continua...)
Racconto inserito nell'antologia Tutte le sfumature di Senza Sfumature (Delos digital)
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