mercoledì 23 settembre 2020

Segnalazione - UN PASTIS AL BAR MARCO di Morena Fellegara

Per la seconda publicazione Fratelli Frilli Editori, eccovi Un Pastis al Bar Marco di Morena Fellegara.
Andiamo a conoscerlo meglio!

 


 

SINOSSI: È domenica pomeriggio 22 marzo 1981 e al Bar Marco tra i tavoli da carte e il rumore dei flipper riecheggiano le partite di calcio. Tutti seguono la radiocronaca e controllano la schedina. A Sanremo, a pochi passi dai lustrini luccicanti del Casinò, dall’aristocratica clientela degli hotel dell’Imperatrice e dagli splendori delle ville liberty, il Bar illumina un quartiere sorto rapidamente, senza anima apparente ma stracolmo di umanità parallele. Qui sui tavoli del biliardo si sfiorano senza incontrarsi, destini impegnati a sopravvivere alla vita e vite impegnate a sopravvivere ad un destino. Vite in movimento apparente, vacuamente oscillanti al caso come la pallina della roulette, e destini sfilacciati, duri da mordere, incatenati ad un filo di necessità. Destini appesi al bancone del Bar Marco, fra un bicchiere di troppo e una sigaretta mai spenta, in attesa del tredici che ne cambierà per sempre segno e direzione. Una vincita milionaria, il furto della schedina, un mistero da risolvere in un intreccio di emozioni e traiettorie. Un ingorgo di miserie, furbizie, espedienti e sudore che trova la sua perfezione provvisoria nella geometria euclidea del biliardo, nella esatta corrispondenza della sponda, nella fredda pazienza del ragno che tesse l’ineludibile disegno della tela. Una melodia distillata in infinite modulazioni fra tonalità maggiori e minori, scale ascendenti e discendenti, alla ricerca di una cifra armonica che riempia e sazi gli spazi dell’anima ruota intorno a Mario, il barista-investigatore dalla debordante umanità.

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Morena Fellegara è nata nel 1975, secondogenita di un complicato parto trigemellare. Una nascita che segna un posto di mezzo in un destino ternario. Come il pallino che scorre sul levigato panno verde del biliardo del Bar Marco, punto di attrazione fra le due bocce. Come il suo lavoro di infermiera, punto di equilibrio fra tecnicalità e umanità, fra medici e pazienti. Un’articolazione triplice della realtà che si allunga sul suo tempo libero, scandito dal ritmo del triathlon. Questo è il suo romanzo numero uno, ma qualcosa suggerisce che è solo questione di tempo.

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