Ciao Amanda, bentornata nel mio blog. Partiamo dal tuo
pseudonimo, perché questa scelta letteraria?
Ciao Linda, è un piacere essere qui. La scelta dello
pseudonimo risale al mio primo romanzo. All’epoca mi sembrava la scelta
migliore visto che le ambientazioni erano rigorosamente straniere. Cambiarlo
adesso sarebbe un azzardo. Dovrei
iniziare da capo.
Quando si è accesa la scintilla della scrittura?
Ho sempre desiderato scrivere, ma per qualche inspiegabile
ragione non l’ho fatto fino alla sera in cui un amico, dopo aver appreso del
mio sogno nel cassetto, non mi ha spinto a vivere il sogno. Ed eccomi qui.
Hai degli autori che consideri tue Muse, e quanto c’è di loro
nei tuoi testi?
Charlotte Bronte è la mia Musa per quanto concerne i romanzi
storici. Per i contemporanei invece, specie per gli ironici, lo è Fannie Flagg.
Adoro le sue storie ambientate in quei paesini sperduti dell’Alabama, con personaggi
bizzarri che spesso rasentano l’assurdo.
Esordisci nel 2004 con “Uomini – Istruzioni per l’uso”. Di
cosa si tratta?
E’ un elaborato che ho mandato al Messaggero. All’epoca
Maurizio Costanzo teneva la rubrica "Caro
Diario" e cercava delle storie. Ho scritto e inviato questo mini racconto ironico
e me ne ha chiesti altri che ha poi pubblicato.
Nel 2005, esce “L’ha deciso il mare” (Mondadori) poi
ripubblicato dalla Literary Romance con il nuovo titolo “Quando una nave
s’incaglia l’ha deciso il mare”. Perché il romanzo storico?
Sono cresciuta con i classici. Scrivere uno storico è stato
naturale. Non avevo ancora preso in considerazione il contemporaneo, quello è
arrivato con il terzo romanzo.
Nel 2015, invece, pubblichi
“La voce del vento” e “Il mio abito dei sogni ha il velo bianco”,
entrambi con Rizzoli. CE Vs. Self
Publishing, chi la vince?
Una buona
CE offre ottima visibilità anche quando si tratta di una collana digitale.
Ovviamente ci sono diversi vincoli: titolo, cover, tagli, ecc. Se c’è buona
collaborazione, vince la CE. Se parliamo di guadagni, per gli ebook è meglio il
self, ovviamente se il libro vende molto. La scelta, sempre che si possa
scegliere, dipende da un insieme di cose.
Nel 2018, pubblichi “Una m@il di troppo” , libro a quattro
mani scritto con Simona Friio. Cosa ti affascina del romance ironico?
Ho esordito con il genere ironico, mi riferisco all’elaborato.
L’ironia caratterizza il mio carattere, il mio modo di parlare e di prendere la
vita. Sorridere è salutare per chi scrive e chi legge; ogni tanto non guasta.
Sempre lo stesso anno esce anche “A.A.A. Abito da sposa
cercasi”. Lasciacene un assaggio.
[...] «E comunque non ho mai sognato di indossare un abito da principessa, anzi. L’abito da sposa è per le spose.»
«E tu non eri una sposa?» mi domanda incuriosito.
«Ogni volta che mi addentro in questo discorso… È difficile da spiegare. È come il sesso e il dormire?»
A quelle parole Andrea mi guarda corrucciando la fronte, poi si alza e sposta leggermente la sedia per allungare meglio le gambe. «Scusa, ma ho bisogno di mettermi comodo, questa voglio proprio proprio sentirla. Illuminami» dice con un sorriso divertito.
«Perché nessuno mi prende sul serio quando dico questa cosa?» chiedo, quasi rivolta a me stessa. [...]
«E tu non eri una sposa?» mi domanda incuriosito.
«Ogni volta che mi addentro in questo discorso… È difficile da spiegare. È come il sesso e il dormire?»
A quelle parole Andrea mi guarda corrucciando la fronte, poi si alza e sposta leggermente la sedia per allungare meglio le gambe. «Scusa, ma ho bisogno di mettermi comodo, questa voglio proprio proprio sentirla. Illuminami» dice con un sorriso divertito.
«Perché nessuno mi prende sul serio quando dico questa cosa?» chiedo, quasi rivolta a me stessa. [...]
Nel luglio 2018, invece, pubblichi “C’era una volta, ma
anche no”, sequel di”Una m@il di troppo”, sempre in collaborazione con Simona
Friio. Cosa troveranno i lettori al suo interno?
Troveranno personaggi nuovi: Ambra, Mosè, zia Bice e altri.
Tutti sotto lo stesso tetto, nel casale che Silvia e Chris hanno adibito a
B&B. Ci sono gag simpatiche, situazioni tragicomiche e, ovviamente, una
love story.
Quali tematiche affronti e quale messaggio vuoi trasmettere?
Gli ironici sono nati solo per far sorridere, due letture brevi pensate per
trascorrere qualche ora all’insegna del buon umore. Dopo due storici e dei
contemporanei, in cui cerco di affrontare tematiche importanti, avevo voglia di
scrivere qualcosa di spensierato.
Qual è stato l’input per questa serie?
Il film "C’è Posta per
te". Ho persino il DVD che guardo almeno una volta l’anno.
Progetti futuri?
Con Simona contiamo di uscire con un nuovo romanzo a fine
anno. Nei primi mesi del 2019, salvo contrattempi, uscirò con un contemporaneo
strutturato in maniera leggermente diversa dal mio stile abituale. E poi
chissà…
È stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo
per tutto!
Grazie a te per l’ospitalità.
Per seguire Amanda AMANDA FOLEY PAGE
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