lunedì 9 gennaio 2017

INTERVISTA A ANTONIO SOBRIO



Ciao Antonio, benvenuto nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te. 

Sono del 1977, sono nato a Procida, un'isola in provincia di Napoli dove tuttora vivo dopo anni di esperienza lavorativa e di studio tra Napoli, Roma, Civitavecchia e altri paesi di Lazio e Campania. Sono un educatore, laureato in Scienze dell'educazione al Suor Orsola Benincasa di Napoli. Svolgo la mia attività prestando servizio in qualità di assistente specialistico presso scuole medie e superiori del posto e seguendo ragazzi adolescenti nello studio in attività pomeridiane, ma mi piace soprattutto dedicarmi alle mie passioni, prime tra tutte la scrittura, ma anche musica, come batterista autodidatta di vari generi, dal repertorio classico napoletano al metal estremo, e da alcuni anni ad un mercatino dell'usato a cui ho dato vita, sia reale che presente su internet, divenuto contenitore di un po' di tutto, dallo scambio-vendita di oggetti vari, a raccolta fondi per iniziative solidali, aiuto per persone bisognose, appelli, smarrimento animali ed oggetti, notizie utili, avvenimenti e così via, il mio piccolo orgoglio personale.

Sei un educatore e ti occupi di varie iniziative di carattere animalista e ambientalista. Parlacene.

In quanto essere umano, responsabile di inquinamento, riscaldamento globale, sfruttamento e maltrattamento di tutti gli esseri viventi, sento forte il dovere di battermi contro tutte le ingiustizie create dalla mia specie, a difesa dei più deboli. Tra questi sicuramente lo scalino più basso è occupato dagli animali che, oltre a non potersi difendere, non hanno neanche la possibilità di esprimere il proprio dolore e la propria sofferenza. Per questo da dieci anni sono diventato vegano, mi batto per diffondere maggiore consapevolezza riguardo l'alimentazione e tutte le conseguenze derivanti dal nutrirsi di prodotti di origine animale, dall'inquinamento del pianeta ai danni alla salute, soprattutto attraverso la scrittura, la realizzazione di video e la creazione di gruppi e pagine internet dedicate al tema, oltre ad occuparmi concretamente di raccolta fondi per la sterilizzazione dei randagi sul territorio procidano e di iniziative per la riduzione dei rifiuti, come la già citata creazione di un mercatino dell'usato con lo scopo, tra gli altri, di allungare quanto più possibile la vita degli oggetti spesso buttati pur essendo ancora utilizzabili.

Dove trovi il tempo per scrivere e quando si è accesa in te la scintilla della scrittura?

Il tempo per scrivere cerco di preservarlo lasciandomelo libero, e se non ci riesco il mio essere metodico mi porta a scrivere anche nei piccoli ritagli di tempo, mentre viaggio, mi sposto con i mezzi pubblici, durante uno spacco, una pausa, in seguito al venir meno di un impegno programmato, … Insomma l'importante è scrivere, così importante che nei i giorni in cui non ci riesco provo una spiacevole sensazione di incompletezza. 
Mi è sempre piaciuto ferlo, fin da bambino a scuola. Aspettavo con ansia ed entusiasmo il giorno del tema in classe. Alle scuole medie scrivevo poesie e testi per canzoni, ma la scintilla vera e propria si è accesa verso i sedici anni, in seguito ad un evento traumatico che ha stravolto la mia vita, divenendo una sorta di auto terapia che da allora non mi ha più abbandonato, pur evolvendosi nel tempo. 

Hai pubblicato diversi racconti.  Romanzo VS. Racconto, chi la vince?

Sicuramente il romanzo. I racconti che ho scritto più che altro erano a tema per la partecipazione a qualche concorso o raccolta, ma la maggior parte delle idee che mi vengono riguardano storie da romanzo. Trovo il racconto riduttivo e per certi versi forzato, dal momento che in poche pagine è difficile esprimere al meglio dei concetti e descrivere in maniera esauriente personaggi e situazioni, pur avendo il suo fascino, soprattutto nel dover trovare delle soluzioni proprio per racchiudere il tutto il poche pagine e riuscire ad esprimere al meglio i concetti che si vogliono veicolare, cercando di essere originali ed attirare l'attenzione e l'interesse del lettore.

Nel 2008 esce il tuo primo romanzo “Il governo terrestre”. Di cosa si tratta?

È una sorta di saggio romanzato che descrive uno scenario futuro in cui il mondo, sempre più inquinato e deturpato, dopo una serie di guerre civili e stravolgimenti, viene in gran parte conquistato e gestito dalla parte sana della popolazione, con lo scopo di riportare la vita alle origini, nel rispetto di natura ed altre specie viventi, pur mantenendo alcune importanti conquiste della civilizzazione, con la minaccia dei reduci del vecchio mondo sempre in agguato.

Con ilmiolibro.it hai pubblicato diversi romanzi. Consiglieresti questa piattaforma ai tuoi colleghi? Perché?

Non la uso più da anni. È sicuramente una buona piattaforma per promuovere i propri libri e creazioni letterarie, farsi conoscere attraverso il web pur non avendo un editore e spendendo quanto si vuole e si può. Da alcuni anni sono tuttavia passato ad un'altra piattaforma simile, youcanprint, che mi ha dato la sensazione di maggiore qualità ed internazionalità. 
In ogni caso trovo il selfpublishing e le tante piattaforme esistenti un'ottima iniziativa adatta a tutti gli appassionati, al passo con i tempi e democratica, in cui tutti hanno le stesse possibilità ed è il pubblico a decretare chi merita e chi meno, in base ai propri gusti e tendenze., dando la possibilità di pubblicare senza spendere tanto e vendere le proprie opere in tutto il mondo in maniera semplice, veloce e conveniente.

Nel 2014 esce “Maria, storia di una donna procidana” e successivamente “Procida – Il mistero del venerdì Santo”. Possiamo dichiarare che la tua ispirazione nasce anche dall’amore per la tua terra?

Sicuramente l'amore per la mia terra è una costante fonte di ispirazione, oltre a rappresentare il naturale contesto dove ambientare molte delle mie storie, alcune delle quali autobiografiche o di ispirazione autobiografica. Anche perché è il luogo che conosco di più, sia fisicamente che storicamente e culturalmente, e dovendo sceglierne uno dove ambientare le mie storie è naturale che opti per Procida. 
"Maria, storia di una donna procidana", in particolare, riguarda la storia di mia nonna, che ho solo curato, nato come un omaggio da farle in occasione di un suo compleanno, insieme a mia zia, sua figlia, ma che ha poi catturato l'interesse della casa editrice Fioranna che ha voluto pubblicarne anche una seconda edizione con traduzione in francese.   
"Procida – Il mistero di venerdì Santo" è nato invece dopo la lettura di "Angeli e demoni" di Dan Brown, prendendo spunto per ambientare un thriller che desse la possibilità al lettore di conoscere le bellezze paesaggistico-artistico-culturali di Procida così come ha fatto l'autore americano con Roma, con ottimi risultati.

Nel 2016 pubblichi “Al di là dell’apparenza”. Daccene un assaggio.

"Al di là dell'apparenza" nasce invece da un'esperienza lavorativa fatta nel 2011 presso un istituto per disabili psico-fisici di Monterotondo, in provincia di Roma, in cui mi sono trovato a seguire un ragazzo autistico piuttosto grave e problematico. Un'esperienza andata male e durata appena dieci giorni, con la quale ho voluto riconciliarmi proprio attraverso la scrittura di un libro in cui il finale venisse completamente stravolto. 
Nello specifico si tratta di un giallo in cui gli ospiti dell'istituto giocheranno un ruolo fondamentale nella risoluzione del caso. Anche in questa circostanza la storia rappresenta più che altro un pretesto per far conoscere al lettore il mondo della disabilità, in maniera diversa dal convenzionale e filtrata secondo le mie personali idee ed esperienze, sforzandomi di farlo senza retorica, ipocrisia e perbenismo.

E, sempre nello stesso anno, esce “Le risposte che cercavo”. Cosa troveranno i lettori al suo interno?

"Le risposte che cercavo" riguarda la rielaborazione della trilogia dei miei romanzi di formazione "Come Michael Jackson?", "Aspirante messia" e "Salvare il pianeta o contribuire a distruggerlo?" in un unico testo in cui sono riportate le fasi salienti della mia esperienza di vita; in particolare a partire dai sedici anni, età in cui un evento traumatico me l'ha stravolta, producendo in me un cambiamento totale e portandomi ad iniziare un percorso durato circa quindici anni, conclusosi intorno ai trentatré anni in maniera sorprendente ed inaspettata. 



http://www.youcanprint.it/fiction/fiction-generale/le-risposte-che-cercavo-9788892643086.html




Quali tematiche affronti e quale messaggio vuoi trasmettere?

Le tematiche affrontate nel testo sono quelle a cui tengo maggiormente e precedentemente descritte, non fosse altro perché riguardano il racconto della mia vita. Un modo per far conoscere al lettore come determinate idee sono nate, cresciute e si sono evolute dentro di me, in seguito alle esperienze vissute, con la stessa gradualità. Gradualità che potrebbero favorirne condivisione e fruizione, proprio perché ricalca lo stesso percorso, evitando ai meccanismi di difesa di entrare in azione, come fanno spesso automaticamente di fronte a tematiche con cui ci si approccia per la prima volta, tendendo a prenderne le distanze per preservare la propria integrità psichica ed il modo di essere e pensare costituito in ognuno di noi che, con il passare degli anni, diventa sempre più difficile modificare e mettere in discussione.

Una curiosità sul libro?

Inizialmente scrivevo i miei testi in terza persona, pur riguardando mie esperienze personali, così come ho fatto all'interno della trilogia, affinché non fosse chiaro al lettore che ne fossi io il protagonista e mantenere un certo distacco che le rendesse generalizzabili. Per la loro rielaborazione ho preferito tuttavia riadattare il tutto in prima persona, proprio perché lo scopo è di testimoniare la mia esperienza e condividerla con più persone possibili, lasciando una traccia del mio passaggio e sperando di contribuire a diffondere maggiore conoscenza e consapevolezza di noi stessi, della vita e del mondo in cui viviamo.

Perché un'autobiografia?

Non ho la pretesa che la mia vita debba interessare agli altri, ma di certo credo che possa essere utile a tutti coloro che anno vissuto esperienze simili alla mia e non solo, magari traendone conforto e guida, oltre al piacere della lettura legato a situazioni e sensazioni comuni a tutti e nelle quali è bello rifugiarsi. In modo particolare per quanto riguarda l'infanzia, gli amori, le gioie, i ricordi. Se avessi pensato che quello che ho scritto non potesse servire a nessuno non lo avrei mai pubblicato. Credo sia il libro migliore che abbia scritto finora, soprattutto perché spontaneo, autentico e senza forzature né adattamenti. Almeno secondo i miei gusti.

Hai altri progetti in cantiere?

Progetti in cantiere ne ho tanti. Intanto sto adattando il testo de “Il mistero di venerdì Santo” a sceneggiatura per la realizzazione di un lungometraggio ispirato al libro che dovrebbe iniziare ad aprile, a Procida, con la partecipazione di attori non professionisti del posto. In più sto scrivendo il seguito de “Le risposte che cercavo” con in sospeso bozze di varie altre idee, aspettando il momento e l'ispirazione giusti per riprenderle, tra cui un romanzo alla Orwell, uno divertente ed altri di narrativa varia. L'importante è avere sempre la voglia, gli stimoli e la motivazione  per continuare, e che spero non verranno mai a mancare. 

È stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo!

Piacere mio. Grazie dello spazio concessomi. Approfitto per ringraziare tutti i blogger grazie ai quali noi autori emergenti abbiamo la possibilità di farci conoscere e continuare ad alimentare il nostro sogno, sentendoci, seppur per pochi momenti, protagonisti, come dei “veri scrittori”! 

Per seguire Antonio      ANTONIO SOBRIO




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