Ciao e grazie a te per avermi
ospitata! Sono una sognatrice incallita e cerco di riempire le mie giornate di
lucida follia e di un pizzico di umorismo. Ho 48 anni, due figli grandi che
adoro, un marito meraviglioso e una gatta terribile di nome Backy. Sono
impiegata comunale e scrivo nel tempo libero, soprattutto la sera. Oltre alla
scrittura, la cui passione è nata ancora quando ero bambina, adoro leggere,
soprattutto fantasy e romance, andare al cinema e ascoltare la musica di Mika,
cantante che adoro. Sono anche una blogger, sebbene il tempo per gestire il mio
blog sia sempre più difficile da trovare. Cerco di essere sempre ottimista e di
vedere, pertanto, il bicchiere mezzo pieno.
Il diploma presso l’Istituto
Magistrale e il lavoro di impiegata. Dove trovi il tempo per scrivere e come si
è accesa questa tua passione?
Il tempo per scrivere è sempre
poco, ma sono fermamente convinta che se una persona “vuole” fare una
determinata cosa, il tempo lo trova! Generalmente preferisco scrivere di sera,
quando la situazione in casa è, diciamo, più tranquilla.
Ho iniziato a scrivere
poesie all’età di otto anni e una è stata anche pubblicata sul “Messaggero dei
ragazzi”, un giornalino che usciva mensilmente e di cui conservo quella copia
gelosamente, ben nascosta in un cassetto di casa. Successivamente, ho iniziato
a scrivere prima racconti, poi romanzi brevi, che ho sempre tenuto nel
cassetto. Poi, nel 2007, mi sono decisa a provare a pubblicare un fantasy che
avevo appena finito di scrivere: “Lisa Verdi e il ciondolo elfico”, che è stato
subito pubblicato dalla casa editrice 0111 edizioni di Milano. Il romanzo ha
riscosso un ampio successo, tanto che sono stata costretta dai lettori a
scriverne i seguiti! Poi, la passione per la scrittura è aumentata e non mi
sono mai fermata, arrivando a pubblicare dodici libri.
Il tuo esordio avviene nel 2007
con il primo capitolo della serie dedicata a “Lisa Verdi”, definito “Miglior
Fantasy dell’anno” dall’Associazione Culturale di Milano. Cosa ricordi di
questa esperienza?
E’ stata un’esperienza
meravigliosa. Ricordo che mi trovavo davanti al PC, quando ho ricevuto la
mail dalla casa editrice, che mi comunicava di aver vinto questo premio. Sono
scoppiata a piangere e a ridere contemporaneamente, saltando per la casa come
una pazza. Allora, mia figlia era piccola e si è pure spaventata, perché
sembravo davvero una folle, che aveva perso il controllo della situazione!
Ricordo di aver pensato… ma allora non faccio proprio così schifo come autrice!
Nel 2011 esce il romanzo “I
guardiani delle anime”, primo capitolo delle serie omonima e, nel 2012,
pubblichi “La rosa e il pugnale” entrambi vincitori di un importante
riconoscimento al Premio Nazionale “Cittadella”. Cosa ne pensi dei concorsi
letterari? Aiutano realmente un autore a farsi conoscere?
Anche in questo caso, quando ho
ricevuto la comunicazione per il ritiro dei premi, sono caduta dalla sedia (o
quasi, insomma!). Ero felicissima! Sono andata a ritirare personalmente i
riconoscimenti, davanti a un pubblico incredibile. Io allora ero più timida e
impacciata e ricordo di aver parlato davanti alla gente con imbarazzo,
arrossendo come un bel pomodoro maturo. Questi due premi mi hanno aiutata molto,
sia perché mi hanno consentito di farmi conoscere da un pubblico più ampio, sia
perché chi già mi conosceva come autrice, mi ha apprezzata ancora di più,
andando a leggere altri miei romanzi. Quindi, credo sia davvero importante
partecipare a qualche concorso. Mi rivolgo agli autori che ci leggeranno:
iscrivetevi a questi concorsi letterari, potreste essere voi i vincitori e, in
ogni caso, vi permetteranno comunque di farvi conoscere di più.
Nel 2014 pubblichi il romanzo
“Brilliant – Ali di Fata” che vince il secondo premio come “Miglior Fantasy
Italiano” al Premio “Cittadella” del 2016. Perché il fantasy?
Un grande premio, questo, che mi
ha lasciata senza parole. Sono rimasta “imbambolata” per una settimana,
cercando di accettare l’idea di aver vinto un riconoscimento così immenso.
Perché ho scelto di scrivere fantasy? Innanzitutto vorrei precisare che io non
scrivo fantasy classico, ma paranormal romance o urban fantasy. Questo è il mio
genere preferito perché, essendo io un’incallita sognatrice, col fantasy posso
dare sfogo a tutte le mie idee e vagare per mondi e situazioni “irreali”, o
comunque difficili da adottare nella vita quotidiana e nella realtà di tutti i
giorni.
Tra le tue pubblicazioni molti
tuoi lavori sono Serie o Saghe. Perché questa scelta?
Ho pubblicato quasi tutte saghe
perché, dopo la prima esperienza di "Lisa Verdi", ho capito che la maggior parte
dei miei lettori voleva continuare a leggere il seguito, chiedendomelo spesso a
gran forza. Faccio un esempio. Quando ho scritto il primo romanzo della saga de
“I Viaggiatori del Tempo” , pubblicata dalla casa editrice Dri di Treviso (saga
che viene portata da quattro anni nelle scuole medie del Veneto e che sta
riscuotendo un grande successo!), e dedicato ai ragazzi della prima media, sono
stata praticamente “obbligata” dai miei giovani lettori a scrivere
immediatamente i seguiti. E’ stata un’esperienza meravigliosa!
Nel 2016 esce il
paranormal-romance “Pensavo di essere morta (invece mi sbagliavo)”. Cosa
troveranno i lettori al suo interno?
Vi troveranno una delicata e
soprattutto passionale storia d’amore, un pizzico di fantasy, humor e qualche
scena piccante. Ho adorato scrivere questo romanzo, dalla prima all’ultima
parola. L’ho scritto in un mese e mezzo, non riuscivo a fermarmi! Sono molto
soddisfatta del risultato finale e ora spero davvero che possa piacere anche ai
miei lettori, che non troveranno la solita M.P.Black, ma un’autrice più romance
e, anche, più spiritosa.
Qual è stato l’input per questo
romanzo?
L’idea di scrivere il romanzo mi
è balenata qualche tempo fa, dopo aver visto il film “Al di là dei sogni” con
Robin Williams. Senz’altro uno dei miei film preferiti! Ho cominciato a
elaborare mentalmente la trama, a crearmi il personaggio della cattiva (Sue) e
della buona (Sarah), a pensare di ambientarlo a New York, anche se poi,
passando per il Cielo, sono finita in Cornovaglia. Essendo poi “esperta”, diciamo,
in materie paranormali e appassionata alle storie di fantasmi, etc… non mi è
stato difficile elaborare la trama.
Quali tematiche affronti e quale
messaggio vuoi trasmettere?
La più importante è quella del
bene e del male. Mi spiego meglio. Ho cercato di far capire ai lettori che non
siamo mai solo “buoni” o solo “cattivi”. Così, ho creato il personaggio di Sue,
ragazza in carriera, cattiva, amante del sesso sfrenato, che solo quando muore
si pente di quanto ha compiuto in vita. Fortunatamente, le viene data una
seconda possibilità. Così, nel nuovo corpo di Sarah Wood, una ragazzina dolce e
delicata che vive in Cornovaglia, Sue riesce finalmente a riscattare se stessa
e gli errori compiuti nella sua vita passata.
Perché la fusione di romance e paranormal,
peraltro da me particolarmente apprezzata?
Amo i paranormal romance, o i
romance con un pizzico di paranormal. Trovo che siano davvero un’accoppiata
vincente. Perché mi danno la possibilità, essendo io molto romantica, di unire
il fantasy al romanticismo, creando storie appassionanti, e spesso frizzantine.
Sei membro dell’associazione
EWWA. Di cosa si occupa nello specifico e la consiglieresti alle tue colleghe?
Ewwa è un’associazione che si
occupa di scrittura al femminile, permettendo alle socie di interagire tra di
loro e di far conoscere le proprie opere. Organizza annualmente grandi eventi,
che vedono sempre la partecipazione di un gruppo considerevole di persone. Finalmente
abbiamo un’organizzazione che dà voce alla donne e alla scrittura delle donne.
Scrittura che, fino a pochi anni fa, era comunque sottostimata o poco valutata.
Hai qualche altro progetto in
cantiere?
Certo! Presto comincerò a
scrivere un nuovo fantasy per ragazzi per la casa editrice Dri e ho un romanzo
che mi gira per la testa (un semplice romance, senza l’aggiunta del paranormal),
che spero di riuscire a elaborare quanto prima.
È stato un piacere ospitarti nel
mio blog. In bocca al lupo!
Grazie a te e ai lettori!
Per seguire M. P. Black M. P. BLACK
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