Ciao Francesca, benvenuta nel mio blog. Raccontaci qualcosa
di te.
Ciao Linda, grazie a te per avermi invitato.
Sono Francesca, ho 39 anni e sono
nata e cresciuta a Novara. Sono stata cittadina per quasi un trentennio ma da
diversi anni vivo nella campagna circostante con mio marito e i nostri figli. Otto
anni fa ho scelto di lasciare il lavoro e fare la mamma a tempo pieno. Una
decisione che ha cambiato in meglio la mia vita, dandomi modo di scoprire il
lato più umano delle persone e ciò che di me ancora ignoravo. Oggi amo la buona
compagnia e la solitudine, il vociare dei bambini e il silenzio della natura,
gli aromi della cucina e l’odore della terra, la consistenza delle pagine di carta
e il rumore dei tasti del pc.
Il diploma come Perito Aziendale
Corrispondente in lingue estere e l’impiego presso la gestione amministrativa di
un’azienda agricola. Dove trovi il tempo per scrivere?
Il tempo non basta mai persino
quando ne abbiamo a sufficienza! Diciamo che, aiutando mio marito nella
gestione amministrativa dell’azienda di famiglia, posso lavorare da casa e
riesco a gestire l’impegno conciliandolo sia con le esigenze familiari che
quelle personali. Amo scrivere la mattina, quindi cerco di ritagliarmi dei
momenti mentre i bambini sono a scuola. Anche la notte a volte è produttiva,
anche se a scapito della stanchezza.
Di te dichiari: “Affascinata dai
racconti che ascoltavo quando ero bambina, ho sempre amato immedesimarsi nelle
parole dalla nonna. In un periodo storico difficile, in una famiglia che,
nonostante l’amore, nascondeva una profonda sofferenza.” Parlacene.
Sono cresciuta con lei e da
figlia unica e unica nipote ho ricevuto attenzioni e tempo che mi hanno aiutato
a conoscere in modo approfondito la vita di un’epoca passata e ormai quasi
sconosciuta a molti, o almeno ai più giovani. Sono sempre stata affascinata dal
periodo a cavallo delle due guerre, nonostante si tratti di decenni difficili e
caratterizzati dal sacrificio. Ho ascoltato le vicende dei miei antenati, che
sotto molti aspetti potevano essere quelle di una qualsiasi altra famiglia,
comprendendo che ciò che vivo oggi deriva da quello che è stato allora. Da qui
il desiderio di scrivere una storia.
Tra le tue passioni ci sono anche le letture per bambini.
Hai mai pensato di tentare con la letteratura per l’infanzia?
Sì Linda, ci ho pensato e ho
scritto alcune favole. Due saranno pubblicate tra un paio d’anni da una casa
editrice specializzata in editoria per l’infanzia e una, alla quale sono
particolarmente affezionata è ancora alla ricerca di una casa editrice.
Scrivere per i bambini allena la fantasia e fa bene al cuore. Inutile dire che
i miei bimbi sono entusiasti.
Collabori con i blog “Gli
scrittori della porta accanto” e “Cultura al femminile”. Di cosa ti occupi
nello specifico?
Per il primo mi occupo di cucina,
scrivendo un articolo al mese dedicato ai prodotti di stagione, e recensisco
libri di autori emergenti. Per il secondo invece recensisco libri di autori
noti e di emergenti. Entrambe belle esperienze di crescita personale.
Hai collaborato alla realizzazione del libro “L’appetito
vien leggendo” di AA. VV. Di cosa si tratta?
Insieme agli autori che fanno
parte del blog 'Gli scrittori della porta accanto' è stato pubblicato un libro
che raccoglie le ricette dei nostri libri. Io mi sono dedicata alla tradizione
parmense, con un finale tutto altotesino.
Hai partecipato al Premio Piemonte Letteratura e ti sei
classificata terza, successivamente hai vinto anche un Contest. Cosa ne pensi
dei concorsi letterari? Aiutano realmente un autore?
Se seri e organizzati bene possono
dare visibilità. Sicuramente poi subentra una piccola dose di soddisfazione
personale nel raggiungere un traguardo e ritirare un premio. Sono occasioni per
fare conoscenze interessanti, in modo che la catena delle cose nuove da
imparare non si spezzi.
Nel 2015 esordisci con il romanzo storico “Il tempo delle
lucciole”. Cosa troveranno i lettori al suo interno?
“Il tempo delle lucciole” è un
romanzo storico formativo ambientato nel primo dopoguerra. È la storia della
mia famiglia paterna, romanzata per risultare una lettura accattivante e
coinvolgente, senza però alterare il filo conduttore della vicenda, che resta
reale. Amo definirlo un libro di piccole cose e grandi sentimenti. Una saga
familiare di persone comuni, che hanno contribuito a creare la storia, non
quella con la S maiuscola, ma quel passato che ha reso possibile il nostro
presente.
Quali tematiche affronti e quale messaggio vuoi trasmettere?
La vicenda è incentrata su un
rapporto conflittuale padre figlia e sulle dinamiche familiari dell’epoca.
Credo nell’importanza della conoscenza delle origini, delle radici, perché senza
di esse guardiamo al futuro senza sapere quanto sia stato importante il
passato. Ai giorni nostri i giovani poco ricordano del secolo scorso, gli anni
dei loro bisnonni o dei nonni ed è un vero peccato. Dal loro vissuto potrebbero
trarre grandi insegnamenti.
Qual è stato l’input per questo libro?
Sono stata spinta dal desiderio
di mantenere una promessa fatta non solo alla mia nonna, mancata 10 anni prima
della pubblicazione del romanzo, ma anche a me stessa. Sarei stata in grado di
scrivere, di arrivare alla fine, di produrre qualcosa che avesse un senso e
fosse piacevole? Non ne avevo idea e per conoscere la risposta ho dovuto
provare e mettermi alla prova. Il risultato è stato buono e la gratificazione
nel donare il libro ai miei genitori e ai miei figli grande. Una promessa
mantenuta e un piccolo traguardo raggiunto; quello che ne è seguito è un valore
aggiunto.
Hai altri progetti in cantiere?
Sto scrivendo il seguito de “Il
tempo delle lucciole” e collaborando con un’illustratrice per la favola
“Biscotto e Leo amici per la coda” in attesa di pubblicazione. C’è una nuova
favola che frulla per la testa e spero di scrivere in primavera, così come una
raccolta di storie tutte al femminile. Beh, ci sarebbe anche altro, ma quello
che la mente po’ contenere le mani a volte faticano a mettere in pratica,
quindi, tempo al tempo.
È stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo!
Grazie a te Linda per la bella chiacchierata e un saluto a
tutti i lettori.
Per seguire Francesca FRANCESCA GNEMMI
Grazie ancora per avermi ospitata nel tuo salotto e un augurio di buona lettura a tutti coloro che vorranno leggere "Il tempo delle lucciole". Francesca
RispondiEliminaGrazie a te :)
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