lunedì 2 gennaio 2017

INTERVISTA A FRANCESCA GNEMMI



Ciao Francesca, benvenuta nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.

Ciao Linda, grazie a te per avermi invitato.
Sono Francesca, ho 39 anni e sono nata e cresciuta a Novara. Sono stata cittadina per quasi un trentennio ma da diversi anni vivo nella campagna circostante con mio marito e i nostri figli. Otto anni fa ho scelto di lasciare il lavoro e fare la mamma a tempo pieno. Una decisione che ha cambiato in meglio la mia vita, dandomi modo di scoprire il lato più umano delle persone e ciò che di me ancora ignoravo. Oggi amo la buona compagnia e la solitudine, il vociare dei bambini e il silenzio della natura, gli aromi della cucina e l’odore della terra, la consistenza delle pagine di carta e il rumore dei tasti del pc.

Il diploma come Perito Aziendale Corrispondente in lingue estere e l’impiego presso la gestione amministrativa di un’azienda agricola. Dove trovi il tempo per scrivere?

Il tempo non basta mai persino quando ne abbiamo a sufficienza! Diciamo che, aiutando mio marito nella gestione amministrativa dell’azienda di famiglia, posso lavorare da casa e riesco a gestire l’impegno conciliandolo sia con le esigenze familiari che quelle personali. Amo scrivere la mattina, quindi cerco di ritagliarmi dei momenti mentre i bambini sono a scuola. Anche la notte a volte è produttiva, anche se a scapito della stanchezza.

Di te dichiari: “Affascinata dai racconti che ascoltavo quando ero bambina, ho sempre amato immedesimarsi nelle parole dalla nonna. In un periodo storico difficile, in una famiglia che, nonostante l’amore, nascondeva una profonda sofferenza.” Parlacene.

Sono cresciuta con lei e da figlia unica e unica nipote ho ricevuto attenzioni e tempo che mi hanno aiutato a conoscere in modo approfondito la vita di un’epoca passata e ormai quasi sconosciuta a molti, o almeno ai più giovani. Sono sempre stata affascinata dal periodo a cavallo delle due guerre, nonostante si tratti di decenni difficili e caratterizzati dal sacrificio. Ho ascoltato le vicende dei miei antenati, che sotto molti aspetti potevano essere quelle di una qualsiasi altra famiglia, comprendendo che ciò che vivo oggi deriva da quello che è stato allora. Da qui il desiderio di scrivere una storia.

Tra le tue passioni ci sono anche le letture per bambini. Hai mai pensato di tentare con la letteratura per l’infanzia?

Sì Linda, ci ho pensato e ho scritto alcune favole. Due saranno pubblicate tra un paio d’anni da una casa editrice specializzata in editoria per l’infanzia e una, alla quale sono particolarmente affezionata è ancora alla ricerca di una casa editrice. Scrivere per i bambini allena la fantasia e fa bene al cuore. Inutile dire che i miei bimbi sono entusiasti.

Collabori con i blog “Gli scrittori della porta accanto” e “Cultura al femminile”. Di cosa ti occupi nello specifico?

Per il primo mi occupo di cucina, scrivendo un articolo al mese dedicato ai prodotti di stagione, e recensisco libri di autori emergenti. Per il secondo invece recensisco libri di autori noti e di emergenti. Entrambe belle esperienze di crescita personale.

Hai collaborato alla realizzazione del libro “L’appetito vien leggendo” di AA. VV. Di cosa si tratta?

Insieme agli autori che fanno parte del blog 'Gli scrittori della porta accanto' è stato pubblicato un libro che raccoglie le ricette dei nostri libri. Io mi sono dedicata alla tradizione parmense, con un finale tutto altotesino.

Hai partecipato al Premio Piemonte Letteratura e ti sei classificata terza, successivamente hai vinto anche un Contest. Cosa ne pensi dei concorsi letterari? Aiutano realmente un autore?

Se seri e organizzati bene possono dare visibilità. Sicuramente poi subentra una piccola dose di soddisfazione personale nel raggiungere un traguardo e ritirare un premio. Sono occasioni per fare conoscenze interessanti, in modo che la catena delle cose nuove da imparare non si spezzi.

Nel 2015 esordisci con il romanzo storico “Il tempo delle lucciole”. Cosa troveranno i lettori al suo interno?

“Il tempo delle lucciole” è un romanzo storico formativo ambientato nel primo dopoguerra. È la storia della mia famiglia paterna, romanzata per risultare una lettura accattivante e coinvolgente, senza però alterare il filo conduttore della vicenda, che resta reale. Amo definirlo un libro di piccole cose e grandi sentimenti. Una saga familiare di persone comuni, che hanno contribuito a creare la storia, non quella con la S maiuscola, ma quel passato che ha reso possibile il nostro presente.



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Quali tematiche affronti e quale messaggio vuoi trasmettere?

La vicenda è incentrata su un rapporto conflittuale padre figlia e sulle dinamiche familiari dell’epoca. Credo nell’importanza della conoscenza delle origini, delle radici, perché senza di esse guardiamo al futuro senza sapere quanto sia stato importante il passato. Ai giorni nostri i giovani poco ricordano del secolo scorso, gli anni dei loro bisnonni o dei nonni ed è un vero peccato. Dal loro vissuto potrebbero trarre grandi insegnamenti.

Qual è stato l’input per questo libro?

Sono stata spinta dal desiderio di mantenere una promessa fatta non solo alla mia nonna, mancata 10 anni prima della pubblicazione del romanzo, ma anche a me stessa. Sarei stata in grado di scrivere, di arrivare alla fine, di produrre qualcosa che avesse un senso e fosse piacevole? Non ne avevo idea e per conoscere la risposta ho dovuto provare e mettermi alla prova. Il risultato è stato buono e la gratificazione nel donare il libro ai miei genitori e ai miei figli grande. Una promessa mantenuta e un piccolo traguardo raggiunto; quello che ne è seguito è un valore aggiunto.

Hai altri progetti in cantiere?

Sto scrivendo il seguito de “Il tempo delle lucciole” e collaborando con un’illustratrice per la favola “Biscotto e Leo amici per la coda” in attesa di pubblicazione. C’è una nuova favola che frulla per la testa e spero di scrivere in primavera, così come una raccolta di storie tutte al femminile. Beh, ci sarebbe anche altro, ma quello che la mente po’ contenere le mani a volte faticano a mettere in pratica, quindi, tempo al tempo.

È stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo!

Grazie a te Linda per la bella chiacchierata e un saluto a tutti i lettori.

Per seguire Francesca   FRANCESCA GNEMMI

2 commenti:

  1. Grazie ancora per avermi ospitata nel tuo salotto e un augurio di buona lettura a tutti coloro che vorranno leggere "Il tempo delle lucciole". Francesca

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