giovedì 19 gennaio 2017

Quel libro nel cassetto - TREMATE! LE STREGHE RITORNANO. SEMPRE di Alessandra Paoloni

Torna l'appuntamento #quellibronelcassetto, per il mese di Gennaio ospito un'Autrice che stimo moltissimo e una Grande Amica: ALESSANDRA PAOLONI.
Alessandra Paoloni esordisce nel 2008 con il romanzo Brevi monologhi in una sala da ballo di fine Ottocento, ha all'attivo una decina di romanzi pubblicati in self-publishing e case editrici, tra cui ricordiamo Newton Compton e Delos Digital.
Organizzatrice di eventi presso la ProLoco A. Rodari e bibliotecaria volontaria.




Con Alessandra approfondiremo il tema della STREGONERIA; un argomento dibattuto, gettonato, che attira da sempre un vasto pubblico di autori, lettori e spettatori.
Chi non si è lasciato affascinare da un grimorio, dalle leggende che narrano di Streghe e Demoni, Maledizioni e Incantesimi? Ma come si affronta un argomento così ampio e variegato? In quali errori non cadere? Ce lo spiega Alessandra in questo interessante articolo.




TREMATE! LE STREGHE RITORNANO. SEMPRE





È una delle figure più abusate e amate della letteratura, del cinema e di ogni forma di arte: quella della strega. La stregoneria e la magia sono temi che forse più di molti altri hanno sempre catturato e affascinato l'immaginario collettivo, e che hanno trovato fin da subito un posto predominante nella letteratura. Ritroviamo le streghe nei romanzi fantastici così come in quelli rosa, e la figura della strega è talmente sfaccettata che bene si conforma a qualsiasi genere letterario. 
Ma quando e dove nasce il termine strega e perché colpisce così tanto l'immaginazione dell'uomo? Il termine deriva dal latino strix, un rapace notturno, ma molte sono state le sue rappresentazioni nel corso dei secoli. La strega ha mutato molto spesso forma e aspetto, rappresentando ora il Male e ora il Bene. 

Se si fa riferimento alla Storia, come tutti ben sapremo, le streghe (o presunte tali) sono state perseguitate e uccise, anche se nemmeno una potenza forte e decisa come quella della Chiesa è mai riuscita a debellare un fenomeno che, al contrario, si è evoluto nei secoli. Streghe erano considerate un tempo coloro che praticavano culti pagani, esoterici, associati molto spesso al demonio. Con la civilizzazione e il mutare dei tempi, e della mentalità umana, la strega ha assunto un significato diverso e oggi viene utilizzato nel linguaggio comune anche come dispregiativo o semplice appellativo goliardico.
I tempi cambiano e la letteratura con essi: da Madea alle sacerdotesse del Ciclo di Avalon, dalle giovani liceali de I diari delle streghe ai ragazzi speciali della saga The Prodigium Trilogy. Autori classici come Ovidio o Shakespeare (tanto per citarne soltanto un paio) hanno inserito streghe nelle proprie opere o il tema della stregoneria, ma anche autori moderni come C.S Lewis o contemporanei come King non hanno disprezzato l'uso di questa creatura leggendaria. 
Ciascun autore ha fatto propria la figura della strega anche se, a pensarci bene, molti sono i tratti comuni che si associano a questo nome. 

Il termine strega si è contrapposto molto spesso a quello di fata, conferendo a quest'ultimo delle qualità positive rispetto all'altra. Entrambe però sono dotate di poteri magici, così come vuole la tradizione. E anche in questo campo, la fantasia umana si è sbizzarrita e continua tuttora a farlo. La strega può possedere molti poteri tra cui la telecinesi, la trasfigurazione, o può elaborare complicate pozioni che possono provocare addirittura la morte. La strega non ha limiti, e più la fantasia dell'autore spazia, più lei può dominare la forza della natura e quella dell'uomo.
È bene considerare una strega come se fosse un microcosmo di emozioni, poteri e capacità. Essa conduce le fila della narrazione e da lei molto spesso dipendono i destini di molti. Quando si narra di streghe, stregoni e via discorrendo è bene conoscere quello che bolle in pentola, ovvero sapere quali strumenti, secondo la tradizione, utilizzavano e utilizzano ancora oggi le streghe. È bene appuntarsi gli ingredienti magici, piante e pietre dai poteri medicamentosi oppure fatali, come se ce li avessimo a portata di mano e fossimo noi a doverli mescolare nella nostra cucina. 
Su questo argomento sono stati scritti moltissimi libri e il web è ricco di siti che citano l'Inquisizione, la caccia alle streghe fino ad arrivare alla più moderna Wicca. 

Tutto ciò che fa una strega, se poteva essere mistero per gli uomini del passato, non lo è più per noi uomini moderni. Grimori, bacchette magiche, animali aiutanti (il familio, che è quasi sempre rappresentato da un gatto, in genere nero come la notte), sono elementi di cui bisogna tener conto senza alcun timore. È l'uso che ne fa la strega, e l'autore, a determinare il flusso degli eventi della narrazione. 
Cappelli a punta, mantelli scuri, voce gracchiante e naso adunco sono qualità che possiamo ritrovare anche nelle favole per bambini. Alcune di queste classiche qualità sono state riprese anche dalla Rowling per descrivere uno dei maghi più famosi della storia della letteratura moderna anche se, forse, non sono più necessari. 
Nei libri di oggi, alcuni sopracitati, una potente strega si può trovare nascosta anche nelle vesti di una bellissima liceale. Tanto per sottolineare che la differenza tra Bene e Male non è più così netta come lo era un tempo ma che che esistono moltissime sfumature di grigio, come se si volesse quasi rivalutare una figura che prima, invece, veniva solo e soltanto demonizzata. Ecco perché è importante aggiungere nuovi elementi là dove ne esistono già moltissimi. Leggere sull'argomento aiuta, ma aiuta ancora di più ricercare l'originalità là dove non sembra esserci più.
E se nel medioevo si preferiva considerare solo la donna come una strega, nel corso del tempo, con l'emancipazione di quest'ultima, a diventare adoratori del Male o potenti maghi sono stati anche gli uomini. Come se, a riprova di un riscatto culturale, ci fosse stato il bisogno anche di un riscatto sessuale. 

Allora perché l'immaginazione dell'uomo viene ancora oggi colpita e stuzzicata da questa figura anche se su di essa, da come sembrerebbe, è stato scritto già di tutto?
La strega attraversa il tempo perché simboleggia la libertà di pensiero e di azione. Lei tutto può, indipendentemente dalle sorti della storia. Muta aspetto, gioca a fare Dio, tesse i destini. Racchiude tutti quei poteri che l'uomo, in quanto tale, non potrà mai avere. È immortale a volte, sfida la Triste Mietitrice, regola addirittura la sua Falce. E l'autore, o il lettore, può permettersi di varcare confini che lo limitano e che lo costringono ad accettare le sue semplici condizioni. 
Gli uomini nel passato le temevano, e ancora oggi spaventano fatture e malocchi, perché sono cose queste che non possono essere spiegate, non con la razionalità che l'uomo vanta di possedere dalla sua origine. 
La strega simboleggia ancora oggi l'ignoto, esplicabile solo con la fantasia. E, per scrivere di streghe e di stregoneria, la fantasia è necessaria e in questo caso va a braccetto e di pari passo con la tradizione e la superstizione. 


Alessandra Paoloni Scrittrice






1. MESCOLA BENE IL PENTOLONE: Ricerca con minuzia piante, pietre e tutti quegli strumenti che utilizzavano, secondo la tradizione, le streghe. Appuntatevi i nomi e verificate le loro funzionalità. I lettori potrebbero saperne più di voi sull'argomento.

2. SII ORIGINALE: Sulle streghe tanto si è scritto e tanto si è detto. È essenziale affrontare l'argomento con originalità, rovesciando dove occorre i canoni classici. Osate. La fantasia, come la magia, può tutto.

3. ESISTONO ANCHE LE STREGHE BUONE: Aboliamo la distinzione netta tra Bene e Male, tra il bianco e il nero. Anche una strega possiede una coscienza. Fategliela usare.

4. DOCUMENTATI: Basta scrivere sulla barra di ricerca Google la parola strega e vi si aprirà un mondo. I siti non si contano sulle dita di venti mani, così come sono innumerevoli i libri. Non dovete leggerli tutti, ovvio. Ma fatevi comunque una cultura vasta sull'argomento.

5. EVITA I CLICHE': I cliché rappresentano la tradizione ma vi consiglio di evitare i soliti luoghi comuni sulle streghe. I cappelli a punta sono passati di moda, così come le pustole sul naso. I cliché vanno inseriti là dove occorre. Non sono la regola.

6. GLI STREGONI SONO AFFASCINANTI: non siate sessisti! Merlino insegnava già prima di Harry Potter! Anche gli uomini possono essere dei potenti stregoni, e chi non resisterebbe di fronte al fascino di un magnifico mago?

7. TIENI D'OCCHIO LA STORIA: La Storia insegna ed è maestra di vita, anche se, cercando e leggendo sul tema della stregoneria, troverete più nozioni e fatti orribili che altro. Ma le streghe traggono il loro punto forza soprattutto in tempi durante i quali venivano demonizzate, martoriate e uccise. È da quelle pagine di Storia che sono nate moltissime leggende. E di questa la letteratura si è sempre cibata.

8. ATTENZIONE AL TRUCCO: Csì come avete appeso i cappelli a punta al chiodo, cercate di cambiare il make-up della vostra strega. Il nero va sempre di moda, sfina, ma non è la regola. Non tutto ciò che è male è oscuro. Dunque non cadete nell'errore di descrivere sempre e comunque le streghe cattive con abiti scuri e trucco pesante. Un animo nero si può nascondere anche all'interno di un corpo dalla testa coronata da bellissimi riccioli biondi.

9. RICORDATI DEI FAMILII: Gli animali da compagnia sono belli e piacciono sempre. Se potete e se la storia lo richiede, aggiungete pure un familio. Se non amate particolarmente i gatti allora utilizzate un altro amico a quattro zampe. La vostra strega ne sarà contenta. E una fetta di lettori pure.

10. GIOCA A FARE DIO MA CON INTELLIGENZA: Siamo autori e siamo abili burattinai. Giochiamo a fare Dio con le nostre storie nelle quali possiamo decidere chi muore, chi resta in vita, chi soffre, chi ama. Il personaggio della strega può davvero permettervi di fare di tutto. Ma non esaltatevi. Da grandi poteri derivano grandi responsabilità. Utilizzate dunque della morale, della logica, e dipingete personaggi magici che sappiano utilizzare la magia in modo giusto. Così come fareste voi. Oppure no?

Nessun commento:

Posta un commento