venerdì 17 gennaio 2020

PASSI D'AUTORE - Recensione - IO, E' UN ALTRO di Omar Soriente


Oggi, per le recensioni della rubrica Passi d'Autore, vi presento il romanzo Io, è un altro di Omar Soriente.
Andiamo a conoscerlo nel dettaglio!





Francesca Ghiribelli lo ha letto per noi!









SINOSSI: Dopo una delle tante escursioni in montagna, unica passione della sua vita, Stefano si appresta a percorrere il sentiero verso casa prima dell'avvento del buio. La sua corsa, però, è troppo veloce. La mattina seguente si sveglia sul proprio divano ma, accingendosi a compiere le sue azioni abitudinarie, nota che queste sono state già svolte: davanti a lui, infatti, c'è un altro se stesso, ai cui occhi è del tutto inosservato. Superato lo shock iniziale, si rassegna all'invisibilità e intraprende un profondo flusso di coscienza per capire cosa sia successo e, soprattutto, inizia a guardarsi dall'esterno, scoprendo un individuo del tutto simile a lui, che gli sembra completamente estraneo. L'odio per il proprio lavoro, l'ira verso i genitori, le costanti crisi di nervi di quell'uomo che chiama "impostore", gli svelano aspetti di sé sui quali non si era mai soffermato. Cosa lo aveva portato a corrodere la propria anima? E, soprattutto, una volta trovata la risposta, ci sarebbe ancora stato il tempo per tornare indietro e riscoprire il desiderio di vivere?








Stefano è uno scalatore, ama la montagna e la considera il suo habitat naturale; lì si sente felice ma, quando torna a casa, la realtà lo opprime.
Con un padre malato e costretto in una quotidianità che gli sta stretta, è alla continua ricerca della felicità o di un appiglio che lo faccia sentire vivo.
Ma che cos'è il senso della vita? Sognare fa sentire vivi, o il sogno è una chimera in cui ci rifugiamo per non spegnerci?
Stefano riuscirà a trovare una speranza e riprendere in mano la sua vita? Riuscirà a essere finalmente sereno?

Partiamo dall'ambientazione contemporanea. Ci troviamo sulle Dolomiti, spettacolare cornice per un romanzo che odora di introspezione e analisi psicologica. Si respira il profumo della natura, si assapora la bellezza di tramonti e albe.
La caratterizzazione dei personaggi soddisfa.
Stefano è il protagonista. Scalatore e perlustratore, è un uomo che ama la montagna in tutte le sue sfumature. Solo lì riesce a sentirsi vivo. La realtà gli sta stretta; contemplandosi con occhi esterni, si vede compiere i gesti della quotidianità con indolenza: cucinare, guardarsi allo specchio... Ossesionato dal silenzio e desideroso di aprirsi con gli altri, si sente imprigionato in un "io" che non gli appartiene, divorato dall'angoscia che solo la montagna riesce a scacciare. Definisce quel "se stesso" un impostore e desidera levargli la maschera: un uomo che lavora senza, però, lavorare con passione, che non riconosce la  casa come propria e che si vede come un essere immondo.
La sua è una ricerca della felicità; si chiede se l'amore potrebbe salvarlo, ma non lo conosce e si riversa su quello di Dio. 
Prova la strana sensazione di trovarsi in un presente preceduto da un non-passato e proiettato verso istanti incapaci di costruire un futuro. 
Il padre di Stefano è un personaggio secondario, quasi una comparsa; malato di Parkinson, si presenta come un uomo sano, ma è solo un riflesso dei tempi lieti. 
Stefano non accetta la sua malattia e vorrebbe rivederlo nel pieno della salute. Si chiede se è stato o meno un buon figlio, quasi colpevolizzandosi per la sorte del padre.



'Il riflesso del suo volto mostrava le lacrime che accarezzavano quel pallore innaturale. In pochi secondi, la sua immagine venne poco a poco inghiottita dal pianto. Non riusciva più a mettere a fuoco lo specchio ma, tra i pensieri confusi, la nitidezza dell’immagine di un volto distrutto, incredulo, incapace di reagire agli accadimenti delle ultime ore, era fin troppo chiara.'




Ci sono tre soggetti importanti nel romanzo: Stefano, l’impostore e il desiderio.
L’unico modo per non morire è sfruttare il desiderio nella vita. Chi lo usa, ha una vita piacevole; altri, invece, non si accorgono nemmeno che esiste. Questo è il piacere della non-scoperta da parte di Stefano. C'è solo una morte lenta per una vita non vissuta. La felicità è negli occhi di chi ha saputo valorizzare l'esistenza e viverla.
Fondamentalmente, i sognatori sono i veri padroni del mondo, e Stefano non ha mai preso la vita con leggerezza, forse è stato questo il suo sbaglio.
Siamo di fronte a un libro psico-introspettivo, privo di sesso, dove l’analisi di sé stesso da parte del protagonista è molto autocritica.
Le tematiche trattate sono: l'introspezione, la paura, l'autostima, la ricerca della felicità, il senso della vita, la libertà, i sogni e i rapporti famigliari.
Il messaggio tra le righe è relativo alla paura intrinseca presente in ognuno di noi. Se non si sta bene con se stessi, non si potrà mai esserlo con gli altri. Se viviamo preda della paura di sbagliare, di agire, di essere derisi o di fare scelte biasimevoli, vivremo sempre a metà
Consigliato a chi cerca un romanzo introspettivo, a chi ama i libri che sondano la psicologia e il senso della vita, a chi cerca un testo diverso dagli altri, dove l'analisi di se stessi è il fulcro attorno al quale ruotano tutti i meccanismi, più o meno letali, della quotidianità.
Francesca Ghiribelli
(Editing a cura di Linda Bertasi)




IL VOTO DI FRANCESCA




Francesca Ghiribelli coltiva la passione per la lettura e per la poesia sin dalla tenera età. Gestisce il suo Lit - Blog , dove espone le sue opere e recensisce libri.
Ha ricevuto molti premi a livello nazionale tra cui ricordiamo quello per la silloge "Un'altalena di emozioni" (Bancarella Editrice 2009).
La giovane poetessa è stata nominata Scudiero Guardiano dell'Unione Mondiale dei Poeti per il suo impegno nella letteratura.
Pubblicazioni:
- Twins Obsession - Il Diario di una Gemella Ossessione
- Cuore zingaro
- Amore a prima vista
 

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