venerdì 6 novembre 2015

Recensione - LA ROSA VIOLATA di Beppe Briganti

Oggi vi presento un romanzo che mi ha colpito e convinto. Oggi parliamo de "La rosa violata" di Beppe Briganti.




 




SINOSSI: Un amore forte, nato da i giochi d'infanzia, un padre che lo non lo accetta e lo vuole contrastare a tutti i costi, una serie di aggressioni e un delitto apparentemente semplice da risolvere. Questi sono gli ingredienti principali di una vicenda ambientata nella provincia pugliese verso la fine degli anni novanta. I personaggi, spesso di origine contadina, ma entrati repentinamente in contatto con una modernità che attrae e lusinga, si muovono tra progresso e tradizione, con problemi e disastrose sconfitte. Parte dei dialoghi sono in un dialetto talsanese riadattato per una migliore comprensione. Tra vicende degne della peggior cronaca nera, non mancano personaggi e situazioni che fanno sorridere. Momenti emozionanti si alternano sapientemente a situazioni decisamente comiche. 










Il libro si apre con un omicidio che spiazza e incatena il lettore sin dalle prime pagine. Siamo alla fine degli anni '90, nelle campagne pugliesi, e il corpo esanime di una giovane donna viene ritrovato: evidenti i segni di violenza subiti.
Voltiamo pagina e conosciamo il protagonista: il suo nome è Bortolo Mezzaspina e lavora come meccanico in un'officina. Bortolo è un giovane con la testa sulle spalle, proviene da una famiglia agiata che tutto vorrebbe, tranne vedere il figlio trascorrere le sue giornate con le mani sporche di grasso e il corpo infilato in una tuta da lavoro. Il giovane è fidanzato con Mariella, unione questa tenuta segreta agli occhi e alle orecchie del padre della ragazza, che ha sempre considerato Bortolo come un caro amico della figlia.
Ma c'è qualcuno in paese che non sopporta la felicità ostentata dei due innamorati e che è deciso a ostacolare il loro amore. Niente di più facile, visti i fatti di sangue che sembrano serpeggiare improvvisamente per il paese, solitamente tranquillo, e gettare una luce sinistra sulle spalle dei due amanti.

Questa è una prova ben riuscita di quelli che io considero "romanzi d'autore". Se pensate di stare leggendo il solito libro che alterna un mistero più o meno intricato alla vita di due innamorati, avete sbagliato romanzo. Questa è la storia ben costruita di un autore che riesce a mescolare l'ironico al giallo, il mordente a una vicenda intrisa di uno sconcertante realismo.
Partiamo dalla caratterizzazione dei personaggi che è assolutamente ammirevole. Una girandola di volti si alterna come in una matrioska. La storia dei personaggi principali si fonde a quella dei secondari in una perfetta alchimia al punto che i protagonisti non esistono senza gli antagonisti, questi ultimi servono per condire il tutto e per rendere funzionale la trama. Ciò che mi ha colpito è proprio la caratterizzazione dei personaggi secondari, a cui io personalmente do sempre molta importanza, qui non si abbozzano solo volti e parentele, ma spicccano dal testo e giocano ruoli chiave.
Non si può non amare Bortolo: ingenuo, gentile, il classico "pezzo di pane", il ragazzo della porta accanto che non scorge la cattiveria di cui è condito il mondo.
Ho amato Mariella, la fidanzata di Bortolo, una ragazza impavida e coraggiosa. Ho apprezzato il suo coraggio, il suo affrontare un lungo viaggio da sola, in condizioni di salute delicate, il suo lottare per un sentimento importante. E' un personaggio moderno, inserito in un contesto più retrogrado.
Anche Aldo, il fratello di Mariella, si fa apprezzare per la componente ironica che dona al testo con la sua ingenuità.
Un personaggio negativo è certamente Samantha, una donna "facile" decisa a lasciarsi il paese alle spalle, a cambiare la sua vita, a migliorarla e, per farlo, è disposta a non guardare in faccia a niente e a nessuno. Samatha è sensuale, procace, trasuda sesso, ma soprattutto volgarità. E' una donna che, se all'inizio, si può scusare per certi comportamenti, man mano che procediamo nella lettura è destinata alla condanna. Non c'è redenzione, non esiste, la sua anima è nera, priva di pietà e di amor proprio.






'Pensava a tutti gli anni trascorsi insieme, un po' amici e un po' amanti, anni di amicizia e di sentimenti sfumati in soli pochi giorni, svaniti come il fumo che esce dal comignolo di un camino in pieno inverno.'








L'ambientazione è quella del paese di Talsano, un luogo dove tutti conoscono tutti, tutti sanno tutto di tutti.  Le chiacchiere passano di bocca in bocca e s'ingigantiscono, c'è la combriccola di amici del bar, le serate in discoteca o sulla spiaggia, le persone che accorrono e si accalcano davanti al ritrovamento di un cadavere. Le descrizioni attente dell'autore ci offrono una perfetta istantanea della vita di paese, le albe per le vie, i vicini di casa intenti a stendere i panni, seduti sui balconi. La popolazione che circonda Bortolo suona come una famiglia allargata e, a volte, invadente.
Un menzione importante va fatta anche al linguaggio utilizzato nei dialoghi. L'autore non ci racconta solo una storia ambientata nel Sud, ma ci riempie le orecchie del gergo dialettale, rendendo questa lettura ancora più veritiera. I dialoghi sono facili da comprendere più di quelli di Camilleri ma, come Camilleri, l'autore permea la trama di infinite sottotrame, di misteri che si infittiscono ed equivoci a volte ironici, a volte indisponenti.

Il lettore si ritrova a divorare le pagine per scoprire cosa accadrà ai protagonisti, l'atmosfera profumata di mistero e violenza fa temere per i nostri beniamini. Ci si ritrova a percorrere il ciglio di una strada in piena notte assieme a Mariella o a scorgere uno sconosciuto che indossa un casco e ci fissa dal marciapiede, penetrando con gli occhi dentro casa nostra. L'autore semina indizi evidenti, particolari importanti da non sottovalutare. E' un romanzo che giudico imprevedibile e divertente come una commedia all'italiana che si tinge di giallo.
Le tematiche trattate sono: la maternità, la fiducia, l'omicidio, la delinquenza, la menzogna, l'egoismo, il sesso inteso come "mercato della carne" e "mezzo per raggiungere i propri scopi", la famiglia, l'amore e il sospetto.
Uno dei temi che ripercorre il romanzo è anche quello della religione, trasuda il "credo" dell'autore e l'importanza che dà alla figura di Dio e della retta via da seguire. La morale intrinseca del romanzo ci ricorda che ognuno ottiene ciò che semina.Ho percepito anche un chiaro collegamento al nostro tempo, ai telegiornali di cronaca che sentiamo in televisione. In questo il romanzo è profondamente attuale: violenze carnali, uccisioni di giovani donne; argomenti che purtroppo non sono a noi alieni.

"La rosa violata" è una commedia degli equivoci, degli ostacoli e dei fraintendimenti che affonda le mani nelle fosche tinte del rosso e del giallo.
Due giovani innamorati incrociano le vite con due balordi annoiati che tenteranno con ogni mezzo di distruggere la loro felicità. Un paese sconvolto da misteriose aggressioni e assassinii. Una storia di coraggio, di amore e di morte dove niente è come sembra e i buoni sentimenti sembrano destinati a soccombere.
Una prova ben riuscita, consigliatissimo a chi vuole leggere qualcosa di diverso, a chi ama il mistero, il giallo, il rosa spruzzato di thriller, gli amanti dei romanzi sullo stile di Camilleri e dei libri ambientati al Sud. 

'Questa indagine è come una partita a poker e ogni tanto bisogna barare per vincere.'

Nessun commento:

Posta un commento