lunedì 4 gennaio 2016

Le autrici EWWA - INTERVISTA A GIOVANNA BARBIERI



Ciao Giovanna, benvenuta nel mio blog. Raccontaci qualcosa di te.

Ciao Linda, grazie mille per questa opportunità.
Sono una ex impiegata amministrativa che ha deciso, dopo aver seguito alcuni corsi specifici, di dedicarsi ai servizi editoriali di editing e di correzione di bozze. Mi piace molto leggere in anteprima le opere degli autori emergenti e aiutarli a far brillare il loro lavoro. In sostanza correggo la grammatica, ma cerco anche di consigliare l’autore sulla correttezza del punto di vista, sulle variazioni di alcune parti (frasi da aggiungere o cancellare) per rendere il tutto più fluido e comprensibile. Non ho un genere letterario preferito, ma ho scoperto di amare molto i romance storici.

Sei laureata in Scienze Politiche e appassionata del Medioevo. Parlaci di questa tua passione.

Ho sempre amato la Storia. Mio padre era un gran appassionato di romanzi storici d’avventura e di guerra. Da ragazzina ho letto tutta la libreria di casa. Romanzi come "Sihue l’egiziano", "L’azteco", "Ivanhoe", "Il babilonese", "I Promessi Sposi",  "Il conte di Montecristo", "Il nome della rosa" sono stati i miei primi compagni di viaggio. Più di recente ho cominciato a leggere tutta la produzione di Giulio Leoni, Valerio Massimo Manfredi,  B. Cornwell e Follett. Devo confessare, tuttavia, che ho una predilezione per il basso Medioevo.

Il romanzo storico è nelle tue corde. Hai qualche autore che consideri tua “Musa”?

Amo molto lo stile di Follett e la sua immedesimazione nella  vita quotidiana della povera gente. Ma anche le descrizioni delle battaglie create da Manfredi e Cornwell sono fatte bene. Inoltre mi piace mischiare la vita di personaggi famosi, realmente esistiti, con personaggi di fantasia. Come Follett inserisco oltre alle battaglie dei cavalieri anche la vita quotidiana dei contadini e commercianti.

Gestisci personalmente il tuo blog. Di cosa ti occupi nel dettaglio?

Il mio è un blog senza pretese. All’inizio ero partita con l’inserimento di alcuni articoli su diverse questioni medievali (la vita del castellano nel basso Medioevo, l’alimentazione, la vita delle donne ecc). Ora è quasi un anno che non scrivo nulla. Non ho tempo per tutto. Ho creato anche una pagina per le segnalazioni letterarie di romanzi/racconti scritti da altri autori e un’altra per le mie recensioni, ma sono poco aggiornate.

Hai scritto articoli dedicati alla storia medievale. Raccontaci qualcosa di più su queste pubblicazioni.

Sono articoli riassuntivi su come si svolgeva la vita quotidiana nel basso Medioevo italiano. Mi sono basata su alcuni saggi molto esaustivi che ho letto durante la stesura del mio primo romanzo storico, la stratega anno domini 1164.

Nel  2012 esordisci con il romanzo “L'assedio di Rivoli 1164” che poi esce in Seconda Edizione nel 2014 con il titolo "La Stratega - Anno Domini 1164". Daccene un assaggio.

Sì, nel 2012 avevo pubblicato "La stratega anno domini 1164" con un altro titolo, "L’assedio di Rivoli 1164". Vi consiglio di non fare l’errore di mette in vendita un’opera senza prima averla fatta editare da una persona esterna. All’epoca ero ancora inesperta, non avevo ancora seguito alcun corso e non conoscevo il mondo editoriale.  Nel 2014 un editor freelance ha accettato di editarlo e ho aggiunto certe parti ed eliminato altre: in pratica una seconda versione (ho provveduto a indicarlo nella sinossi di amazon).
Vi lascio un breve stralcio: 

[...] Grazie a Dio, alcuni istanti più tardi, il paladino emise un colpo di tosse e vomitò l’acqua che aveva bevuto. Infine, traendo un profondo respiro, si girò a osservarla. L'uomo le sorrise: aveva splendidi e maliziosi occhi chiari da gatto siamese e folti ricci scuri. Un pizzetto altrettanto scuro gli ricopriva il mento. Alice si rilassò e gli sorrise a sua volta.
Sono semi-nuda e sto sorridendo come un' idiota a questo bel guerriero! Devo essere impazzita! Come minimo mi violenterà, tremò rendendosi conto d'indossare solo la leggera sottoveste.
Schizzò verso il cespuglio dove aveva nascosto il cesto delle erbe e il vestito. Indossò in fretta la lunga tunica, poi scappò nel sottobosco.
Purtroppo il milite più anziano, che era rimasto in sella al suo cavallo, la inseguì e la riportò dal salvato. Alice notò l'aria all'improvviso seria di quest'ultimo e rabbrividì di paura, quasi svenendo.
Non dovevo fuggire, ora mi sottoporrà a interrogatorio, fremette di terrore.
«Chi siete?» la interrogò guardingo l'uomo
«Sono solo una donna» balbettò lei. «Stavo raccogliendo erbe nel bosco per l’abbazia delle monache di Arbizzano quando vi ho sentito cadere in acqua.»
«Vi muovete agilmente nel torrente. È infido e profondo» la squadrò.
«Vedo che vi siete ripreso. Devo andarmene ora, le sorelle mi staranno attendendo. Felice di esservi stata d'aiuto» si congedò raccogliendo il suo coraggio.
Lei si alzò, prese il cesto e si girò, incamminandosi nel sottobosco. Fece solo pochi passi, il cavaliere più anziano la prese ancora alle spalle e la trascinò sul suo baio. Alice lottò questa volta, tentando di liberarsi, ma l’uomo era troppo forte e continuava a tenerla ferma e stretta sul suo cavallo mentre discuteva in occitano con il salvato. [...]


Nel 2015 pubblichi un’antologia di racconti “Amore e patimento”. Di cosa si tratta?

Si tratta di tre racconti medievali gratuiti: il primo, "Isabella e Filippo" è ambientato nel 1313 tra Padova e la valle Provinianensis (Valpolicella) durante i conflitti guelfi-ghibellini. Filippo, un arciere assoldato da Cangrande, diserta ed è costretto a fuggire verso la valle. Qui incontra Isabella, in viaggio con la vecchia ancella e alcuni armigeri.
Il secondo racconto, "Elisa e Romualdo", è ambientato nel 1347 a Parona durante la grande pestilentia. La ragazza, per volere del padre, è costretta a sposare un vecchio commerciante di lana, ma al suo arrivo nella casa del futuro sposo si trova di fronte Romualdo, il secondogenito, che ha la sua età.
Il terzo, "Il pirata barbaresco", è ambientato in un isola del Mediterraneo nel 1165. Luca, scudiero di un nobile cavaliere, il paladino Fabio Marzolo e un altro nobile francese, stanno navigando verso la Terra Santa quando vengono abbordati dai pirati barbareschi che li catturano e li portano sulla loro isola.


E, proprio in questi giorni, è uscito il nuovo romanzo “Cangrande - Paladino dei ghibellini”. Cosa troveranno i lettori al suo interno?

Si tratta di un romanzo storico ambientato nel XIV secolo durante le lotte guelfi-ghibellini. In particolare ho cercato di mettere in luce la vita di Cangrande della Scala, signore di Verona , e del sommo poeta Dante Alighieri, esule da Firenze e ospitato per alcuni anni alla corte Scaligera. Troverete molte battaglie che dal 1312 al 1314 hanno visto protagonista Cangrande e gli Scaligeri contro la guelfa Padova. Anche Dante ha una parte molto importante con la sua poesia. Ho deciso anche d’inserire una travagliata storia d’amore tra una contadinella orfana, di origine ebraica e un giovane cavaliere senza terre e ricchezze, assoldato dal conte di Fumane, vassallo di Federico della Scala e richiamato per le battaglie contro Padova. 


http://www.arpeggiolibero.com/lista-categorie/romanzo-storico/cangrande-paladino-dei-ghibellini.html




Quali tematiche affronti e quale messaggio vuoi trasmettere?

L’amore che supera i pregiudizi, la lealtà verso i compagni di battaglia, le ideologie ghibelline contro quelle guelfe.  Il mio intento è cercare di far comprendere ai lettori come si svolgeva la difficile vita dell’epoca e i motivi delle loro lotte: chi per la politica, chi per la sopravvivenza quotidiana.

Qual è stato l’input per questo romanzo?

Ho sempre amato la Storia di Verona e per motivi poco comprensibili non è insegnata molto a scuola. Un giorno ero in viaggio con alcuni amici, anche loro appassionati di Storia medievale, e parlando mi hanno suggerito di scrivere un romanzo con protagonisti Cangrande e Dante Alighieri. La raccolta d’informazioni su Can Francesco (Cangrande) è stata dura: pochi saggi, infatti, sono stati scritti su di lui. Ma alla fine sono riuscita a terminare il romanzo.

Il tuo pensiero sul self-publishing?

Il self-publishing mi piace, ma è un grande impegno per lo scrittore. Infatti deve gestire da solo l’editing (pagando una terza persona) , la cover del libro (pagando sempre una terza persona che sia esperta), la pubblicità sul web, il contatto con i lettori, l’eventuale stampa cartacea e l’immissione digitale dei suoi lavori negli store ecc . I rischi sono innumerevoli, soprattutto per quegli autori che immettono direttamente in amazon opere non corrette dal punto di vista grammaticale e tecnico. I lettori, infatti, non perdonano.

Sei membro dell’associazione EWWA. Di cosa si occupa nello specifico e la consiglieresti alle tue colleghe?

EWWA si propone di fornire strumenti operativi utili a incrementare le singole competenze delle socie (scrittrici, blogger, editor, traduttrici ecc) attraverso il confronto di diverse esperienze. Attraverso la collaborazione tra le iscritte e condivisione di progetti, esigenze e problematiche, EWWA vuole diffondere la letteratura femminile e aiutare le socie a comprendere e dominare il difficile mercato editoriale.
Lo consiglierei a tutte le colleghe autrici. Le conferenze che per ora ho seguito (sono iscritta da poco tempo) sono state illuminanti e le amicizie che si stringono non hanno paragoni. 


Hai qualche altro progetto in cantiere?

Ho appena terminato di scrivere il mio terzo romanzo storico, "Alarico il flagello di Dio", ambientato nel V secolo DC nel nord italico tra il 401 e il 402 dc, durante la calata dei Goti in Italia del nord. Ora dovrò decidere se pubblicarlo in self-publishing, inviarlo a una ristretta cerchia di case editrici oppure a un’agenzia letteraria.

È stato un piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo!


Per seguire Giovanna      LA STRATEGA ANNO DOMINI 1164 E ALTRI ROMANZI


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