Ciao Linda, grazie a te di avermi invitato a “casa tua”.
A oggi ho 29 anni e vivo a Roma. Ma sinceramente credo che
le cose più importanti che posso dire su di me non siano anagrafiche o
biografiche, ma riguardano le persone che ho conosciuto e i luoghi che ho
visitato; ma soprattutto quelle che NON ho (ancora) conosciuto e quelli che NON
ho (ancora) visitato.
Sull’avambraccio sinistro ho tatuato i primi due versi di
una poesia di Nazim Hikmet: “Il più bello dei mari/è quello che non
navigammo”. Da qui riparto sempre quando smarrisco la via (e capita spesso).
La laurea in Filosofia morale e Neuroetica e il lavoro come
correttore di bozze, traduttore e copywriter.
Dove trovi il tempo per scrivere e come si è accesa in te la scintilla?
Il lavoro da freelance è come una barca nella bufera: a
volte si impenna e a volte si infossa, ma bisogna sempre essere concentrati
sull’ambiente intorno a sé per evitare di affondare. In tutto questo il tempo
per le passioni si deve necessariamente ricavare fra un’incertezza e l’altra; e
non è tempo sprecato, anzi: tornando alla similitudine con la bufera, la
scrittura è per me una sorta di bussola con cui mi oriento.
Tutto è nato da frammenti personali che raccoglievo negli
anni solo per me, ma la voglia di confrontarmi con gli altri ha portato nel
tempo a volermi esprimere in modo diverso. E così ho iniziato a scrivere in
senso proprio.
Collabori con la rivista “Novecento Letterario” e con il Lit-blog “Spaghetti Writers” Di cosa ti occupi nello specifico?
Collabori con la rivista “Novecento Letterario” e con il Lit-blog “Spaghetti Writers” Di cosa ti occupi nello specifico?
“Novecento letterario” nasce da un’idea di Annalina Grasso,
giornalista e blogger ma soprattutto amante di cinema e letteratura. Su questa
rivista pubblico prevalentemente recensioni di libri, ma ho aperto anche una
rubrica nella quale intervisto gli editori per far conoscere le realtà della
piccola e media editoria.
“Spaghetti Writers” è un progetto che sta prendendo vita in
questo periodo e che a breve approderà sul web: si tratta essenzialmente di un
collettivo di giovani scrittori di racconti italiani, ognuno con stile ed
esperienze propri. Vuole essere una vetrina tramite la quale comunicare, e
siamo fiduciosi che ne verrà fuori qualcosa di bello.
Gestisci personalmente la Facebook FanPage “Crepuscoli urbani”. Di cosa si tratta?
Gestisci personalmente la Facebook FanPage “Crepuscoli urbani”. Di cosa si tratta?
Inizialmente nata come pagina autore, nel tempo si è evoluta
come blog personale. Qui riporto citazioni da libri e film, canzoni che si adattano
bene al mood giornaliero, opere d’arte, stralci dai miei scritti, poesie (mie e
di altri), racconti pubblicati sulle riviste e recensioni dei libri scritte per
“Novecento letterario”.
Quali sono i tuoi autori preferiti e c’è qualcuno tra loro che consideri tua “Musa”?
Quali sono i tuoi autori preferiti e c’è qualcuno tra loro che consideri tua “Musa”?
Mi sono fatto le ossa sui classici ovviamente, sebbene oggi
legga prevalentemente letteratura contemporanea… anche per tenere sempre
d’occhio l’ambiente nel quale mi muovo. Muse non ne ho ma fonti d’ispirazione
sono e sono stati Mazzantini, Ammaniti e Giordano, mentre andando più indietro
nel tempo non posso non citare Kundera, Mann, Dostoevskij; nella poesia tornano
sempre Ungaretti, Montale, Nove, Cavalli; nella filosofia, Nietzsche. Poi,
anche se temi e stile narrativo sono completamente diversi dai miei, ho amato
Hesse, Orwell, Lem e Dick e Poi. Solo di recente – mea maxima culpa – ho scoperto Wallace.
Nel 2015 esordisci con “Nell’orizzonte degli eventi”. Daccene un assaggio.
Nel 2015 esordisci con “Nell’orizzonte degli eventi”. Daccene un assaggio.
L’hanno definito un thriller psicologico. Il tema centrale è
il modo in cui la morte attrae a sé, distorcendole e inglobandole – esattamente
come un buco nero, la cui superficie è appunto chiamata “orizzonte degli
eventi” –, le vite di chi è direttamente legato alla persona che scompare.
Nel romanzo la morte di Daniele Baldi è repentina, insensata, rapida: nessuno ha modo di farsene una ragione, nessuno ha modo di razionalizzare e interiorizzare, né di parlare un’ultima volta col ventiduenne scomparso. E qui sta il dramma di chi, direttamente o indirettamente, si sente colpevole di quella morte.
Nel 2016, segue “Come un’eclissi solare”. Cosa troveranno i lettori al suo interno?
Nel romanzo la morte di Daniele Baldi è repentina, insensata, rapida: nessuno ha modo di farsene una ragione, nessuno ha modo di razionalizzare e interiorizzare, né di parlare un’ultima volta col ventiduenne scomparso. E qui sta il dramma di chi, direttamente o indirettamente, si sente colpevole di quella morte.
Nel 2016, segue “Come un’eclissi solare”. Cosa troveranno i lettori al suo interno?
Un romanzo di formazione breve e intenso. Il tutto dura
appena mezz’ora – il tempo di un caffè al bar in attesa di una sorella che
tarda ad arrivare – ma, tramite il ricorso al calore delle emozioni e delle
riflessioni, il tempo si dilata fino a coprire un arco narrativo di vent’anni
della vita del protagonista e dei suoi amici: dagli anni della “culla” del
liceo si passa al mondo dell’università con tutte le sue contraddizioni; da
qui, vivendo Erasmus, serate, amori e tradimenti, ci si affaccia nel mondo del
lavoro e dell’espatrio. Dai 14 ai 34 anni di una persona qualunque dunque, che
vengono riesumati dall’incontro casuale con un’amicizia di vecchia data.
Qual è stato l’input per questo libro?
Tutto nasce da un’amicizia realmente perduta (e poi
ritrovata grazie proprio a questo testo) e da un incubo: una notte sognai di
incontrare “il mio Alberto” per caso a un bar dopo dieci anni di assenza. Mi
svegliai di scatto senza aver modo di approfondire l’esperienza, però mi
chiesi: cosa accadrebbe oggi se lo incontrassi qui e ora? Cosa potrei dirgli,
come potrei guardarlo negli occhi? Che fine ha fatto il tempo passato assieme,
e in che modo affronterei il senso di colpa?
Quali tematiche affronti e quale messaggio vuoi trasmettere?
Quali tematiche affronti e quale messaggio vuoi trasmettere?
Si scrive spesso intorno agli stessi due o tre temi: in anni
e anni di uso delle parole (o dei colori, dei suoni, dei gesti) li si indaga,
li si stravolge, li si smembra e ci si guarda all’interno. Spesso la narrazione
di un singolo autore può essere ricondotta a un unico, fondamentale tema: si
pensi al male in Dostoevskij, alla ricerca di sé in Hesse.
Per quanto mi riguarda (anche se non intendo paragonarmi a
quei due mostri sacri ovviamente), i temi sono il fluire del tempo,
l’importanza degli altri come elementi di scontro nella costruzione del sé, la
capacità distruttiva dell’abbandono.
Il messaggio qui in “Come un’eclissi solare” è che le scelte
passate comportano dei cambiamenti; e che quei cambiamenti vanno affrontati per
non lasciarsi ferite aperte che, prima o poi, tornano a far male.
Hai qualche altro progetto in cantiere?
Hai qualche altro progetto in cantiere?
Al momento ho completato una nuova revisione del mio ultimo
romanzo. Più lungo e articolato dei precedenti, con più “azione”, affronta,
oltre a quelli già anticipati (sempre presenti) i temi dell’omofobia e della
violenza.
Oltre a questo continuo a scrivere poesie su tematiche
contemporanee come lo scontro fra uno e molti, fra identità e costruzione
sociale del sé, fra libertà individuale e socializzazione in un mondo altamente
tecnologizzato.
Infine sto sperimentando nuove forme di narrativa tramite i
racconti. Cerco di dipingere con poche pennellate il male quotidiano, tratteggio
personaggi sconfitti dalla vita e che deviano su altro la propria frustrazione
e debolezza.
È stato un piacere ospitarti nel blog. In bocca al lupo!
È stato un piacere ospitarti nel blog. In bocca al lupo!
Non so mai se rispondere “grazie” o “crepi”, per cui… anche
a te!
Per seguire David CREPUSCOLI URBANI
Per seguire David CREPUSCOLI URBANI
Grazie di avermi ospitato a casa tua, Linda :)
RispondiEliminaGrazie a te :)
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