lunedì 12 settembre 2016

INTERVISTA A NANCY CARNEVALI

Ciao Nancy, bentornata nel mio blog. Abbiamo avuto occasione di conoscerti nelle vesti di “grafica”, ora torni a chiacchierare con noi nei panni di “autrice”. Raccontaci qualcosa di te. 

Ciao Linda, grazie per avermi nuovamente invitata.
Che dire…. Vivo a Brescia da 37 anni e mai mi sarei immaginata di mettermi a scrivere! Come tu sai adoro i viaggi e la fotografia, matrimonio perfetto direi, e probabilmente questo è stata la scintilla che mi ha spinto ad aprire un’agenzia viaggi 10 anni fa. Durante il mio vagabondare ho assorbito letteralmente come una spugna gli impulsi esterni e li ho immagazzinati da qualche parte dentro di me. Quindi colori, immagini, profumi e emozioni sono stati pigiati stretti stretti nel mio “archivio personale” per anni e probabilmente ad un certo punto hanno esaurito lo spazio, collassando e riversandosi nei miei testi. O più semplicemente era per questo che li conservavo…

Il diploma come Perito Tecnico Linguistico, la frequentazione della facoltà di Lingue e Letterature Straniere e l’impiego come Agente di Viaggio. Dove trovi il tempo per scrivere?

Tu lo sai meglio di me, volere è potere! Ti ritrovi ad appuntare idee su un quadernino sgualcito mentre sei in attesa in posta, dal medico o chissà dove.
Diciamo che alla tv preferisco di gran lunga il rumore dei miei pensieri. E poi Linda, devo ammetterlo, ho accanto un uomo fantastico che mi asseconda molto in questa avventura e con il suo aiuto anche in casa, riesco a ritagliarmi degli spazi da dedicare alla scrittura. D’estate spesso mi capita di ritrovarmi in giardino sull’amaca assieme a lui e passare la serata a discutere di personaggi, trama e colpi di scena. Non avrei mai immaginato che condividere fosse altrettanto emozionante quanto scrivere.

Quando hai maturato in te la decisione di impugnare carta e penna e dedicarti alla scrittura?

Un’amica scrittrice mi chiese un consiglio su un romanzo che stava scrivendo. Non riusciva a trovare la formula giusta per un incontro amoroso. Ecco. Il tutto è avvenuto davanti ad una piadina cotto e mozzarella! Dopo questo pranzo fu lei a punzecchiarmi per giorni lanciandomi la sfida. La colsi e in sei mesi nacque “Ambra e cannella”.

Quali sono i tuoi autori preferiti e quanto di loro c’è nei tuoi testi?

Diciamo che sono molto legata agli autori classici sudamericani. Di essi adoro i profumi, i colori e la rotondità delle descrizioni. Riescono a cogliere il peggio e il meglio di ogni personaggio o luogo e caratterizzarlo mostrandolo come in un film. 
Credo che “Memorie delle mie puttane tristi” o “L’amore al tempo del colera”, ma anche “Gabriella garofano e cannella” o “El rey de la Habana” di Gutierrez siano la massima espressione della letteratura romantica alla quale vorrei ispirarmi. Poi ci sono tanti autori più recenti che ammiro e nei quali vorrei rispecchiarmi come la McLain per la sua capacità nell’ uso dello show don’t tell che permette di analizzare i sentimenti dei personaggi e di sentirli reali, o Wilbur Smith per quell’infinita distesa di paesaggi mozzafiato in grado di catapultarti dall’altra parte del mondo stando seduti in poltrona. Ma non ho la presunzione di paragonarmi a questi signori, la strada è ancora tutta da percorrere.

Il tuo pensiero sul Self-Publishing che, attualmente, va per la maggiore tra gli autori?

Credo che lo scoglio più grosso per un autore, soprattutto per un esordiente, sia proprio come e con chi pubblicare. Ci sono case editrici con tempi d’attesa secolari e a parte l’attesa, spesso nemmeno prendono in considerazione un esordiente se non è raccomandato da un agente letterario tosto. Quindi molti, stanchi di bussare a porte che paiono non aprirsi mai, tentano la strada del Self. Io devo ammettere d’essere stata fortunata, perché ho ricevuto l’ok abbastanza velocemente con “Ambra e Cannella”. Per il secondo romanzo attualmente in Editing non ho ancora chiaro il percorso, chissà.

Il tuo esordio avviene nel 2015 con il romanzo “Ambra e Cannella”. Cosa troveranno i lettori al suo interno?

Troveranno passione, difficoltà, pregiudizi e amicizia. Troveranno rispetto, perseveranza, violenza ma soprattutto troveranno l’amore. Il tutto inserito in un contesto storico non facile, quello della Spagna dell’Inquisizione, addolcito a tratti dalla purezza di spirito di personaggi come il vecchio Bernardo o la fragile Pilar. 


https://www.amazon.it/Ambra-cannella-Lamore-impossibile-sempre/dp/8897810519


Quale messaggio vuoi trasmettere con quest’opera?

Ciò che non si conosce non è per forza “male”. Il mondo è pieno di diversità ma, attraverso il rispetto, queste diversità possono coesistere e addirittura amarsi.

Quali tematiche affronti?

Credo che in queste pagine vengano affrontati temi ancora attuali soprattutto in questi giorni, in cui ciò che è diverso spaventa al punto tale da volerlo annientare. Il tema della violenza è un argomento importante, perchè attraverso la sofferenza, il pregiudizio e il dolore la protagonista conoscerà la verità sulle proprie origini. Sul binario parallelo si snoda il sentimento del perdono, dell’accettazione e della fede senza i quali la vita sarebbe solo un lungo e scuro oblio.
La scelta è un altro tema complesso con cui tutti i protagonisti, nessuno escluso, dovranno fare i conti. Sarà proprio questa scelta che comanderà il destino di ognuno di loro.
Ma sopra ogni cosa vi è l’amore, quello genitoriale, quello fraterno, quello puro e incondizionato tra un uomo e una donna. Il rispetto e l’amicizia innocente di due bambine che crescendo affidano la vita l’una nelle mani dell’altra. La rinascita attraverso la consapevolezza.

Qual è stato l’input per questo libro?

Ero in un periodo di particolare fragilità emotiva che cercavo come il solito di colmare attraverso l’appagamento che solo un viaggio riesce a trasmettere. Ad un certo punto le immagini di due luoghi a cui sono particolarmente legata, i suoni, le luci e gli odori hanno iniziato a fondersi tra loro creando in me il desiderio di voler proseguire questo insolito percorso. Poi tutto è venuto da sé.

“Ambra e Cannella” si classifica tra i finalisti al concorso letterario nazionale Casa Sanremo Wrtiters. Parlaci di questa esperienza.

Come spesso si fa, avevo inviato l’iscrizione al concorso senza sperarci più di tanto. Sai, mi dicevo, un esordiente alle prime armi… chissà quanti altri bravi e conosciuti scrittori avranno partecipato…
E così il concorso era finito in breve nel dimenticatoio della mia memoria.
Quando quella mattina ricevetti la telefonata dell’incaricato, faticai anche a capire cosa volesse da me. Mi dovette ripetere due o tre volte “congratulazioni è tra i 19 finalisti di Casa Sanremo” prima di rendermene conto. A parte l’emozione/stordimento iniziale la notizia non mi scatenò grandi subbugli interiori, almeno fino a quel 13 febbraio quando come per magia mi ritrovai nei camerini ad assistere all’intervista degli altri concorrenti. Ecco, in quel momento persi totalmente la testa. Ero agitatissima, temevo di non riuscire a comunicare ciò che avevo voluto esprimere con le mie pagine. Insomma, l’emozione era talmente grande che gli zigomi iniziarono a tremarmi e le mani a sudare! 
Onestamente? Ci ho sperato fino alla fine d’essere io la vincitrice, ma non ne ho fatto una tragedia quando è stato annunciato un altro nome. Ci sta. E’ nelle regole della competizione. E comunque come esordio non è stato per nulla male, anzi!

Hai qualche altro progetto in cantiere?

Come ti accennavo prima ho terminato da qualche mese il mio secondo romanzo. È ambientato nella Chicago del proibizionismo, dove i colpi di pistola infrangono le vetrine dei negozi e si conficcano nei calcinacci dei palazzi sulle note brillanti del jazz. Dove tutto pare sfacciato e insolente degno delle luci sfavillanti dei migliori night club dell’epoca, ma ha il sapore amaro del veleno e del whisky di contrabbando. Sullo fondo di personaggi storici di spicco, come Al Capone e Giacomo Colosimo, rifulge la storia di una ingenua studentessa che per tener cara la pelle si trova costretta ad un patto con il Diavolo. La giovane si scoprirà invischiata in una relazione con il gangster Frank Capone, uomo distinto e decisamente meno violento rispetto al fratello Al, ma pur sempre non privo di macchia. Soffocata dall’ingombrante figura di un uomo di quel calibro, cederà alle lusinghe di un giovane polacco, garzone in un emporio, che riuscirà con gesti semplici a conquistare i suoi pensieri più intimi e infine anche il suo cuore, tanto ch’ella, decisa a fuggire con lui da quella vita di dolci veleni, getterà le sue poche cose su un treno ignara del domani e della creatura che portava in grembo. Ma la vita per lei aveva in serbo ben altro destino.
Attualmente sono alle prese con la stesura del terzo romanzo, che mi riporta nel vecchio continente, almeno per il momento, a gestire sentimenti forti come la passione e la frustrazione, la voglia di fama e la paura di accettare la propria identità.

È stato un grande piacere ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo!

È stato un enorme piacere anche per me e spero di incontrarti presto. Un abbraccio a tutti.

Per seguire Nancy  NANCY CARNEVALI AUTRICE


 Booktrailer

2 commenti:

  1. E' stata una bella esperienza lavorare con te Linda, oggi. Ci eravamo già sentite in altre occasioni e come sempre è stato un grande piacere. Ora non ci resta che incontrarci di persona!
    Spero che i lettori trovino interessante il mio romanzo e invito tutti a lasciare un commento sulla pagina facebook Nancy Carnevali autrice.
    Un grosso abbraccio,
    Nancy

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