Ciao Alessandra, bentornata nel mio blog. Descriviti con tre
aggettivi.
Ciao Linda. Per me è sempre un piacere tornare a trovarti in
questo tuo angolo virtuale tanto curato e familiare. Mi descriverei come una
persona sognatrice, riservata e timida. Sono una di quelle persone che non si
aprono subito con gli altri ma che poi, quando lo fanno, danno tutto di se
stesse.
Quando si è accesa in te la scintilla della scrittura?
Ho iniziato a leggere fin da piccolissima. Ricordo che il mio
libro preferito era "Pollyanna". Mi piaceva l'idea di creare una storia, di
raccontare una vicenda così come aveva fatto Eleanor H. Porter nelle sue pagine
e per iniziare rubai proprio i suoi personaggi per scrivere poi una storia
molto acerba. Senza volerlo avevo scritto la mia prima Fan Fiction. Poi con il
tempo è nata l'esigenza di inventare racconti che fossero soltanto frutto della
farina del mio sacco. E da lì non mi sono più fermata.
Sei una grande appassionata di Serie Tv. Se potessi “rubare” un super eroe per un tuo romanzo, chi sceglieresti?
Sei una grande appassionata di Serie Tv. Se potessi “rubare” un super eroe per un tuo romanzo, chi sceglieresti?
Le Serie Tv, dopo i libri, sono la mia seconda passione. In
realtà ho già rubato il nome a un personaggio di una delle mie serie tv
preferite, The Walking Dead. Il Darryl che troviamo ne “Le infinite probabilità
dell'amore” prende il nome da Daryl Dixon, uno dei sopravvissuti
dell'apocalisse Zombie. Ma forse attualmente “ruberei” la figura di Jon Snow de
“Il trono di spade”. Un personaggio che mi ha sorpreso, sempre in continua
evoluzione. A lui dedicherei molto volentieri un romanzo.
Hai esordito nel fantasy con lo pseudonimo “Elizabeth?”.
Lasciami dire che questo genere ti è davvero congeniale, da dove nasce questa
tua predisposizione?
Di genere letterari ne ho sperimentati molti. Questo perché
la voglia di mettermi alla prova non smette mai di stupire nemmeno me stessa.
Ma il fantasy, e l'urban fantasy, resteranno sempre la mia seconda casa. Il
fantasy non è un genere così semplice come si può pensare. Non basta inventare
dei nomi leggendari o inserire creature che fanno parte dell'immaginario
collettivo per poter dire di aver scritto un fantasy. Il fantasy è il genere
che meglio degli altri maschera la realtà, eppure più di tutti gli altri la svela.
Attraverso le situazioni bizzarre e inconsuete che si possono ritrovare in un
fantasy, lo scrittore a volte può descrivere la realtà meglio di come non
potrebbe farlo con un altro genere. Un buon fantasy è una sorta di connubio tra
immaginazione e mondo reale. Lo pseudonimo a cui tu ti riferisci lo adottai per
il romanzo “La stirpe di Agortos”. Fui costretta a cambiare nome perché quel
romanzo in realtà era già edito da una precedente casa editrice. Ti dirò...
spero di poter riportare alla luce quella storia. Prima o poi.
Poi sei passata all’erotico, proposto in varie sfumature, dal
contemporaneo allo storico, tra i quali ricordiamo “L’amante del boia” (Delos
Digital). Cosa ti affascina di questo genere?
L'erotico l'ho scoperto quasi per caso. È stata la scommessa
che più mi ha messo alla prova. Non sapevo nemmeno di essere in grado di poter
descrive delle scene erotiche. Forse la cosa che più mi affascina del genere è
la scrittura senza freni, senza veli. È un po' come togliersi una maschera e diventare
disinibiti agli occhi di se stessi e del lettore.
E' da poco uscito nelle libreria con la Newton Compton il
romance contemporaneo “Le infinite probabilità dell’amore”. Cosa troveranno i
lettori al suo interno?
Nel romanzo i lettori troveranno la storia di una ragazza che
viene salvata dall'amore. Clelia è una ragazza comune che vive in un mondo
comune e affronta i problemi che affliggono i giovani di oggi, come la mancanza
di un lavoro stabile e l'assenza dell'amore vero. Sarà un viaggio attraverso la
campagna umbra e attraverso le proprie emozioni a farla tornare alla vita.
Quali tematiche affronti e quale messaggio vuoi trasmettere?
Come ti dicevo, Clelia viene salvata dall'amore. Il messaggio
del romanzo è chiaro: non bisogna mai arrendersi nella vita anche se le cose
non sembrano andare per il verso giusto, ma è necessario amare se stessi e gli
altri. Questo è un punto di partenza molto importante per poter poi affrontare
i problemi dell'esistenza. L'amore
salva. In tutte le sue forme. Non scordiamoci mai di amare la vita e il
prossimo. Questa è la chiave per la felicità.
Qual è stato l’input per questo libro?
Avevo bisogno di sorridere. Avevo bisogno di una storia che
mi tenesse compagnia in un periodo non molto felice della mia vita.
Riallacciandomi alla risposta precedente, è stato proprio l'amore verso la
scrittura a salvarmi da giornate in cui, come per Clelia, le cose non andavano
molto bene.
Mi ricordo che il romanzo è stato scritto di getto l'estate del
2014 e quando al mattino mi alzavo per mettermi a scrivere ero molto felice.
Quel romanzo ha cambiato il modo di intendere la scrittura che non è soltanto
bisogno di sfogare la fantasia e cambiare la realtà, ma anche e soprattutto
esternare le proprie emozioni, quelle più intime che al contrario non avrei il
coraggio di confessare.
In “Le infinite probabilità dell’amore” affronti l’amore
colorandolo di ironia. Perché?
Perché senza ironia non potremmo superare alcuni problemi
esistenziali. Io sono fatta così, sono molto ironica nella vita di tutti i
giorni. Non mi prendo quasi mai sul serio ma perché con l'ironia, e meglio
ancora con il sorriso, si affronta tutto con spirito diverso. Clelia
esattamente come me è molto autoironica. Con l'ironia lei si scherma e allo
stesso tempo prende e affronta tutto con molta più leggerezza e più
tranquillità. E poi volevo strappare un sorriso al lettore, che non guasta mai.
Questo romanzo uscì precedentemente in prima edizione
digitale con il titolo “Ti regalo l’amore” in Self-Publishing. Parlaci un po’
del tuo pensiero sul Self. Lo consiglieresti alle emergenti?
Assolutamente sì. Il self, se affrontato con serietà, è un
ottimo trampolino di lancio. Diventa un vero e proprio lavoro. L'indipendenza e
la libertà che il self conferisce a un autore è imparagonabile. Io sono per
metà autrice self. Ho alcune opere svincolate dai contratti sulle quali sto
lavorando. Io consiglio di sfruttare questo grande strumento che i tempi di
oggi ci permettono di utilizzare, sia per farsi conoscere che per testare le
proprie capacità.
E ora scopriamo le tue emozioni. Cos’hai provato ricevendo la
proposta di una Big titolata come la Newton? Il tuo sogno nel cassetto ha
finalmente messo le ali?
Ricordo che, arrivata la mail della Newton dove mi chiedevano
in lettura il manoscritto, ho pensato a un scherzo. Non risposi nemmeno subito
ma spensi il pc e uscii di casa. Quando tornai la mail era ancora lì e dunque
non l'avevo soltanto immaginata. Ho provato ogni tipo di sensazione. Dalla
felicità, alla paura, all'ansia per l'attesa.
Il percorso Newton fino alla
pubblicazione del romanzo in cartaceo è stato molto lungo. Ho pubblicato in
self nel 2014 e il libro Newton è arrivato soltanto adesso in libreria. Ma
l'attesa non è stata vana. Vedere finalmente il mio lavoro tra gli altri libri
nelle libreria d'Italia è una sensazione che auguro di provare a tutti quelli
che in questo sogno ci credono davvero. Certo, io considero questo un punto di
partenza e non di arrivo. Sono consapevole che la strada è ancora molta da fare
e gli imprevisti potrebbero essere dietro l'angolo. Ma mi godo il momento tanto
atteso e gioisco per le piccole cose che quotidianamente il mio sogno mi
regala. Io non smetterò mai di raccontare storie. Suona come una minaccia ma è
così. Newton o no, ho ancora tanto da raccontare.
Hai qualche altro progetto in cantiere?
Con la Newton qualcosa bolle in pentola ma non posso dire di
più, al momento. Poi c'è il mio percorso self che non voglio assolutamente
abbandonare. Ci sarà il ritorno di Tiepole e novità per quanto riguarda i
Wendell. Ho molto su cui lavorare, ecco perché sono tanto lenta. Ma non riesco
a mettere a tacere nessuna delle mie storie. Arriverò a pubblicare tutto.
Promesso.
È stato un onore come sempre ospitarti nel mio blog. In bocca
al lupo per tutto!
L'onore è stato mio. Crepi il lupo e grazie di tutto!
Per seguire Alessandra ON MY WRITING - ALESSANDRA PAOLONI AUTRICE
Grazie Linda per questa tua intervista :) È semmpre un piacere fare un salto nel tuo bellissimo blog. Un saluto a te e a tutti i tuoi lettori :)
RispondiEliminaGrazie a te cara, sei sempre la benvenuta <3
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