lunedì 1 agosto 2016

INTERVISTA A ALESSANDRA PAOLONI



Ciao Alessandra, bentornata nel mio blog. Descriviti con tre aggettivi.

Ciao Linda. Per me è sempre un piacere tornare a trovarti in questo tuo angolo virtuale tanto curato e familiare. Mi descriverei come una persona sognatrice, riservata e timida. Sono una di quelle persone che non si aprono subito con gli altri ma che poi, quando lo fanno, danno tutto di se stesse.

Quando si è accesa in te la scintilla della scrittura?

Ho iniziato a leggere fin da piccolissima. Ricordo che il mio libro preferito era "Pollyanna". Mi piaceva l'idea di creare una storia, di raccontare una vicenda così come aveva fatto Eleanor H. Porter nelle sue pagine e per iniziare rubai proprio i suoi personaggi per scrivere poi una storia molto acerba. Senza volerlo avevo scritto la mia prima Fan Fiction. Poi con il tempo è nata l'esigenza di inventare racconti che fossero soltanto frutto della farina del mio sacco. E da lì non mi sono più fermata. 

Sei una grande appassionata di Serie Tv. Se potessi “rubare” un super eroe per un tuo romanzo, chi sceglieresti?

Le Serie Tv, dopo i libri, sono la mia seconda passione. In realtà ho già rubato il nome a un personaggio di una delle mie serie tv preferite, The Walking Dead. Il Darryl che troviamo ne “Le infinite probabilità dell'amore” prende il nome da Daryl Dixon, uno dei sopravvissuti dell'apocalisse Zombie. Ma forse attualmente “ruberei” la figura di Jon Snow de “Il trono di spade”. Un personaggio che mi ha sorpreso, sempre in continua evoluzione. A lui dedicherei molto volentieri un romanzo.

Hai esordito nel fantasy con lo pseudonimo “Elizabeth?”. Lasciami dire che questo genere ti è davvero congeniale, da dove nasce questa tua predisposizione?

Di genere letterari ne ho sperimentati molti. Questo perché la voglia di mettermi alla prova non smette mai di stupire nemmeno me stessa. Ma il fantasy, e l'urban fantasy, resteranno sempre la mia seconda casa. Il fantasy non è un genere così semplice come si può pensare. Non basta inventare dei nomi leggendari o inserire creature che fanno parte dell'immaginario collettivo per poter dire di aver scritto un fantasy. Il fantasy è il genere che meglio degli altri maschera la realtà, eppure più di tutti gli altri la svela. Attraverso le situazioni bizzarre e inconsuete che si possono ritrovare in un fantasy, lo scrittore a volte può descrivere la realtà meglio di come non potrebbe farlo con un altro genere. Un buon fantasy è una sorta di connubio tra immaginazione e mondo reale. Lo pseudonimo a cui tu ti riferisci lo adottai per il romanzo “La stirpe di Agortos”. Fui costretta a cambiare nome perché quel romanzo in realtà era già edito da una precedente casa editrice. Ti dirò... spero di poter riportare alla luce quella storia. Prima o poi.

Poi sei passata all’erotico, proposto in varie sfumature, dal contemporaneo allo storico, tra i quali ricordiamo “L’amante del boia” (Delos Digital). Cosa ti affascina di questo genere?

L'erotico l'ho scoperto quasi per caso. È stata la scommessa che più mi ha messo alla prova. Non sapevo nemmeno di essere in grado di poter descrive delle scene erotiche. Forse la cosa che più mi affascina del genere è la scrittura senza freni, senza veli. È un po' come togliersi una maschera e diventare disinibiti agli occhi di se stessi e del lettore.

E' da poco uscito nelle libreria con la Newton Compton il romance contemporaneo “Le infinite probabilità dell’amore”. Cosa troveranno i lettori al suo interno?

Nel romanzo i lettori troveranno la storia di una ragazza che viene salvata dall'amore. Clelia è una ragazza comune che vive in un mondo comune e affronta i problemi che affliggono i giovani di oggi, come la mancanza di un lavoro stabile e l'assenza dell'amore vero. Sarà un viaggio attraverso la campagna umbra e attraverso le proprie emozioni a farla tornare alla vita.







Quali tematiche affronti e quale messaggio vuoi trasmettere?

Come ti dicevo, Clelia viene salvata dall'amore. Il messaggio del romanzo è chiaro: non bisogna mai arrendersi nella vita anche se le cose non sembrano andare per il verso giusto, ma è necessario amare se stessi e gli altri. Questo è un punto di partenza molto importante per poter poi affrontare i problemi dell'esistenza.  L'amore salva. In tutte le sue forme. Non scordiamoci mai di amare la vita e il prossimo. Questa è la chiave per la felicità.

Qual è stato l’input per questo libro?

Avevo bisogno di sorridere. Avevo bisogno di una storia che mi tenesse compagnia in un periodo non molto felice della mia vita. Riallacciandomi alla risposta precedente, è stato proprio l'amore verso la scrittura a salvarmi da giornate in cui, come per Clelia, le cose non andavano molto bene. 
Mi ricordo che il romanzo è stato scritto di getto l'estate del 2014 e quando al mattino mi alzavo per mettermi a scrivere ero molto felice. Quel romanzo ha cambiato il modo di intendere la scrittura che non è soltanto bisogno di sfogare la fantasia e cambiare la realtà, ma anche e soprattutto esternare le proprie emozioni, quelle più intime che al contrario non avrei il coraggio di confessare.

In “Le infinite probabilità dell’amore” affronti l’amore colorandolo di ironia. Perché?

Perché senza ironia non potremmo superare alcuni problemi esistenziali. Io sono fatta così, sono molto ironica nella vita di tutti i giorni. Non mi prendo quasi mai sul serio ma perché con l'ironia, e meglio ancora con il sorriso, si affronta tutto con spirito diverso. Clelia esattamente come me è molto autoironica. Con l'ironia lei si scherma e allo stesso tempo prende e affronta tutto con molta più leggerezza e più tranquillità. E poi volevo strappare un sorriso al lettore, che non guasta mai.


Questo romanzo uscì precedentemente in prima edizione digitale con il titolo “Ti regalo l’amore” in Self-Publishing. Parlaci un po’ del tuo pensiero sul Self. Lo consiglieresti alle emergenti?

Assolutamente sì. Il self, se affrontato con serietà, è un ottimo trampolino di lancio. Diventa un vero e proprio lavoro. L'indipendenza e la libertà che il self conferisce a un autore è imparagonabile. Io sono per metà autrice self. Ho alcune opere svincolate dai contratti sulle quali sto lavorando. Io consiglio di sfruttare questo grande strumento che i tempi di oggi ci permettono di utilizzare, sia per farsi conoscere che per testare le proprie capacità.

E ora scopriamo le tue emozioni. Cos’hai provato ricevendo la proposta di una Big titolata come la Newton? Il tuo sogno nel cassetto ha finalmente messo le ali?

Ricordo che, arrivata la mail della Newton dove mi chiedevano in lettura il manoscritto, ho pensato a un scherzo. Non risposi nemmeno subito ma spensi il pc e uscii di casa. Quando tornai la mail era ancora lì e dunque non l'avevo soltanto immaginata. Ho provato ogni tipo di sensazione. Dalla felicità, alla paura, all'ansia per l'attesa. 
Il percorso Newton fino alla pubblicazione del romanzo in cartaceo è stato molto lungo. Ho pubblicato in self nel 2014 e il libro Newton è arrivato soltanto adesso in libreria. Ma l'attesa non è stata vana. Vedere finalmente il mio lavoro tra gli altri libri nelle libreria d'Italia è una sensazione che auguro di provare a tutti quelli che in questo sogno ci credono davvero. Certo, io considero questo un punto di partenza e non di arrivo. Sono consapevole che la strada è ancora molta da fare e gli imprevisti potrebbero essere dietro l'angolo. Ma mi godo il momento tanto atteso e gioisco per le piccole cose che quotidianamente il mio sogno mi regala. Io non smetterò mai di raccontare storie. Suona come una minaccia ma è così. Newton o no, ho ancora tanto da raccontare.

 Hai qualche altro progetto in cantiere?

Con la Newton qualcosa bolle in pentola ma non posso dire di più, al momento. Poi c'è il mio percorso self che non voglio assolutamente abbandonare. Ci sarà il ritorno di Tiepole e novità per quanto riguarda i Wendell. Ho molto su cui lavorare, ecco perché sono tanto lenta. Ma non riesco a mettere a tacere nessuna delle mie storie. Arriverò a pubblicare tutto. Promesso.

È stato un onore come sempre ospitarti nel mio blog. In bocca al lupo per tutto!

L'onore è stato mio. Crepi il lupo e grazie di tutto!









2 commenti:

  1. Grazie Linda per questa tua intervista :) È semmpre un piacere fare un salto nel tuo bellissimo blog. Un saluto a te e a tutti i tuoi lettori :)

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